mercoledì 3 aprile 2013

La storia dell'amore di una mamma per la figlia gravemente malata...

Da quasi due anni Luigina vive in un camper per permettere alla figlia Michela, gravemente malata, di poter stare in un ambiente marino fondamentale per le sue condizioni di salute. La piccola ha una tetraparesi spastica con deficit respiratorio. Una condizione che la condannerà per tutta la vita a perdere anche la più minima autonomia...
Grazie alla solidarietà scattata su internet molte persone stanno aiutando la madre e la sua bambina. Ecco come sostenerle...

C'è un' Italia invisibile che lo spread o il Pil non possono raccontare. Un Italia nascosta nella sua provincia dove le parole della politica non sono solo lontane ma sembrano provenire da un altro pianeta. È da questa dimensione che arriva il grido di aiuto e di amore di Luigina. Da quasi due anni vive in un camper per permettere alla figlia Michela, gravemente malata, di poter stare in un ambiente marino fondamentale per le sue condizioni di salute.

ERRORE SANITARIO – Michela nasce 18 anni fa. Una gravidanza difficile per Luigina nonostante avesse dato alla luce già due figli perfettamente sani. Quando a sette mesi di gestazione viene mandata all'ospedale di Verona nessuno sembra accorgersi della gravità della situazione: in gergo si chiama oligoidramnios, ossia una ridotta quantità di liquido amniotico. Michela nella pancia della mamma soffre terribilmente e solo dopo una accesa litigata tra Luigina e il vice primario si decide finalmente per il taglio cesareo urgente. La piccola nasce in condizioni disperate: ha un'emorragia cerebrale, i ventricoli dilatati, vari ematomi. Ha una tetraparesi spastica con deficit respiratorio. Una condizione che la condannerà per tutta la vita a perdere anche la più minima autonomia. La mamma si è dedicata anima e corpo a lei ed oggi si ritrova sola nell'affrontare questa esperienza: si è separata dal marito e ha dovuto lasciare il lavoro alla Marzotto.

IN GIRO CON IL CAMPER - «Michela ha bisogno di assistenza totale – racconta Luigina – ha bisogno di me anche per girarsi nel letto. Non parla, non riesce a star seduta per molto od a tenere la testa alta. L'alimentazione avviene attraverso una siringa. Lei ora ha bisogno di poter stare in un posto di mare. Da quando siamo qui sulla pineta di Bibione non prende più farmaci e riesce a respirare bene. Solo la notte utilizza il respiratore per farle allenare i muscoli evitando che si atrofizzino completamente. Per questo con il camper siamo venute in un campeggio dove posso allacciarmi alla corrente elettrica. Noi avremmo bisogno di una residenza stabile ma al momento non rientriamo nei parametri economici per ottenere alloggi o contributi. Dedicandomi 24 ore al giorno a Michela non ho avuto tempo di stare dietro agli avvocati e così senza divorzio risulto ancora sposata, benché mio marito mi passi solo gli assegni familiari. È sempre più difficile andare avanti».

VIVIAMO IN SIMBIOSI
– Grazie alla solidarietà scattata su internet molte persone hanno aiutato Luigina. Anche l'ipotesi di trovare una casa in affitto da qualche privato non è molto percorribile. Molte erano inutilizzabili per la mancanza di un facile accesso e poi c'è il problema dell'affitto: «Percepisco solo 800 euro di mobilità e quando finirà sarò in gravissima difficoltà. Non posso tornare a lavorare. Tra indennità di accompagnamento e invalidità si arriva a malapena a pagare un affitto».
Luigina non si arrende e solo con un coraggioso amore incondizionato, tipico delle madri vere, riesce instancabilmente a prendersi cura della figlia. Nei mesi scorsi era arrivata ad incatenarsi sotto la sede del comune di Venezia quando aveva saputo la notizia che il camping dove si trovava avrebbe chiuso e dunque non ci sarebbe stata la possibilità di attaccarsi alla corrente per far funzionare il respiratore di Michela. L'amministrazione comunale conosce molto bene il problema e spera entro l'estate di fornire una soluzione: «nonostante tutto questa è per me l'esperienza più bella e più grande che potessi avere. Ho altri due figli ma quello per Michela è amore con la A maiuscola. Viviamo in simbiosi. Io vivo per lei, lei vive per me».

Chi volesse aiutare Luigina e Michela può utilizzare il c/c postale numero 2255259
intestato a Soldà Luigina. Causale: un respiro per Michela.
C'è anche la possibilità di devolvere il 5 per mille: codice fiscale 90006210281 dell'Associazione Erika.


di Fabio Frabetti

23 marzo 2013

FONTE: affaritaliani.libero.it
http://affaritaliani.libero.it/cronache/la-storia-dell-amore-di-una-mamma-per-la-figlia-gravemente-malata.html?refresh_ce
 

Una storia di grande Amore, ma anche di dolore quella di Luigina e della figlia Michela, quest'ultima gravemente malata.
Auguriamoci veramente che il Comune di appartenenza di questa famiglia intervenga al più presto per aiutare Michela nella sua difficilissima situazione... nel frattempo, chi ne ha le possibilità, può aiutare questa famiglia donando un piccolo aiuto alle coordinate sopraindicate.
Un grazie di cuore a chi lo farà.

Marco

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