mercoledì 18 settembre 2019

Fibromialgia, la malattia invisibile che l'Italia non vuole riconoscere


SALUTE Non è compresa nell'elenco delle malattie croniche che rientrano nei Lea. Eppure si tratta di un disturbo che condiziona in modo pesantissimo la vita di ogni giorno

Aprile. Valerio, fotografo aquilano di 33 anni, è nei pressi del Louvre e dopo una giornata di lavoro si concede le bellezze notturne di Parigi: all'improvviso un uomo lo aggredisce senza ragione. Accade tutto a cento metri da una stazione di polizia: serviranno ben sei agenti per fermare l'aggressore, poi dichiarato non in grado di intendere e di volere, quindi non processabile. Il fotografo sporge denuncia e viene ricoverato in ospedale: la diagnosi è un importante trauma cranico. Il percorso è lungo, ma esiste un fondo che risarcisce le vittime di persone affette da disturbi psichiatrici; inoltre, il consolato italiano fornisce a Valerio un avvocato del posto che, dopo un interessamento iniziale, sparisce: ancora oggi non è dato di sapere se sia stata intentata causa o meno.

VALERIO TORNA in Italia e con lui lancinanti dolori muscolari a cui si uniscono disturbi del sonno, affaticamento, mal di testa, oltre a disturbi gastrointestinali e cognitivi. Le sue condizioni peggiorano ogni giorno. I medici gli prescrivono del Valium perché si teme una depressione: in realtà sono i muscoli facciali che a stento rispondono. In un anno di accertamenti, Valerio arriva a spendere di tasca propria quasi 10 mila euro. A novembre, la diagnosi: fibromialgia postraumatica. La stessa che lo scorso marzo ha costretto Lady Gaga a cancellare ben 10 date del suo tour.
Cos'è la fibromialgia? E' una sindrome che causa dolore muscolo scheletrico diffuso e costante. Nel 1992 l'Organizzazione mondiale della Sanità l'ha riconosciuta come malattia, mentre nel 2009 il Parlamento europeo ha invitato ad avere maggiore consapevolezza al riguardo. Eppure è ancora confusa con patologie reumatologiche, internistiche e neurologiche, se non con effetti collaterali di ansia e depressione. In Italia ne soffrono circa 2 milioni di persone, sopratutto donne, con un'insorgenza della malattia tra i 25 e i 55 anni: la precoce comparsa costringe molti ad abbandonare o limitare l'attività lavorativa.
Le province autonome di Trento e Bolzano sono state le prime a riconoscere questa sindrome come una malattia, con relative esenzioni e invalidità; con il tempo hanno provveduto varie Regioni, come Basilicata e Marche. E' un tema caldo in Sicilia e Abruzzo, dove si registra un aumento dei casi, di origine “post traumatica”, dopo il terremoto del 2009. A livello nazionale però siamo ancora fermi all'inserimento della fibromialgia nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) come “malattia cronica di rilevante impatto sociale e sanitario”, e a un disegno di legge – volto a riconoscere la patologia a livello nazionale – presentato dalla senatrice Paola Boldrini (Pd) ad aprile 2018 e ancora neanche esaminato. L'attuale ministra della Sanità, Giulia Grillo, quando sedeva sui banchi della Camera, fu tra i firmatari di un'interrogazione che aveva lo stesso obiettivo; la fibromialgia sembra quindi starle a cuore. Ancora più della Grillo però si deve far valere l'articolo 32 della Costituzione che “tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”.

di Irene Tinero

FONTE: Il Fatto Quotidiano

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