
Il novanta per cento dei prelievi, effettuati da volontari Expedition MED (Mediterraneo in pericolo) a bordo di yacht di 17 metri, ha dato esito positivo alla presenza di tali frammenti. Il campionamento ha coperto solo le acque superficiali ed è una valutazione ancora preliminare, ma il rischio connesso alla presenza di questi rifiuti è certo: i frammenti polimerici mescolandosi con plancton vengono facilmente ingoiati dai piccoli pesci a loro volta preda delle specie più grandi, andando a influenzare l’intero ecosistema, spiega Expedition MED.
Dati impressionanti a cui si aggiungerà il campionamento anche delle acque di Gibilterra, Marocco, Algeria, Tunisia, Sardegna e sud Italia, per avere un quadro più completo della situazione. Il gruppo sta anche lanciando una petizione on-line per domandare una normativa europea più stringente sulle modalità di smaltimento e biodegradabilità dei beni di consumo.
FONTE: Rinnovabili.it
http://www.rinnovabili.it/un-mare-di-plastica-minaccia-il-mediterraneo-403610
Nulla di nuovo sotto i ponti verrebbe da dire.... quello dell'inquinamento dei nostri mari e dei nostri oceani è una cosa oramai arciconosciuta. Quello che forse non si conosce ancora bene è l'inqunamento da microparticelle di plastica, forse il più subdolo perchè invisibile all'occhio, ma che contamina i nostri mari e, di conseguenza, anche la fauna ittica. E come un cane che si morde la coda, questo inquinamento passa dalla fauna ittica a noi, che siamo consumatori di pesce, con inevitabili conseguenze sulla nostra salute. E' un circolo vizioso ben difficile da spezzare, sopratutto se l'uomo continuerà a mettere il dio denaro sopra ogni cosa, salute dell'uomo compresa. Potranno mai cambiare le cose ?
Marco
Nessun commento:
Posta un commento