giovedì 28 aprile 2011

Amianto. Oggi, 28 aprile, è la giornata mondiale in memoria delle vittime

Quattromila morti all'anno e oltre 20 milioni di tonnellate ancora da bonificare. O, se vogliamo tradurlo in termini pratici, un miliardo di metri quadri ancora presenti sui tetti degli edifici; i problemi connessi allo smaltimento causati, spesso, dalla scarsa cura da parte delle aziende che se ne occupano, e che in alcuni casi si trasforma in vera e propria criminalità (quante volte l'informazione ci ha fatto scoprire discariche illegali nell'acqua e nel terreno?). Di più: spesso, le istituzioni non hanno affrontato il problema di una efficace vigilanza. Tutto questo ha provocato – e tuttora provoca – un gran numero di vittime, che oggi, 28 aprile, vengono ricordate nella Giornata mondiale dedicata alle vittime dell'amianto, nell'ambito della Giornata mondiale della Salute e sicurezza sul lavoro.

La questione legata all'amianto, si può dire, è antica quanto l'utilizzo di questo materiale. Già alla fine dell'800, infatti, alcuni studi scientifici avevano osservato come l'esposizione all'asbesto potesse costituire una delle cause scatenanti di alcune gravi malattie dell'apparato respiratorio, come il mesotelioma pleurico e il carcinoma polmonare. E durante la Seconda guerra mondiale una ricerca condotta in Germania registrò come, diminuendo l'esposizione all'amianto, le malattie respiratorie per i lavoratori diminuissero.

In Italia, dove in alcune zone – principalmente in Piemonte, dove a Casale Monferrato per molti anni è stata attiva una fabbrica di Eternit; e nel nord est (Gorizia e Monfalcone), ma anche al sud – il problema amianto è da molti anni al centro di incessanti dibattiti fra il Governo e le Associazioni per le vittime dell'amianto. La prima norma definitiva è del 1992, con la Legge 257 che ordinò il divieto di utilizzo dell'amianto e la bonifica di tutti i manufatti che lo contenevano. Altrettanto importante, nella stessa legge venne sancito il riconoscimento delle malattie connesse all'esposizione all'amianto come malattie professionali.

Questo, tuttavia, non ha impedito ad alcune aziende di continuare l'utilizzo dell'amianto – chiamato Eternit o Fibronit – nei procedimenti di fabbricazione e nei prodotti, con la conseguenza che il numero delle vittime, di fatto, non si è mai arrestato. Basta una sola fibra d'amianto (del diametro di un millesimo di millimetro), per causare un principio di malattia mortale.

Per questo, oggi, la Giornata mondiale della Salute e sicurezza sul lavoro celebra la Giornata mondiale alla memoria delle Vittime dell'amianto. Recentemente, alcune associazioni nazionali e locali hanno inviato al Governo un appello che chiede giustizia per le vittime, un sistema di controllo e smaltimento efficace al 100% per la completa dismissione dell'amianto, l'attivazione di un fondo dedicato ai familiari delle vittime.

In Italia, oggi, si celebrano alcune importanti iniziative. A Casale Monferrato si svolgerà l'assemblea internazionale “Un mondo senza amianto”, alla quale partecipano rappresentanti di associazioni provenienti da Italia, Europa, Brasile, India e USA.

A Torino è in programma il convegno “A che punto è la notte”, organizzato dal Consiglio di Indirizzo e vigilanza dell'Inail: uno studio che tasta il polso all'attuale situazione normativa, per dare il via a eventuali indicazioni su aggiornamenti legislativi.

FONTE: greenme.it
http://www.greenme.it/informarsi/eventi-e-iniziative/4719-amianto-oggi-e-la-giornata-mondiale-in-memoria-delle-vittime

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