lunedì 16 novembre 2015

Il sogno di Carlotta: "Io più forte della sindrome di Down, ora insegno in un asilo"


La ragazza sarda, ginnasta plurimedagliata alle Special Olympics, racconta la sua storia e risponde alla mamma di Ferrara che ha ritirato la figlia per non affidarla a un'insegnante Down

Essere affetti dalla sindrome di Down non può e non deve creare nessun impedimento nel realizzare i propri obiettivi e nel rapporto con gli altri. Parola di Carlotta Sanna, 20 anni, che dall'alto dei suoi successi risponde anche a quella mamma di Ferrara che ha ritirato sua figlia dall'asilo per non affidarla a un'insegnante Down.

Carlotta, originaria di Quartu Sant'Elena, parla a ragion veduta: affetta anch'essa dalla stessa sindrome, da qualche mese grazie alla proposta di una sua amica e partecipando a un progetto regionale di inserimento lavorativo, insegna come assistente in una scuola di infanzia la Sacro Cuore di Cagliari. È riuscita a realizzarsi professionalmente dopo aver conseguito il diploma al liceo psicopedagocico con il massimo dei voti.

"Quando arrivo a scuola la mattina mi occupo di accogliere i bambini, prendendo il loro zaino e mettendolo nell'armadietto – ha spiegato Carlotta in un'intervista rilasciata al quotidiano sardo Vistanet – durante le attività ricreative li aiuto a colorare, pitturare, ritagliare, incollare ecc. In sala mensa invece apparecchio, verso l’acqua nei bicchieri, taglio il cibo dei bimbi a pezzetti piccolini e poi penso a sparecchiare. Inoltre due volte la settimana – aggiunge – sto in segreteria, dove mi occupo di scrivere al computer, spedire mail, rispondere al telefono, fare fotocopie e distribuirle nelle classi".

Nelle sue parole tutto l'amore e l'entusiasmo per questo nuovo percorso di vita. E alla mamma di Ferrara, che ritirando la figlia da scuola aveva detto "non la porto in un centro per disabili ma in un asilo", Carlotta risponde così: "Vorrei solo dirle che un assistente con la sindrome di Down può regalare gioia e felicità ai bambini proprio come una persona qualunque. Sono certa che la mia collega fortemente posta sotto accusa, sia in grado di portare a termine nel migliore dei modi i compiti che le vengono assegnati. Negando a sua figlia la possibilità di crescere a stretto contatto con una persona come me, non se ne renderà conto ma l'ha privata di una magnifica occasione di crescita".

Carlotta si sente donna prima di tutto, poi un'assistente pronta a educare i bambini della sua scuola e a dimostrazione del fatto che tutto può essere davvero possibile senza porsi alcun limite è anche una ginnasta plurimedagliata. Ha partecipato ai Giochi Mondiali Special Olympics di Los Angeles, tornando a casa con un oro mondiale nella ginnastica. Un'esperienza da cui è rimasta coinvolta fortemente e che definisce meravigliosa tanto da volerla presto rendere pubblica raccontandola in un diario. Il suo esempio di vita può far riflettere molto, basta comprendere il suo messaggio: "Sono molto felice di poter dimostrare che anche le persone con diverse abilità possono dare molto alla comunità".

21 ottobre 2015

FONTE: Repubblica.it
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/10/21/news/perche_essere_affetti_dalla_sindrome_di_down_non_puo_essere_un_impedimento_la_storia_di_carlotta_sanna-125605444/?ref=fbpr%C2%A0



I ragazzi con Sindrome di Down possiedono grandi potenzialità e questo, purtroppo, da tante persone non viene ancora riconosciuto e capito. Il caso di Carlotta Sanna è eloquente in merito: pluridecorata olimpica e lavoratrice a tutti gli effetti dopo essersi laureata a pieni voti!
Non discriminiamo le persone con Sindrome di Down, perchè hanno veramente tanto da dare, e non solo come capacità, ma anche e sopratutto come umanità. Si dia a tutti loro le stesse possibilità di potersi esprimere come a qualsiasi altra persona.... e sono sicuro che nessuno rimarrà deluso ma, anzi, ne saremo piacevolmente sorpresi.

Marco

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