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martedì 11 giugno 2019

«In quota mi sono disintossicata»


La rottura di un'otturazione aveva avvelenato l'organismo di Federica. Che per sopravvivere si è trasferita in montagna, dove ha ritrovato l'energia anche grazie allo sport

Si chiama Sensibilità Chimica Multipla. Per molti medici è una malattia immaginaria, un riflesso psicosomatico, per altri è la patologia del nuovo millennio, dovuta a una reazione abnorme dell'organismo alla presenza di determinati stimoli chimici. Su cosa sia, Federica Giobbe, 37 anni, non ha dubbi. «E' cominciato tutto quando avevo 17 anni e frequentavo il liceo a Milano, la mia città. Da settimane mi sentivo fiacca per un malessere diffuso, che partiva dall'intestino. Tutti mi ripetevano che avrei solo dovuto mangiare meglio, ma quel disturbo con il tempo ha preso anche lo stomaco, in modo tanto debilitante da costringermi a lasciare le competizioni di nuoto». Un colpo durissimo perché Federica a livello regionale era una campionessa. «Facevo un esame dopo l'altro, senza scoprire la causa dei miei problemi, che intanto peggioravano. Quando anche la milza e i reni sono stati coinvolti, sono diventata un caso clinico. Trascorrevo più tempo in giro per l'Italia tra specialisti, test e sperimentazioni che nelle aule dell'Accademia di Belle Arti di Brera, dove intanto mi ero iscritta. Il mio corpo non sapeva più difendersi dagli agenti patogeni. Mi dissero che forse era una malattia autoimmune. Allora, mi sono messa a studiare medicina da autodidatta. L'istinto mi diceva che qualcosa di innaturale aveva colonizzato il mio organismo e mi ostinavo nella ricerca delle cause della mia malattia». Ed è leggendo un libro di medicina del lavoro che Federica ipotizza cosa può esserle accaduto. Finalmente due specialisti confermano le sue tesi, indirizzandola verso le cure più adatte: «Ho scoperto di soffrire di MCS, Sensibilità Chimica Multipla, scatenata dall'amalgama di un'otturazione fatta da ragazzina e che si era rotta proprio quando avevo 17 anni. Così, una volta entrati in circolo, i metalli pesanti contenuti nelle otturazioni, mercurio e piombo su tutti, hanno intaccato tutti gli organi interni».

LONTANA DA POLVERI SOTTILI E POLLINI

Federica comincia così un lungo recupero fatto di visite di controllo ed estremo rigore nella vita quotidiana. I medici le consigliano di trasferirsi in alta montagna, sopra i 1500 m di quota, lontana da polveri sottili, pollini e tutto quanto potrebbe aggredire il suo debole sistema immunitario. «Non potevo prendere pillole, perché il mio corpo non sopportava i medicinali, così come i conservanti, i cosmetici, il fume delle sigarette e le esalazioni delle vernici. Quando sono entrata nella mia prima casa in Trentino Alto Adige, soffrivo ancora di crisi improvvise e tremori, pesavo solo 42 Kg e dovevo appoggiarmi a un bastone per camminare. Per ricominciare a vivere, avevo bisogno prima di tutto di disintossicarmi dai metalli pesanti, di ripulire il mio corpo, e l'unico rimedio consisteva nel passare più tempo possibile nel bosco per ossigenarmi. All'inizio mi facevo accompagnare e mi bastava stare seduta per ore su una panchine. Poi, adagio adagio, ho ripreso a camminare da sola fino ad avventurarmi su sentieri di montagna sempre più impegnativi. L'efficacia della disintossicazione era proporzionata alle mie “performance”, che miglioravano progressivamente. Ogni giorno mi ponevo nuovi obiettivi: camminare più a lungo, arrivare fino a un rifugio». Giorno dopo giorno, Federica sente che con il movimento il suo corpo rinasce ed è uno stimolo che la spinge ad allenarsi con costanza, e con la guarigione come traguardo finale. Quando fare trekking non le basta più, si iscrive ad un corso di arrampicata, quindi si mette alla prova anche nella corsa. D'inverno, invece, spinta dagli amici che le danno dritte sulla tecnica, inizia a praticare sci di fondo e si iscrive addirittura alla Marcialonga, la celebre gara che si snoda lungo 72 km tra le valli di Fiemme e Fassa, in Trentino. «Avevo però iniziato da poco a sciare e l'impegno si è fatto sentire; mi sono ritirata che non ero arrivata nemmeno a metà percorso. Ma non mi importava: l'emozione di indossare il pettorale e di partire insieme a migliaia di altri atleti mi ha dato una botta di autostima e di adrenalina che mi hanno spinta ad avere fiducia nella capacità di recupero del mio corpo».

ORA PENSA AL NUOTO AGONISTICO

Un corpo che infatti non l'ha delusa. «I medici mi hanno sempre detto che molto raramente questa patologia regredisce, ma a me è successo. Oggi abito in un paese a 1000 m di quota e ho una vita quasi normale. Non riesco ancora a passare molto tempo in un ufficio con moquette, polveri e aria condizionata, ma lo stato della malattia, che all'inizio era a livello 3, è a livello 1 e ambisco allo zero. L'attività fisica è diventata parte della mia quotidianità e il mio prossimo traguardo è tornare alla mia prima grande passione: il nuoto, inclusa qualche gara in piscina».

di Enrica Maria Carne

FONTE: Starbene

venerdì 4 novembre 2016

Sensibilità Chimica Multipla, senza cure denuncia lo Stato. Odissea e lotta di Sara, ribelle


L’ultima mossa, articolo 700 del codice di procedura civile, al Tribunale di Siena ricorso d’urgenza contro il Ministro della Salute per uso compassionevole del farmaco in rara (?) malattia ambientale. Prima, querela nell’ufficio dei Carabinieri di Montecatini Terme con denuncia alla Procura di Roma per aprire indagini contro il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il dicastero di Beatrice Lorenzin: ipotesi di reato, violazione delle norme Costituzionali per la tutela della salute del cittadino per “colpevole omissione, negligenza e incuranza dello Stato, innanzi al patimento fisico e morale di Sara Angemi e di tutti i malati (circa 3.600!) abbandonati a se stessi”.
L’estenuante battaglia per il riconoscimento nei LEA della Sensibilità Chimica Multipla (MCS) passa per la campagna senese, da Rosia (frazione Sovicile), residenza ‘protetta’ della 23enne Sara Angemi, faccia pulita da Pocahontas, indomita ribelle nello sbandierare il suo calvario, trasformandolo in una battaglia per la rivendicazione di un diritto civile: la legittimazione di una sindrome immuno-neuro-tossica tipica delle società occidentali industrializzate, una mutazione genetica della specie per intossicazione da metalli pesanti, chimica ed elettrosmog ubiquitario che fa discutere (e tremare: sai che class action per i danni?) medici, istituzioni e multinazionali inquinanti. Ecco perché.

Mascherina sul volto, reazioni multiorgano a (quasi) tutto, corpo gonfio di tossine, privo di vitamine e nutrienti: nel 2015 la diedero per spacciata, altre due settimane di vita. Che fare? Sara Angemi lasciò 17.400 euro per il viaggio di sola andata a Madrid in aereoambulanza privata. Nonostante le raccolte fondi (anche da CasaPound Italia di Valdinievole) le terapie si sono interrotte. Esaurimento liquidità, spesi più di 50.000 euro per trattamenti disintossicanti nella clinica della Fondazione Alborada (efficace ma meno cara della Breakspear di Londra, specializzata in MCS ed Elettrosensibilità).

Le sue condizioni stanno di nuovo peggiorando”, sostiene il legale Massimo Sardo nell’esposto: Sara il 21 Novembre dovrebbe tornare in Spagna per un nuovo ciclo detox. Costo? Altri 8mila euro.Per affrontare la cospicua spesa i famigliari, gli amici e le associazioni si indebitano ogni giorno: da ciò deriva la responsabilità dello Stato! Il più grande rammarico di Sara è la consapevolezza che se avesse avuto una diagnosi certa non appena manifestatasi la malattia e se avesse intrapreso subito questa cura, con molti meno soldi spesi, adesso avrebbe vissuto una vita normale da ragazza.

Nata nel pistoiese a Ponte Buggianese, in età pediatrica Sara Angemi soffriva sintomi associati erroneamente a comuni allergie (“assumeva in media tre scatole di antibiotico ogni mese!”). Al tempo della prima scuola, relazionò i problemi all’esposizione di profumi e detersivi: a 13 anni “il vaccino contro la rosolia le provocò febbre molto alta, eritemi cutanei e forti bruciori alla testa. Si rifiutò in seguito di farne altri”. L’odissea passò per numerosi ricoveri e ospedali, endocrinologi, allergologi e nutrizionisti, nessuno riuscì a diagnosticarle la violenta malattia. Degenerativa. Sedicenne, l’anestesia per curare i denti con l’amalgama (lega non stabile col pericoloso mercurio!) le provocò una crisi respiratoria. La prima delle tante. Poi un intervento all’appendice infiammata, quasi in peritonite: i medici “si resero conto che era in pericolo di vita!”. Le numerose intolleranze alimentari, il peso sballato, la bilancia a 106 Kg. A 18 anni la diagnosi di artrite reumatoide, altra confusione: “pressione alta, sanguinamenti dal naso, mal di testa, perdita di capelli, occhi gialli”. Dai patch test l’allergia a nichel, cobalto e formaldeide. Un’ulteriore indizio: dalla risonanza magnetica un’altra grave crisi respiratoria. Nel 2013 l’incontro col Prof. Giuseppe Genovesi del Policlinico di Roma e la certezza del male nell’acronimo, fatte analisi genetiche ed epigenetiche. Tre sole lettere: MCS, Sensibilità Chimica Multipla. Praticamente Sara non tollera quasi nulla di tutto ciò che la circonda e normalmente usato nella vita quotidiana. Il male è nella pervadente società che l’ammala: noi e i nostri consumi sono il suo male! Da lì le cure desensibilizzanti, “dolorosissime, peggio della chemioterapia, a detta di una malata che aveva provato entrambe.Lentamente, in modo progressivo, nell’evidenza dei miglioramenti, per Sara l’apertura di uno spiraglio, magari un futuro diverso. La speranza di farcela, ma urgono cure. Subito, come tanti altri invisibili ‘MCS’ in pericolo di vita. Che in Italia non possono ottenere (mancano strutture protette, capaci di trattare pazienti elettro-chimicamente sensibili). Che l’Italia non vuol economicamente coprire (ma ci sono casi accolti a livello regionale!). A meno che un giudice non sfondi il muro di gomma, mentre lei posta su Facebook: “il valore di un uomo si rivela nell’istante in cui la vita si confronta con la morte”. Non mollare, musetto da Pocahontas!

di Maurizio Martucci

21 ottobre 2016

FONTE: Ultimavoce.it
http://www.ultimavoce.it/sensibilita-chimica-multipla-senza-cure-denuncia-lo-odissea-lotta-sara-ribelle/

domenica 22 maggio 2016

Don Bosco, la Sensibilità Chimica Multipla: l'appello di Fiorella


Fiorella Rossi, residente di Don Bosco, è affetta dalla Sensibilità Chimica Multipla. Una rara sindrome che comporta notevoli costi sul piano economico e sociale. Per questo Fiorella ha lanciato un appello

Fiorella Rossi, una residente di Don Bosco, è affetta da una rara sindrome denominata Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Una malattia debilitante, che a causa delle allergie cui induce il paziente, non consente un trattamento farmacologico di tipo tradizionale. La qual cosa ha ripercussioni sul reddito, per l'elevato costo delle cure, oltre che sul piano sociale.

Quando ha scoperto di avere questa sindrome?

Dal 1984 al 1989 ho lavorato con imprese di pulizie e qui ho iniziato ad avere i primi disturbi, presumibilmente dovuti al contatto con i detergenti. Da notare che in quegli anni c’era uno sviluppo abnorme dell’industria chimica, pubblicizzata soprattutto dalla televisione per rendere pulita e profumata la casa e gli ambienti di lavoro senza una presa di coscienza collettiva sui danni provocati dagli stessi. Da questo momento comincio ad accusare diverse sintomatologie alle quali i medici non riuscivano a dare una diagnosi precisa. E’ iniziato così il mio calvario di ricoveri, visite consulenze presso strutture sia pubbliche che private fino a quando casualmente sono approdata al Policlinico Umberto I° di Roma dove mi è stata fatta diagnosi di MCS.

Cosa comporta essere affetti dalla Sensibilità Chimica Multipla?

Comporta l’intolleranza a composti chimici a bassissime dosi come detergenti, profumi, insetticidi, plastiche, smog, farmaci, fumo da sigaretta, additivi alimentari e tanto altro. Le reazioni sono molteplici e vanno dal mal di testa, rinite, asma, debolezza, disorientamento, dolore muscolare ecc... fino ai casi più gravi di totale infermità. Questo porta il paziente MCS ad evitare quei luoghi come ad esempio chiese, uffici postali, cinema, supermercati ecc. portandolo fino al completo isolamento sociale.

Oltre ai costi sociali questa malattia, che costi economici comporta?

Per evitare pesticidi, coloranti ed eccipienti, dobbiamo alimentarci con cibo biologico, con alti costi economici e nei casi più gravi, si può utilizzare solo pochissimi alimenti. Inoltre il paziente MCS ha anche difficoltà a metabolizzare i farmaci a causa delle alterazioni degli enzimi deputati a questo scopo. Quindi è obbligato a curarsi con integratori e fitoterapici che non vengono sovvenzionati dal Servizio Sanitario Nazionale e quindi sono totalmente a carico del paziente. Inoltre molte analisi non vengono effettuate in Italia e si è costretti a sostenere le spese onerose per la spedizione di materiale organico all’estero.

Quanta incidenza ha la Sensibilità Chimica Multipla sulla popolazione?


In Italia, gli studi sull’incidenza di questa malattia tendono a delineare una percentuale che va dal 3 al 9% della popolazione così come dimostra la Risoluzione di Roma 2015. Sappiamo che colpisce maggiormente le donne e che purtroppo le percentuali sono in aumento in tutto il mondo: ad esempio Canada 5%, Australia 2,9 %, Germania 9%

Come è attrezzata la sanità pubblica per affrontare questa sindrome?


La regione Lazio, come tutti sappiamo, ha tagliato i fondi che ricordo sono autorizzati a mio nome ed è per questo che chiedo un aiuto economico che mi consenta di curarmi e di fare una vita dignitosa. Nel frattempo, mentre la Regione Lazio è ferma, e il responsabile del centro malattie rare Dott. Domenico Di Lallo mi ha detto telefonicamente che non verrà erogato nessun fondo a mio nome, io ho già avuto necessità di ricorrere al Pronto Soccorso per l’aggravamento delle mie condizioni. Queste strutture mi hanno dimesso affermando per iscritto che “vista l’eccezionale particolarità della condizione, espressione della patologia MCS, sono richieste particolari ausili operativi e condizioni di trattamento delle quali questa struttura ospedaliera attualmente non dispone”. Così scrive l’Ospedale George Eastman specializzato in cure odontoiatriche e a cui pazienti di tutte le parti d’Italia si rivolgono.

Hai accennato ad un aiuto economico. Di cosa si tratta? Vuoi lanciare un appello?


Ho bisogno di un contributo che mi consenta di recarmi all’estero per sottopormi alle cure odontoiatriche prescrittemi. Devo infatti purtroppo ritornare alla clinica Natrail di Monaco, l’unica attualmente di mia conoscenza che sia in grado di operare in sicurezza i malati MCS. Oltre a rimuovere le amalgame dentarie e i perni, devo rimuovere assolutamente i depositi delle tossine annidati nelle sacche gengivali. Questi depositi sono i più pericolosi perché spesso sono asintomatici, ma rappresentano per me un carico tossico pericolosissimo; infatti il mercurio e gli altri metalli utilizzati in odontoiatria, tendono ad accumularsi nelle ossa mascellari e mandibolari ed occorre eseguire un drenaggio osseo per diminuire l’infiammazione e migliorare così, lo stato di salute generale.

Per entrare contattare Fiorella è possibile scrivere un'email all'indirizzo fiorellarossi1959@gmail.com .

di fabio Grilli

11 maggio 2016

FONTE: Tuscolano.romatoday.it
http://tuscolano.romatoday.it/don-bosco/malattie-rare-sensibilita-chimica-multipla-appello-fiorella.html

domenica 24 maggio 2015

Sensibilità Chimica Multipla (MCS)

In Italia, secondo le stime delle associazioni di pazienti, ci sono 50 mila persone affette da Sensibilità Chimica Multipla, di cui 5 mila sono gravi. Una condizione di intossicazione cronica dovuta alle sostanze da cui siamo circondati. Malattia che molti medici ancora si rifiutano di riconoscere.


Si può essere fisicamente "intolleranti" all'ambiente in cui si vive? Si può, certo. E' la condizione in cui vivono i pazienti affetti da Sensibilità Chimica Multipla, nota anche come Sindrome da Ipersensibilità Ambientale. Per queste persone ogni ambiente diventa un nemico, ogni sostanza chimica può generare reazioni abnormi, con sintomi fisici di intossicazione. Chi ne è colpito sviluppa una condizione cronica che è ancora per lo più misconosciuta, anche se una parte minoritaria della comunità medica internazionale cerca di fare qualcosa.
Stando ai dati forniti dall'associazione di pazienti Amica questa sindrome, detta MCS (anche in Italia si è soliti utilizzare l'acronimo inglese), colpisce oggi nel nostro paese circa 50 mila persone in forma lieve e 5 mila in forma grave, anche se mancano studi epidemiologici che consentano di avere un quadro preciso.
Uno studio del 1998 effettuato negli Stati Uniti da Heuser ha dimostrato che la Sensibilità Chimica Multipla colpisce tra l'1.5% e il 3% della popolazione spiega il dottor Giovanni Tringali, direttore dell'istituto di ricerca medica e ambientale di Catania, che da anni si occupa di questa malattia. È causa di molte patologie disabilitanti che interessano i reni, gli apparati respiratori, cardiocircolatorio, digerente, tegumentario, nervoso, muscolo scheletrico, endocrino e immunitario. Colpisce le donne tre volte più degli uomini e può insorgere in soggetti di qualsiasi età e classe sociale, ma soprattutto in alcuni lavoratori particolarmente esposti a sostanze tossiche e in tal senso assume anche una preoccupante rilevanza dal punto di vista occupazionale.
I pazienti mostrano una sensibilità debilitante alle sostanze chimiche che si trovano in numerosissimi prodotti utilizzati nella quotidianità. Solitamente è possibile ammalarsi se ci si espone a grandi quantità di tali elementi, ma per chi soffre di MCS è differenze: l'ipersensibilità, e quindi i sintomi, si manifestano anche con l'esposizione a dosi minime.

I sintomi

I sintomi possono essere lievi ma anche invalidanti e comprendono mal di testa, affaticamento, problemi nella concentrazione, nausea, diarrea, dolore muscolare e articolare, vertigini, difficoltà respiratorie, aritmia cardiaca e convulsioni. Nei bambini si può manifestare con arrossamento delle guance e orecchie, occhiaie scure, iperattività e disturbi del comportamento e nell'apprendimento. Dopo l'esposizione diretta alle sostanze chimiche verso le quali si è ipersensibili, i sintomi possono comparire immediatamente o anche dopo qualche giorno e possono durare da pochi secondi a settimane o mesi.
La MCS si presenta con vari livelli di gravità e di impedimento conferma Francesca Romana Orlando, vicepresidente dell'associazione Amica. Ci sono persone che manifestano ipersensibilità a sostanze chimiche a cui sono esposte sul luogo di lavoro; può essere un detersivo, o anche un profumo utilizzato dai colleghi, e spesso sono costrette a rimanere a casa, magari utilizzando giorni di ferie o di malattia, per recuperare e disintossicarsi. Altri pazienti non possono avere alcun tipo di vita sociale e sono costretti in casa senza poter leggere perché intolleranti alla carta stampata e talvolta senza poter vedere nemmeno la televisione perché elettrosensibili. È davvero molto difficile tenere i nervi saldi in casi del genere, ma per tutti va detto che la malattia può avere un decorso assolutamente altalenante per cui a volte basta cambiare la dieta oppure trovare un integratore giusto o trasferirsi in una casa più sana per stare molto meglio. Ci sono però anche casi, purtroppo, in cui basta un'episodica esposizione accidentale anche solo all'erbicida diffuso ai bordi delle strade per stare male per anni. Questa malattia mette veramente alla prova, proprio perché impone al paziente di autoregolarsi e perché mancano terapie specifiche anche in caso di esposizione, a differenza delle allergie per cui è possibile prendere farmaci per stare meglio. In ultimo, la mancanza di ambienti ospedalieri idonei, privi di sostanze chimiche nell'aria, con personale privo di profumo o senza esposizione a sostanze a rischio, rende la vita del paziente MCS ancora più precaria perché, in caso di bisogno, mettiamo il caso di un incidente stradale o di un'appendicite, quella persona potrà essere persino costretta a rinunciare a recarsi in un pronto soccorso. In alternativa, dovrà accettare il pericolo dell'esposizione e rischiare gravi conseguenze o la vita stessa a causa delle esalazioni con cui si troverà a dover fare i conti negli ambienti ospedalieri. Riteniamo che questa sia una condizione non accettabile.
A confermare la complessità e la gravità della sindrome è ancora il dottor Tringali.
Si pensi che i test allergologici sono quasi sempre negativi e gli antistaminici risultano inefficaci, anzi talora provocano reazioni avverse. È una sindrome che si potrebbe definire immunotossica e multisistemica, può colpire vari organi e apparati e, qualora non adeguatamente diagnosticata e non trattata in maniera appropriata, si aggrava progressivamente fino alla totale irreversibilità che caratterizza il terzo stadio. Nei pazienti affetti da MCS le sostanze chimiche, qualora ingerite o inalate, possono danneggiare il fegato e il sistema immunitario sopprimendo la mediazione cellulare che controlla il modo in cui l'organismo si protegge dagli agenti estranei. Nel tempo l'organismo reagisce a qualsiasi traccia di sostanze di sintesi presenti nell'ambiente, come insetticidi, pesticidi, disinfettanti, detersivi, profumi, deodoranti personali o per la casa, vernici, solventi, colle, sostanze antitarlo, materiali per l'edilizia, carta stampata, inchiostri, scarichi delle auto, fumi di stufe, camini o barbecue, prodotti plastici, farmaci, eccipienti, anestetici, formaldeide liberata dal truciolare del mobilio, tessuti e stoffe soprattutto nuove, in particolare tutto ciò che è di derivazione petrolchimica. Nell'arco di pochi anni dalla prima manifestazione i sintomi si cronicizzano e, senza un adeguato intervento, la sindrome altera gravemente la qualità della vita del paziente e può avere gravi conseguenze.

Diagnosi difficile

Come molte sindromi sistemiche e legate a più fattori, la difficoltà sta anche nell'individuare medici che siano in grado o che siano disponibili a fare una diagnosi. Eppure ormai i numeri fanno intuire che non si tratta di una delle cosiddette malattie rare.
Che la MCS non sia una malattia rara lo sappiamo da sempre afferma Orlando. In Italia siamo state noi associazioni a volerla definire in questo modo, perché il riconoscimento come malattia rara è il solo che le Regioni possano attuare autonomamente anche senza un intervento a livello nazionale del Ministero della salute. In questo modo siamo riusciti a ottenere il riconoscimento in diverse regioni sin dal 2004, dopo che una nostra petizione raccolse 20 mila firme. Il problema è che in Italia mancano medici in grado di riconoscere questa patologia e di diagnosticarla, quindi resta sottostimata.
Veniamo ora alla preparazione e al grado di competenza dei medici.
In Italia è difficile incontrare un medico che abbia sentito parlare di Sensibilità Chimica Multipla e quindi è difficile avere una diagnosi" prosegue Orlando. Spesso i sintomi della MCS vengono scambiati per allergia, ma poi i risultati dei test sono negativi e quindi il medico viene indotto a classificare il paziente come difficile, psicosomatico o addirittura mentalmente disturbato. In realtà se il medico non sa cosa andare a cercare, probabilmente non troverà alcuna anomalia fisica. La MCS non è un'allergia, ma un'alterazione del metabolismo indotta dalle sostanze chimiche che vede il coinvolgimento dei meccanismi di disintossicazione. Occorre dunque misurare lo stress ossidativo, dosare vari enzimi e valutare i parametri utili a individuare le alterazioni dei processi di disintossicazione. Occorre poi considerare che questi processi sono importanti per metabolizzare le sostanze chimiche, ma anche per la digestione degli alimenti e per la metabolizzazione dei farmaci, quindi il fatto che un paziente riporti intolleranza a farmaci è perfettamente coerente con la patologia, ma è un fatto che di solito manda in tilt il medico non competente.
Ad aggravare la situazione in Italia è anche l'assenza di una formazione specifica in materia di medicina ambientale nei percorsi universitari. Di solito, infatti, si occupano di tossicologia esclusivamente i medici del lavoro, che però sono abituati a confrontarsi con la massima dose tollerabile e tollerata dalla persona. Nelle medicina clinica ambientale tedesca o americana, invece, si studiano gli effetti di esposizioni a basse dosi sul lungo periodo, che hanno effetti sulla salute completamente diversi. Senza un'adeguata preparazione di tutti gli specialisti, non ci si può aspettare che questi riconoscano le cause ambientali delle malattie, e mi riferisco non solo alla MCS ma anche alle malattie infiammatorie e tumorali in genere.
Sono difficoltà che anche il dottor Tringali ha ben presenti.
Purtroppo, i pazienti affetti da questa patologia spesso non si sentono capiti dai medici e talora nemmeno dai familiari, che credono si tratti di una particolare psicosi che necessita del consulto neurologico o, peggio ancora, neuropsichiatrico. Altro elemento di difficoltà è che nell'attuale stato di crisi in cui versa gran parte della popolazione italiana, si fatica molto a gestire economicamente sia l'alimentazione che i farmaci o gli eventuali integratori di cui hanno bisogno questi soggetti. In altre parole occorre che i pazienti affetti da questa sindrome siano aiutati dalla sanità pubblica attraverso il riconoscimento dell'indispensabilità di alcuni integratori o farmaci per i soggetti affetti dalla Sindrome da Ipersensibilità Ambientale. Occorre anche che i medici vengano continuamente aggiornati, perché vi sono molti sprechi di risorse economiche in esami e accertamenti clinici inutili, dal momento che molti operatori non sanno ancora dell'esistenza di questa sindrome. I pazienti hanno bisogno di medici che conoscano la patologia e che quindi siano in grado di fare una diagnosi eziopatogenetica ovvero casuale; si tratta di persone che hanno bisogno di comprensione da parte dei familiari e soprattutto sentire lo Stato vicino ai loro problemi.

Gli studi

La letteratura scientifica in materia di Sensibilità Chimica Multipla è molto vasta e anche in Italia ci sono numerosi medici e ricercatori che hanno pubblicato studi di grande valore su questa patologia aggiunge ancora la vicepresidente di Amica. Varie pubblicazioni scientifiche si stanno orientando verso un'ipotesi genetica della malattia prosegue Tringali. In tal senso sono state scoperte parecchie mutazioni polimorfiche che interessano più dell'1% della popolazione. Un dato oggettivo è che questi pazienti hanno spesso un elevato stress ossidativo e quindi un maggiore deterioramento di organi e tessuti rispetto alla popolazione generale. Infatti lo studio dello stress ossidativo costituisce uno dei tanti elementi per poter arrivare alla diagnosi di MCS. Volendo fare qualche esempio, si può dire che segnali che dovrebbero far pensare alla MCS possono essere un'eccessiva sensibilità agli odori, un malessere all'assunzione di farmaci o integratori oppure addirittura ai probiotici, uno stress ossidativo elevato che talora fa dimostrare alla persona più anni di quelli che realmente ha, un precoce incanutimento, disturbi di sensibilità elettromagnetica con l'uso dei cellulari.
Nello specifico, proprio riguardo la possibilità di fare una diagnosi corretta, Orlando aggiunge che
Ormai sono stati anche evidenziati i biomarker che andrebbero considerati nella valutazione. Una diagnosi corretta e tempestiva permette anche, naturalmente, di procedere con approcci terapeutici che possano almeno alleviare la sintomatologia. Poiché i meccanismi di disintossicazione sono molteplici e complessi e comportano anche aspetti di predisposizione genetica, serve una competenza specifica e grande dedizione da parte del medico ci tiene a far notare Orlando.
La MCS è una patologia complessa che comporta l'interessamento di organi diversi da paziente a paziente e quindi la terapia va sempre personalizzata con grande attenzione. Gran parte della ricerca scientifica ad oggi suggerisce di praticare la via della prevenzione assoluta, ossia evitare ogni esposizione ad agenti chimici. Ci sono poi studi svedesi che hanno osservato un miglioramento importante nei pazienti con MCS dopo la rimozione delle amalgame dentali e delle protesi al titanio, sempre eseguita osservando rigorosi protocolli che adottano tutte le precauzioni possibili. I metalli infatti possono essere responsabili dell'attivazione di un'infiammazione cronica e di un deficit del glutatione, una sostanza disintossicante, fenomeni che possono poi condurre all'intolleranza nei confronti di molte altre sostanze chimiche”.
La letteratura medica suggerisce inoltre tutta una serie di terapie disintossicanti cosiddette "dolci", come la sauna e l'esercizio fisico che aiutano a espellere le tossine, insieme all'integrazione nutrizionale per aiutare i meccanismi della disintossicazione aggiunge ancora Orlando. Ma è bene chiarire che questi meccanismi sono complessi e a volte può essere un vero e proprio rompicapo scoprire quale sia la sostanza giusta.

La prevenzione

Oltre alle cure e alle terapie personalizzate che ogni paziente può farsi prescrivere da medici esperti, si possono seguire alcune regole di prevenzione, suggerite anche dall'americana Chemical Sensitivity Foundation. Dato che la riduzione dell'esposizione alle sostanze chimiche migliora la salute dei pazienti affetti da MCS, si può:

- evitare gli alimenti o i prodotti che potrebbero contenere residui di pesticidi
- evitare la permanenza in edifici nuovi o appena ristrutturati, o scegliere edifici dove i lavori sono stati eseguiti con materiali eco-compatibili
- evitare prodotti appena verniciati o per i quali sono stati utilizzati solventi
- evitare i tappeti nuovi
- stare lontani dalla benzina, dalle sostanze per i lavaggi a secco o altri trattamenti chimici
- evitare il fumo di tabacco e i fumi degli scarichi delle automobili
- utilizzare prodotti per l'igiene e la pulizia più naturali possibile
- evitare i profumi, gli spray per l'ambiente e l'incenso
- utilizzare riscaldamento elettrico o radiatori
- aprire le finestre, tenere gli ambienti ventilati e utilizzare filtri antiparticolato.

È una grande sfida: per i pazienti affetti da questa sindrome ogni giorno può trasformarsi in un calvario o in una conquista. Ma ancora una volta si può concludere che vivere nel modo più naturale e pulito possibile sia la scelta migliore per preservare la salute.


Dicembre 2014

FONTE: Terra Nuova N. 300

martedì 15 ottobre 2013

Testimonianza: Amalgama e rettocoliti

Ho scoperto solo all'età di 43 anni che le cosiddette otturazioni d'argento contengono il 50% di mercurio. Questa sorprendente notizia mi venne data non da un dentista o da un medico, ma da un programma televisivo, "60 Minuti" (16 dicembre 1990), di Morley Safer. Con mio assoluto stupore Safer disse che la American Dental Association (ADA) e gli enti che la rappresentavano nei singoli stati hanno usato l'arma della revoca della licenza con i dentisti che iniziavano a spiegare i pericoli dell'amalgama di mercurio ai loro pazienti. Quando il programma televisivo di Safer terminò spensi la televisione e riflettei su ciò che avevo visto. Poiché avevo adottato uno stile di vita molto salutare a partire dai miei 25 anni e poiché avevo usato dozzine di terapie per cambiare il mio cattivo stato di salute, l'ipotesi che le otturazioni nella mia testa mi stessero causando colite ulcerosa, affaticamento cronico, difficoltà di concentrazione, secchezza della pelle, della bocca e degli occhi mi sembrò plausibile.

Ma come era stato possibile, se l'ipotesi era reale, che non ne avessi sentito parlare prima? Come era stato possibile che io, un vorace lettore ed intraprendente cercatore della buona salute, ero arrivato all'età di 43 anni senza sapere che avevo mercurio nella mia bocca e che ciò aveva danneggiato alcune persone?

Nei due mesi successivi cercai un dentista che potesse aiutarmi a capire ciò che avevo visto in "60 Minuti". I due dentisti che interpellai ripresero la linea di condotta che i rappresentanti della ADA avevano proposto in "60 Minuti", cioè "non c'è evidenza scientifica che la quantità di mercurio che viene rilasciata dalle otturazioni crei problemi se non per un numero estremamente basso di persone che sono allergiche al mercurio".

Il mio dentista disse che non ne sapeva più di me, ma mi indicò una dentista di Minneapolis che non usava amalgama. Quando la chiamai le erano state fatte molte pressioni da parte dell'associazione di categoria, mi fu detto dalla sua assistente che la dentista non mi avrebbe parlato "perché è illegale in Minnesota per i dentisti parlare del mercurio nelle otturazioni". Comunque mi diede il recapito di un dentista in Colorado Springs, Hal Huggins. Fui da lui indirizzato a un dentista che conosceva il protocollo di rimozione protetta delle otturazioni di amalgama e mi fu tolto il mercurio di bocca (14 otturazioni) tra aprile e maggio del 1991. A luglio del 1991 la mia colite ulcerosa era scomparsa e non è mai più ritornata ed io ho più energia di quanta ne abbia mai avuto negli ultimi 20 anni.

La mia passione nel leggere qualsiasi cosa che riguardi il mercurio, specie quello dell'amalgama e i suoi effetti sulla salute, è stata forse determinata dall'incredibile miglioramento della mia salute a seguito della rimozione delle otturazioni di amalgama. Ma non sarei mai stato così determinato nell'informare la gente comune dei pericoli delle amalgame come faccio ora se la Minnesota Dental Association e la ADA avessero lasciato, ai dentisti che lo ritenessero opportuno, la possibilità di lavorare in pace senza usare metalli tossici in bocca.


Kip Sullivan (colite ulcerosa)


da: 'DAMS Newsletter', Winter 1996

FONTE: vegetariani-roma.it


Questa è solo una delle numerosissime testimonianze che si possono trovare sul web sulla tossicità delle amalgame a mercurio e sugli effetti nefasti che queste hanno sulla salute dell'uomo. Ho voluto postare questa testimonianza per completare un pò il discorso iniziato con il post precedente, della donna cagliaritana affetta da MCS che abbisogna urgentemente di rimuovere le sue amalgame che le stanno avvelenando il sangue.
Personalmente non mi stancherò mai di sottolineare la nocività delle amalgame a mercurio sulla salute dell'uomo, un problema questo che oltre a toccarmi in prima persona, coinvolge anche tante, ma veramente tante persone che in questi ultimi anni ho avuto modo conoscere. Questo poi senza contare le TANTISSIME persone che sono ignare del problema e che manifestano disturbi e problemi di salute di varia natura e non sanno a cosa attribuirne la colpa. C'è ancora poca informazione e tanta ignoranza attorno al problema delle amalgame a mercurio, una "lacuna" che vorrei tanto venisse colmata. In Germania, tanto per fare un esempio, c'è tutta un altra cultura a proposito di questo problema..... qui da noi invece no, e di questo mi rammarico grandemente. Purtroppo anche in questo la nostra cara vecchia Italia si dimostra arretrata e omertosa.... e da italiano non posso che provare delusione e dispiacere.

Marco

giovedì 10 ottobre 2013

Le otturazioni dentarie le stanno avvelenando il sangue. Dramma per una cagliaritana affetta da MCS

CAGLIARI, 3 OTTOBRE 2013 Una donna cagliaritana di 48anni, è rimasta bloccata a Roma a causa di un malore, durante il viaggio verso Monaco di Baviera, dove avrebbe dovuto subire un intervento per sostituire le otturazioni dentarie, che le stanno intossicando il sangue.

Questo è il dramma della quarantottenne, affetta da MCS, Sensibilità Chimica Multipla, patologia cronica estremamente invalidante, non riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale, che causa un’intolleranza assoluta a qualsiasi tipo di sostanza chimica.
La donna non può stare infatti a contatto con profumi, fumo, solventi, saponi, e vivere nelle vicinanze di alcuni elettrodomestici, come frigoriferi, televisori e forni a microonde, tutti oggetti che innescano campi elettromagnetici. Il suo quadro clinico è gravissimo: corre costantemente il rischio di choc anafilattico e crisi respiratorie, a cui si sommano numerosi altri sintomi quali cefalee, capogiri, dermatiti, dolori muscolari e una forte elettrosensibilità, che non le ha permesso di proseguire il viaggio della speranza verso la Germania.

Abbandonata dalle istituzioni, tramite il suo legale, Roberto Cao, la stessa lancia un appello: le occorrono assistenza e il denaro necessario per affrontare il trasferimento.

La mia assistita ha bisogno di aiuto, è rimasta bloccata a Roma a causa del suo grave quadro clinico e adesso deve assolutamente raggiungere un centro specializzato per curarsi e disintossicarsi. Chiediamo che gli enti competenti e chiunque possa intervenire, anche dal punto di vista economico, le diano una mano”. Sono le parole dell’avvocato Cao, rappresentante della donna, affetta da una malattia che lentamente le sta togliendo la vita.

L'avvocato sottolinea il fatto che essa non sia in grado di poter lavorare, date le sue gravi condizioni - l’ASL8 le ha infatti riconosciuto lo status di portatore di handicap in situazione di gravità, con invalidità al 100% - e che non abbia la possibilità di coprire da sola le spese per il trasferimento in tempi brevi.

Il legale Cao aveva già vinto una causa contro l’ASL8 di Cagliari, la quale si era rifiutata di sostituire le otturazioni alla donna, indirizzandola verso gli ospedali di Santissima Trinità di Cagliari e il Policlinico di Sassari. Data l’inadeguatezza di queste strutture nella cura della MCS, il tribunale aveva obbligato l’ASL8 a far fronte alle spese per l’intervento e il viaggio verso Monaco.

La situazione sta precipitando: alla donna sono stati riscontrati elevati livelli di metalli tossici nel sangue, soprattutto di mercurio, sostanza di cui sono composte principalmente le amalgame dentarie, diventando così una sorta di conduttore elettrico. Attualmente si trova a Roma, nella speranza che il suo appello accorato venga ascoltato.

(foto tratta da www.unionesarda.it)

di Silvia Giordano

3 ottobre 2013

FONTE: infooggi.it


Testimonianza nuda e cruda di un altro caso di Sensibilità Chimica Multipla (MCS), ma anche della tossicità, e quindi della pericolosità, delle amalgame a mercurio, causa di una moltitudine di problemi di salute (ed io ne so qualcosa), purtroppo ancora in gran parte sottovalutati, sopratutto qui da noi in Italia.
Mi auguro veramente che si possa intervenire rapidamente a favore di questa donna affetta da MCS, consentendole di andare a Monaco per la rimozione protetta delle sue amalgame..... ma mi auguro anche che una storia come questa venga conosciuta il più possibile, affinchè si capisca una volta di più quanto sono dannose per la salute dell'uomo le amalgame a mercurio e quanto si renderebbe necessario avere anche qui da noi degli spazi opportunamente bonificati per eseguire operazioni molto delicate come quella della rimozione protetta delle amalgame.  E sottolineo più che mai la parola "PROTETTA", perchè la rimozione va sempre eseguita seguendo le più rigorose norme di protezione, a tutela della salute dei pazienti, in particolar modo dei più sensibili.

Marco

giovedì 20 giugno 2013

Emergenza malattie ambientali: non sono rare e l’ambiente svolge un ruolo importante come la ricerca


Si nascondono spesso dietro sigle oscure, sconosciute ai più, tanto da essere chiamate rare, spesso scambiate per allergie o per manifestazioni psicosomatiche, ma interessano percentuali crescenti di pazienti in tutto il mondo più avanzato.

Tra queste ricadono l’Encefalomielite Mialgica e Sindrome da Fatica Cronica, la Sensibilità Chimica Multipla e la Fibromialgia al centro del Convegno medico nazionale svoltosi il 17 maggio in Campidoglio, promosso dal neo costituito Coordinamento nazionale associazioni malattie ambientali, di cui fanno parte MARA, MCS ILNESS, Aiutiamo le Famiglie, ADAS.

Che ci troviamo di fronte a un mondo poco conosciuto, lo rileva Rosselli Del Turco, referente del Coordinamento, che ricorda come i pazienti affetti da Sensibilità Chimica Multipla (MCS), in presenza di una situazione di emergenza, non sono assistiti correttamente. Neanche medici e paramedici di ambulanza e pronto soccorso conoscono infatti i protocolli di intervento per questa patologia.

Potrebbe sembrare la solita denuncia che si aggiunge alle tante, ma non quando si perde la vita, com’è capitato recentemente a Linda, una giovane ragazza romana.

Un sacrificio che per fortuna non scoraggia chi si dedica alla ricerca sul campo vittima di una burocrazia impietosa. La definisce “mediocrità nella gestione” il professor Giuseppe Genovesi, direttore del Centro regionale per la diagnosi e la terapia della Sensibilità Chimica Multipla, presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Roma La Sapienza, che lamenta la scarsa disponibilità di pochi professionisti non sostituibili da studenti e specializzandi.

Tutte queste patologie invalidanti hanno elementi comuni legati, secondo Genovesi, al fatto che le cellule comunicano attraverso meccanismi elettromagnetici e biochimici per cui spesso si utilizza la biofotonica. Importanti sono inoltre le conoscenze dei dettagli genetici ed epigenetici e l’integrazione con le reti neurali a livello di singoli organi.

Non è facile spiegare in modo semplice, le analisi e gli studi in settori tanto sperimentali ma è importante sapere che, mentre si fa ricerca, si tenta di fornire un aiuto concreto anche ai pazienti. Alessandro Micarelli dell’Università Roma-Tor Vergata propone uno studio che mostra evidenti miglioramenti nei pazienti affetti da MCS (Sensibilità Chimica Multipla) trattati con somministrazione intranasale di acido ialuronico.

Ma se si parla di malattie “ambientali, è normale porsi una domanda: il progresso, oltre ai tanti vantaggi offerti, può anche far male all’uomo perché ne condiziona l’ambiente in cui vive?

Una conferma viene dall’intervento di Giovanni Ghirga di ISDE Italia, l’Associazione dei medici per l’ambiente, che individua la causa di numerose patologie nelle polveri fini e ultrafini (inferiori a 2,5 micron), spesso non filtrabili, che veicolano nella circolazione sistemica elementi tossici quali mercurio, arsenico e cadmio. Secondo i dati Agenzia Europea dell’Ambiente sono 350.000 le morti premature riconducibili alle polveri sottili rilevate nelle emissioni dovute alla produzione di energia per cui si utilizzano i combustibili fossili come il carbone. Il particolato sottile può essere causa di ischemie cerebrali ma può anche incrementare i deficit cognitivi in età avanzata, essendo capace di raggiungere, tramite le mucose nasali, un’area del cervello e quindi agire su neuroni e sinapsi.


Nei bambini, inoltre, inquinamento e polveri sottili sono responsabili di disturbi comportamentali, diminuzione del QI, il quoziente di intelligenza, oltre che di creare un maggior rischio per l’autismo.

Ma qual è, se esiste, il prezzo “giusto” del cosiddetto progresso e chi decide sui costi da sopportare? Probabilmente i cittadini stessi o meglio la loro consapevolezza sul costo elevato per la salute.

Le istituzioni, timorose per le reazioni dei poteri forti delle imprese inquinanti, non appaiono in grado di adottare misure indispensabili a salvaguardare la salute delle persone. Com’è noto, le misurazioni delle tante centraline di monitoraggio della qualità dell’aria, gestite dalle ARPA, le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente, non siano diffusi i dati orari ma vengano validati e pubblicati il giorno dopo. E spesso non è rilevato il PM 2,5 micron. Anche in questo l’Italia non è avanti e non si può parlare tanto di mancanza di fondi quanto di miopia politica. Le nuove tecnologie sono sempre meno costose, più affidabili e semplici e non adottarle significa caricare la collettività di costi sociali e sanitari per ricoveri e farmaci davvero enormi.

Ritornando ai temi più specifici trattati nel corso della giornata, Salvatore Martuscelli, specialista in malattie infettive e in epatologia, ha sottolineato l’importanza, nella CFS/ME, di alcuni virus erpetici, tra cui l’HHV-6 (con i ceppi A e B), in quanto causa di infezioni a carico di cellule immunitarie nervose che implicano l’instaurarsi di infiammazioni croniche. Una “prova” dell’attacco al sistema immunitario è sicuramente il test sulla presenza nel sangue dei livelli di un enzima chiamato Nagalase, responsabile attraverso un meccanismo complesso dell’inattivazione dei macrofagi (essenziali nella risposta immunitaria dell’organismo umano). Per quanto possa essere considerato incredibile, questo test non è disponibile in Italia ma in Europa sì.

Il dottor Martuscelli ha poi illustrato i vantaggi dell’ipertermia terapeutica, in particolare quelli dell’applicazione ad alcune parti del corpo umano di calore a temperature variabili ottenuto da campi elettromagnetici. Senza rischi, si ottengono incrementi del tasso metabolico, una stimolazione del sistema umanitario, una riduzione significativa dell’infiammazione cronica e l’eliminazione delle scorie metaboliche.

I meccanismi d’azione del Nagalase portano in primo piano una nuova protagonista: la proteina GcMaf, di cui tanto si è occupato il dott. Marco Ruggiero, specialista in radiologia, attualmente ordinario di biologia molecolare all’Università di Firenze. Il professore ha saputo coniugare due competenze distanti in modo originale ed efficiente.


GcMaf è una scoperta del giapponese Nobuto Yamamoto e risale al 1999. Utilizzata come antitumorale, oggi entra nello studio “Does Vitamin D make the world go ‘round’?” (La vitamina D fa girare il “mondo”?) frutto della collaborazione di un team multidisciplinare di ricercatori coordinati dal professor Ruggiero che dimostra meccanismi ed effetti terapeutici nella CFS (Sindrome da Fatica Cronica). I risultati sono dovuti all’interazione tra fattori nutrizionali, in particolare olio di oliva e probiotici, GcMaf e vitamina D, che proteggono i neuroni anche quando stimolati dal cadmio.

E proprio al cadmio, uno degli elementi più tossici presenti in un ambiente inquinato, è infatti attribuita l’autodistruzione dei neuroni nel sistema nervoso centrale.

Sul fronte della riduzione del dolore cronico nella ME/CFS, il professor Ruggiero informa dei risultati positivi ottenuti dalla stimolazione transcranica mediante ultrasuoni per un tempo di circa 15 secondi.

La giornata romana ha visto susseguirsi molti interventi su temi diversi: Giacomo Rao, dirigente medico INAIL, ha trattato le cause delle sindromi immuno-neuro-tossiche, Giuseppe Castellani, docente di Neuropsicologia e psicologia forense, ha illustrato gli aspetti relativi al risarcimento del danno per i malati affetti da queste particolari patologie, Raimondo Pische, presidente dell’Accademia internazionale di odontoiatria biologica, insieme a Volfango Perotti, anche lui tra i fondatori dell’AIOB, hanno spiegato sia la pericolosità del mercurio contenuto nell’amalgama delle otturazioni dentali sia protocollo e procedure per la loro rimozione controllata, auspicando l’applicazione di leggi che impediscano l’utilizzo del mercurio. Infine, Emanuele Ugo Abramo, un medico che basa la sua attività su terapie non convenzionali, ha illustrato i vantaggi ottenuti dall’approccio olistico al paziente, più che la somministrazione di un farmaco.

Questa è una sintesi degli interventi che tuttavia potranno essere visualizzati nella loro interezza collegandosi al sito dell’Associazione MARA.

A stare alla locandina questo evento di sensibilizzazione ha ricevuto il patrocinio di parecchi comuni, da quello di Roma a quello di Torino oltre a Giunta e Consiglio Regionale del Lazio. Ma la ricerca medica e scientifica lamenta una latitanza delle istituzioni sulle risorse indispensabili a raggiungere le soluzioni terapeutiche per patologie altamente invalidanti. E molto di più, in termini di supporto, andrebbe fatto sul piano dell’assistenza, dove quasi tutto il lavoro ricade sui pazienti e parenti. Sembrerebbe esserci un interesse anche nei rappresentanti politici del cittadino. In questa direzione sembrano muoversi gli interventi del consigliere regionale del Lazio Gianluca Perilli e del consigliere comunale di Roma Capitale, Ludovico Maria Todini.

di Giorgio Zintu

25 maggio 2013

FONTE: agoravox.it
http://www.agoravox.it/Emergenza-malattie-ambientali-non.html?

martedì 29 gennaio 2013

Il sogno di Cristiana si avvera: "Gioia indescrivibile"

Sono stati raccolti gli 11mila euro necessari per acquistare un montascale e una carrozzina elettrica

Cristiana Di Stefano potrà finalmente tornare ad avere una vita fuori da casa e ritrovare un po’ di autonomia, dopo essere rimasta per 6 anni bloccata nel suo appartamento perchè, malata di sclerosi multipla, non poteva permettersi un montascale e una carrozzina (http://www.cronachemaceratesi.it/2012/11/19/esclusa-dal-mondo-per-una-rampa-e-mezza-di-scale/259976/). La raccolta fondi avviata da Cronache Maceratesi lo scorso novembre (http://www.cronachemaceratesi.it/2012/11/23/gara-di-solidarieta-per-cristiana-di-stefano-al-via-una-raccolta-fondi/261614/) ha dato il via ad una vera e propria gara di solidarietà alla quale hanno partecipato molti maceratesi e non solo che hanno prontamente risposto all’appello. Questo ha permesso di raccogliere gli 11mila euro necessari per realizzare il sogno di Cristiana. Proprio ieri, infatti è stata raggiunta la cifra che permetterà di acquistare poltroncina montascale e carrozzina elettronica che le consentiranno di uscire di casa, di muoversi e persino di andare a fare la spesa.
Per Cristiana si è attivato il negozio Articolo Tre di Sforzacosta che ha fornito gli strumenti necessari a Cristiana a prezzi agevolati. La Banca delle Marche, inoltre, ha messo a disposizione un conto corrente dedicato a lei dove effettuare bonifici senza costi aggiuntivi. L’ordine dei prodotti necessari è già stato inviato e si prevede che entro un mese saranno a disposizione.

Cristiana è felicissima e ha scritto un messaggio per ringraziare: «Purtroppo posso fare solo un semplice ringraziamento generico, perché i donatori mi hanno chiesto di rimanere anonimi, soprattutto quelli che hanno donato molto, io li ho rinominati “angeli in incognito”. La gioia e l’emozione che provo è indescrivibile, quanto la sorpresa di scoprire che tantissima gente mi vuole bene, sia a Sforzacosta, che a Casette Verdini (io vivo nel mezzo praticamente), che in tutta Italia, attraverso internet, sono arrivate donazioni da ogni luogo, com’è piccolo e banale il mio grazie a tutti, confrontato al loro grande cuore».

di Alessandra Pierini

19 gennaio 2013

FONTE: cronchemaceratesi.it
http://www.cronachemaceratesi.it/2013/01/19/il-sogno-di-cristiana-si-avvera-gioia-
indescrivibile/282165/



Ecco una bella storia con conclusione a lieto fine che riporto con grande gioia nelle pagine di questo blog.
Nonostante la crisi, nonostante tutto quello che si può dire e pensare, generosità e solidarietà sono Valori che esistono ancora tra la gente, e questa storia lo dimostra concretamente. Cristiana poi, nel caso non tutti la conoscessero, è una persona che da anni lotta a fianco di tanti malati, sopratutto coloro che sono colpiti da intossicazioni da metalli pesanti, in particolar modo quelle causate dalle amalgame dentali. Sua è anche una Proposta di Legge presentata in Parlamento sulla
prevenzione delle malattie croniche degenerative che, tra le varie cose, prevedeva il ritiro dalla circolazione dei dannosissimi amalgami dentali nonchè dei vaccini conteneti mercurio. Insomma, Cristiana è sempre stata una persona che ha combattuto e tuttora combatte per i suoi ideali e quindi possiamo dire che questa lieta notizia giunge ancor più gradita, quasi come un riconoscimento per tutto il lavoro da lei svolto.

Marco

venerdì 9 dicembre 2011

"Io, allergica al mondo, vivo in una camera"


Chiara, 30 anni, da anni deve evitare ogni contatto con sostanze chimiche. Un calvario fra ospedali, il sistema sanitario non riconosce la sua malattia rara. «Ridatemi la mia vita», dice.

LIVORNO. «Chiara sembra un batuffolo ma è sempre stata un ciclone di vitalità. Eccome se me la ricordo quando facevamo le recite sulla terrazzona in cima al nostro palazzo, da dove con gli occhi si abbraccia tutta la nostra Livorno dalla Valle Benedetta alle gru Paceco: settimane per inventarci gli abiti, i personaggi e un’idea sulla quale andare a soggetto improvvisando». Carla Compiani ha il cuore di una mamma che vede il suo scricciolo in una stanzetta quattro metri per quattro con la mascherina al naso a caccia di un po’ di tregua fra una crisi e l’altra. L’ha imparato sulla propria pelle cos’è la “MCS”, questa maledetta iper-sensibilità chimica multipla che crocifigge sua figlia Chiara da quattro anni. Duecento settimane, millecinquecento giorni, un fantastiliardo di ore...

L’ha imparato ma lei e suo marito, che conoscono una per una tutte le tappe di questo calvario, non vogliono essere fra quelli che imbullettano Chiara alla propria croce. C’è da combattere per lei la battaglia perché il sistema sanitario nazionale riconosca finalmente come malato chi deve fare i conti con l’apocalisse che la MCS crea nella sua vita.

«Invece mi risulta che per ora solo Lazio e Abruzzo, in parte la Sicilia, l’abbiano inserita fra le patologie», dice il padre Vitaliano Pantani, in pensione dopo una vita in porto. «Eppure negli Stati Uniti la studiano dagli anni Cinquanta, quando fra gli operai che lavoravano alla verniciatura delle navi militari si manifestarono tanti sintomi strani che poi vennero diagnosticati come reazione “allergica” a taluni componenti chimici.
Qui in Italia si conta non più di qualche migliaio di casi ma è solo perché è difficile diagnosticarla». Eppure risale addirittura al ’95 il film statunitense “Safe” presentato al festival di Cannes: l’ha firmato Todd Haynes con Julianne Moore nei panni di una donna che si vede l’esistenza sconvolta dall’“allergia al ventesimo secolo”.

«Ce ne hanno dette di tutti i colori», sussurra la mamma. «Spesso dando la colpa a qualcosa di psicosomatico: come se l’iper-sensibilità stesse nel cervello invece che nel sistema immunitario, e questo è un iter che attraversano tutti i malati di MCS. E’ bastato poi che una volta accennassi a Chiara come alla “ bimba” ed ecco che quei professoroni pensavano di aver visto tutto il film: ci rimproverarono di considerarla ancora una bambina anche se ha più di trent’anni, inutile aggiungere che ci dissero che eravamo troppo possessivi e via psicologizzando. Vàglielo a spiegare che a noi genitori livornesi viene naturale dire la “mì bimba” anche se di anni la figlia ne ha sessanta. Altro che origine psicosomatica: magari fosse quello il problema, dico io».

Il guaio è che neanche i medici di base conoscono questa malattia, e talvolta neppure gli specialisti: Chiara non è un premio Nobel della medicina eppure la diagnosi di quel che sta accadendo al suo corpo martoriato l’ha azzeccata prima dei tanti professoroni che ha incrociato. «Nella primavera di due anni fa, quando poteva ancora usare il computer - raccontano i genitori - scoprì sul sito di “Amica” che i suoi disturbi avevano un nome. Anzi, una sigla: MCS. Abbiamo preso contatto col prof. Genovesi a Roma».

Nei ricordi di mamma e babbo Pantani quella giornata è scolpita: «E’ stata l’ultima volta che Chiara, benché fra mille difficoltà, ha mangiato come tutti, con la sua bocca: ravioli al burro e salvia più macedonia con gelato». Proprio la bocca si rivelerà forse la parte più vulnerabile del corpo di Chiara. A partire soprattutto dal giorno in cui sente che d’improvviso l’arsura diventa un rogo dentro di lei: «Prendeva fuoco la bocca, la gola, l’esofago, lo stomaco. Tutto». «Se manca la consapevolezza nella classe medica, è difficile prima di tutto arrivare a scoprire che sei malato di MCS», aggiunge la madre.

«Ci abbiamo messo tanto di quel tempo: ce ne dicevano di tutti i colori. Mi sforzo anche di comprendere chi ha sbagliato: questa patologia è un fantasma. Ma a chi vuole che interessi? Sotto questa sigla MCS c’è una infinità di tipologie che cambiano da individuo a individuo. Non bastasse, è una malattia che, reagendo malissimo a qualsiasi contatto chimico, ovviamente non può essere curata con un bombardamento di medicinali: insomma, non esiste nemmeno per le case farmaceutiche, dunque nemmeno per la ricerca su nuove medicine. Non interessa a nessuna lobby, non ci si può lucrare sopra: dunque esiste solo per chi ce l’ha. E per chi gli sta accanto».

«Il paradosso - sorride amara Laura Compiani - è che non esiste neppure per le ambulanze né per gli ospedali: so che a Pisa avevano fatto un protocollo ma poi...»
Per intenderci: all’inizio, come da copione, nelle normali corsie c’era da difendersi non solo dall’esercito di virus, odori e materiali di origine chimica che girano in qualsiasi ospedale. «C’era da difendersi anche dalle abitudini standard: come quella di darti da mangiare la braciolina di carne anche se ce la fai a malapena a deglutire». Resta l’interrogativo del babbo: «Possibile che il sistema sanitario non riesca a darsi una metodologia per rapportarsi alle esigenze dei malati di MCS?».

Il mancato riconoscimento da parte del servizio sanitario significa anche qualcos’altro: ogni cura, ogni intervento, ogni tutto cade sulle spalle della famiglia. Anzi, sul portafoglio: finché ce la fa, si arrangia e poi stop («queste mascherine fatte arrivare dall’America costano 395 dollari»). Tante storie familiari che si assomigliano un po’ tutte: ci si divora i risparmi, poi si venderà la casa, poi ci si rimetterà alla solidarietà dei concittadini... Adesso, Chiara dovrebbe volare in Inghilterra: c’è una clinica privata, «unica in Europa», che ha spazi “a misura di malato di MCS” e ha una terapia particolare che riesce a depurare dall’organismo le tossine che da solo non può smaltire perché quel meccanismo fisiologico è andato in cortocircuito. «Prima del ricovero - racconta mamma Carla - viene fatta una intervista telefonica al paziente per avere una prima idea del tipo di terapia specifica e della durata del ricovero: di solito si tratta di 15-30 giorni; ci è stato detto che per Chiara saranno indispensabili almeno due mesi».

Le servirà per portare un po’ indietro l’orologio della malattia, per disintossicare il corpo che in questi anni è come se avesse accumulato veleno su veleno. Per dirne una: sarà un problema depurare la bocca dal mercurio contenuto nell’amalgama che i dentisti usavano anni fa per le otturazioni («la lingua crea grossi problemi, è “corrosa” e allergica a qualsiasi contatto»). E’ un po’ la malattia-simbolo dei nostri anni: l’industrializzazione dei prodotti, a cominciare dai cibi, moltiplica all’inverosimile i composti chimici con cui ciascuno entra in contatto. E se c’è chi non regge l’urto, ecco che salta fuori l’iper-sensibilità chimica multipla (MCS): salvo poi dare la colpa all’individuo, alla sua fragilità psicologica, così da cancellare le “impronte digitali”, anzi il delitto stesso. Il problema non è il mondo inquinato ma sei tu, il tuo corpo che deve smetterla di rinfacciargli di essere “ sporco”.

di Mauro Zucchelli, con la collaborazione di Fabio Giorgi

8 dicembre 2011

FONTE: iltirreno.gelocal.it
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2011/12/08/news/io-allergica-al-mondo-vivo-in-una-camera-5389503

sabato 23 ottobre 2010

MCS (Sensibilità Chimica Multipla), la malattia che non esiste

L’On. Scilipoti “Battiamoci per aiutare chi è affetto dalla Sensibilità Chimica Multipla”

Si stima che nel mondo ne siano affette 15 milioni di persone ma, quando si parla di MCS, la maggior parte degli italiani ancora non sa a cosa si fa riferimento.
Eppure la Multiple Chemical Sensivity (Sensibilità Chimica Multipla) è una patologia che chiunque di noi potrebbe dovere affrontare senza nemmeno avere consapevolezza della sua esistenza.
Portarla quanto più possibile a conoscenza è stato l’obiettivo del convegno tenutosi stamani al Palazzo dei Leoni, cui hanno preso parte l’on. Domenico Scilipoti (Idv) (nella foto), artefice di una proposta di legge atta ad ottenere il riconoscimento come malattia organica da parte del nostro Governo, la d.ssa Milena Ziino Colaninno, rappresentante del Ministero dell’Ambiente, la d.ssa Annunziata Gattarello, pediatra, la d.ssa Caterina Arena, psichiatra, ed il dott. Manlio D’Andrea, odontoiatra.
Si tratta di una patologia cronica ricorrente, che sarebbe causata dall'impossibilità di una persona a tollerare un dato ambiente chimico o una classe di sostanze chimiche.
“Non siamo qui per parlar e di una problematica che riguarda delle singole persone – ha affermato l’on. Scilipoti
– perché ciò che è essenziale è che cominci a mutare la mentalità di ciascuno di noi. Al giorno d’oggi tutto è basato sul sistema economico che, seppure importante, non tiene conto degli effetti che gli agenti inquinanti possono determinare sul nostro organismo.
Non si vuole, ovviamente, sopprimere le attività industriali, che sono l’anima dello sviluppo economico ed occupazionale, ma spingere affinché i vari poli presenti sul territorio nazionale effettuino degli investimenti volti a migliorare la qualità di produzione. Non è corretto chiudere gli occhi davanti al palesarsi di nuove malattie dovute all’assimilazione di sostanze che, ritenute innocue per anni, si sono rivelate altamente tossiche. Possiamo parlare praticamente di tutto…mercurio ed altri metalli pesanti, pesticidi, gli ftalati presenti in piatti e bicchieri di plastica, gli additivi che quotidianamente ingeriamo attraverso i biscotti e così via. Siamo tutti potenziali vittime di questa malattia che, non essendo ancora riconosciuta dallo SSN, comporta per chi ne è colpito notevoli disagi di carattere economico e psicologico”.
“Le persone affette da MCS –
ha proseguito la d.ssa Gattarello
– manifestano i più vari disturbi, giacché non tutti pazienti ripùspondono allo stesso modo al contatto con le sostanza tossiche. Si tratta di sintomi aspecifici che ci devono indurre a pensare che, ogniqualvolta una patologia non risponde alla terapia convenzionale, si potrebbe essere in presenza di una MCS.”
“Proprio la specificità dei sintomi fa sì che i pazienti siano spesso indicati come portatori di disturbi psichici –
ha dichiarato altresì la d.ssa Arena
– ma se non si fanno delle indagini approfondite si rischia che gli psicofarmaci utilizzati in psichiatria comportino uno stato tossico ancora maggiore nell’individuo”.E poi il paradosso: riconosciuto come tossico, il mercurio è stato eliminato persino dai termometri ma…le amalgame utilizzate per le otturazioni dentarie sono ancora realizzate con questo metallo. A confermarlo è il dott. D’Andrea che rilava come “la presenza di mercurio nella nostra bocca sia l’artefice d’innumerevoli sintomatologie che ciascuno di noi può manifestare”.Rimuovere l’amalgama? “Può essere una soluzione- ha affermato ancora Scilipoti "ma, data l’alta complessità dell’operazione sarebbe meglio farlo solo in presenza di disturbi molto seri”.
“Tutti siamo chiamati a modificare i nostri comportamenti in modo ecocompatibile –
ha concluso con amarezza la d.ssa Ziino Colaninno
- ricordando che ai nostri figli stiamo per consegnare un pianeta già distrutto.”
 
Maria Cristina Rocchetti

FONTE: Il Cittadino di Messina
 
http://www.ilcittadinodimessina.it/newss.asp?idz=4&idn=21488


Questo è veramente un ottimo articolo che mi sento di condividere al 100 %. Ringrazio a tal riguardo l' On Scilipoti, le Dott.sse Colanino, Gattarello, Arena e il Dott. D'Andrea per le cose che hanno detto e per il lavoro che stanno portando avanti.
C'è da augurarsi che tanta altra gente, sopratutto medici e politici, si possano unire a loro per portare avanti questa battaglia che riguarda tutti noi, nessuno escluso, e ancor di più le generazioni future.

Marco

domenica 8 agosto 2010

Disegno di Legge C. 1193 per la prevenzione delle malattie croniche degenerative

C.1193 DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CRONICHE DEGENERATIVE
XVI LEGISLATURA
CAMERA DEI DEPUTATI

PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei deputati
FALLICA, BERNARDO, CICU, COLUCCI, DI VIRGILIO, GIAMMANCO, GRIMALDI, LO MONTE, LO PRESTI, MARINELLO, MILANATO, ORSINI, PELINO, SCANDROGLIO, SPECIALE, STAGNO D'ALCONTRES, STRADELLA, TORRISI, VALENTINI
Disposizioni per la prevenzione delle malattie croniche degenerative
Presentata il 28 maggio 2008

Onorevoli Colleghi! - Si pone alla vostra attenzione un problema piuttosto scottante che mette a repentaglio la salute di tutti.
Nell'aria che respiriamo sono presenti metalli di varia natura. I principali sono cadmio, zinco, rame, nichel, piombo e ferro, ma purtroppo non sono gli unici. A causa dell'inquinamento, infatti, il nostro organismo si trova sempre a contatto con elementi tossici - spesso sotto forma di nanoparticelle e, quindi, ancora più dannosi - presenti nei fumi emessi da fabbriche, inceneritori eccetera; elementi che sono assorbiti dalla pelle, inalati e, dunque, assimilati dall'organismo, nel quale permangono per sempre, poiché il nostro corpo riesce a eliminarne solo piccole quantità al giorno.
Tali elementi tossici non sono presenti solo nell'aria, ma spesso riescono a introdursi nell'organismo tramite contatto con prodotti per l'igiene personale, con detersivi, oppure mangiando cibi cucinati o riposti in recipienti a facile rilascio di agenti tossici.
Il continuo accumulo di taluni elementi, giorno dopo giorno, porta facilmente gli individui ad ammalarsi di patologie di varia natura, a seconda di quali organi del corpo siano interessati dall'accumulo, a seconda degli elementi accumulati, della predisposizione allergica ai metalli del singolo soggetto e, infine, della costituzione dell'apparato immunitario di ogni persona.
La presente proposta di legge non ha la pretesa di dare una soluzione di ordine universale al problema dell'esposizione dell'uomo ad agenti tossici e di come si possa rimediare ai danni che ciò causa, anche perché di fronte a una questione così vasta e complessa si rischierebbe di affrontarla in modo generico e superficiale.
Con l'intervento legislativo proposto, invece, si focalizza l'attenzione sugli aspetti della questione che più direttamente ci toccano e si individuano le misure che, adottate dallo Stato e dalle regioni tempestivamente, contribuirebbero a prevenire l'insorgere delle patologie croniche degenerative e a rendere la nostra esistenza un po' meno «incerta».
Innanzitutto, sotto il profilo che ci interessa, viene richiamata e sollecitata l'applicazione di un importantissimo atto normativo comunitario: il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) prodotte e importate nell'Unione europea.
Il sistema REACH - che è stato approvato, in codecisione e in seconda lettura, dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 13 e il 18 dicembre 2006 - è entrato in vigore il 1o giugno 2007 e andrà a pieno regime nel 2018.
Esso obbliga il produttore e l'importatore a registrare, valutare e richiedere l'eventuale autorizzazione della sostanza prima di immetterla sul mercato, un obbligo che vige per tutta la catena di approvvigionamento e di produzione di sostanze e di preparati chimici onde pervenire alla sicurezza chimica per la tutela della salute dei consumatori e dell'ambiente.
Il REACH prevede, altresì, il cosiddetto «principio di sostituzione», ovvero la possibilità per le sostanze pericolose (definite «estremamente problematiche») il cui uso risulti essenziale di essere gradualmente sostituite con altre più sicure.
Ugualmente importante è la previsione, contenuta nella presente proposta di legge, relativa all'effettuazione di test e di analisi diagnostici per valutare la presenza di agenti tossici nell'organismo.
Le possibilità di ammalarci seriamente, infatti, potrebbero essere minori se effettuassimo un test di indagine denominato «mineralogramma».
Il minerologramma, attraverso l'esame del capello, valuta il dosaggio (in carenza o in eccesso) dei più importanti minerali che si trovano nell'organismo e analizza l'eventuale presenza di materiali tossici, responsabili dell'insorgere - con l'andare del tempo - di patologie croniche degenerative invalidanti o mortali.
Attualmente tale indagine può essere effettuata in Italia presso un unico laboratorio, costringendo così chi vuole sottoporsi a questi accertamenti a rivolgersi a strutture straniere, con un dispendio economico ovviamente notevole.
Per questo motivo la presente proposta di legge prevede che il mineralogramma possa essere effettuato, come qualsiasi analisi o indagine diagnostica, in ospedale e nei laboratori convenzionati o privati, pagando un ticket.
Infine, tra gli interventi proposti per evitare l'esposizione dell'organismo a sostanze nocive per la salute, la presente proposta di legge impegna il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali a dare piena e completa attuazione al decreto del Ministro della salute 13 novembre 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 66 del 19 marzo 2002, e successive modificazioni, secondo il quale tutte le aziende autorizzate all'immissione in commercio di vaccini monodose iniettabili contenenti mertiolato o altri conservanti organomercuriali, elementi nocivi per l'organismo, sono obbligate alla sostituzione di tali prodotti con vaccini privi dei suddetti conservanti.
In quest'ottica si prevede, altresì, la realizzazione da parte del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali di campagne di informazione e di sensibilizzazione all'uso di amalgame prive di mercurio nelle otturazioni dentistiche e al rispetto dei protocolli di rimozione protetta onde evitare che le emissioni di mercurio che si verificano durante la rimozione siano assorbite dai polmoni e dallo stomaco.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1. (Definizione)

1. Ai fini della presente legge, sono definite malattie croniche degenerative le affezioni di organi o di tessuti derivanti dall'assorbimento di elementi tossici presenti in varie sostanze che determinano lesioni biochimiche tali da pregiudicare il normale funzionamento dei medesimi organi o tessuti.

Art. 2. (Finalità)

1. Fermi restando gli ordinari interventi predisposti nell'ambito del Servizio sanitario nazionale ai sensi della legislazione vigente, gli interventi di cui alla presente legge sono finalizzati a prevenire l'insorgenza negli individui delle malattie di cui all'articolo 1, favorendone la tempestiva diagnosi e l'attivazione di un'idonea terapia.
2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano predispongono, nell'ambito dei rispettivi piani sanitari e nei limiti delle risorse del Fondo sanitario nazionale, progetti-obiettivo, azioni programmatiche e altre idonee iniziative diretti all'attuazione delle finalità di cui al comma 1.
3. Gli interventi dello Stato, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano di cui ai commi 1 e 2 perseguono i seguenti obiettivi:

a) porre in essere gli strumenti, anche di natura normativa, necessari al fine del recepimento delle disposizioni in materia di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (REACH) contenute nel regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, e successive modificazioni;

b) promuovere la diffusione e l'utilizzo su tutto il territorio nazionale di analisi e di test tossicologici, e in particolare del mineralogramma, da effettuare presso le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere e i laboratori convenzionati o privati;

c) favorire l'utilizzo di pratiche vaccinali sicure, mediante preparati privi di mercurio;

d) incentivare l'adozione di tecniche odontoiatriche non nocive per la salute umana e, in particolare, delle pratiche di rimozione delle amalgame dentali effettuate in conformità ai protocolli di rimozione protetta.

Art. 3. (Analisi e test di laboratorio)

1. Ai fini della realizzazione degli obiettivi di cui all'articolo 2, comma 3, lettera b), le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, attraverso i propri piani sanitari e gli interventi previsti dal medesimo articolo 2, comma 2, tenuto conto dei criteri e delle metodologie stabiliti con specifico atto di indirizzo e coordinamento del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato, su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali e sentito l'Istituto superiore di sanità, entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, indicano alle aziende ospedaliere e alle aziende sanitarie locali gli interventi operativi più idonei a consentire l'effettuazione delle analisi e dei test tossicologici previsti dal citato articolo 2, comma 3, lettera b), e in particolare del mineralogramma, presso le strutture sanitarie pubbliche, convenzionate o private dei rispettivi territori di competenza.

Art. 4. (Vaccini al mercurio)

1. Ai fini della realizzazione dell'obiettivo di cui all'articolo 2, comma 3, lettera c), il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali promuove le opportune azioni affinché sia data piena e completa attuazione a quanto previsto dal decreto del Ministro della salute 13 novembre 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 66 del 19 marzo 2002, e successive modificazioni, in relazione alla necessità di utilizzare vaccini privi di mertiolato e di altri conservanti organomercuriali, in particolare per quanto riguarda i vaccini monodose.

Art. 5. (Protocolli di rimozione protetta)

1. Il Ministro del lavoro, della salute e delle poltiche sociali, ai fini della realizzazione dell'obiettivo di cui all'articolo 2, comma 3, lettera d), promuove presso i medici dentisti campagne di informazione e di sensibilizzazione dirette all'impiego nelle otturazioni di amalgame dentali prive di metalli tossici in conformità ai protocolli di rimozione protetta.

Art. 6. (Copertura finanziaria)

1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, valutato in 20 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2008, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008-2010, nell'ambito del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2008, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.

2. Il Ministro dell'economia e delle finanze provvede al monitoraggio degli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge.

3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


Sono oltre 2 anni che questo Disegno di Legge, importantissimo per la tutela della salute dell'uomo, è fermo al tavolo dei Parlamentari in attesa di votazione. Questo è inacettabile, perchè in questa Legge sono contenute richieste fondamentali la cui realizzazione eviterà in futuro a moltissima gente di contrarre tante brutte malattie.
I capisaldi fondamentali di questa Legge sono:
1 Una più attenta e rigorosa valutazione nell'immissione sul mercato delle sostanze chimiche
2 L'introduzione presso le aziende sanitarie locali come indagine diagnostica, dell'esame del capello (mineralogramma) pagando un semplice ticket
3 L'eliminazione da ogni vaccino esistente di qualsiasi sostanza contenente mercurio
4 La messa al bando delle amalgame dentali contenenti mercurio
5 La promozione e attuazzione presso gli studi dentistici di protocolli di rimozione protetta delle amalgame a mercurio

Invito tutte le persone a scrivere sul sito del Parlamento:
affinchè questa Proposta di Legge venga messa al primo posto nell'ordine del giorno. Qui c'è in ballo la salute dell'uomo e bisogna spingere in tutti i modi perchè Leggi valide come queste vengano attuate al più presto. Un grazie di cuore a chi lo farà.

Marco