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lunedì 1 ottobre 2018

Sensibilità Chimica Multipla, MCS, sigla dell’esclusione

«Sensibilità Chimica Multipla. Tenete a mente questo nome.
È una delle troppe cose del nostro tempo in corsa, sempre più inquinato, che non vogliamo sapere
». Francesca de Carolis sul fronte della esclusione medica, oggi.
– Malattia da avvelenamento ambientale, la potremmo chiamare, ad allarmare ciascuno di noi.
– Malattia non riconosciuta dal nostro Sistema Sanitario Nazionale, come invece avviene in tanti paesi europei e non europei.
– Come scriveva il filosofo francese Bergson negli anni trenta: «l’umanità geme, per metà schiacciata sotto il peso dei progressi che ha fatto».


Vedete questa foto? Il volto di Mariella, bellissimo e nudo di trucco, dietro un foglio di vetro che la separa dal mondo.
Mi è tornato davanti agli occhi dopo le parole di Ennio (il titolare), che parlando di quella cosa terribile… i test-tortura dei gas di scarico su scimmie e uomini… alla fine annota: ma intanto le città italiane avvelenano i loro cittadini. Già, goccia a goccia. Mentre fingiamo di non accorgercene.
Il volto di Mariella mi era venuto incontro tempo fa insieme a quello di una pattuglia di “fantasmi” con i segni segreti della sua stessa malattia, di cui nessuno sa… MCS, si chiama, Sensibilità Chimica Multipla, che è patologia che si sviluppa in seguito a esposizione a sostanze tossiche, che a loro volta producono sensibilizzazione ad altre sostanze chimiche… Ve ne voglio parlare perché è uno dei volti della trappola che ci stiamo costruendo intorno, una delle malattie più insidiose di questo nostro tempo, che ci regala dosi sempre più massicce di inquinamento ambientale.

MCS. Quanti ne hanno sentito parlare? La mia prima volta è stata quando ho aperto l’e-mail di Anna Maria, Anna Maria Scollo, e ho conosciuto il racconto della sua vita. “Il primo malessere l’ho avuto che era quasi Natale, nel 2000. Lavoravo presso una serigrafia pubblicitaria, stampavo articoli promozionali, a contatto con vernici, solventi, sostanze al cloro, colla spray. C’è molto lavoro con le feste. Sto malissimo, ho uno svenimento, cado a terra, perdo coscienza. In ospedale dico di lavorare a contatto con sostanze tossiche, ma mi rispondono che la situazione è compatibile con il lavoro… Ma ogni volta che mi reco al lavoro sto peggio.
Perdo anche il bambino che aspettavo… Due giorni prima avevo usato una vernice contenente piombo; solo dopo l’aborto ho letto sull’etichetta che "il prodotto nuoce gravemente alla salute dei bimbi non nati". La conservo ancora, quell’etichetta
”.

E inizia una vita tutta da difendere dagli umori del mondo… Perché troppe cose, anche le più banali, diventano impossibili da sopportare. Un sapone, una crema, il profumo di un’amica che non puoi più avvicinare. Persino un rossetto, che non puoi più indossare. E dal racconto di Anna Maria si comprende di quanta chimica è ormai fatto il nostro mondo…
Anna Maria è di Catania. Ricordo ancora la sua voce di donna del Sud, che parlando e spiegando e raccontando, vibra d’emozioni, che si gonfiano e si acquietano, come si sollevano e si abbassano le onde del suo mare, dove ogni giorno, racconta, corre a respirare la vita.

Poi ne sono arrivate altre di e-mail, di voci a bussare per essere ascoltate. Racconti tutti diversi e tutti uguali. E ho conosciuto volti come quello di Mariella, che compongono il libro fotografico che Matteo Gozzi ha realizzato per l’associazione nata per promuovere la conoscenza dei problemi causati da sostanze chimiche, campi elettromagnetici e non solo, A.M.I.C.A., lavoro dedicato a questi “fantasmi” e a questa malattia, che è una delle peggiori, perché poche cose fanno male come la solitudine alla quale condanna. Le sue immagini che sono brividi di solitudine. Di solitudine parlano labbra senza rossetto, spazi vuoti che sembrano rimbombare nel nulla, stanze come scatole chiuse. La solitudine è un vestito nuovo da provare per la festa dove mai si andrà… è una mascherina messa sul viso a opporsi al respiro del mondo…

Poche cose possono esasperare come il non essere riconosciuti, per quello che si è, per quello che si ha. E la Sensibilità Chimica Multipla è malattia non riconosciuta dal nostro Sistema Sanitario Nazionale (cosa che invece avviene in tanti paesi europei e non europei), lo è solo a livello regionale in alcune regioni, ma soprattutto è ancora poco conosciuta e riconosciuta dai medici, e questo significa a volte la condanna a correre da un ospedale all’altro, da un consulto all’altro, rischiando, e spesso accade, di essere presi per matti e come matti essere curati.
Sensibilità Chimica Multipla. Tenete a mente questo nome. E’ una delle troppe cose del nostro tempo in corsa, sempre più inquinato, che non vogliamo sapere. Ma dovremmo dare ascolto a quel che dice Vito, uno dei protagonisti del libro fotografico di Gozzi: “Se qualcosa a me fa male, non è che non faccia male agli altri. La differenza è che il mio corpo me lo dice”.

Molto ha detto e molto avrebbe avuto ancora da dire, il professor Giuseppe Genovesi, immunologo, psichiatra e tante altre cose ancora, del Policlinico Umberto I di Roma, purtroppo scomparso quest'anno. Punto di riferimento internazionale per la medicina ambientale e per tanti malati "invisibili"… Medico "scomodo" e spesso osteggiato, come spesso accade a chi è fuori dal coro, che aveva indicato nell’inquinamento ambientale, nei metalli pesanti, interferenti chimici, concause di molte gravi malattie. Eppure già da anni si parla di fattori ambientali che arrivano a portare modificazioni del nostro DNA…

Le generazioni future non ce lo perdoneranno”, il presidente dell’ISDE Scientific Committee, professor Ernesto Burgio, lo ripete spesso, citando Renzo Tomatis, famoso oncologo che molto si era battuto perché ci si occupi più seriamente di prevenzione primaria… che è seria ricerca “sulle sostanze naturali e sintetiche per capire quali sono cancerogene e, una volta individuate, suggerire alle autorità sanitarie delle misure di salute pubblica per toglierle dalla circolazione. Si tratta – spiegava Tomatis - di una strategia che protegge tutti, il ricco come il povero, ma purtroppo è bistrattata da scienziati, politici e autorità sanitarie”. Ma troppi interessi andrebbe a urtare…
Le generazioni future non ce lo perdoneranno”. E’ monito che fa paura. E che chiama in campo anche ciascuno di noi che, quando non toccati da vicino, siamo così disattenti alla qualità dell’ambiente nel quale viviamo… così bravi a portare ogni giorno una goccia al mare di quel veleno…

Scusate questi pensieri cupi… ma forse non è giornata… ché ritrovo l’appunto da un libro del filosofo francese Bergson, che negli anni trenta scriveva: “l’umanità geme, per metà schiacciata sotto il peso dei progressi che ha fatto”. Un gemito che, sotto questo tremendo peso, continua a crescere. E in tutto questo frastuono non riesco a distinguere il gemito degli uomini da quello delle scimmie dei laboratori del New Messico…

di Francesca de Carolis

4 febbraio 2018

FONTE: Remo Contro


Articolo di grande intensità che riporto con molto piacere sulle pagine di questo blog. Sì perchè non si parlerà mai abbastanza di Sensibilità Chimica Multipla, e quando qualche giornalista si interessa seriamente dell'argomento ne sono sempre molto felice. E l'articolo, come detto, è intenso, completo... bello! 
Grazie quindi a Francesca de Carolis e a tutti coloro che vorranno parlare di questa subdola malattia ancora troppo poco conosciuta da medici, istituzioni e persone comuni.

Marco

giovedì 21 gennaio 2016

Anna Maria Scollo: Il mio percorso per il miglioramento dalla MCS


In comune accordo con Marco, l'autore di questo blog, che ringrazio di cuore, abbiamo deciso di pubblicare la mia storia, il mio percorso terapeutico che mi ha permesso nel tempo di migliorare molto dalla Sensibilità Chimica Multipla (MCS), la malattia che mi ha duramente colpito diversi anni fa.
La strada per migliorare da una patologia come questa è dura e  lunghissima e la COSTANZA deve essere continua e pluriennale, con una infinità di tasselli di vita da far combaciare. Tuttavia migliorare è possibile, come è successo a me, ed è per questo che ho deciso di scrivere il mio percorso di miglioramento, perchè ritengo che la mia esperienza maturata in questi anni di malattia possa essere di utilità anche per altri malati di MCS, sopratutto per coloro che sono "alle prime armi".
Se questa mia testimonianza può servire ad
infondere speranza e voglia di vivere una vita migliore anche ad una sola persona, sarà stato un grande successo.

Anna Maria Scollo



“La malattia ha cambiato il mio stile di vita, non la voglia di viverla nonostante tutto. Amo mia figlia, mio marito, gli amici che sono rimasti tali e i nuovi.”

Ho avuto mia figlia ad appena 18 anni, frutto di un grande amore adolescenziale, ho lasciato la scuola e mi sono sposata. Quando mia figlia Angela aveva 17 mesi, mio marito e padre di mia figlia è morto in un incidente.
Allora rimasta sola torno a vivere dai miei genitori e tutti insieme tentiamo di dare ad Angela una vita tranquilla e il più normale possibile, i miei genitori molto giovani crescono me e mia figlia nel migliore dei modi.
Vado a lavorare e trovo lavoro in una Serigrafia Pubblicitaria, un luogo dove si stampa sugli oggetti, in questo caso su oggettistica Promozionale Aziendale, il lavoro mi piace ed andrà avanti fin quando non mi ammalerò….
Io insieme alla mia famiglia cresciamo Angela in modo eccellente; ho un fratello e 2 sorelle, una piccola di 4 anni e con Angela crescono come sorelle e cosi lei non cresce capricciosa come figlia unica e chiama papà mio padre che adora i suoi 4 figli naturali, ma con mia figlia ne cresce 5. Angela cresce bene, si diploma con 100/100 fa pallavolo a livello agonistico, si laurea in Scienze infermieristiche, è una gran brava ragazza.
Con Angela cresciamo insieme, incontro e sposo il Grande Amore della mia vita, Mimmo, la persona giusta per me. Dopo 18 anni ho di nuovo un uomo accanto e sono felice. Compriamo una casa con un grosso mutuo, che paghiamo con 2 stipendi e andiamo a vivere tutti e tre insieme. Finalmente ho una vita gratificante dopo tanti e tanti dolori e sacrifici, ho un uomo accanto che è una persona meravigliosa.
Ho cambiato ditta negli anni ma il lavoro che conduco è sempre lo stesso a contatto con materiali e prodotti (vernici, diluenti, solventi, PVC) che mi avvelenano col passare del tempo. Conduco una vita tranquilla, ho un a casa tutta mia, una figlia che mi dà soddisfazioni in tutti i campi, ho un uomo accanto che mi stima, mi rispetta e mi ama tanto. Lavoro, vado in palestra, si fa qualche vacanza ogni tanto. Sono una moglie e una madre soddisfatta.
Nel 2000 alla vigilia di Natale sto malissimo e ho uno svenimento, cado a terra, perdo i sensi e la conoscenza e anche il controllo degli sfinteri, è una situazione complicata e per accertamenti mi tengono 15 giorni in ospedale, ma non emerge nulla di concreto, se non un ispessimento della trama polmonare, tanto che mi chiedono in ospedale di smettere di fumare, ma io non ho mai fumato. Dico allora di lavorare a contatto con vernici, diluenti, catalizzatori, sostanze al cloro, colla, spray, solventi ecc., e loro mi rispondono che allora la situazione è compatibile con il mio lavoro. Mi riprendo da quel malessere, ma da quell’anno realizzo che in tutti i periodi di Natale precedenti sono sempre stata male, infatti la promozione e i regali aziendali si fanno nel periodo precedente, e lavoro senza sosta per 11 ore al giorno e in azienda si assume personale stagionale e si aprono altri tavoli di stampa. La concentrazione di sostanze volatili si moltiplica a dismisura e quando torno a casa Angela e Mimmo mi dicono che anche l’alito mi puzza di vernici e diluenti.

Nel 2001 aspetto un bambino e siamo tutti e tre felicissimi...... ma i bimbi di madri già con la MCS, purtroppo non vedono spesso neanche la luce....
Il mio alla 14° settimana è venuto al mondo già morto e messo sotto i miei occhi in un freddo fagiolo di acciaio in ospedale, ed il medico non si cura neanche di non farmi vedere il piccolo feto tutto formato giacere li inerme e solo... era come vederlo da un documentario... ma nel documentario il bimbo non muore........ Due giorni prima al lavoro avevo usato un prodotto… e al ritorno dalla degenza i miei colleghi mi hanno fatto notare che sulla etichetta del prodotto che c’è la scritta “il prodotto nuoce gravemente alla salute dei bimbi non nati…”. Il prodotto conteneva tra l’altro metalli pesanti come il PIOMBO…. ne conservo ancora l’etichetta…. l’arma del Delitto insieme al test di gravidanza, unica testimonianza sulla terra di un bimbo mai nato…..
In azienda non avevamo nessuna scheda tecnica e nessuno aveva mai fatto un corso sulla prevenzione.
Nello stesso periodo una mia collega è in ospedale a causa di una malattia neurologica.... scoprirò in seguito che i V.O.C. (sostanze organiche volatili) sono mutageni e colpiscono il sistema neurologico, ma ognuno di noi ha la sua resistenza ed il suo patrimonio genetico… e tutti reagiamo in modo diverso..... ma se non avessi fatto quel lavoro e soprattutto in quelle condizioni, non avrei certo perso il mio bambino e non mi sarei ammalata.

I sintomi di malessere che avevo nel periodo Natalizio si fanno presenti sempre più e sempre più forti e comincio a girare di medico in medico. Ogni qualvolta che mi reco al lavoro sto sempre peggio e devo tornare a casa, fino quando, invece, devo passare direttamente dal lavoro all'ospedale. Faccio sempre più visite specialistiche e analisi spesso invasive. Se anche un solo medico mi avesse fatto la giusta diagnosi non sarei peggiorata, perché a ogni visita il medico mi diceva: “provi questo farmaco”.
Intanto i sintomi peggiorano, perdo sangue dalle mucose, naso, gengive e gola, urino sangue, e quando vado al lavoro perdo l’orientamento e non so neanche da che parte andare per tornare a casa. Oggi so quale è il nome di quel sintomo che dà problemi neurologici, e cioè “Disorientamento spazio temporale”. Quando ho questo sintomo non so dove mi trovo e neanche che distanza intercorre tra me e gli oggetti che mi circondano.... è difficile attraversare la strada, non capisco a che distanza è la macchina…..
Nel frattempo si acutizza l’olfatto, sto sempre peggio quando uso i prodotti al lavoro e non posso più andare a lavorare.
Comincio a star male anche con i prodotti di uso comune, saponi, deodoranti, detersivi, sto male quando mio marito si fa la barba, gli chiedo di non usare più il dopobarba, poi chiedo ad Angela di non usare il deodorante, poi a Mimmo di non usare più la schiuma da barba e ancora ad Angela di non truccarsi. E' una situazione insostenibile, sto sempre peggio con sempre più prodotti, non posso più uscire di casa, non posso far benzina, ho le crisi di bronco costrizione e anche in ospedale non sanno che fare e anche li sto sempre peggio. Non voglio più essere portata in ospedale perchè non sanno cosa farmi….
Nemmeno in casa non sto più bene…. Chiedo a Mimmo di non lavarsi col bagno schiuma?.... Sarebbe disposto a farlo, lo so… ma come chiederglielo? Mimmo è comprensivo in tutto ma fà il camionista, e come fa ad andare a letto lavandosi solo con l'acqua?  Non lo chiedo e non lo chiedo neanche ad Angela... tento di sopportare, ma mi aggravo.

Chiedo a mio marito se per caso sto diventando pazza, se lui che mi conosce e mi frequenta da tutti questi anni mi trova cambiata e se pensa che quegli odori ormai insopportabili che sento solo io esasperatamente, mi rendono non credibile….. Mi salva dal baratro con poche parole: “Ti credo, certo che ti credo, tu sei sempre la stessa, ti è successo qualcosa….”.

Decido di lavarmi solo con acqua, quando si lava Angela non esco per ore ed ore dalla camera da letto, quando Mimmo fa la doccia ed io sono a letto, sto male….
Povero Amore mio, vede come sto male e va a dormire sul divano... e se lui è già a letto sono io a dormire sul divano… non lo sveglio... lui va a lavorare la mattina alle 6 con il camion… ed è ormai l’unico sostentamento della famiglia.
Il mutuo prima pagato con due stipendi, ora deve essere pagato solo con il suo, e così tutte le spese mediche e gli inutili controlli e visite che sono a pagamento..... in più sprechiamo tantissimi soldi nel tentativo di trovare prodotti che io posso tollerare…… compriamo e buttiamo dozzine e dozzine di prodotti…..

L’INFERNO, è l’inferno, non so più neanche come lavare i vestiti, li lavo senza detergente, li strofino con “olio di gomito” e poi li metto in lavatrice solo col bicarbonato…..

OGGI SO CHE LO STADIO A CUI ERO ARRIVATA si chiama “T.I.L.T.”, ovvero Toxicant Induced Loss of Tollerance (Perdita di Tolleranza Indotta da Sostanze Tossiche).

Per la biancheria non si lamentano mai in casa, la trovano pulita e riposta nei cassetti…… per quanto riguarda me, però, penso che non ci sia mai fine al peggio e non tollero più neanche la biancheria riposta nei cassetti e nell'armadio, lavata prima con i detergenti comuni, quindi inizia il calvario di lavare, lavare, lavare e rilavare tutto….. Mi accorgo che dai tessuti sintetici non va mai via l’odore, mentre in quelli di fibre naturali man mano l’odore dei detergenti comincia a diminuire, cosi butto gran parte della biancheria, ma comprarne di nuova è un altro incubo… compro biancheria e vestiti nuovi, ma fanno puzza di petrolio, di coloranti, puzza, puzza di nuovo… ed allora devo lavare e rilavare la biancheria nuova fino a farla diventare vecchia quando la indosso per la prima volta.

Non so usare li PC, non so navigare in internet per cercare soluzioni e detergenti alternativi, non so più come lavare i piatti neanche con la lavastoviglie, infatti le normali pastiglie esalano dallo scarico….. Non metto più niente neanche nella lavastoviglie, neppure il brillantante, e i piatti non vengono bene….. Altro inferno, li lavo prima a mano, sfregandoli con il bicarbonato, poi li disinfetto con la lavastoviglie, solo con acqua calda, ma senza il brillantante vengono opachi e allora li ripasso con l’aceto, ma mi accorgo che anche i prodotti naturali mi fanno star male e purtroppo anche gli alimenti….

Comincio a non poter mangiare più tanti alimenti, finchè mi sento in una fase di intossicazione tale da non poter proprio più mangiare e alzarmi dal letto.
Elimino tanti alimenti, fino a quando passo i tre mesi più bui della mia malattia, nei quali non mi alzo dal letto se non accompagnata in bagno, e non mangio quasi più.... e di quel che posso ancora mangiare non riconosco più i sapori, è tutto disgustoso e tolgo sempre più alimenti. Perdo peso, arrivo a non nutrirmi… bevo solo acqua per 20 giorni….. ma so che non posso vivere ancora molto senza cibo….

Mi pregano tutti di mangiare, comincio a star un poco meglio e a ragionare, realizzo che devo ricominciare a nutrirmi come un bambino nello svezzamento. Farina di riso, e va bene.... dopo aggiungo olio ma di quello buono, biologico di mio suocero, poi aggiungo man mano il coniglio selvatico. Credo che mi abbia salvato la vita il coniglio selvatico….

Non uso internet, ma so comunicare bene con le parole e al telefono prendo l’elenco telefonico e cerco produttori di sapone e mi metto in contatto con una ditta di Catania che realizza saponi con prodotti naturali. Mi danno un sapone liquido a base di olio di oliva ed è la rinascita…… sto mangiando ed ho trovato un sapone… (le piccole cose normali per altri, per me sono la felicità). Se era solo per me il costo non sarebbe stato eccessivo, ma deve usarlo tutta la famiglia e per qualsiasi uso, piatti, lavatrice, bagnoschiuma.... ma non va bene per tutto e costa troppo.

Nei tre mesi successivi non sto più a letto, ma sto per tre mesi sul divano.

Un giorno, in televisione, girando per i canali con il telecomando, vedo un programma dove sento un racconto che mi ritrae in molti miei sintomi, ma è la fine del programma, prendo carta e penna per prendere appunti ma non nominano la malattia perchè stanno concludendo il programma…… Scorrono i sottotitoli… “MCS, malattia rara……” (allora era considerata rara, ma oggi non lo è più, è solo sconosciuta).

Non uso internet…. mai desiderato tanto di imparare qualcosa…. imparerò, si che imparerò!!!!!!

Arriva Angela, le racconto quello che ho visto, gli chiedo di cercare…… finalmente la mia malattia ha un nome: MCS ovvero  Sensibilità Chimica Multipla!

Angela trova su internet un' associazione, A.M.I.C.A., Associazione Malati Intossicati Chimico Ambientale, www.infoamica.it .

E’ NUOVA VITA.
Mi sono sempre detta che l’acronimo "AMICA" non l’hanno scelto a caso…..

Non uso internet, Angela mi tiene i contatti con l’associazione, la quale mi manda le informazioni ed Angela mi stampa tutto in cartaceo, che posso leggere solo fuori casa in quanto la carta stampata puzza.
Dopo che ho avuto le prime mail da AMICA e letto quanto mi interessava, ho capito che la cosa essenziale ora, era avere una diagnosi, così le mie fatiche si sono indirizzate in tal modo: "TROVARE IL MEDICO COMPETENTE".

Così oggi ho 5 diagnosi di medici diversi, di Catania e di Roma. Finalmente ho anche io, nero su bianco, la diagnosi della mia malattia.
Diagnosi:
La sig.ra Scollo è affetta da MCS, malattia immuno-tossica-infiammatoria”. Nella guida di AMICA scopro che esistono finalmente prodotti adatti alle persone con MCS……

La mia paura più grande era quella di perdere anche il mio compagno di vita, avevo timore che mi lasciasse, combinata cosi com' ero e senza più una vita sociale, nè io e nè lui di conseguenza….. Ma Mimmo è l’uomo meraviglioso che ho sposato, ed è sempre stato al mio fianco.

L’associazione AMICA è gestita da altre persone malate e non vi è un contatto telefonico al momento e ne soffro.... Vorrei comunicare, conoscere, sapere, confrontarmi….

Il mio papà, che ho perso da pochissimo, era una forza grandissima per tutti nella mia famiglia  ed era veramente la nostra grande guida. Mi ha aiutata come ha potuto, mi ha donato il monovano al mare dove per stare meglio trascorro 6 mesi all’anno. Sopratutto mio padre ha detto ai miei fratelli di ascoltare e fare tutto quello che dicevo io per trascorrere le Feste e il Natale tutti insieme e così le altre ricorrenze. Così almeno ho la mia famiglia vicina. Tutti hanno sempre ascoltato il mio papà.
Per stare insieme a me, nessuno per Natale si trucca, mette il gel, nessuno va dal parrucchiere, tutti indossano soltanto i miei vestiti e di mia figlia e di mio marito.... la mia sensibilità e troppo estesa e non potrei stare con loro altrimenti. Ma il dispiacere di non esser presente agli eventi familiari, compleanni, comunioni, battesimi, non l’ho ancora elaborato, ho l’impressione che per i miei nipoti sono la
Zia Fantasma”, sanno che esisto, gli mando il regalino (che compra mia figlia per mia vece), ma non sono mai presente. Anche il fare un regalo a mia figlia si limita al darle dei soldi per comprarsi un regalino... purtroppo neanche questa gioia ho, quello della scelta di un Dono.

Non sto bene ora, non sono guarita, di MCS difficilmente si guarisce, ma faccio di tutto per non peggiorare.

Nel 2006 Angela mi acquista un PC e comincio ad usarlo, ma prima deve "sgasare" per tre mesi, acceso giorno e notte in cantina, ed io non posso avvicinarmi al computer perchè sto male. Quando inizio ad usare il PC comunico direttamente con Francesca, poi con Silvia e con alcuni malati, e in associazione si accorgono della mia facilità a dialogare con i malati, allora mi chiedono di fare del Volontariato per l’associazione.
Sono rinata, non mi sento più solo un “essere domestico”, mi definisco così perche in casa sono autonoma, ma fuori ci sono le “barriere chimiche” e sono handicappata. Ma ora con il Volontariato mi sento utile nei confronti di chi ha bisogno di consigli o di essere capita, aiutata, infornata, ASCOLTATA.

Gennaio 2011





Da tutti i medici e professionisti che mi hanno seguita scrupolosamente in questi anni ho avuto un qualche beneficio e  quindi a tutti loro dico il mio "grazie"!
Certo questo non vuol dire essrere guariti,  affatto, ed è dura affrontare quotidianamente l'evitametnto per non peggiorare, il controllo del peso per non metter troppo grasso nel quale si insediano le tossine, praticare la detossificazione quotidiana con terapie naturali, ecc.  e spendere soldi in terapie, integatori e quant'altro, costantemente, per mantenere i risultati.
Sono passati 9 anni e adesso le cose vanno meglio, ma il percorso è lungo e sempe in salita.


- Diagnosi del  Prof. Tringali, prima diagnosi:

  https://www.youtube.com/watch?v=9yk9hChiZQY

- Diagnosi della Dott.ssa Agata Bonaccorsi all’ospedale Cannizzaro, che adesso purtroppo non si occupa più di MCS per motivi che in molti sanno:
https://www.facebook.com/notes/anna-maria-scollo/tutti-i-grazie-per-la-dottssa-agata-bonaccorsi/457726276150

- Diagnosi del Dott. Ferlazzo (anestesista e rianimatore all'ospedale Garibaldi). Biorisonamza Magnetica nel suo studio


- Diagnosi del prof. Genovesi:
  https://www.youtube.com/watch?v=3Do3CUrWnmI


- Diagnosi della Dott.ssa Maria Grazia Bruccheri (mio attuale medico curante). Una risata, ho scritto di lei, che "Il nostro è amore a prima VISITA":
https://www.youtube.com/watch?v=hE5jG1ChLyU
https://www.facebook.com/247152065483873/photos/a.305562789642800.1073741848.247152065483873/377248405807571/?type=1&fref=nf&pnref=story


- Relazione medico legale Dott.ssa Rosa Zinna


- Percorso di aiuto psicologico con conseguente relazione di normale stato psichico alla ASP di San Pietro Calrenza – Catania

- Diagnosi della Prof.ssa Mattina

- Rimozione delle amalgame, prima a Roma dal dott. Illuzzi, dopo a Catania dal cordialissimo e bravo Dott. Mario Villa:
http://www.studiodentisticovillamario.it/
https://www.facebook.com/mario.villa.900?fref=ts

- Terapia disintossicante con il Dr. Paul Zelig Rodberg
http://www.paulzeligrodberg.com/
https://www.facebook.com/paulzelig.rodberg?fref=ts


Alcune buone pratiche che seguo per la cura della mia salute:

- Alimentazione Biologica e biodinamica per il 70% autoprodotta

- Non abito in condominio e lontano da zone trafficate e popolate

- A casa si segue scrupolosamente ogni mia indicazione, nessuno escluso.

- Pratico il Qi Gong e Thaichi e seguo numerosi Hobby:
https://www.facebook.com/anna.m.scollo/media_set?set=a.10203086834404300.1073741835.1609309873&type=3

- Autoproduco il mio sapone e condiviso in ogni dove la procedura:
https://www.facebook.com/anna.m.scollo/media_set?set=a.10200403300997642.1073741827.1609309873&type=3

- Vivo in riva al mare da aprile a novembre, ivi mi alzo alle 6.30, scendo in spiaggia, cammino sul bagnasciuga, cammino dentro l’acqua, nuoto, faccio i fanghi di argilla naturale e alle 11 sono già in casa dove vivo in 35 mq per poter godere dei benefici della balneazione. Il tutto in una spiaggia deserta e senza bagnanti.
https://www.facebook.com/anna.m.scollo/media_set?set=a.4020973935277.154109.1609309873&type=3
http://www.dionidream.com/perche-camminare-sulla-sabbia-e-la-grande-medicina/ 
http://lastella.altervista.org/il-potere-di-guarigione-del-mare-ecco-gli-effetti-benefici-del-mare-sul-corpo/

- Escluso i mesi di luglio e agosto, il pomeriggio faccio bicicletta vicino al mare o nel bosco adiacente


- Posso godere dell’amore incondizionato di marito e figlia



- Riflessologia plantare.

- Massaggio Olistico.

- Il mio proclama,  me lo dico continuamente (o lo desiderio) è “Io sono forte e sana, sto benissimo tra la gente, divertendomi”

- Terapia di PNL del dott. Gupta:  www.programmagupta.it

- Terapia PNL di Annie Hopper: http://dnrsystem.com/  

- CMR Terapia del Dott. Fonti 

- Pratico la meditazione e il mio mantra preferito è “Amore ed Armonia”
E forse altro che al momento non ricordo.

Namastè!

- Devo aggiungere alla lista che ho anche un pc scremato e nei mesi invernali uso la sauna a raggi infrarossi che ho in casa, cosi che anche in inverno dreno tossine attraverso la traspirazione corporea e respirando aria calda a 65° circa e bevendo le tisane, depuro costantemente il mio corpo che da solo non riesce a disintossicarsi.



La sauna è un efficace metodo per disintossicarsi:
https://www.facebook.com/notes/anna-maria-scollo/la-sauna-un-potente-metodo-detossificante/10153897801701151


-  Da 9 anni bevo e cucino soltanto con acqua in bottiglie di vetro a bassissimo residuo fisso.


- La mia acqua di rubinetto non è clorata, quindi durante la doccia o le faccende domestiche non  respiro cloro.

- Massaggio Linfo Drenante Terapeutico con la terapista Francesca Foti:
https://www.facebook.com/francesca.foti.50?fref=ts

- Biodanza e Counseling con l'istruttrice Donatella Cosentino:
https://www.facebook.com/donastellac?fref=ts



Anna Maria Scollo







Ringrazio di vero cuore Anna Maria Scollo per questo suo lungo ed esauriente scritto, nel quale parla della sua storia e del percorso terapeutico che ha seguito e che sta tuttora seguendo come malata di Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Un percorso terapeutico che l'ha portata a "rialzarsi" da una situazione molto brutta e ad avere dei notevoli miglioramenti di salute che, mi auguro, possano continuare ancor di più nel corso del tempo.

Personalmente ritengo che questo scritto possa essere di notevole utilità per tanti malati, per le preziose e utili indicazioni che esso contiene, e anche perchè infonde un senso di fiducia e positività, il desiderio di non volersi arrendere e di voler continuare a lottare per avere una vita migliore.
Grazie Anna Maria !

Marco

mercoledì 19 settembre 2012

Intollerante al mondo



La mascherina è la sua compagna. Perchè Marianna è affetta da un morbo sfuggente: la MCS. Una ipersensibilità a mille sostanze chimiche. Che rende la sua vita un inferno. 
 
Di Giuliano Rotondi

E' una malattia subdola, terribile, praticamente sconosciuta. La sigla che l'identifica è MCS: da Multiple Chemical Sensivity, ovvero Sensibilità Chimica Multipla. Conta almeno 4mila ammalati in Italia. Persone che sviluppano, per ragioni ancora oscure, una sensibilizzazione a più agenti chimici. I sintomi? Dalla rinite all'asma, dalla dermatite all'emicrania, a cui si sommano tachicardie parossistiche, disturbi digestivi, stanchezza cronica, dolori articolari e muscolari, alterazioni dell'udito, fino allo spasmo dei bronchi e al collasso cardiocircolatorio.
L'unica terapia che funziona è l'isolamento. Isolamento, in pratica, da tutto e tutti. Un esistenza in solitudine, lontano dai contatti umani e, sopratutto, dagli odori. L'olfatto di questi pazienti, affinatosi nel tempo, permette di avvertire odori per loro nocivi a distanze impossibili per i soggetti normali. Si dice che un malato di MCS possa avvertire la presenza di un benzinaio ad almeno trecento metri di distanza e in sfavore di vento. Ne sa qualcosa Marianna Scollo, 42 anni, ex serigrafa pubblicitaria, che da tre anni vive in isolamento forzato nella sua casa alle falde dell'Etna. Con le finestre rigorosamente e sistematicamente aperte. D'estate e d'inverno.

NIENTE PROFUMI

La donna respira con una mascherina ad alta protezione, una di quelle usate per le polveri d'amianto. E' costretta ad incontrare parenti ed amici in giardino. E a debita distanza. Pregando le persone di non usare profumi e di non indossare abiti “freschi” di lavanderia. “Per anni ho lavorato a stretto contatto con derivati benzenici”, dice Marianna, parlando all'aperto e col vento contrario, “ma non stavo affatto male. Quando mi licenziai, iniziarono i primi disturbi. Poi è stato tutto un evolversi in peggio e la mia vita è diventata impossibile. Sino a due anni fa potevo ancora resistere a certi odori, ma oggi basta una minima quantità di sostanze tossiche, anche infinitesimale, che mi sento morire. Prima di mettere il naso, si fa per dire, fuori di casa mi accerto da dove spiri il vento. Per poi dirigermi nella direzione più favorevole onde evitare di respirare, anche con la mascherina, le più minuscole particelle d'aria inquinata”.
La donna non può ingerire qualsiasi cibo, ma solo alimenti biologici decontaminati da qualsiasi sostanza insetticida, anche di origine naturale. Può bere esclusivamente acque minerali quasi sterili e può lavarsi solo con detergenti a base di miele senza eccipienti. Due volte al giorno una sauna, a temperatura controllata, le permette di decontaminarsi per poi trascorrere solo qualche ora più vicino a marito e figli.

VIVERE A DISTANZA

Come si vive questa sorta di isolamento forzato? “Ormai l'abitudine ha preso il sopravvento”, aggiunge Marianna, “ma anche lo spirito di sacrificio per la sopravvivenza. Parlo con tutti a distanza e, d'inverno, parenti e amici vengono a trovarmi con berretti imbottiti e giacche a vento. Mi siedo in giardino come se fosse l'ora d'aria dei detenuti e loro, da dietro la siepe o il cancello, mi raccontano ciò che succede fuori, della loro vita normale fatta di piccole cose, che magari non si apprezzano e che oggi ho imparato ad assaporare come fossero tesori. Stiamo così, pochi minuti, e poi ci lasciamo. Coi miei è quasi la stessa cosa. E' pesante guardare la Tv con la temperatura bassissima e i depuratori sempre accesi. Siamo in Sicilia, ma il freddo è freddo. Perchè se chiudessi le finestre sarebbe un disastro”.

UN ESPERTA IN MATERIA

Marianna Scollo si è documentata a fondo sulla storia, ancora giovane, della sua malattia. I medici che l'assistono sanno di poter fare poco o nulla in assenza di ricerche adeguate. Ormai è una vera autorità in materia. Studio e lettura l'aiutano a trascorrere le lunghe giornate di solitudine. “La malattia fu denominata all'inizio 'Sindrome del Golfo'”, continua Marianna, “in riferimento alla guerra, perchè allora oltre 30mila soldati americani s'ammalarono di MCS. Tant'è che a Dallas esiste un centro specialistico per tale grave patologia, la cui origine vera ancor oggi è sconosciuta. La verità tragica è questa: si muore perchè la ricerca scientifica in tale campo è praticamente nulla. Si peggiora di giorno in giorno, di mese in mese, sino a quando l'organismo non ce la fa più”.

I PRIMI SEGNI DEL MALE

All'inizio i disturbi compaiono a seguito del contatto con le sostanze “tossiche” e scompaiono evitando in ogni modo la contaminazione. Col progredire della MCS, i sintomi si cronicizzano con uno stato infiammatorio generale che produce danni organici irreversibili. Anni fa, e per la prima volta, la patologia fu studiata negli Stati Uniti in seguito a uno screening su un cospicuo campione di marines delle truppe speciali che, per diverso tempo, erano rimasti esposti a sostanze tossiche di origine chimica e radioattiva.
I medici militari arrivarono alla conclusione (non ancora accettata dagli studiosi europei) che la Multiple Chemical Sensitivity poteva colpire anche persone che nulla avevano a che fare con l'ambiente militare ma che, per un lungo periodo di tempo, avevano lavorato in ambienti inquinati.

UNA LOTTA CAPARBIA

Coraggiosa e determinata, Marianna Scollo ha creato un comitato di malati per sollecitare la Regione, il cui statuto autonomo permette esclusività in materia sanitaria, a riconoscere la gravissima malattia. Dal punto di vista terapeutico non esiste, al momento, una cura in grado di sanare il problema, ma è necessario un sostegno economico per i costosi depuratori casalinghi e per i locali sauna anche prefabbricati. Numerosi ammalati non possono permettersi l'acquisto delle attrezzature salvavita e versano in condizioni gravissime. “Mi batterò affinchè questa malattia diventi oggetto di maggiore attenzione”, conclude Marianna, “con la speranza che un giorno o l'altro si possa scoprire un antidoto efficace, capace di restituire tutti noi malati a una vita normale. Le cure palliative servono a poco, e non sono pochi i giovani pazienti che hanno avuto la peggio. Ma in un mondo sempre più ammorbato dalle sostanze tossiche, che speranza abbiamo di sopravvivere?”.

Marzo 2008

FONTE: settimanale Oggi


Bell'articolo dell'amica Anna Maria uscito sul settimanale Oggi nel marzo del 2008.
Come sempre va il mio ringraziamento ad Anna Maria per la sua instanzabile opera di divulgazione e di volontariato a favore di altri malati di Sensibilità Chimica Multipla. Mettersi a disposizione di altre persone sofferenti, penso che sia il più bel modo di "reagire" alle avversità che una patologia come l'MCS giocoforza impone. Grazie Anna Maria.

Marco

venerdì 29 luglio 2011

Maria, affetta da MCS, una vita segregata



Un “invalida sociale”. Non può sentire odori, né venire a contatto con persone o cose trattate con agenti chimici.

di Nunzio Casabianca

In prigione senza sbarre. Maria Anna Scollo, 42 anni, è costretta ormai da due anni a vivere in isolamento nella sua casa di Valverde. E' affetta da una malattia che è racchiusa in una sigla arida e terribile allo stesso tempo. MCS (Sensibilità Chimica Multipla). Da allora ogni semplice gesto quotidiano è diventato un problema. Anche lavarsi, vestirsi, uscire a fare la spesa.
«Non posso usare saponi trattati, né deodoranti, né profumi o trucchi, né stare vicino a chi li usa. I vestiti devono essere lavati con prodotti naturali e anche le persone che mi stanno vicino devono essere decontaminate».

Signora Maria, quando è cominciato il suo calvario?

«Circa due anni fa. Per più di vent'anni ho lavorato in una serigrafia dell'hinterland etneo; ero caporeparto, una mamma e una moglie felice, attiva, facevo una vita normale. In ufficio purtroppo al tavolo della stampa si usavano molti materiali tossici (colori al piombo, benzene, vernici, diluenti, plastiche). Due anni fa ho cominciato ad avvertire i primi sintomi: principi di soffocamento, intorpidimento della lingua e dei denti, confusione mentale, perdita della cognizione spazio-temporale, alterazione dei sapori. Non riuscivo a reggermi in piedi, ero sempre più stanca. Ho dovuto lasciare il lavoro».

I medici?
«Nessuno ha potuto certificare la patologia. In Italia la MCS non è riconosciuta. In pratica, per lo Stato italiano... non esiste. Ma in Germania, negli USA, in Inghilterra sì. Qui, invece, siamo malati senza cittadinanza. O malati dimenticati da uno Stato “da terzo mondo”. Faccia lei...».

Com'è cambiata la sua vita?
«Ho cercato di avere chiarimenti dai medici, di trovare qualcuno che mi sapesse dire, spiegare. Molti classificavano la mia patologia solo come allergia. Qualcuno mi ha pure consigliato di andare da uno psicanalista. Pensavano che fossi uscita di senno...»

E il rapporto con gli altri? La famiglia, gli amici?
«E' cambiato tutto. La vita fuori da queste mura domestiche è diventata impossibile. Anche trascorrere il Natale in famiglia. Perchè chiunque mi sta vicino deve essere “decontaminato”. Rischierei crisi pericolose e degenerazioni degli organi interni dai quali non si può recedere».

Anche a casa, quindi, vivere non è certo facile.
«Grazie a Dio (perchè io sono credente, eccome, e non posso più – pensi – andare neanche a Messa...) ho un marito e una figlia, Angela, che sono due persone splendide, intelligenti, comprensive. Lo sottolineo perchè so bene quanti, affetti dalla mia stessa malattia, col tempo sono rimasti soli, abbandonati anche dal loro compagno. In casa ci siamo organizzati. Piano piano abbiamo trovato – grazie anche all'Associazione “Amica” che ha sede a Roma e con la quale sono in continuo contatto – quei prodotti naturali per la pulizia personale della casa».

Come ha ovviato a questi problemi?
«Mia figlia su internet ha trovato tante soluzioni. Per la pulizia delle stoviglie e di tutto ciò che mi circonda uso aceto, bicarbonato (ce ne vogliono 2 kg a settimana), saponi naturali (una scatola con 6 litri costa 80 euro!) e una mascherina che custodisco in un barattolo di vetro sterile».

Anche chi vive in casa con lei...
«Lo stesso. Pensi, mio marito per fare la barba usa lo stesso sapone che io uso per lavare i capelli. Lo facciamo noi. Ho avuto questa ricetta da una signora dell'entroterra siciliano: è a base di potassio, amido e olio extravergine d'oliva biologico. E' inodore, ma almeno pulisce. E poi faccio la sauna (che spesa!), almeno un ora al giorno. E' l'unico vero modo per “detossificare” il mio corpo».

E l'alimentazione?
«Tutto biologico, solo prodotti naturali. Dallo zucchero, al riso, al latte di soia, al pesce azzurro. E devo bere cinque litri di acqua al giorno. Ma devo evitare caffè, cioccolato e frutta secca».

Un grosso impegno economico.
«Tutto lo stipendio (uno solo, quello di mio marito, il mio è solo un ricordo) se ne va per comprare da mangiare per me. Mi sento quasi in colpa».

Farmaci?
«La malattia non è neanche riconosciuta, altro che farmaci. Per l'ordinario... preferibilmente niente, tranne i salvavita, i cortisonici».

La sua vita sociale?
«Dimenticata. Per me è diventato un problema anche andare in chiesa, alla posta o in banca. I miei amici sono diventati gli altri malati. Sono riuscita a contattarne alcuni in Sicilia (saremo in tutto una ventina al massimo) e qualcuno al Nord Italia (su tutto il territorio nazionale non più di 150). Ci scambiamo consigli e sostegno reciproco. Ma non è facile vivere, così, da segregati. Non ho più nulla, se non la mia Angela e mio marito. Anche al mare devo andare sola. Mio padre acquisto tanti anni fa una casa poco prima dell'Oasi del Simeto. Ci vado spesso, ma anche lì vivo da emarginata. Scendo alle 7, per evitare contatti. Poi quando la spiaggia si riempie, guardo gli altri da lontano. Presto vado via...»

Signora Maria, che cosa chiede?
«Che se ne parli, che si conosca l'MCS, che esistiamo anche noi. Non cerco né soldi, né sottoscrizioni, né compassione. Vorrei che questo timido “tam-tam” diventasse un rullo assordante di tamburi, che le istituzioni cominciassero col riconoscere questa malattia come in Germania, in Inghilterra e negli USA. La strada è lunga lo so e i malati di MCS troppo pochi per rompere il muro dell'indifferenza. Interessarsi a noi costerebbe troppo e non porterebbe voti o denaro nelle tasche di alcuno. Ma continuerò a lottare. Per chi verrà dopo di me».


Una sindrome progressiva e irreversibile

La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) è una sindrome immuno-tossica infiammatoria simile, per certi versi, all'allergia e molto spesso scambiata per essa, poiché i sintomi appaiono e scompaiono con l'allontanamento dalla causa scatenante, ma le sue dinamiche e il suo decorso sono completamente diversi, ovvero si perde per sempre la capacità di tollerare gli agenti chimici (questo dal 1° stadio). E' una sindrome multisistemica di intolleranza ambientale totale alle sostanze chimiche, che può colpire vari apparati ed organi del corpo umano: «Le sostanze chimiche danneggiano il fegato e il sistema immunitario sopprimendo la mediazione cellulare che controlla il modo in cui il corpo si protegge dagli agenti estranei; i sintomi si verificano in risposta all'esposizione a molti composti chimicamente indipendenti e presenti nell'ambiente in dosi anche di molto inferiori da quelle tollerate dalla popolazione in generale».
Il corpo «cede» e non tollera più qualsiasi piccola traccia di sostanze di sintesi nell'ambiente, come insetticidi, pesticidi, disinfettanti, detersivi, profumi, deodoranti personali o per la casa, vernici, solventi, colle e prodotti catramosi, preservanti del legno (come l'antitarlo), materiali dell'edilizia, carta stampata, inchiostri, scarichi delle auto, fumi di stufe, camini, barbecue, prodotti plastici, farmaci, anestetici, formaldeide nel mobilio, tessuti e stoffe sopratutto nuove, quindi tutto ciò che è di derivazione petrolchimica.
La MCS colpisce «tra l'1,5 e il 3% della popolazione» ed è causa di moltissime patologie disabilitanti che interessano vari sistemi fisiologici: sistema renale; gli apparati respiratorio, cardiocircolatorio, digerente, tegumentario; sistema neurologico; sistema muscolo-scheletrico ed endocrino-immunitario.
Nell'arco di pochi anni dalla manifestazione di MCS (stadio 1) i sintomi si cronicizzano e, senza un adeguato sostegno, la sindrome può avere conseguenze molto gravi sino a provocare emorragie, collassi, ictus o infarti. Ancora, l'infiammazione cronica, tipica dello stato di MCS, porta a sviluppare con alta incidenza forme tumorali e leucemiche. Può colpire chiunque a qualsiasi età e classe sociale, ma sopratutto alcuni lavoratori particolarmente esposti a sostanze tossiche, in un rapporto uomini/donne di 1 a 3. La MCS è irreversibile, progressiva e non esiste, al momento, una cura per il ritorno allo stato originario di tolleranza (stadio 0). Peggiorando nel tempo, in proporzione all'entità delle esposizioni chimiche e alla loro frequenza, si diventa inoltre «allergici» a molte sostanze naturali (es. legni resinosi, fiori) e intolleranti alla quasi totalità degli alimenti.

Le tre fasi

Sensibilizzazione
Si verifica quando una persona è sottoposta a una esposizione chimica acuta ad alte dosi o a una esposizione cronica insidiosa. I sintomi dei pazienti in seguito all'esposizione chimica, non sono rilevabili clinicamente in generale. I disturbi possono includere dolore alle articolazioni e ai muscoli, cefalea, affaticamento (stanchezza cronica), rossore, prurito, nausea, tachicardia, asma, insufficiente circolazione periferica, etc.

Infiammazione
L'esposizione chimica determina una infiammazione cronica dei tessuti, come ad esempio artrite, vasculiti, dermatiti, asma non allergico, coliti, miositi, riniti, circolazione periferica molto problematica. Sono presenti sia sintomi che segni obiettivi rilevabili clinicamente. La progressione avviene in seguito a nuove esposizioni in corso, ma se non si è ancora verificato il danno ai tessuti, il processo può essere invertito con l'evitamento chimico e specifiche cure di disintossicazione.

Deterioramento
L'infiammazione cronica causata dall'esposizione chimica produce danni del tessuto, come lesioni al sistema nervoso centrale, al rene, al fegato, al polmone, al sistema immune. Questo livello è irreversibile. Una volta che i tessuti sono danneggiati e la funzione dell'organo compromessa rimangono poche speranze – oggi – di invertire il processo. Patologie comuni in questo stadio sono ad esempio lupus, ischemie, cancro, autoimmunità, forme degenerative reumatiche, sclerosi multipla, porfiria.

FONTE: La Sicilia

14 febbraio 2007


Bell'articolo, molto completo, tratto dal quotidiano "La Sicilia" di Catania del 2007, nel quale Anna Maria (che ringrazio per la sua instancabile opera di divulgazione) espone con molta chiarezza tutti i disagi, i problemi e le limitazioni che la sua MCS impone alla propria vita. Tanti problemi e tanti limiti che tuttavia non intaccano la sua voglia di lottare e di far conoscere questa malattia a vantaggio "di chi verrà dopo".
Grazie Anna Maria.


Marco

venerdì 21 gennaio 2011

Sensibilità Chimica Multipla (MCS): la malattia ha cambiato la mia vita, ma non la voglia di viverla !

“La malattia ha cambiato il mio stile di vita, non la voglia di viverla nonostante tutto.
Amo mia figlia, mio marito, gli amici che sono rimasti tali e i nuovi.”

La mia storia, Anna Maria Scollo nata a Catania il 24-04-1964


Ho avuto mia figlia ad appena 18 anni, frutto di un grande amore adolescenziale, ho lasciato la scuola e mi sono sposata. Quando mia figlia Angela aveva 17 mesi, mio marito e padre di mia figlia è morto in un incidente.
Allora, rimasta sola torno a vivere dai miei genitori e tutti insieme tentiamo di dare ad Angela una vita tranquilla e il più normale possibile, i miei genitori molto giovani crescono me e mia figlia nel migliore dei modi.
Io vado a lavorare e trovo lavoro in una Serigrafia Pubblicitaria, un luogo dove si stampa sugli oggetti, in questo caso su oggettistica promozionale aziendale, il lavoro mi piace ed andrà avanti fin quando non mi ammalerò….
Io insieme alla mia famiglia cresciamo Angela in modo eccellente, io ho un fratello e 2 sorelle, una piccola di 4 anni e con Angela crescono come sorelle e cosi lei non cresce capricciosa come figlia unica e chiama papà mio padre che adora i suoi 4 figli naturali, ma con mia figlia ne cresce 5.
Angela cresce bene, si diploma con 100cent. Fa pallavolo a livello agonistico, si laurea in Scienze infermieristiche, è una gran brava ragazza .
Con Angela cresciamo insieme, incontro e sposo il Grande Amore della mia vita, Mimmo, la persona giusta per me. Dopo 18 anni ho di nuovo un uomo accanto e sono felice, compriamo una casa con un grosso mutuo, che paghiamo con 2 stipendi una e andiamo a vivere tutti e tre insieme.
Finalmente una vita gratificante dopo tanti e tanti dolori e sacrifici, ho un uomo accanto che è una persona meravigliosa. Io ho cambiato ditta negli anni ma il lavoro che conduco è sempre lo stesso a contatto con materiali e prodotti (vernici, diluenti, solventi, PVC) che mi avvelenano col passare degli anni. Conduco una vita tranquilla, ho una casa tutta mia, una figlia che mi dà soddisfazioni in tutti i campi, ho un uomo accanto che mi stima, mi rispetta e mi ama tanto.
Lavoro, vado in palestra, si fa qualche vacanza ogni tanto.
Sono una moglie e una madre soddisfatta.
Nel 2000 alla vigilia di Natale sto malissimo, ho uno svenimento, cado a terra, perdo i sensi e la conoscenza e anche il controllo degli sfinteri, è una situazione complicata e per accertamenti mi tengono 15 giorni in ospedale, ma non emerge nulla di concreto, se non un ispessimento della trama polmonare, tanto che mi chiedono in ospedale di smettere di fumare, ma io non ho mai fumato… dico allora di lavorare a contatto con vernici diluenti, catalizzatori, sostanze al cloro, colla spray, solventi ecc…, mi rispondono che allora la situazione è compatibile con il lavoro.
Mi riprendo da quel malessere, ma da quell’anno realizzo che in tutti i periodi di Natale precedenti, sono sempre stata male, infatti la promozione e i regali aziendali si fanno nel periodo precedente, e lavoro senza sosta per 11 ore al giorno e in azienda si assumono personale stagionale e si aprono altri tavoli di stampa, la concentrazione di sostanze volatili si moltiplica a dismisura e quando torno a casa Angela e Mimmo mi dicono che anche l’alito mi puzza di vernici e diluenti.

Nel 2001 aspetto un bambino e siamo tutti e tre felicissimi......
Ma i bimbi di madri già con MCS, purtroppo non vedono spesso neanche la luce.... Il mio alla 14° settimana è venuto al mondo già morto e messo sotto i miei occhi in un freddo fagiolo di acciaio di ospedale, ed il medico non si è curato neanche di non farmi vedere il piccolo feto tutto formato giacere li inerme e solo... era come vederlo da un documentario... ma nel documentario il bimbo non muore........ 2 giorni prima al lavoro avevo usato un prodotto… al ritorno dalla degenza i miei colleghi mi hanno fatto notare sulla etichetta del prodotto che c’è la scritta “il prodotto nuoce gravemente alla salute dei bimbi non nati”… conteneva tra l’altro metalli pesanti come il PIOMBO…. La conservo ancora l’etichetta…. l’arma del Delitto insieme al test di gravidanza, unica testimonianza sulla terra di un bimbo mai nato… in azienda non avevamo nessuna scheda tecnica e nessuno ci aveva mai fatto un corso sulla prevenzione.

Nello stesso periodo una mia collega è in ospedale per motivi di malattia neurologica… scoprirò in seguito che i V.O.C. (sostanze organiche volatili), sono mutageni e colpiscono il sistema neurologico, ma ognuno di noi ha la sua resistenza ed il suo patrimonio genetico… e tutti reagiamo in modo diverso… ma se non avessi fatto quel lavoro e sopratutto in quelle condizioni, non avrei certo perso il mio bambino e non mi sarei ammalata.

I sintomi di malessere che avevo nel periodo Natalizio si fanno presenti sempre più e sempre più forti, comincio a girare di medico in medico. Ogni qualvolta mi reco al lavoro sto peggio e devo tornare a casa, fin quando invece devo andare direttamente da lavoro ad ospedale.
Faccio sempre più visite specialistiche e analisi spesso invasive.
Se anche un solo medico mi avesse fatto la giusta diagnosi non sarei peggiorata, perché a ogni visita il medico mi diceva: “provi questo farmaco”.

Intanto i sintomi peggiorano, perdo sangue da mucose, naso, gengive, gola, urino sangue, quando vado al lavoro perdo l’orientamento e non so neanche da che parte andare per tornare a casa; oggi so quale è il nome di quel sintomo che da problemi neurologici: si chiama “Disorientamento spazio temporale”. Non so dove mi trovo e neanche che distanza intercorre tra me e gli oggetti, è difficile attraversare la strada, non capisco a che distanza è la macchina….. si acutizza l’olfatto, sto sempre peggio quando uso i prodotti al lavoro e non posso più andare a lavorare.
Comincio a star male anche con i prodotti di uso comune, saponi, deodoranti, detersivi… sto male quando mio marito fa la barba, gli chiedo di non usare più il dopobarba, poi chiedo ad Angela di non usare il deodorante, poi a Mimmo di non usare più la schiuma da barba e ancora ad Angela di non truccarsi… é una situazione insostenibile, sto sempre peggio con sempre più prodotti, non posso più uscire di casa, non posso far benzina, ho le crisi di bronco costrizione e anche in ospedale non sanno che fare e anche li sto peggio. Non voglio più essere portata in ospedale, non sanno cosa farmi…. In casa non sto più neanche bene….
Chiedo a Mimmo di non lavarsi col bagno schiuma?.... Sarebbe disposto a farlo, lo so… ma come chiederglielo?
Mimmo è comprensivo in tutto, ma fa il camionista, come fa ad andare a letto lavandosi solo con acqua? Non lo chiedo e non lo chiedo neanche ad Angela... tento di sopportare, ma mi aggravo.
Chiedo a mio marito se per caso sto diventando pazza, se lui che mi conosce e mi frequenta da tutti questi anni mi trova cambiata e se pensa che quegli odori ormai insopportabili che sento solo io esasperatamente, mi rendono non credibile…..
Mi salva dal baratro con poche parole….
“Ti credo, certo che ti credo, tu sei sempre la stessa, ti è successo qualcosa….”

Decido di lavarmi solo con acqua, quando si lava Angela non esco per ore ed ore dalla camera da letto… quando Mimmo fa la doccia ed io sono a letto e sto male…. povero Amore mio, vede come sto male e va a dormire sul divano… e se lui è già a letto sono io a dormici sul divano… non lo sveglio… lui va la mattina alle 6 con il camion… ed è ormai l’unico sostentamento della famiglia.
Il mutuo, prima pagato con 2 stipendi, ora deve essere pagato solo con il suo, e tutte le spese mediche e gli inutili controlli e visite che sono a pagamento…… in più sprechiamo tantissimi soldi nel tentativo di trovare prodotti che io posso tollerale…… compriamo e buttiamo dozzine e dozzine di prodotti…..

L’INFERNO è l’inferno, non so più come fare neanche per lavare i vestiti… li lavo senza detergente, li strofino con “olio di gomito” poi li metto in lavatrice solo col bicarbonato…..

OGGI SO CHE QUELLO STADIO è il “T.I.L.T.” ,Toxicant Induced Loss of Tollerance (Perdita di Tolleranza Indotta da Sostanze Tossiche).

Per la biancheria non si lamentano in casa, la trovano pulita e riposta nei cassetti……

Penso che non ci sia mai fine al peggio e non tollero più neanche la biancheria nei cassetti ed armadio, lavata prima con i detergenti comuni ed inizia il calvario di lavare, lavare, lavare, e rilavare tutto….. ma mi accorgo che dai tessuti sintetici non va mai via l’odore, mentre in quelli in fibre naturali man mano l’odore dei detergenti comincia a diminuire, cosi butto gran parte della biancheria, ma comprarne di nuova è un altro incubo… compro biancheria e vestiti nuovi... ma fanno puzza di petrolio di coloranti, puzza, puzza di nuovo… ed allora lavare e rilavare la biancheria nuova fino a farla diventare vecchia quando la indosso per la prima volta.

Non so usare li PC, non so navigare in internet per cercare soluzioni e detergenti alternativi, non so più come lavare i piatti neanche in lavastoviglie, le normali pastiglie esalano dallo scarico… non metto più niente, neanche in lavastoviglie e neanche il brillantante e i piatti non vengono bene… altro inferno, li lavo prima a mano, sfregandolo con il bicarbonato, poi li disinfetto con la lavastoviglie, solo con l'acqua calda, ma senza il brillantante vengono opachi e allora li ripasso con l’aceto, ma mi accorgo che anche i prodotti naturali mi fanno star male e purtroppo anche gli alimenti…..

Comincio a non poter mangiare più tanti alimenti, finché mi sento in una fase di intossicazione in cui non posso più mangiare e alzarmi dal letto; elimino tanti alimenti fin quando passo i tre mesi più bui, nei quali non mi alzo dal letto se non accompagnata in bagno, non mangio… e di quel che posso mangiare non riconosco più i sapori, è tutto disgustoso e tolgo sempre più alimenti.
Perdo peso, arrivo a non nutrirmi… bevo solo acqua per 20 giorni….. ma so che non posso vivere molto senza cibo…..
Mi pregano tutti di mangiare, comincio a star un poco meglio e a ragionare, realizzo che devo ricominciare a nutrirmi come un bambino nello svezzamento.
Farina di riso, e va bene.... dopo aggiungo olio ma di quello buono, biologico, di mio suocero, poi aggiungo man mano il coniglio selvatico… credo che mi abbia salvato la vita il coniglio selvatico…

Non uso internet, ma so comunicare bene con le parole e al telefono; prendo l’elenco telefonico e cerco produttori di sapone e mi metto in contatto con una ditta di Catania di saponi con prodotti naturali. Mi danno un sapone liquido a base di olio di oliva ed è la rinascita…… sto mangiando ed ho trovato un sapone… (le piccole cose normali per altri, per me sono la felicità) se era solo per me il costo non sarebbe stato eccessivo, ma deve usarlo tutta la famiglia e per qualsiasi uso, piatti, lavatrice, bagno schiuma, ma non va bene x tutto e costa troppo….. nei tre mesi successivi non sto più a letto, ma sto per tre mesi sul divano.

Un giorno in TV, girando per canali con il telecomando, in un programma sento un racconto che mi ritrae in molti sintomi, ma è la fine del programma… prendo carta e penna per prendere appunti ma non nominano la malattia, stanno concludendo il programma…… scorrono i sottotitoli…..
“MCS, malattia rara……” (allora era considerata rara, ma oggi non lo è più, è solo sconosciuta).

Non uso internet…. mai desiderato tanto di imparare qualcosa…. imparerò, si che imparerò!!!!!!

Arriva Angela, le racconto, gli chiedo di cercare…… finalmente la mia malattia ha un nome…..

MCS (Sensibilità Chimica Multipla). Angela trova anche in internet una associazione, A.M.I.C.A., Associazione Malati Intossicati Chimico Ambientale, www.infoamica.it .

E’ NUOVA VITA.
Mi sono sempre detta che l’acronimo AMICA non l’hanno scelto a caso…..

Non uso internet, Angela mi tiene i contatti con l’associazione la quale mi manda le info ed Angela mi stampa tutto in cartaceo, posso leggere solo fuori casa, la carta stampata puzza.
Dopo che ho avuto le prime mail da AMICA e letto quanto mi interessava, ho capito che la cosa essenziale ora, era avere una diagnosi, così le mie fatiche si sono indirizzate in tal punto: "TROVARE IL MEDICO COMPETENTE" .

Cosi' oggi ho 5 diagnosi di medici diversi di Catania e Roma.
Finalmente ho anche io, nero su bianco, la diagnosi della mia malattia.

"Diagnosi: La sig.ra Scollo è affetta da MCS, malattia immuno-tossica, infiammatoria ecc…"

Nella guida di AMICA scopro che esistono finalmente prodotti adatti alle persone con MCS……
La mia paura più grande era perdere anche il mio compagno di vita, avevo timore che mi lasciasse, combinata cosi come ero e senza più una vita sociale ne io ne lui di conseguenza….. Ma Mimmo è l’uomo meraviglioso che ho sposato, ed è sempre stato al mio fianco.

L’associazione AMICA è gestita da altre persone malate e non vi è un contatto telefonico al momento e ne soffro.. vorrei comunicare, conosce, sapere, confrontarmi…

Il mio papà, che ho perso da pochissimo, era una forza grandissima per tutti nella mia famiglia, era veramente la nostra grande guida. Mi ha aiutata come ha potuto, mi ha donato il monovano al mare, dove per stare meglio trascorro 6 mesi all’anno.
Sopratutto mio padre, ha detto ai miei fratelli di ascoltare e fare tutto quello che dicevo io per trascorrere le feste e il Natale tutti insieme e le ricorrenze. Così almeno ho la mia famiglia vicina.
Tutti hanno sempre ascoltato il mio papà.
Per stare insieme a me, nessuno per Natale si trucca, mette il gel, nessuno va dal parrucchiere, tutti indossano soltanto i miei vestiti e di mia figlia e mio marito, la mia sensibilità e troppo estesa, non potrei stare con loro altrimenti.
Ma il dispiacere di non esser presente agli eventi familiari, compleanni, comunioni, battesimi, non l’ho ancora elaborato, ho l’impressione che per i miei nipoti sono ”la Zia Fantasma” sanno che esisto, gli mando il regalino (che compra mia figlia in mia vece), ma non sono mai presente.
Anche il fare un regalo a mia figlia si limita a darle dei soldi per comprarsi un regalino, neanche questa gioia, la scelta di un Dono.
Non sto bene ora, non sono guarita, di MCS difficilmente si guarisce, ma faccio di tutto per non peggiorare.
Nel 2006 Angela mi acquista un PC e comincio ad usarlo, ma prima deve sgasare per tre mesi, acceso giorno e notte in cantina, non posso avvicinarmi al pc, sto male.
Quando inizio ad usare il PC, comunico direttamente con Francesca, poi con Silvia e con alcuni malati, in associazione si accorgono della mia facilità a dialogare con i malati, mi chiedono di fare del Volontariato per l’associazione.
Sono rinata, non mi sento più solo un “essere domestico”, mi definisco così, perche in casa sono autonoma, ma fuori ci sono le “barriere chimiche”, sono handicappata.
Ma ora con il Volontariato mi sento utile per chi ha bisogno di consigli o di essere capita, aiutata, infornata, ASCOLTATA.

Gennaio 2011
Anna Maria.


Ringrazio di cuore Anna Maria per avermi permesso di postare la sua testimonianza di persona malata di MCS.
Ed è veramente dolorosa e travagliata la sua storia, una storia che l'ha vista perdere tanto, ma proprio tanto della sua precedente vita, a cominciare da un figlio che non ha mai visto la luce della Vita, per passare al lavoro, alla vita sociale.... e a tanto altro ancora. Quello che però Anna Maria non ha perduto, e questo traspare chiaramente dalle sue parole, è la voglia di lottare, la voglia di vivere la vita nonostante tutto, una vita ora molto diversa da quella vissuta in precedenza, ma sempre e comunque vissuta con tanta volontà, fierezza e voglia di far Bene.... come dimostra anche l'opera di volontariato che Anna Maria svolge in aiuto e supporto di tanti altri malati di questa patologia. Grazie Anna Maria !

Marco

venerdì 24 dicembre 2010

Lettera a Gesù Bambino di una malata di MCS


Caro Gesù Bambino,

sono affetta da una malattia che lo Stato ancora non riconosce, la malattia si chiama MCS (Sensibilità Chimica Multipla) che trasforma la mia vita giorno per giorno, la malattia non mi fa più tollerare neanche le più piccole molecole di profumi, detersivi, prodotti personali e per l’edilizia, smog, ecc…
La malattia in USA, Germania, Inghilterra, Canada, Svizzera ecc, dove è anche curata e riconosciuta dallo Stato, è considerata tra le più invalidanti dell’era moderna, perché ti porta a un isolamento sempre maggiore per evitare esposizioni chimiche che intossicandomi mi fanno peggiorare; a causa di questo isolamento ho ormai solo amicizie telefoniche, non potendoli frequentare, non in casa mia che è appartamento decontaminato.
Quindi, caro Gesù Bambino, perdonami ma anche quest’anno non potrò assistere alla Tua nascita in chiesa perché anche in chiesa, per me malata di MCS, ci sono delle barriere invalidanti. Dette barriere si chiamano barriere chimiche. Nel richiederti il perdono sarò sola nella mia casa con i miei cari che, decontaminati, staranno a casa con me per non lasciarmi nella notte della Tua venuta.
Il Dono di Natale che ti chiedo è anche degli altri malati di MCS italiani, ti chiedo di intenerire il cuore dei politici e istituzioni per il riconoscimento italiano della malattia rara MCS. Di recente si è occupata la Rai del mio caso, mandandomi in casa uno specialista da Roma, dato che non posso spostarmi da casa, ma le terapie che mi ha prescritto sono da ritirare in Germania, e quindi non ho potuto comprarle in Italia.
Se l’Italia aprisse le frontiere mentali a questa malattia così come in un paese di avanguardia dovrebbe, forse anch’io il prossimo anno potrò venirti a trovare in chiesa. Grazie Gesù Bambino.

Maria Anna Scollo

Domenica 23 dicembre 2007

FONTE: La Sicilia


Una delicata richiesta di aiuto a Gesù Bambino per tutti i malati di MCS.

O Gesù Bambino, accogli questa richiesta e aiuta tutti i malati di MCS in Italia e nel mondo, che hanno tanto bisogno di aiuto.... Tu che sai quello che davono passare, giorno dopo giorno, esaudiscili o Bambino Gesù. Grazie Gesù.

Marco