martedì 26 ottobre 2010

Una casa diversa per persone diverse

Nei pressi di Zurigo sorgerà una palazzina speciale: gli appartamenti sono infatti concepiti per le persone che soffrono di una grave e rara forma di allergia, la Multiple Chemical Sensitivity. Chi ne è affetto spera in un'esistenza migliore. 

«Durante la mia vita ho trascorso migliaia di notti in camper. Attualmente dormo nei boschi, dove la temperatura è più fresca». Quella di Christian Schifferle è una scelta obbligata: «Non posso restare troppo a lungo in un ufficio o in un appartamento».

Presidente della cooperativa di costruzione Gesundes Wohnen MCS ("abitare in modo sano MCS"), l'uomo soffre da anni della Multiple Chemical Sensitivity ("Sensibilità Chimica Multipla").

Questo acronimo indica l'intolleranza a un ambiente chimico o a una classe di sostanze chimiche. In altre parole, le persone che ne sono affette reagiscono in modo fortemente allergico a vernici, materiali sintetici, cosmetici, profumi, deodoranti.

Ancora un mistero


L'MCS è una malattia tuttora poco conosciuta e oggetto di molte discussioni. Diversi medici rifiutano infatti di riconoscerla come patologia organica, considerandola la conseguenza di problemi psichici.

«Si tratta di un disturbo simile a una malattia autoimmune e molto difficile da diagnosticare, poiché gli abituali esami per individuare la presenza di allergie non forniscono riscontri. È quindi necessario basarsi sull'osservazione e sul racconto fornito dal paziente», spiega Klaus Tereh, medico e membro di comitato della cooperativa di costruzione.

Nei casi più gravi, i sintomi comprendono allergie cutanee, scompensi a livello intestinale, muscolare, vertigini, difficoltà respiratorie e circolatorie. Il dottor Tereh aggiunge: «Nei casi più gravi, la malattia può essere potenzialmente mortale. Alcuni pazienti reagiscono infatti in modo analogo a uno choc anafilattico».

Tanta sofferenza

Il percorso di chi patisce questo disturbo è caratterizzato da tanta sofferenza. Infatti, dice Schifferle, i disturbi sono così forti da avere effetti devastanti: «Le sostanze chimiche sono ovunque e questo determina l'isolamento sociale, famigliare e professionale di chi è confrontato al problema».

Senza contare le gravi conseguenze a livello psichico. «L'MCS genera paure e insicurezze. Molte persone – soprattutto donne – non hanno per esempio il coraggio di indossare una speciale maschera per lavorare in ufficio».

«Spesso la malattia non viene diagnosticata correttamente o viene minimizzata. È la storia della mia vita da cinquant'anni: per questo desidero aiutare le persone che vivono questo calvario», aggiunge Schifferle.

Per poter costruire un'abitazione a prova di allergia o alloggiare in un albergo con determinati standard sono necessari molti soldi, una condizione che la maggior parte di chi soffre di MCS non può però soddisfare, fa presente Christian Schifferle. Senza contare che «sul mercato immobiliare attuale questo tipo di oggetti sono praticamente introvabili».

Non è un lusso

Da qui la scelta di unire le forze: «Avevamo pochi soldi, ma la convinzione che insieme avremmo potuto farcela». A inizio 2008, una cinquantina di persone affette da MCS ha dunque deciso di costituire una cooperativa di costruzione con l'obiettivo di realizzare una casa con quindici appartamenti a prezzi accessibili (indicativamente: 3,5 stanze per 1350 franchi mensili) destinata a questa categoria di persone.

Il progetto – del costo di 5,8 milioni di franchi – dovrebbe essere terminato nel 2013, nel comune di Leimbach, in una posizione favorevole anche dal profilo della qualità dell'aria e dell'elettrosmog.

La caratteristica della futura costruzione – progettata dallo studio Zimmermann di Zurigo – è l'utilizzo prevalente della pietra naturale, evitando accuratamente la presenza di elementi chimici. Un concetto edificatorio che ricorda le costruzioni d'epoca romana. All'entrata di ogni unità abitativa vi sarà inoltre uno speciale impianto di purificazione, per eliminare i residui chimici.

Questo progetto – unico in Europa – può beneficiare del sostegno concreto da parte della città di Zurigo e delle autorità federali: «Non è stato affatto facile. Si è trattato di un percorso di vent'anni, durante i quali abbiamo cercato di far comprendere la situazione di chi vive come noi, e l'importanza di avere case adeguate. Non si tratta di un lusso, bensì di un'esigenza vitale» spiega Schifferle.

Proprio per questo motivo, Schifferle è convinto che la cooperativa riuscirà a reperire gli 1,3 milioni di franchi ancora necessari per completare il finanziamento del progetto.


Andare oltre

L'auspicio della cooperativa di costruzione è che simili strutture possono sorgere anche in altre regioni: Christian Schifferle dice di conoscere alcune centinaia di persone che soffrono degli stessi problemi, anche se è difficile azzardare cifre più precise a livello nazionale.

«Le conseguenze di questa malattia sono tali da rendere molte persone inabili al lavoro. Se si potessero garantire strutture più adeguate, parecchie di loro potrebbero invece continuare a svolgere un'attività», constata.

Un altro punto dolente è costituito proprio dal riconoscimento dell'incapacità a svolgere un'attività: «Dato che questa malattia è ancora scarsamente nota, gli organi preposti sono restii a concedere rendite d'invalidità. Anche poiché le reazioni allergiche si scatenano in presenza di concentrazioni di sostanze chimiche perfettamente legali», spiega il dottor Tereh.

In merito al fatto che molti specialisti mettono tuttora fortemente in dubbio l'esistenza reale della Sensibilità Chimica Multipla, il medico conclude: «Fortunatamente la medicina non è ancora giunta alla fine della sua evoluzione. Quello che non può essere determinato con certezza oggi, lo sarà forse domani. È ciò che auguro a queste persone, condannate a vivere una condizione davvero drammatica».

Andrea Clementi, swissinfo.ch

FONTE: swissinfo.ch
http://www.swissinfo.ch/ita/scienza_e_technologia/Una_casa_diversa_per_persone_diverse.html?cid=28342194&sb=fb


Questa di realizzare una palazzina per malati di MCS è veramente una bellissima cosa e mi auguro che anche in Italia possa sorgere qualcosa del genere prima o poi. C'è tuttavia da sottolineare che la costruzione di questa palazzina in Svizzere non è stata commissionata dallo Stato, ma sta venendo realizzata dagli stessi malati di MCS che si sono uniti e hanno creato una cooperativa.... la citta di Zurigo e le Autorità Federali hanno dato il loro consenso ma la costruzione è opera dell'intraprendenza e dalla buona volontà di questi malati. Onore al merito a loro quindi... e auguriamoci che una struttura come questa non debba rimanere un caso isolato nel mondo.

Marco

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