venerdì 28 giugno 2013

Addio a Stefano Borgonovo, ex calciatore, simbolo della lotta alla SLA

L'ex calciatore di Milan e Fiorentina si è spento giovedì 27 giugno a 49 anni. Era diventato il simbolo della lotta alla malattia che lo aveva colpito nel 2008 e che aveva battezzato la "Stronza"


FIRENZE - Addio a Stefano Borgonovo, 49 anni, ex attaccante di Fiorentina e Milan. Era da tempo malato di SLA, con cui ha lottato fino all'ultimo. E fino all'ultimo ha cercato di accendere i riflettori sulla condizione dei malati di SLA, che lui chiamava scherzosamente «la stronza».
La Nazionale ha giocato contro la Spagna, per la Confederations Cup, con il lutto al braccio in suo ricordo; La camera ardente, allestita nella Casa Mazenta, la corte al centro di Giussano dove l'ex giocatore viveva con la famiglia, sarà aperta a Giussano fino al giorno dei funerali che si svolgeranno lunedì 1 luglio alle 14.30 nella basilica SS. Filippo e Giacomo di Giussano (provincia di Monza e Brianza) in Via Chiesa 27.
ll sindaco Gian Paolo Riva ha definito Borgonovo "raro esempio per i giovani e per tutti, di impegno, coraggio e tenacia nel suo cammino di sofferenza".

LA CARRIERA CALCISTICA

Nato a Giussano il 17 marzo del 1964, attaccante di razza, Borgonovo fa il suo esordio non ancora maggiorenne in serie A il 14 marzo del 1982 con la maglia del Como in un match contro l'Ascoli. Con i lariani resta nei due anni successivi in B, prima di passare nel '84 alla Sambenedettese dove si mette in mostra andando a segno in 13 occasioni. Nella stagione '85-'86 torna nuovamente al Como, di nuovo nella massima serie, dove realizza 10 reti in 29 presenze meritandosi la chiamata che tanto aspettava, quella del Milan che, però, ha altri progetti per lui. Lo lascia al Como "per farsi le ossa" e nel 1988 lo gira in prestito alla Fiorentina dove esplode al fianco di Roberto Baggio. In viola Stefano forma, insieme al "Codino", quella che diventerà la "B2", una coppia da 29 gol, quasi la totalità di quelli messi a segno (44) dalla formazione toscana in tutta la stagione. Numeri che permettono a Borgonovo di vestire finalmente la maglia del Milan nella stagione in cui i rossoneri vincono la Supercoppa Europea, la Coppa Intercontinentale e la Coppa dei Campioni.

PROTAGONISTA ANCHE NEL MILAN - Con il trio degli olandesi titolari inamovibili e con un certo Marco Van Basten come faro della squadra, Stefano riesce comunque a mettersi in mostra in una stagione che chiude con 23 presenze. A incidere pesantemente sul suo scarso impiego fu un grave infortunio al ginocchio che ne condizionò l'intera annata. In rossonero Borgonovo segnò sei reti (2 in campionato, due in coppa Italia e due in Coppa Campioni) la prima delle quali all'esordio in campionato contro il Cesena. Al rientro dal lungo stop, Stefano diede un importantissimo contributo al successo in Europa del Milan. Nella semifinale di Coppa Campioni contro il Bayern Monaco il Diavolo passò in casa per 1-0 grazie a un rigore procurato proprio da Borgonovo, mentre al ritorno segnò ai supplementari la rete in trasferta che, nonostante la sconfitta per 2-1, portò in finale gli uomini di Sacchi.

IL RITORNO A FIRENZE - Nell'estate del 1989 Borgonovo torna nella sua amata Firenze con la squadra che nel frattempo era stata acquistata da un abile imprenditore, Mario Cecchi Gori, che come primo colpo di mercato annuncia proprio il ritorno del figliol prodigo, costato alle casse viola 8 miliardi di lire, il doppio rispetto a quanto lo aveva pagato il Milan dal Como. Al ritorno, però, non c'è più l'amico Baggio, passato nel frattempo alla Juventus e le sue prestazioni calano drasticamente: in due stagioni, infatti, mise a segno solo 7 reti tra campionato e coppa Italia in 42 presenze. Nel '92 decide così di trasferirsi al Pescara dove va in rete 9 volte, ma a fine stagione retrocede in B. Nel campionato cadetto a livello realizzativo va anche peggio: 7 presenze, 2 reti, così nel mercato di gennaio torna nella massima serie, per la precisione a Udine, dove realizza 5 reti in 12 partite, tra cui la sua ultima doppietta in A nella sfida salvezza con la Cremonese, finita poi 3-3, che non basta per evitare la sua seconda retrocessione consecutiva. Nel '94 passa a Brescia, prima di rientrare a Udine dove chiude la sua carriera da calciatore restando senza gol per ben due anni.

Tra il 1985 e il 1989 Borgonovo ha vestito la maglia della nazionale passando dall'Under21 (3 presenze, un gol), all'U23 (2 convocazioni), fino alla nazionale maggiore (3 convocazioni).
Nel 2000 iniziò da Como la sua carriera da allenatore dei settori giovanili, poi nel 2005 l'addio a tutto quello che era il mondo del pallone.
Nel 2008 l'annuncio della malattia e da quel momento ha inizio la sua battaglia con la SLA, la "Stronza" come la chiamava lui, una battaglia condotta attraverso la fondazione che porta il suo nome e che negli anni ha potuto contare sull'appoggio di tanti campioni.

LA LOTTA CONTRO LA MALATTIA

Il 5 settembre 2008 Borgonovo ha annunciato di essere malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
La notizia raggiunse presto anche il ritiro della Nazionale, che era impegnata nella preparazione a due incontri di qualificazione ai Mondiali di Calcio del 2010.
Da allora ha creato la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus (http://www.fondazionestefanoborgonovo.it/), che sostiene la ricerca per vincere la SLA, impegnandosi sopratutto nella raccolta di fondi attraverso l'organizzazione di vari eventi benefici. Tra questi eventi si ricordano sopratutto le partite benefiche del 21 settembre 2008 allo stadio Giuseppe Sinigaglia di Como in occasione della partita di campionato tra il Como e la Canavese e che ha visto partecipare lo stesso Borgonovo e molti suoi ex compagni e avversari. L'incasso della giornata è andato interamente alla neonata Fondazione.
Altre amichevoli benefiche sono state quelle di mercoledì 8 ottobre 2008 allo stadio Artemio Franchi di Firenze, tra Fiorentina e Milan e del 27 marzo 2009, dove allo stadio Luigi Ferraris di Genova dove gli sportivi genovesi di Genoa C.F.C. e U.C. Sampdoria si sono riuniti intorno a lui per la partita di calcio benefica "Uniti contro la SLA" il cui incasso è andato alla sua Fondazione ed alla Gigi Ghirotti. Stessa cosa per la partita del 7 settembre 2009 allo stadio Giuseppe Meazza, dove si sono affrontate le vecchie glorie del Milan e del Real Madrid.

Dopo esser stato colpito dalla malattia, Stefano Borgonovo è stato insignito di importanti riconoscimenti, come l'Ambrogino d’Oro a Milano nel 2008 e l'Abbondino d’oro a Como nel 2009.
Il 13 aprile 2010 allo stadio Artemio Franchi, in occasione della partita di ritorno della semifinale di Tim Cup fra Fiorentina e Inter, a cui egli stesso ha assistito dalla Curva Fiesole, gli è stato conferito il "Fiorino d'oro", massima onorificenza per un cittadino non fiorentino.

Nell'aprile 2010, è uscito il suo libro "Attaccante nato" con la prefazione di Silvio Berlusconi, libro che ha ottenuto importanti riconoscimenti quali il Premio Gianni Brera (Milano, gennaio 2011), il Premio Andrea Fortunato (Roma, febbraio 2011) e uno speciale riconoscimento all’interno della sezione saggistica del 45° Concorso letterario promosso dal Coni (Roma, novembre 2011).


LO SPLENDIDO RICORDO DI ROBERTO BAGGIO, SUO AMICO E COMPAGNO ALLA FIORENTINA E IN NAZIONALE

Caro Stefano, l'impresa più bella che sei riuscito a costruire negli anni è stata quella di trasformare il veleno della malattia in medicina per gli altri. Ciao amico mio, onorerò per sempre la tua persona. Ero impreparato a questa notizia ma mi rendo conto che è il mistero della vita. E non ci possiamo fare nulla. Sei stato un grandissimo eroe del nostro tempo ed hai avuto vicino un pilastro come Chantal, la tua sua dolcissima moglie. Hai offerto la tua sofferenza in favore della ricerca, per combattere la SLA, quella malattia di cui, quando ti ha colpito anni fa, si sapeva davvero ben poco. Un'offerta la tua che non ha valore tanto è stata preziosa anche per altri. Stefano, anche per questa ragione lasci un ricordo e un'eredità fatto di grandiosa umanità e infinita dignità.
Quanti ricordi mi attraversano la mente in questo momento. Il primo è quello del 2008 al Franchi, nell'amichevole tra Fiorentina e Milan in favore della tua Fondazione. Di nuovo insieme nel nostro campo, io e te verso la Fiesole e i nostri tifosi che cantavano. E poi due anni dopo nella sede della Gazzetta, per la presentazione del tuo libro. Sempre i tuoi occhi che parlavano, sempre Chantal al tuo fianco. Ma a dir la verità devo confessarti che il pensiero corre spesso più indietro nel tempo, a quegli anni passati insieme nella Fiorentina. E quando dalla Viola siamo andati tutti e due in Nazionale. Giovani, spensierati, con tutta una carriera davanti. Il nostro sogno che si stava avverando. E sai qual era allora la mia gioia più grande? Forse non te l'ho mai detto: mandarti in gol con un assist e vedere nei tuoi occhi un'infinita felicità. E' il ricordo di quella felicità che oggi, caro Stefano, riesce a compensare il dolore per la notizia della tua morte. Insieme al fatto che finalmente ti sei liberato della Stronza, il nome che hai sempre dato alla tua malattia. Che il mio pensiero di preghiera ti possa accompagnare nel viaggio celeste.
 
Roberto Baggio

IN RICORDO DI LUI


IL RICORDO DI MAURO - ''Povero Stefano, hai finito di soffrire", ha detto all'Ansa Massimo Mauro, ex calciatore e amico di Borgonovo, che aveva contribuito alla crescita della fondazione Borgonovo.

IL SALUTO DEL MILAN - "Ciao Campione! Voleremo sempre con te sotto la pioggia di Monaco di Baviera. Anche nella malattia sei stato grande", il messaggio pubblicato dal sito internet del Milan. "Il campione di Giussano resterà sempre con noi. La sua scomparsa di oggi ci fa stringere alla moglie Chantal e ai figli Andrea, Alessandria, Benedetta e Gaia, una splendida famiglia. Forza e dignità, tutto questo è stato Stefano e tutto questo sono stati i suoi cari. Contro la SLA, contro la "stronza", Stefano e il Milan hanno fatto tutto quello che potevano, la partita per questa volta l'ha vinta lei ma tanti gol glieli abbiamo fatti. Tutta la Fondazione Milan ha lavorato e lavorerà ancora con Chantal, per fare ancora di più, oggi che Stefano non sarà più fisicamente con noi. L'eroe di Monaco di Baviera (suo il gol decisivo per la qualificazione alla Finale di coppa dei Campioni del 1990 contro il Bayern), è diventato un esempio di vita. Tutte le visite di Roberto Baggio, di Pippo Inzaghi, di David Beckham, di tanti altri non sono state inutili. Sono state vita. Vita vera, vita sentita e vissuta. Fino in fondo. Ciao Stefano! Ciao Caro! Sempre con Te!".

GATTUSO: "CI HA REGALATO LEZIONI DI VITA" - "Ci lascia una persona che negli ultimi anni ha regalato a tutti noi lezioni di vita da non dimenticare: i suoi insegnamenti continueranno però a vivere attraverso la sua fondazione, che continuerà ad impegnarsi per rendere migliori le condizioni delle persone affette da questa malattia". Questo il ricordo del tecnico del Palermo, Rino Gattuso.

TOTTI, DEL PIERO, BUFFON E ANCELOTTI - Sul proprio sito ufficiale il capitano della Roma, Francesco Totti, scrive: "Sono molto rattristato perchè poche ore fa è venuto a mancare Stefano Borgonovo. Stefano ha combattuto la sua malattia fino alla fine con grande forza d'animo e serenità. Il suo coraggio è un esempio di vita. In questo momento di dolore porgo le mie più affettuose condoglianze alla sua famiglia". Si affida alla propria pagina ufficiale anche Alessandro Del Piero: "Stefano Borgonovo, grande lottatore, innamorato del calcio e della vita". Attraverso Twitter, si è fatto sentire anche il portiere della Nazionale e della Juventus Gianluigi Buffon: "Voglio mandare un caro abbraccio alla famiglia di Stefano Borgonovo. Ogni altra parola sarebbe superflua".
Su twitter anche il messaggio di Carlo Ancelotti: "Grazie per l'insegnamento che hai dato a tutti noi. Ciao Stefano, amico mio".

COMO: ''SE NE VA PEZZO STORIA'' - "E' difficile scrivere qualcosa di adeguato quando un pezzo di storia azzurra se ne va; quando un campione di umanità, di forza e di coraggio lascia il campo di battaglia. Oggi questo è successo: Stefano Borgonovo, indimenticato campione azzurro, beniamino di tutti gli amanti del calcio è deceduto oggi pomeriggio", scrive il Como calcio. "Alla moglie Chantal, ai figli Andrea, Alessandra, Benedetta e Gaia - si legge ancora - vanno le più sentite e commosse condoglianze da parte della proprietà, della dirigenza e dai collaboratori tutti della società Calcio Como. Ciao Stefano sei e resterai nei cuori di tutti noi".

LA FIORENTINA: ''ESEMPIO DI SERENITA''' - "Stefano è stato e continuerà ad essere un esempio per il coraggio, la tenacia e la serenità con cui fino all'ultimo ha combattuto la sua malattia sul campo e vorremmo ricordarlo sempre con lo stesso sorriso e la serenità che ci ha trasmesso in occasione del nostro incontro a Firenze, in una indimenticabile serata". E' quanto afferma in una nota - il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle che esprime "profonda commozione" per la morte di Borgonovo insieme alla dirigenza ed a tutta la Fiorentina. "Diego e Andrea Della Valle e la società viola - prosegue la nota - si uniscono al cordoglio di tutto il calcio italiano e si stringono con affetto alla moglie Chantal, ai figli Andrea, Alessandra, Benedetta, Gaia e a tutta la famiglia Borgonovo in questo momento di grande dolore".

IL SINDACO DI FIRENZE MATTEO RENZI - Ricorda Borgonovo il sindaco di Firenze, Matteo Renzi: "Con Borgonovo ci lascia un campione, un amico, ma soprattutto un grande Uomo. Un abbraccio a Chantal, Andrea, Alessandra, Benedetta e Gaia".


FONTI: corrierefiorentino.it, gazzetta.it, corriere.it, ilgiornale.it, wikipedia.org


Quando ci lascia una persona cara si prova sempre un profondo senso di dolore, di sofferenza, una sensazione di "vuoto" attorno a noi, quasi come se ci venisse a mancare l'aria, come se una parte di noi non ci fosse più. Nel caso di Stefano Borgonovo, sapevo di lui per essere stato un grande calciatore e, da alcuni anni, un malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), attorniato dall'affetto dei suoi cari e molto attivo con la sua Fondazione.
Pensare alla sua scomparsa, per me che non l'ho conosciuto personalmente ma che sapevo chi fosse, provoca un misto di sensazioni: un dolore per la scomparsa di una persona nota, conosciuta di fama.... ma anche un senso di leggerezza, direi di "libertà", nel saperlo libero dalle "catene" di questa terribile malattia (affrontata sempre con grandissimo coraggio e dignità... voglio rimarcarlo bene) che da alcuni anni lo immobilizzava senza speranza.
Caro Stefano, vola libero nei Pascoli Eterni del Cielo che ti attende..... io ti immagino così adesso: libero, completamente libero e felice, una Felicità perfetta che solo il Cielo può dare, ancor più felice di quando correvi a perdifiato sui campi verdi di gioco tra un dribbling, un assist e un goal.
Sii libero e Felice ora... per sempre!

Marco
     

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