giovedì 10 aprile 2014

Solidarietà: Malattie rare e cure difficili, l'appello per Ludovica


La storia di una bambina di 12 anni ricoverata al Gemelli, affetta da una patologia, che ha una sola speranza: una costosa operazione oltreoceano. In moto la macchina della solidarietà

«La vita sembra andarle contro, ma lei continua ad amarla. È dolcissima e riesce, nonostante tutto, a darci la forza per andare avanti». Daniela, 46 anni, è la mamma di Ludovica, 12 anni e due occhi azzurri come il cielo di primavera. Una bambina molto desiderata, arrivata dopo anni di attesa e cure. Purtroppo già a pochi mesi dalla nascita si sono manifestati i segnali di un lieve ritardo ma grazie all’affetto della famiglia, che vive alla Camilluccia, e alle terapie di medici e psicoterapeuti, Ludovica fino a qualche anno fa ha vissuto una vita normale. «Il lieve ritardo era passato in secondo piano, aveva fatto passi da gigante, ed eravamo sereni», racconta Daniela, che è mamma anche di Bruno, 11 anni.

Poi, all’improvviso, una forte febbre, nel 2010, ha bloccato le gambe di Ludovica. I medici non capiscono subito. «Pensano a manifestazioni psicosomatiche per richiedere attenzione e ci rispediscono a casa». Per un anno Ludovica continua, a intermittenza, a non stare bene: «Lamentava terribili mal di testa, si poggiava continuamente al letto, ogni tanto aveva alcuni decimi di febbre. Una bambina sana non sta così. Vedevo che era strana, anche a danza dicevano che non seguiva più come prima». Nuovi episodi febbrili, Ludovica «sempre più stanca». A un certo punto iniziano i problemi urinari e i conseguenti ricoveri, una spola tra Bambino Gesù e Meyer di Firenze: «Ricordo un catetere che andava messo e tolto ogni due ore. Una tortura che non auguro a nessuna mamma».

Finalmente, una diagnosi:
Midollo Ancorato Occulto (MAO), una malattia rara, dovuta a un collegamento anomalo fra il midollo spinale e il canale vertebrale. Abbiamo, tutti, una sorta di filo che parte dalla nuca e arriva al coccige, attraversando la colonna vertebrale, e che a un certo punto della crescita si stacca. A Ludovica questo non è successo, e la tensione che ne risulta provoca incontinenza vescicale e intestinale e rigidità alle gambe. «Da qualche mese non cammina, non fa più la pipì», racconta Daniela. Per salvarla, occorre tagliare quel filo che non si è staccato: un intervento delicatissimo, che la piccola doveva affrontare a febbraio. Era tutto pronto, Ludovica stava per entrare in sala operatoria quando il neurochirurgo del Meyer che doveva operarla non si è sentito di correre «un rischio troppo grosso». Daniela non porta rancore: «È vero, il rischio di paralisi c’è. Ma al Meyer hanno avuto il merito di riscontrare un problema funzionale. Sono stati comunque eccezionali».

Nel frattempo Ludovica peggiora,
da più di due settimane non riesce a mangiare, le è stato inserito il sondino naso-gastrico e in questi giorni, mentre compie 13 anni, è ricoverata al Gemelli. La sua speranza ha nome e cognome, ma vive a un oceano di distanza. Letteralmente, perché Paolo Bolognese è un cervello in fuga, un neurochirurgo torinese del De Chiari Institute di New York. L’unico che ha accettato di operare Ludovica. «Ma New York è lontana - riflette Daniela - e noi siamo gente semplice, io sono casalinga, mio marito Alfonso fa il portiere». L’intervento va fatto prima possibile, e la macchina della solidarietà, anche grazie ai social network, si è messa in moto per raccogliere fondi: diversi spettacoli teatrali, una maratona in programma domenica 13 aprile. È stato aperto un conto corrente presso la

Banca Popolare di Milano
Iban IT89B0558403205000000001069
Intestato a Daniela Angiulli
Causale: «Aiutiamo Ludovica»


«Con l’operazione c’è una possibilità di guarigione. Ludovica vuole tornare a danzare».


di Lorena Leonardi


7 aprile 2014

FONTE: romasette.it
http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=12519


Ecco una di quelle storie che, per concludersi felicemente, ha bisogno dell'Amore e della Solidarietà di tutti.

La storia di Ludovica sta avendo una certa risonanza grazie all'interessamento dei mass media e attorno a lei stanno sorgendo delle manifestazioni di solidarietà volte al raggiungimento della somma necessaria per l'intervento e le cure di cui la bambina ha bisogno. Ognuno di noi però, nel suo piccolo, può fare qualcosa d'importante per lei, innanzitutto con un contributo in denaro alle coordinate sopraindicate, oppure semplicemente divulgando la sua storia. Per maggiori informazioni su Ludovica e la sua storia, si può andare alla pagina Facebook aperta per lei, "Aiutiamo Ludovica" (https://www.facebook.com/pages/Aiutiamo-Ludovica/257233967782782?fref=ts).
Un piccolo gesto, un contributo, un passaparola..... tutto può essere importante per Ludovica. La sua è una lotta contro il tempo e prima potrà operarsi e meglio sarà. Diamo il nostro contributo allora, la nostra piccola o grande goccia che, assieme a tante altre gocce, possano formare quel fiume di Solidarietà e di Amore di cui Ludovica ha tanto, tanto bisogno !

Marco

2 commenti:

  1. Ciao Marco, anche se non c'entra con questo post, ti segnalo un'altra storia di genitori e figli malati (non te la prendere se magari sul tuo blog c'è già: non ci ho guardato prima e adesso non voglio farlo altrimenti mi parte questo messaggio .-))). Ecco il link: http://www.greenme.it/vivere/speciale-bambini/13080-hobbit-tradotto-vignette
    Ciaooooo

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  2. Interessante Francesca.... e questa storia non la conoscevo.
    Grazie tante e felice e Santa Pasqua :)

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