Basterebbe cambiare periodicamente coltivazione con la rotazione colturale, che non richiede alcun uso d'insetticidi e di seme conciato.
Lo stop all'uso di neoticodinoidi, gli insetticidi killer delle api, ha dato i suoi frutti ma la scadenza del 20 settembre 2010 del provvedimento che ne sospende l'utilizzo, rischia di vanificare i risultati positivi ottenuti e di mettere nuovamente in pericolo la popolazione delle api e la produzione di miele.
Per questo Legambiente a sostegno delle due associazioni apistiche nazionali Unaapi e Fai chiede ai Ministeri della Salute e dell'Agricoltura e agli Assessori delle Regioni a maggiore vocazione maidicola, il definitivo ritiro dell'autorizzazione d'uso dei concianti del mais.
Secondo gli apicoltori infatti gli accertamenti scientifici in atto con il progetto di ricerca, pubblico e indipendente, Apenet, confermano il non rimediabile effetto tossico su api e ambiente dei concianti neurotossici e la comprovata efficacia di metodi agrotecnici di difesa del mais basati sulla rotazione della coltura.
Pertanto anche per Legambiente è necessario stabilire il divieto definitivo all'uso di questi pesticidi (cosa che ha permesso, nei mesi di sospensione, il ripopolamento degli alveari), ribadire il divieto d'irrorazione di insetticidi su mais in fioritura (il cui polline è abbondantemente bottinato da api e altri insetti utili), e impedire la monocoltura in successione a favore della rotazione colturale.
La richiesta formale degli apicoltori inviata ai Ministeri è accompagnata da nota tecnica esplicativa che ricorda come nel periodo del divieto d'impiego dei neonicotinoidi si sia riscontrata un'evidente ripresa dello stato di salute e di buona produttività degli allevamenti apistici italiani e che nel periodo di mancato impiego di semi conciati non si siano verificati fenomeni, al contrario delle allarmistiche previsioni, di danni da diabrotica su mais. La popolazione del parassita del mais, infatti, si è sviluppata al suo massimo proprio nel 2008, anno di più massiccio se non totale uso di concianti del mais e che nelle primavere del 2009 e del 2010 gli unici e rari spopolamenti primaverili di alveari sono stati conseguenti all'uso illegale di sementi conciate, mentre negli anni precedenti erano stati decimati decine e decine di migliaia di alveari.
Nel 2010 finalmente, dopo un'annata senza concianti neurotossici, ma soprattutto grazie alla rotazione delle colture, il monitoraggio delle catture ha confermato una riduzione sostanziale della presenza del parassita. Tant'è che finalmente anche il Servizio fitosanitario della Regione Lombardia ha segnalato in modo pubblico non solo l'inopportunità e dannosità dei trattamenti insetticidi in fioritura del mais ma anche la loro illegalità.
"L'approccio che privilegia l'intervento chimico, con uso di concia delle sementi con i neonicotinoidi - conclude Legambiente - ha dato prova d'essere assolutamente inappropriato e incapace di contenere le popolazioni del coleottero nord americano. Per combatterlo basta cambiare periodicamente coltivazione con la rotazione colturale, che non richiede alcun uso d'insetticidi e di seme conciato".
Lo stop all'uso di neoticodinoidi, gli insetticidi killer delle api, ha dato i suoi frutti ma la scadenza del 20 settembre 2010 del provvedimento che ne sospende l'utilizzo, rischia di vanificare i risultati positivi ottenuti e di mettere nuovamente in pericolo la popolazione delle api e la produzione di miele.
Per questo Legambiente a sostegno delle due associazioni apistiche nazionali Unaapi e Fai chiede ai Ministeri della Salute e dell'Agricoltura e agli Assessori delle Regioni a maggiore vocazione maidicola, il definitivo ritiro dell'autorizzazione d'uso dei concianti del mais.
Secondo gli apicoltori infatti gli accertamenti scientifici in atto con il progetto di ricerca, pubblico e indipendente, Apenet, confermano il non rimediabile effetto tossico su api e ambiente dei concianti neurotossici e la comprovata efficacia di metodi agrotecnici di difesa del mais basati sulla rotazione della coltura.
Pertanto anche per Legambiente è necessario stabilire il divieto definitivo all'uso di questi pesticidi (cosa che ha permesso, nei mesi di sospensione, il ripopolamento degli alveari), ribadire il divieto d'irrorazione di insetticidi su mais in fioritura (il cui polline è abbondantemente bottinato da api e altri insetti utili), e impedire la monocoltura in successione a favore della rotazione colturale.
La richiesta formale degli apicoltori inviata ai Ministeri è accompagnata da nota tecnica esplicativa che ricorda come nel periodo del divieto d'impiego dei neonicotinoidi si sia riscontrata un'evidente ripresa dello stato di salute e di buona produttività degli allevamenti apistici italiani e che nel periodo di mancato impiego di semi conciati non si siano verificati fenomeni, al contrario delle allarmistiche previsioni, di danni da diabrotica su mais. La popolazione del parassita del mais, infatti, si è sviluppata al suo massimo proprio nel 2008, anno di più massiccio se non totale uso di concianti del mais e che nelle primavere del 2009 e del 2010 gli unici e rari spopolamenti primaverili di alveari sono stati conseguenti all'uso illegale di sementi conciate, mentre negli anni precedenti erano stati decimati decine e decine di migliaia di alveari.
Nel 2010 finalmente, dopo un'annata senza concianti neurotossici, ma soprattutto grazie alla rotazione delle colture, il monitoraggio delle catture ha confermato una riduzione sostanziale della presenza del parassita. Tant'è che finalmente anche il Servizio fitosanitario della Regione Lombardia ha segnalato in modo pubblico non solo l'inopportunità e dannosità dei trattamenti insetticidi in fioritura del mais ma anche la loro illegalità.
"L'approccio che privilegia l'intervento chimico, con uso di concia delle sementi con i neonicotinoidi - conclude Legambiente - ha dato prova d'essere assolutamente inappropriato e incapace di contenere le popolazioni del coleottero nord americano. Per combatterlo basta cambiare periodicamente coltivazione con la rotazione colturale, che non richiede alcun uso d'insetticidi e di seme conciato".
FONTE: newsfood.com
Ho voluto mettere questo articolo sul mio blog perchè molto indicativo sulla tossicità dei pesticidi.
Negli ultimi anni l'uso indiscriminato di pesticidi aveva causato una notevole moria di api in ogni parte del mondo, con conseguenze disastrose nella produzione del miele, nonchè rilevanti danni all'ambiente, essendo le api, prezisissime "garanti" delle biodiversità. In questo quadro preoccupante non ha fatto eccezzione l'Italia che ha avuto un picco di perdite nella produzione del miele nel 2008, l'anno in cui, guarda caso, si è fatto più largo e massiccio uso di neonicotinoidi, il famigerato insetticida killer, utilizzato sopratutto nelle colture del mais, delle barbabietole da zucchero, dei girasoli e dei pomodori. Dal 2009 però si è deciso di correre ai ripari, e per un certo periodo, fino al 20 Settembre 2010, è stato vietato l'utilizzo di ogni neonicotinoide. I risultati ? Non si sono fatti attendere: gli alveari si sono ripopolati e la produzione di miele e stata incrementata. In aggiunta a questo non si è avuto nessun danno da parassiti nelle colture trattate precedentemente con questi pesticidi, ma anzi, con la rotazione delle colture, esse sono state totalmente preservate.
Alla luce di tutto questo credo che sia arrivato veramente il momento di VIETARE una volta per tutte l'utilizzo di questi dannosissimi pesticidi.... dannosi per le api, per l'ambiente, e naturalmente per l'uomo ! Si sarebbe dovuto arrivare a questo già molto tempo fa, ma ora non si può più aspettare.
BASTA con l'uso di pesticidi, BASTA con l'utilizzo di qualsiasi sostanza chimica potenzialmente tossica per l'ambiente e per l'uomo, BASTA, BASTA e ancora BASTA ! Rendiamo OBBLIGATORIE le coltivazioni biologiche.... perchè i cibi biologici devono rappresentare l'eccezzione ? Dovrebbero essere la regola, non l'eccezzione.... per il bene di tutti. Basterebbe quache Legge fatta come si deve e controlli rigorosi per migliorare enormemente le cose.... e le conseguenze benefiche non si farebbero attendere: falde acquifere non più contaminate da agenti tossici, insetti e animali (come le suddette api) non più a rischio, e sopratutto... cibi sani e conseguente GRANDE miglioramento per la salute dell'uomo. E cosa si può chiedere di più di questo ? Basta poco, basterebbe pensare e agire con coscienza e rispetto verso la natura e verso l'uomo per avere grandi risultati.
Marco
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