martedì 26 giugno 2018

Cittadinanza benemerita al blogger costretto a letto


Luca Bernardi è affetto da distrofia muscolare. "Figura importante"

IL RICONOSCIMENTO

JESI Cittadinanza benemerita a Luca Bernardi, il giovane blogger e scrittore jesino costretto dalla distrofia muscolare a vivere da quasi vent'anni a letto con l'ausilio di un ventilatore meccanico per la respirazione, protagonista della coraggiosa lotta per i diritti e la dignità propri e altrui in particolare sul fronte dell'assistenza domiciliare.
La civica benemerenza sarà approvata nell'odierna seduta del Consiglio, con la motivazione: «Da anni Luca Bernardi rappresenta per la nostra Città e per il territorio una figura importante nel campo educativo, sociale, culturale, civile e non solo, visti i numerosi interessi ed i settori che lo hanno visto e tutt'ora lo vedono fattivamente partecipe. Va rimarcato il costante e proficuo impegno a favore della comunità, battendosi per i diritti delle persone con grave disabilità. Presiede l'associazione "Obiettivo Adical"». Trasversale fra tutte le forze presenti in Consiglio la volontà di procedere al conferimento, proposto dai consiglieri Andrea Binci, Francesco Coltorti, Lindita Elezi, Nicola Filonzi, Maria Chiara Garofoli, Marco Giampaoletti, Silvia Gregori e Claudia Lancioni in rappresentanza di tutti i gruppi dell'aula.
La delibera ricorda la «grave forma di disabilità di Luca Bernardi, affetto da distrofia muscolare che gli impedisce di vivere normalmente non riuscendo a respirare se non utilizzando un ventilatore meccanico che sostituisce i suoi polmoni 24 ore su 24». Sarà presso l'abitazione di Luca che l'attestato verrà consegnato, alla luce delle «alte qualità da tutti riconosciute in Città nel campo educativo, sociale culturale, civile, nonchè il suo impegno, da anni perseguito con passione e determinazione costante, per il rispetto dei diritti delle persone con gravi disabilità, di cui è diventato punto di riferimento del territorio». Nel 2015 la storia di Luca arrivò a Papa Francesco, con cui ci fu uno scambio di lettere.

di Fabrizio Romagnoli

21 giugno 2018

FONTE: Corriere Adriatico

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