giovedì 17 marzo 2011

Gli ultimi mesi di vita di Angelica S., malata di Sensibilità Chimica Multipla


Sei mesi fa le condizioni di Angelica S. erano ancora buone. Viveva con la sua famiglia nei sobborghi di una città, amava molto gli animali e gestiva una piccola pensione per animali. Si è anche presa cura di molte altre persone.

L'ho conosciuta grazie a mia cugina che le faceva visita spesso. Circa quattro mesi fa mi ha raccontato che Angelica aveva sintomi strani come i miei. All'improvviso ha cominciato a non tollerare più l'ammorbidente... il gel per la doccia usato in famiglia, il deodorante e molto altro ancora. Mia cugina le ha parlato di me e così ci siamo messe in contatto per lettera. Lei voleva del materiale informativo sulla MCS ed io gliel'ho mandato. Più o meno nello stesso periodo ho saputo che non tollerava più neanche i mobili e il pavimento della sua casa e che per questo era costretta a dormire in cucina su una coperta stesa sul pavimento. Tutto è successo molto in fretta. Mia cugina mi chiamava quasi ogni giorno per riferirmi che Angelica aveva una nuova intolleranza.

Poiché in agosto faceva molto caldo Angelica poteva dormire solo in cortile su di una stuoia fatta con materiali tollerati. Poi anche questo non lo ha più tollerato...

Ha chiamato un medico ambientale per un appuntamento, ma ha dovuto aspettare diverse settimane (ferie, ecc.). Abbiamo avuto dei contatti telefonici, ma solo per cinque, sette minuti ogni volta, dato che lei era diventata anche elettrosensibile.

Le ho consigliato allora di andare in una zona più naturale possibile, così ogni mattina alle sette, otto vi si recava con il marito. Là si sentiva un po' meglio anche se continuava ad avere insufficienza respiratoria... palpitazioni... debolezza alle braccia e alle gambe, problemi polmonari... e comunque stava peggiorando...

Parlavo spesso con suo marito visto che Angelica non poteva più telefonare. A settembre l'ha portata in un campeggio abbandonato del suo club dove lei dormiva nella sua macchina, una piccola macchina, e lui nella sua perché lavorava. Il giorno faceva 25 km per andare a lavoro e doveva lasciarla lì, da sola, la sera cucinava la loro cena... e faceva di nuovo 25 km per tornare da lei... Le notti in macchina... doloroso per le articolazioni...

Il marito allora ha richiamato il medico ambientale che gli ha detto di preparare una stanza “pulita” in casa per Angelica e di non farla stare più fuori.

Così ha tolto il pavimento e rivestito una camera dipingendo le pareti con una pittura a gesso. Angelica durante il giorno stava al campeggio da sola e faceva freddo... per il viaggio di ritorno a casa sono stati procurati due filtri per l'aria, bombole di ossigeno e poi il tentativo di portarla nella stanza.

Per tutto il tempo suo marito ha dovuto prendere permessi a lavoro, cosa che è stata difficile. Adesso aveva anche la preoccupazione di perdere il posto di lavoro...

Da quando è tornata a casa mia cugina e i suoi familiari non hanno potuto più farle visita. Quando il figlio si recava da lei doveva fuggire... non poteva avere nessun contatto con il nipotino prediletto.

Anche io ho l'MCS ormai da dieci anni, so che si può peggiorare lentamente e conosco bene cosa significa l'isolamento. L'animo soffre... arrivano le lacrime... a volte la depressione e se non si ha la speranza e la minima idea di cosa stia effettivamente accadendo... allora tutto è molto più difficile.

Angelica però impara velocemente e cerca di evitare tutto, mangia cibi biologici, ha cambiato tutto... ma ci vuole tempo... fino a quando tutti gli odori di una famiglia normale sono svaniti…

L'ho sostenuta dove potevo con il conforto e l'informazione... Poi è arrivato l'appuntamento con il professore... Le ha detto che presentava l'intero quadro della MCS e le ha consigliato una terapia: iniezioni di vitamina B12 ogni giorno per 6 settimane e B1 e B2. Ha cominciato questa terapia... ma tutto è peggiorato...

Angelica aveva raggiunto in sei mesi la fase finale dell'MCS.

Quando non era così grave, in settembre, le avevo proposto di venire da me per fare una prova... ma prima voleva provare la stanza con le mattonelle in casa sua.

L'ultimo sabato il marito mi ha chiamato per dirmi che quasi ogni notte alle due, quattro Angelica deve andarsene da casa per andare nei boschi o al cimitero, per respirare aria buona... Durante la stagione dei riscaldamenti l'aria della città per Angelica è intollerabile. Ogni notte ha i battiti del cuore accelerati, insufficienza respiratoria e molto altro... ho detto loro di provare a venire da noi e lo hanno fatto domenica 25 ottobre alle nove del mattino.

Gli ultimi cinque giorni di vita di Angelica S
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É venuta con la maschera e ha respirato molto ossigeno durante il viaggio. Ci siamo sedute sulla terrazza.

I loro vestiti per me erano contaminati dall'ambiente. Mi sono dovuta allontanare e poi lei ha deciso di cambiare i vestiti... qualcosa di mio...ma che lei però non tollera... a causa del mio detersivo Klar che io tollero ancora bene...

La sera, per farla entrare da noi, ci siamo lavati e abbiamo cercato dei pantaloni da jogging di mio marito e un maglione di cotone che non fossero stati lavati da molto tempo e dei calzini...

Ma dove avrebbe potuto dormire? Non tollerava più nessun tipo di legno, neanche i mobili di legno naturale, anche se vecchio, neanche un vecchio armadio nella stanza preparata per lei.

Si è sdraiata sul pavimento avvolta in un copripiumino, anche questo non lavato da molto tempo e in una coperta che era stata appesa per lungo tempo in soffitta...

Teneva le finestre aperte per tutta la notte e durante il giorno stava nel bosco...

Viviamo in una regione boschiva della catena montuosa Vogelsberg e così abbiamo l'aria buona, ma lunedì c'era nebbia, era umido e c'era la bassa pressione...

Così la loro speranza che qui sarebbe stata meglio, è svanita, ma ha voluto provare, non è tornata indietro...

Stava seduta o sdraiata sulla terrazza... Ho cucinato per lei, le ho dato molta acqua da bere... ho cercato di aiutarla spiritualmente e psicologicamente... le ho parlato del CSN e di altri che si erano stabilizzati grazie all'evitamento delle sostanze e all'isolamento. Ogni giorno siamo andate a respirare l'aria buona. Martedì siamo andate a camminare lentamente, dato che riusciva a farlo anche per un'ora, ma quando è arrivata una macchina che ha infestato l'aria con i suoi gas di scarico che le hanno dato fastidio nonostante avesse la maschera...

Poi mi ha detto che non poteva vivere come me, senza vedere persone e così a lungo in isolamento, inoltre stava peggio... non aveva speranza di rimanere qui perchè non tollerava più l'aria umida, soprattutto di notte, non ha più voluto né bere né mangiare... era disperata e le sue mucose erano rosse e gonfie come a casa.

Doveva andare via da qui, ma dove???

Abbiamo preso in considerazione molte possibilità, la Svizzera, il Mare del Nord... di nuovo un campeggio perché là non è come qui... una foresta fitta... installare una baracca di alluminio là... come riscaldarla... e così via...

Il mercoledì alle 15 è venuto il figlio di mia cugina con una grossa macchina, bonificata, pure loro erano bonificati e ci siamo dette addio...

Lei non sapeva dove andare, cosa fare... in che modo tornare nella stanza piastrellata e nella natura lì vicino...

Ha superato il viaggio con una temperatura di 5 gradi in macchina e poi non ho sentito più niente da lei...

Giovedì pomeriggio quando il marito è andato a lavoro e poi ha comprare qualcosa... lei ha messo fine alla sua vita! Ne sono venuta a conoscenza solo venerdì sera, così ha voluto il marito.

Siamo in lutto per una persona amata... una persona... che non vive più, che in questo paese non sapeva più dove alloggiare per le tante insidie. Se solo ci fosse una clinica con una stanza bonificata come all'Environmental Health Center di Dallas, negli USA. Se ci fossero dei medici che riconoscono la MCS in tempo... se ci fosse il sostegno per le famiglie che non sanno perché tutto questo è successo...

Se finalmente finisse l'ignoranza e l'intolleranza nei confronti di una malattia ambientale che professori come il prof. Dr. Pall ed altri hanno riconosciuto per quello che realmente è.

· Ho assistito a due suicidi dal mese di luglio...

· due persone preziose nella loro infinita disperazione...

· due persone che si consideravano come un peso per la loro

famiglia...

· due persone che sono andate al lavoro fedelmente per anni...


Noi soffriamo per Angelica S. e siamo sconvolti per la mancanza di supporto per i malati gravi di MCS.

Che i cittadini nel loro dolore possano trovare conforto in Dio e la speranza che non sarà sempre così... che non rimanga così per sempre... che tutte le sofferenze un giorno finiscano... che si ristabiliscano le cose...

Autori: Wolfgang e Mona, per il CSN - Chemical Sensitivity Network, 31 Ottobre 2009
http://www.csn-deutschland.de/blog/2009/11/01/die-letzten-monateim-leben-der-chemikaliensensiblen-angelika-s/

Traduzione Italiana: Silvia Bigeschi per MCS-SOS,
http://www.mcs-sos.ch/18469/52322.html

FONTE: http://mcs-sos.ch/media/b0630857bb5e9352ffff963effa86322.pdf



Veramente straziante la storia di Angelica, malata gravissima di MCS che non ce l'ha fatta a sostenere il tremendo fardello della propria malattia... e si è tolta la vita!
Si è davvero impotenti di fronte a storie come queste e non si sa cosa dire.... l'MCS a certi livelli è veramente una malattia terrificante, che ti toglie tutto, la salute, il gusto per la vita, la socialità, gli affetti.... non ti lascia niente, tranne un filo di speranza, la speranza che le cose possano cambiare, possano migliorare.... ma se anche questa speranza viene a mancare, e questo molto spesso per ingnoranza dei medici, per la mancanza di strutture di cura adeguate, o per mancanza di sostegno... allora si può veramente arrivare alla disperazione!

Auguriamoci davvero che le cose possano migliorare e che il malati di questa tremenda patologia in un futuro speriamo il più prossimo possibile, possano trovare quell'aiuto e quel sostegno di cui hanno assolutamente bisogno. C'è veramente tanto, tanto, troppo bisogno di questo!

Marco

1 commento:

  1. La storia di Angelica è uno strazio che rompe il cuore, specialmente quando pensi che nessun medico ti da aiuto perchè in Italia non l'ha sanno curare perchè senza ricerca e non tutti si possono permettere di andare all'estero, povera Angelica la sua malattia è stata violenta e non gli ha dato neppure il tempo di accettarla e capirla veramente fino a che punto l'ha puoi sopportare, infatti poi è successo quel che è successo, ciao Angelica goditi la bellezza del paradiso che hai meritato. Ester

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