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giovedì 3 maggio 2018

Morbo di Lyme, il calvario di Loretta: "Dolori atroci ma lo Stato non paga la cannabis terapeutica"


Loretta Facelli ha 53 anni e vive a Vercelli con la madre che si prende cura di lei. Ha il morbo di Lyme, una malattia rara che ha contratto a Roma 18 anni, attraverso il morso di una zecca.
La difficoltà di individuare la malattia e la scarsità di informazioni su di essa hanno lasciato Loretta nell'ombra per più di un decennio, scambiando l'eritema della puntura di zecca, la spossatezza e i dolori iniziali per altro. Qualche anno fa è arrivata la conferma che si trattava di Lyme ma è troppo tardi per guarire la malattia. Negli ultimi mesi la situazione si è fatta più grave e ai problemi di salute si sono aggiunti anche i problemi economici: la terapia del dolore è costosa - Loretta deve comprare cannabis terapeutica migliore rispetto a quella che riceverebbe gratuitamente dalla Asl di Vercelli - e vorrebbe trasferirsi in un hospice. La struttura ideale per Loretta si trova però sotto un'altra provincia: Vercelli, dove Loretta risiede, non vuole infatti pagare le spese del ricovero nella provincia di Alessandra e così la sua vita è costretta a letto, in casa con la madre, isolata dal mondo




13 dicembre 2017

FONTE: Youmedia.fanpage

giovedì 1 giugno 2017

L’amaro caso di Loretta Facelli


Oggi affronto un argomento serio e drammatico. E, contravvenendo a quella che è quasi un dogma del giornalismo, evitare cioè aggettivi ed avverbi, ancor più se questi enfatizzano i concetti, adopererò tutte le qualificazioni possibili per denunciare, stigmatizzare, definire inaccettabile quanto sta accadendo ad una signora di Vercelli. Si chiama Loretta Facelli e da qualche tempo vive una condizione gravissima. Situazione quella di Loretta, che ti fa capire come spesso le cose che dovrebbero essere normali diventino impossibili. Loretta è affetta da malattia di Lyme, che oggi l’ha portata ad uno stato terminale. La malattia di Lyme è causata dalla puntura di una zecca. Se individuata per tempo, le conseguenze sono molto minime. Ma se la diagnosi non è tempestiva, col passare del tempo e degli anni si può arrivare alla morte. Loretta Facelli poco più di 16 anni fa è stata punta da una zecca. Non si accorse dell’incidente, notò un punto rosso sull’epidermide, si fece controllare, ma si pensò ad una reazione normale causata da qualche insetto. Insomma, nessun allarme scattò. Loretta proseguì la sua vita, ritenendo che niente fosse accaduto e che nessun pericolo potesse correre a causa di quell’episodio. Dopo 16 anni Loretta Facelli è in stato terminale, il morbo vigliacco e non per tempo determinato, lentamente e inesorabilmente la sta consumando. E gli effetti sono del tutto uguali a quelli del cancro. Insomma, per essere chiari e diretti, nessuno dei medici si è accorto di cosa stesse capitando a questa donna. I sintomi peggioravano e non si considerò, tra le tante, anche la possibilità della malattia di Lyme, patologia di cui è, peraltro affetta la stessa zecca. Cure appropriate e fatte per tempo avrebbero senza alcun dubbio evitato il peggio.
Oggi Loretta vive tra sofferenze atroci. I dolori sono insopportabili, la morfina che da qualche tempo è costretta ad assumere non attenua il peso di ciò che è un’autentica tortura. In Italia, inoltre, sulla patologia, secondo quanto mi riferiscono alcune persone, siamo più o meno agli inizi dell’impegno. In alcuni nazioni estere, invece, sono state sperimentate cure con buoni risultati. Ma Loretta non solo non è più autonoma nei movimenti, ma non ha neanche il denaro necessario per organizzare il ricovero oltre i confini patrii. Oggi è assistita, pensate un po’, in casa e dalla madre di 72 anni. Avrebbe la assoluta e innegabile necessità di essere ricoverata in un hospice per malati terminali. Ma nemmeno questo sembra essere possibile. Una serie di intoppi burocratici, tipicamente italiani e che si riproporrebbero da anni, non hanno finora consentito il riconoscimento di un diritto che in una nazione civile dovrebbe essere elementare e garantito. Tutto ciò è semplicemente fuori da ogni logica e da ogni umanità. Ribadisco: inaccettabile.
In questi anni Loretta non è stata lasciata sola completamente, amici e assistenti sociali hanno combattuto e lottato per farle vivere una quotidianità dignitosa. Lei stessa sfoga la sua indignazione, quando i dolori glielo consentono, con esternazioni pubbliche e attraverso il suo profilo di Facebook. La stampa piemontese si è interessata del suo caso, ma è evidente che nessuno si è mosso. Loretta è costretta ad una inopportuna e improduttiva assistenza domiciliare. In questi giorni sono stato in contatto con chi, volontariamente, la affianca e combatte per un diritto sacrosanto. La sfiducia, è comprensibile, comincia a serpeggiare. Ma nel contempo la forza di non abbandonare del tutto il campo di battaglia c'è. Questo approfondimento ne è un esempio. E grazie anche al bombardamento, in questo caso sempre auspicabile, di informazioni su Loretta se l’attività mediatica non è scemata.
Lo stato italiano, dunque, non è in grado di dare assistenza ad una sua cittadina gravemente malata. E tutto ciò avviene in un’area del profondo Nord, dove l’efficienza è regola. Cosa è accaduto? Cosa sta accadendo? Approfitto di questa pagina, per lanciare un messaggio anche a chi all’estero opera nella sanità e a chiunque altro legga questo approfondimento. Dall’America qualcuno può tendere una mano di aiuto concreto a questa donna, che avrebbe potuto vivere un assistenza normale, serena e gioiosa ed è, per un approccio approssimativo al suo caso, invece condannata ad uno stato di patimenti inenarrabili? Non mi fermo a questo quesito. Grandangolare.com continuerà a seguire, approfondendo gli aspetti scientifici, questo caso. L’amaro e assurdo caso di Loretta Facelli.

di Enzo Romeo

FONTE: Grandangolare.com

mercoledì 25 marzo 2015

Loretta, affetta da neuroborrelliosi, ha urgente bisogno del nostro aiuto !


Loretta Facelli è una signora di 51 anni che abita a Vercelli e che da diversi anni, ma sopratutto negli ultimi 4, vive un vero e proprio calvario doloroso a causa di una serie impressionante di patologie.
Loretta in passato lavorava, era impiegata presso un commercialista della sua città, ma ben presto, a causa di vari e sempre più invalidanti problemi fisici che l'hanno colpita, ha dovuto abbandonare la propria occupazione. E' allora iniziato per lei un vero e proprio “pellegrinaggio” tra medici, ospedali e specialisti vari e tanti tanti esami da fare, talvolta molto costosi, che l'hanno portata a predere tutto quello che aveva e persino a indebitarsi. Nonostante tutto questo, nessuno è riuscito a capire quello di cui questa donna soffrisse esattamente e per questa ragione non le è stata mai riconosciuta neppure l'invalidità. Solo recentemente, finalmente, un bravo medico piemontese, attraverso accurate e sofisticate analisi (alcune di queste fatte anche in Spagna) è riuscito a capire l'origine dei suoi mali, individuando varie patologie di cui soffre, ma in maniera particolare una: la neuroborrelliosi, conosciuta anche come malattia di Lyme. Questa malattia, di origine batterica e dai sintomi variegati e dolorosissimi, è causata da batteri a forma di spirocheta, appartenenti al genere Borrellia, che infesta le zecche e che si può trasmettere facilmente ad animali e uomini. Questa malattia può estendersi anche al sistema nervoso centrale, da qui il suo nome, “neuroborrelliosi”, la patologia di cui soffre Loretta.
Ma non è tutto.... Loretta soffre anche di endometriosi, ha noduli alla tiroide, noduli al seno, linfonodi ingrossati, prolasso alla valvola mitrale e gli hanno trovato un adenoma focale di 5 cm sul fegato con rischio di sanguinamento. Soffre anche a causa di un osteopania grave, ha la diverticolosi, anse gonfie, flogosi intestinali, placche di Peyer all'ileo e ha l'utero fibromatoso. Gli è stata rilevata anche un intossicazione da metalli pesanti e da farmaci, con forte candidosi intestinale causata anche da carenze vitaminiche e malassorbilmento, ed inoltre ha diversi virus riattivati, il sistema linfatico congestionato, ghiandole surrenali indebolite e problemi di parassitosi intestinale. Inoltre è elettrosensibile e celiaca.

Loretta, a causa della neuroborrelliosi, nonchè da tutti gli altri problemi di salute di cui è colpita, è sempre stanca, debole e senza forze, ha continue emicranie e vertigini, soffre di sudorazioni massiccie, senso di soffocamento, ha sbalzi della pressione, tachicardie, fascicolazioni e frequenti svenimenti. Soffre anche di mal di stomaco, ha nausee e coliche frequenti e dolori lancinanti in tutto il corpo, in particolar modo gambe e stomaco. Ha anche perso tutti i denti e, in aggiunta a tutto questo, ha una forte depressione reattiva e piange spessissimo.
La sua è veramente una situazione di grandissima sofferenza che dura ormai da molto tempo.

Come detto, la situazione economica di Loretta e della sua famiglia è molto critica, non ha soldi per fare praticamente nulla e la necessità di fare degli esami che potrebbero permetterle di accedere alla terapia del dolore con morfina.
Gli esami fatti da Loretta in passato, esami del sangue al microscopio in campo oscuro, hanno evidenziato che la donna è affetta da Borrelliosi, ma questi esami non vengono accettati dal nostro sistema sanitario nazionale. L'unico laboratorio in grado di fare gli esami di cui ha bisogno Loretta è l'Infectolab di Colonia, in Germania, ma sono molto costosi, sono 8 esami da fare al prezzo di ben 1700 euro.

Loretta e la sua famiglia chiedono aiuto, un aiuto economico che possa permetterle di far fronte a queste spese, per poter seguire il suo iter e accedere, come detto, alla terapia del dolore, che le permetterebbe finalmente di non dover più soffrire in una maniera così inenarrabile.

Per aiutare Loretta, si può donare un contributo libero a queste coordinate:

C/C Bancario:
Vercelli BNL
Intestato a Venesio Liliana (la madre di Loretta)
IBAN: IT10K0100510000000000520077
C/C 8100/520077



Cari amici tutti, la situazione e il futuro di Loretta dipendono molto da noi..... tocchiamoci il cuore e doniamole quello che possiamo.
Un contributo libero, anche piccolo, per lei può significare moltissimo, può voler dire un futuro meno sofferto, meno doloroso. Tante piccole gocce formano l'oceano, e noi possiamo essere veramente quell'oceano di Amore e Solidarietà che può aiutare Loretta ad avere una vita meno sofferta e più dignitosa.
Sosteniamola anche divulgando la sua storia, con la preghiera e con la nostra sincera amicizia e vicinanza.
Grazie di vero cuore a chi vorrà aiutarla.

Marco

[Modificato il 27 novembre 2020]