lunedì 25 gennaio 2021

Acqua anti-fibromialgia

Testati i benefici effetti della Acqua Debole

LEVICO – L'Acqua Debole di Vetriolo è un valido aiuto per la cura della fibromialgia; lo ha dimostrato la ricerca presentata alla sala conferenze delle Terme di Levico venerdì scorso, che ha coronato un percorso di collaborazione tra il Comitato Scientifico delle Terme di Levico e Vetriolo, l'UOC di Reumatologia dell'Ospedale S. Chiara di Trento e l'Associazione Trentina Malati Reumatici. Dopo l'Acqua Forte, anche quella Debole, per anni inutilizzata perchè meno mineralizzata dell'altra ma presente in natura in maggiori quantità, è stata valutata un valido supporto nelle terapie di cura. «Le Terme – ha ricordato in apertura la presidente di Levico Fin Donatella Bommassar – sono da sempre attente alla ricerca medica, allo studio e alla progressione scientifica per dare un valido aiuto ai malati di diverse patologie»: in questo caso si tratta di chi contrae la Sindrome Fibromialgica che causa, sopratutto nella popolazione femminile, dolori continui e diffusi spesso difficili da gestire e diversi per ogni paziente, come hanno spiegato i relatori dell'incontro, la dottoressa Antonella Fioravanti, Dirigente Medico UOC Reumatologia dell'Azienda Ospedaliera dell'Università di Siena, membro del Comitato Scientifico delle Terme di Levico e Vetriolo e il dottor Giuseppe Paolazzi, Direttore dell'UOC di Reumatologia dell'Ospedale S. Chiara di Trento, referente scientifico dell'associazione ATMAR. Lo scopo dello studio, finanziato dalla Provincia di Trento, era quello di verificare l'efficacia e la tollerabilità del trattamento balneoterapico con l'Acqua Debole di Vetriolo su cento pazienti volontari affetti da fibromialgia arruolati dal Santa Chiara di Trento; il trattamento prevedeva una singola immersione al giorno in vasche a 36° C per 12 giorni consecutivi. Per garantire una maggiore precisione e veridicità dei risultati ottenuti solo metà dei pazienti è stato trattato con acqua termale, gli altri con normale acqua potabile opportunamente mascherata; il gruppo trattato con acqua termale ha dimostrato la diminuzione del dolore da 7 a 5 su una scala di 10 fino a 8 mesi dopo il trattamento ed anche la tollerabilità è stata alta. «La fibromialgia è una sindrome per la quale ancora non esiste una cura – ha spiegato al pubblico il dottor Paolazzi – la medicina Termale non sostituisce la cura farmacologica ma dev'essere complementare ed è sicuramente più efficace su lungo termine, prova lo studio, di fisioterapia passiva e ultrasuoni». «Il risultato ottenuto da questa collaborazione – ha concluso la dottoressa Fioravanti – è stato notevole e non appena il Ministero della Salute validerà la ricerca avremo a Levico un'arma in più per aiutare i pazienti».

V. F.

Settembre 2016

FONTE: L'Adige di Trento

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