sabato 20 aprile 2013

Earthship. Le case costruite con materiali di riciclo


Michael Reynolds è una di quelle persone dal cervello talmente green che di esseri umani così non ce sono mai abbastanza. Cosa fa Michael? Michael Reynolds è un architetto del New Messico e suscita la mia ammirazione per il suo impegno nei confronti dell’edilizia ecosostenibile. Ma non si è limitato solo a pensare e progettare su carta, egli ha dedicato la sua vita alla messa in opera dei suo progetto che è veramente rivoluzionario. Costruire case con materiali di riciclo, quali copertoni, bottiglie ed altri materiali di scarto. 

Nel 1969 appena terminata l'università di Cincinnati thumb-house mette subito in campo il suo progetto di abitazione ecosostenibile costruita con materiali di riciclo. Già nel 1972 costruisce la sua prima casa chiamata Thumb House. Insieme ad altri partecipanti fonda la prima comunità costituita da persone che condividono il desiderio di vivere in questo tipo di casa eco, ed altre ne nascono. Le sue costruzioni hanno la caratteristica di poter essere costruite con materiali di riciclo come l’alluminio delle lattine, la plastica delle bottiglie ed anche pneumatici usati (che vengono assemblati con una malta di terra), dunque quasi a costo zero. E non solo, sono completamente autosufficienti per quanto riguarda l’approvvigionamento di acqua potabile, elettricità, trattamento delle acque reflue e produzione alimentare (vegetali coltivabili).

Egli battezza questo tipo di architettura "Biotecture" e brevetta la casa chiamandola Earthship (Naveterra).
Reynolds cominciò a vendere la sua creatura proponendola come progetto sperimentale, testando e migliorando il prodotto nel tempo. L’interesse crebbe ed anche alcuni attori famosi vollero la loro Earthship. Nonostante l’esplicito carattere sperimentale delle costruzioni, alcuni acquirenti cominciarono a lamentarsi. Chi per il tetto non perfettamente impermeabile, chi per la climatizzazione difettosa e avviarono lunghe battaglie legali. Spinto dalle lamentele il Consiglio di Stato degli Architetti del New Mexico tolse a Reynolds il titolo di architetto e le licenze di costruzione, giudicando le sue costruzioni illegali e non sicure.

Dopo 17 anni di innumerevoli traversie Reynolds riebbe titolo e licenze, e ricominciò a costruire le sue Earthships. L’Istituto Americano degli Architetti gli chiese addirittura di tenere una conferenza nella sede in Colorado. Dopo lo tsunami del 2004 che colpì l’Indonesia e l’India, Reynolds venne anche contattato e andò sul posto avviando un progetto di costruzione al quale partecipò anche parte della popolazione sopravvissuta.
Adesso Reynolds ha prodotto una nuova casa dal nome Phoenix e garantisce la sua ecosostenibilità (come funziona), nonchè un mutuo irrisorio e costo zero per quanto riguarda le bollette di luce, acqua, gas, fognature e per i prodotti alimentari coltivabili nell’orto integrato in tutte le costruzioni. La speranza è che questa cultura ecosostenibile possa realmente diffondersi. Lo so, lo dico sempre, ma se tutti puntassimo verso la stessa strada “verde” sicuramente riusciremmo a rendere il nostro mondo migliore.


27 febbraio 2013
 
FONTE: pianetablunews.wordpress.com
http://pianetablunews.wordpress.com/2013/02/27/earthship-le-case-costruite-con-materiali-di-riciclo/#more-8389


Post un pò inusuale per le caratteristiche di questo blog, ma molto interessante a mio parere. 
Penso che tutto ciò che ha a che fare con l'eco-sostenibilità debba essere messo in risalto e valorizzato, e quella di costruire abitazioni con materiali di riciclo è una bellissima idea, veramente ecologica e con il chiaro obiettivo di ridurre al minimo il consumo di materie prime che, ricordiamocelo, non sono infinite. Del resto quelli che noi chiamiamo ancora "rifiuti" sono materiali riutilizzabili a tutti gli effetti, in 1000 modi diversi, basta avere un pò di fantasia ed inventiva.... caratteristiche queste che certamente non mancano a Michael Reynolds, bio-architetto dalla grande creatività e amante della natura.
Come per gli eco-villaggi di cui ho parlato nel precedente post, anche la bio-architettura rappresenta il futuro, la via da seguire per una società più rispettosa della natura, volta a ridurre al minimo il consumo energetico, l'utilizzo di materie prime e la produzione di scarti. Ben vengano quindi uomini come Michael Reynolds e come tutti coloro che hanno a cuore questi valori. 


Marco

2 commenti:

  1. Molto interessante, Marco. Anche l'articolo sotto su Sadali che hai tratto da greenme. Se ti interessa l'ecosostenibile un bel blog in cui sono incappata girovagando in rete è http://byologik.wordpress.com/
    Ciaooooo

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    1. Davvero interessante questo blog Francesca, ora lo metto tra i miei "preferiti".
      Grazie per la segnalazione. :)

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