venerdì 1 agosto 2014

E' morto Lorenzo, il bimbo di 5 anni di Taranto, simbolo della lotta all'inquinamento dell'Ilva


Al piccolo era stato diagnosticato un tumore al cervello a soli tre mesi. E' stato il padre, Mauro Zaratta, a dare l'annuncio su Facebook: «Lorenzino ci ha fatto uno scherzetto... ha voluto diventare un angioletto...»

«Cari amici volevo avvisarvi che Lorenzino ci ha fatto uno scherzetto... ha voluto diventare un angioletto...». L’annuncio del papà su Facebook scuote la rete: ieri sera si è spento Lorenzo Zaratta, di cinque anni, il bimbo di Taranto a cui fu diagnosticata a soli tre mesi dalla nascita una grave forma tumorale al cervello.
Lorenzo, detto Lollo, era diventato martire e simbolo della lotta all’inquinamento nella terra dell’Ilva. Suo padre, Mauro, pochi giorni dopo il sequestro degli impianti dell’area a caldo del Siderurgico (esattamente il 17 agosto 2012), partecipò ad una manifestazione contro l’inquinamento mostrando la foto del figlio intubato in un letto di ospedale.

Un’immagine che ebbe lo stesso effetto di un pugno nello stomaco. Mauro salì sul palco e svelò, con grande dignità, il calvario di suo figlio e della sua famiglia. «Certo, nessuno - raccontò l’uomo - è in grado di dimostrare il nesso di causalita’ tra il tumore di Lorenzo e i fumi dell’Ilva, ma la mia famiglia lavorava lì e i miei nonni, mia mamma sono morti di tumore. Mio suocero anche era all’Ilva e mia moglie, durante la gravidanza, lavorava nel quartiere Tamburi. E tutti sappiamo che da quei camini non esce acqua di colonia, ma gas in grado di modificare il DNA e provocare errori genetici come quello di mio figlio».

Lorenzo non ce l'ha fatta. E una città piange e si commuove. Oggi ai funerali del bimbo, celebrati nella chiesa Regina Pacis della frazione tarantina di Lama, in centinaia hanno dato l’ultimo saluto a Lollo. La piccola bara bianca si è fatta strada tra la folla sotto un cielo plumbeo. Applausi e lacrime. Tante, come se piovesse. Sul web una serie infinita di messaggi di vicinanza e solidarietà alla famiglia Zaratta. E tanta anche la rabbia espressa contro il Siderurgico e la grande industria ritenuta responsabile dell’emergenza sanitaria e ambientale a Taranto.

Il coraggio di Mauro e Lorenzo – e il dolore di tutta la famiglia – sono stati un esempio per tutti noi. Hanno ambedue continuato a lottare contro il cancro fino all’ultimo. Sono stati una risposta dignitosa e forte all’indifferenza di quanti si voltano ancora dall’altra parte per convenienza, ignoranza o, peggio ancora, ignavia”. Così il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti ricorda il bambino e il dolore della famiglia.
Cordoglio anche da parte di Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi, che su Facebook denuncia: “Lo studio epidemiologici Sentieri dice che l’incidenza della mortalità , sulla media regionale , dei bambini e’ aumentata a Taranto del +21% tra i bambini , mentre l’incidenza tumorale e’ aumentata del +54% sempre tra i bambini . Penso ai tanti altri che purtroppo stanno lottando e dovranno lottare per la vita a Taranto a causa dell’inquinamento”.
Lollo – scrive su Facebook Rosella Balestra, del comitato "Donne per Taranto" – era un guerriero, un piccolo guerriero della nostra terra, una terra che gli aveva regalato appena nato un destino ingiusto. Tristezza e rabbia per non aver protetto i figli di questa nostra terra, diventata matrigna e crudele. Il tempo è limitato e tu ce lo hai dimostrato… Dacci la forza per non arrenderci e proteggere ogni bambino”.

Lorenzo aveva compiuto cinque anni lo scorso 27 luglio. Cinque anni in cui il piccolo è stato costretto a sottoporsi alle dolorose cure di chemioterapia, e in cui ha dovuto subire 25 operazioni ed un trasferimento forzato a Firenze, in uno dei migliori reparti di neurochirurgia. Tentativi disperati, che purtroppo non lo hanno salvato.

31 luglio 2014

FONTI: Lastampa.it, Ilfattoquotidiano.it

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