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sabato 12 gennaio 2019

Christian cerca una casa senza scale e senza barriere


«La solidarietà è stata autentica, la storia di Christian ha commosso tanti e tanti ci hanno mostrato vicinanza, offrendoci disponibilità e aiuti concreti. Purtroppo ora siamo arrivati al punto che non possiamo più vivere in questa casa di Cassiano», dicono i genitori del ragazzino

CHIARAVALLE – Al Galoppo e a Cassiano, dopo la chiusura della discarica, l’aria è buona e Christian può respirare e vivere tranquillo, pur facendo i conti con una leucodistrofia maledetta che distrugge pian piano i suoi verdissimi 12 anni. A Cassiano si vive dignitosamente ma… ci sono le scale, e tante, in quella casa che con tanti sacrifici papà Sergio e mamma Emily hanno comprato poco prima che nascesse un figlio atteso e amato, venuto alla luce senza che nessuno potesse neppure lontanamente immaginare la comparsa entro breve tempo di una rarissima malattia genetica degenerativa.

«La gente ci ha aiutato molto – dicono Sergio Cialona e la moglie Emily Iavasile – al contrario della Regione e di alcune istituzioni che ci hanno tolto anche quello che ci spetta di diritto. La solidarietà è stata autentica, la storia di Christian ha commosso tanti e tanti ci hanno mostrato vicinanza e sensibilità, offrendoci disponibilità e aiuti concreti. Purtroppo però, ora siamo arrivati al punto che non possiamo più vivere in questa casa di Cassiano: troppe scale da salire e scendere, con la carrozzina di Christian che è sempre più pesante e nessuna possibilità di dotare questa casa di un ascensore: mancano soldi e spazi per adattare un sollevatore all’abitazione».
La mamma segue Christian passo passo, ha abbandonato il lavoro per stare con lui che necessita di assistenza continua; il papà Sergio ha un lavoro part time che lo soddisfa ma che non può garantire entrate economiche sufficienti per pagare ogni cura e ogni necessità del piccolo figlio malato, un figlio che hanno già portato a San Diego per cure all’avanguardia e che dovrebbero riaccompagnare tra breve negli Stati Uniti per altre cure sperimentali con le cellule staminali.

«Attualmente Christian viene seguito dal terapista Edoardo Costantini nella piscina di Chiaravalle e da Annalisa Asoli, fisioterapista di Senigallia: li ringraziamo entrambi perché grazie a loro Christian mostra sensibili progressi». Emily Iavasile ha anche scritto due libri “Christian il nostro senso della vita” ed il recente “Vivere con una speranza” per raccontare cosa significhi essere una donna, una moglie e soprattutto una madre che lotta quotidianamente con la malattia e la disabilità.

Due libri che Emily ha scritto in gran parte nelle ore notturne quando era, silenziosa ed insonne, accanto al figlio e che sono stati venduti con successo, contribuendo a raccogliere fondi per le cure del piccolo Christian. Il cruccio di Sergio ed Emily resta però la casa, una casa che da sei anni è in vendita perché non può rispondere alle necessità di Christian ormai quasi adolescente. «La Regione ci assicura solo due ore di assistenza domiciliare; per il resto tutto è a pagamento, dalla fisioterapia a Senigallia alla riabilitazione in piscina a Chiaravalle, perfino i pannolini e i rimborsi ce li danno col contagocce. Abbiamo assolutamente bisogno di vivere in una casa diversa: al piano terra, senza scale e senza barriere architettoniche. Non chiediamo favori, solo la possibilità di aiutarci a vendere questa casa per andare a vivere in una nuova». Christian ascolta e sembra annuire mentre osserva il suo libro sugli squali e mentre guarda quelle scale che rappresentano ormai un ostacolo insormontabile.

di Gianluca Fenucci

26 luglio 2017

FONTE: Centro Pagina


L'articolo è un pò datato ma l'appello di Sergio Cialona, padre di Christian, è assolutamente attuale e quanto mai urgente dal momento che Christian cresce ed è sempre più difficoltoso poterlo portare fuori casa. L'appello è rivolto sopratutto a tutte le persone che sono proprietarie di agenzie immobiliari o che conoscono qualcuno che ci lavora. Chiunque può aiutare questa famiglia a vendere la loro casa contatti Sergio Cialona, magari attraverso il suo profilo Facebook.
Grazie di vero cuore a chi lo farà.

Marco

venerdì 20 gennaio 2012

Bimbo disabile senza casa da un mese: appello via facebook di Tiziano e dei suoi genitori al Comune di Roma

Tiziano ha 11 anni, è un tifoso della Roma e ha un piccolo grande sogno: una casa sicura per lui e per i suoi amorevoli genitori. L'appartamento in cui vivevano a Dragoncello, entroterra del XIII Municipio, non è più abitabile dopo l'alluvione del 12 dicembre scorso.

Dragoncello - Tiziano ha 11 anni, è un tifoso della Roma e ha un piccolo grande sogno: una casa sicura per lui e per i suoi amorevoli genitori. L'appartamento in cui vivevano a Dragoncello, entroterra del XIII Municipio, non è più abitabile dopo l'alluvione del 12 dicembre scorso. "E' stato un incubo quel giorno – racconta mamma Viviana con il fiato corto, negli occhi ancora le immagini di quelle ore terribili – l'acqua saliva sempre di più ogni minuto, la corrente è saltata, i macchinari di Tiziano si sono fermati". Non è nemmeno la prima volta che la casa comunale di via Ottaviani finisce sott'acqua, con la corrente che salta ogni volta mandando in tilt i macchinari che aiutano Tiziano a respirare. Il bimbo è affetto da una rara malattia genetica degenerativa, la Leucodistrofia di Pelizaeus Merzbacher, che non gli permette di camminare, parlare, mangiare da solo. A dicembre però senza l'intervento dei vigili del fuoco il dramma di questa famiglia poteva trasformarsi in tragedia.


"Eravamo bloccati in casa, nemmeno l'ambulanza riusciva a raggiungerci – spiega ancora Viviana Cuna, mamma-coraggio sempre col sorriso sulle labbra, nonostante i problemi, nonostante tutto, che ogni tanto si avvicina al suo 'principe' e gli da un bacio – tanto che i pompieri hanno dovuto caricarsi in spalla mio figlio per portarlo in salvo". Da allora è iniziato un altro incubo per questa famiglia. Un incubo replicato già nel 2004, 2006 e 2008, ad ogni alluvione, senza che nessuna istituzione abbia mai dato una risposta all'emergenza di questi genitori. Papà Patrick intanto rimane nella casa di Dragoncello per evitare sciacallaggi e occupazioni abusive, mentre Viviana e Tiziano vivono in un residence a Ostia Antica: troppo costoso per loro ma non vogliono riportare il bimbo in una casa dove non c'è sicurezza. Le pareti sono ancora umide, il sottoscala per oltre tre metri è finito sott'acqua e tutto il materiale medico di Tiziano è stato inglobato dal fango. Si attende quindi che il Comune di Roma trovi a questa famiglia un alloggio alternativo ed evitare di fargli trascorrere un altro Natale da alluvionati come l'ultimo. Una sistemazione alternativa era stata già richiesta negli anni passati, ad ogni alluvione, ad ogni allagamento.

"Il Comune sta lavorando per cercarci una sistemazione ma i tempi purtroppo sono stretti. – si appella Viviana – Tiziano deve vivere in un ambiente sereno, con ampi spazi dove si può muovere tranquillamente con la sua carrozzina attrezzata e dove il suo letto con tutti i macchinari salvavita attaccati può entrare. Speriamo in una rapida soluzione". L'appello però è rivolto a tutti: tramite la pagina facebook di Viviana Cuna https://www.facebook.com/profile.php?id=100001802449303&sk=info o attraverso il gruppo creato per Tiziano: https://www.facebook.com/pages/Per-Tiziano-un-Arcobaleno-tra-Amore-e-Speranza/210845185659428?sk=info 

Nel sito http://www.firmiamo.it/diamo-una-casa-a-tiziano---- si può, o meglio in questo caso si deve, aiutare questa famiglia, aggiungendo la propria adesione alla raccolta firme per dare una casa a Tiziano.

di Valeria Costantini

FONTE: ostiatv.it
http://www.ostiatv.it/bimbo-disabile-senza-casa-da-un-mese-appello-via-facebook-di-tiziano-e-dei-suoi-genitori-al-comune-di-roma-0008415.html





Invito tutte le persone che leggeranno questo post a firmare la petizione http://www.firmiamo.it/diamo-una-casa-a-tiziano---- affinchè venga data una nuova casa a Tiziano e alla sua famiglia, una casa che non sia più a costante rischio di allagamento come quella in cui hanno vissuto finora, ma che possa essere salubre, sicura e adatta alle sue esigenze dettate dalla sua grave patologia.
Sinceramente mi aspetto che il Comune di Roma si muova al più presto in questa direzione, poichè NON E' VERAMENTE POSSIBILE che non venga riconosciuta una sistemazione adeguata ad una famiglia che vive certe problematiche e che ha dovuto passare quello che ha passato in questi ultimi anni. Se siamo un paese civile certe cose NON DOVREBBERO MAI ACCADERE! Avanti allora, ognuno di noi faccia la sua parte firmando questa petizione.... l'obiettivo è quello di arrivare a 5000 firme. Un grazie sentito a chi lo farà.

Marco

lunedì 25 luglio 2011

Le Leucodistrofie. Che cosa sono?

Si definisce leucodistrofia una degenerazione progressiva della sostanza bianca cerebrale, dovuta ad una perdita della mielina. La mielina è il rivestimento esterno delle fibre nervose, che consente che l'impulso nervoso non venga disperso e viaggi velocemente.
Le leucodistrofie sono causate da un difetto genetico che porta all' accumulo di sostanze che degradano la mielina o ne interferiscono con la sintesi.
Si tratta di malattie inizialmente asintomatiche, in cui si manifestano successivamente sintomi di rigidità muscolare, o ipotonia, deficit visivi e/o uditivi, ritardo psico-motorio, perdita di abilità acquisite.
La caratteristiche di ogni leucodistrofie dipendono dal tipo di difetto genetico, e quindi di metabolica tossico che si accumula.
Di seguito si riportano informazioni relative ad alcune delle leucodistrofie conosciute.


LEUCODISTROFIA DI PELIZAEUS-MERZBACHER

Conosciuta anche come leucodistrofia Sudano Filica, la leucodistrofia di Pelizaeus-Merzbacher è una malattia progressiva del Sistema Nervoso Centrale (aree affette: regioni sottocorticali cerebrali, cervello e tronco encefalico), con un deterioramento della sostanza bianca dell’encefalo, dovuta alla distruzione delle guaine mieliniche, a causa di un accumulo dei prodotti di degradazione della mielina.

La forma classica della Pelizaeus-Merzbacher è legata al cromosoma X e colpisce solo i maschi. Le manifestazioni cliniche compaiono nella I Infanzia, con sintomi che comprendono segni cerebellari, spasticità, tremore del capo, instabilità, contratture muscolari, ipostenia, demenza, atrofia ottica, nistagmo oculare e, a volte, deformità scheletriche e crisi epilettiche.
La forma acuta infantile è trasmessa in modo autosomico recessivo, avviene nelle prime settimane di vita con sintomi di ipostenia e spasticità, e colpisce entrambi i sessi.
La forma a esordio adulto, con tratto autosomico dominante, presenta sintomi tra i 30-40 anni (in genere lentamente progressivi), che vengono spesso confusi con la Sclerosi Multipla: atassia, spasticità, ipereflessia, ipostenia degli arti e perdite delle capacità acquisite. Colpisce entrambi i sessi.
Il gene responsabile della Pelizaeus-Merzbacher è stato isolato e localizzato sul braccio lungo del cromosoma Xq22. E’ possibile la consulenza genetica, la diagnosi biochimica, la diagnosi prenatale e l’individuazione del portatore.
Una forma clinicamente più lieve e’ caratterizzata da spasticità agli arti inferiori e normalità cognitiva (cioè intelligenza normale).

Trattamenti
Attualmente non ci sono cure. La terapia è sintomatica e di supporto. La consulenza genetica è indispensabile per le famiglie con pazienti affetti.


LEUCODISTROFIA DI CANAVAN


La leucodistrofia di Canavan è una malattia ereditaria autosomica recessiva.
Il disordine è causato da un'alterazione dell'aspartilacilasi, un enzima che degrada l'acido N-acetil aspartico con conseguente accumulo ed effetto nocivo. Ciò porta ad un deterioramento mentale progressivo con rigidità muscolare, scarso controllo del capo, megalencefalia, con aumentato volume del cervello, paralisi, perdita dell'udito e cecità.
C'è un'alta incidenza di questa malattia tra gli ebrei Ashkenazi, per cui sarebbe importante fare per questo gruppo etnico un esame del sangue che identifichi i portatori del gene difettoso.

Prognosi
I sintomi compaiono intorno ai 6 mesi di età e progrediscono rapidamente fino alla morte intorno ai 4 anni.

Trattamenti
La terapia è sintomatica e di supporto.
Attualmente, ci sono risultati promettenti con una terapia genica in studio con la dott.ssa Paola Leone. In paerticolare, la dott.ssa Paola Leone, della Robert Wood Johnson Medical School del New Jersey, ha sperimentato una terapia genica per il morbo di Canavan. Si è osservato un miglioramento dell’immagine della risonanza magnetica ed una diminuzione dell’n-acetile aspartato, il metabolica tossico che si accumula nel morbo di Caravan. Naturalmente, per ottenere risultati migliori, bisogna iniziare il trattamento il prima possibile.


LEUCODISTROFIA METACROMATICA

La leucodistrofia metacromatica è una malattia ereditaria a trasmissione autosomica recessiva.
E' caratterizzata dal deficit dell'enzima arilsulfatasi A, un enzima che degrada un gruppo di lipidi (sulfatidi) della mielina, con conseguente accumulo di tali sostanze tossiche. Ciò determina cecità, convulsioni, disturbi motori, demenza e perdita della mielina nel SNC.
E' la più frequente tra le malattie leucodistrofiche.
I primi sintomi sono una diminuzione della memoria e problemi posturali.

Prognosi
La prognosi è variabile in base all'età di insorgenza della malattia. Infatti, la forma infantile che insorge tra i 12 e i 18 mesi di vita, è la forma a decorso più rapido. La forma giovanile che insorge tra i 4 e i 12 anni ha un decorso più lento. C'è poi una forma adulta, che inizia dopo i 16 anni, con disturbi psichiatrici fino alla demenza.

Trattamenti
Per forme lievi e iniziali è stato sperimentalmente eseguito il trapianto di midollo osseo. Ci sono studi in corso per una possibile terapia genica.


MALATTIA DI ALEXANDER

L'Alexander è una rara malattia genetica, trasmessa in modo autosomico recessivo, caratterizzata da una degenerazione della materia bianca del Sistema Nervoso Centrale (SNC). Istologicamente, la distruzione della guaina mielinica è accompagnata da depositi di proteine fibrose chiamate Rosenthal. E' causata da mutazioni del gene per la GFAP (proteina gliale fibrillare acidica).
I primi sintomi compaiono tra i sei mesi e i due anni di vita e includono ritardo mentale, spasticità, tremori, crisi epilettiche.
Si distinguono anche una forma giovanile ed una adulta, con progressione più lenta, e clinicamente simili alla sclerosi multipla.

Prognosi
La prognosi è scarsa. Generalmente nella forma infantile non si arriva ai sei anni di vita. Le forme ad esordio tardivo hanno una progressione molto più lenta.

Trattamenti
Non ci sono trattamenti curativi. La terapia è sintomatica e di supporto.


ADRENOLEUCODISTROFIA

L'Adrenoleucodistrofia (ALD) è una malattia ereditaria legata al cromosoma X), con progressiva demielinizzazione cerebrale e atrofia delle ghiandole surrenali.
E' caratterizzata da una diminuita capacità di degradare acidi grassi a catena molto lunga (VLCFA) con conseguente accumulo nel plasma e nei tessuti. Ciò porta ad una demielinizzazione progressiva. I sintomi sono iperattività, instabilità dell'umore, diminuzione della vista e dell'udito, convulsioni.
La malattia può manifestarsi fenotipicamente in modo molto variabile anche all'interno di una stessa famiglia.
Sono colpite tutte le razze, con un'incidenza stimata 1:20.000 - 1:25.000 maschi.

Prognosi
Si distinguono forme differenti con caratteristiche cliniche diverse che si manifestano con un decorso a prognosi variabile.
- ALD Infantile (la più comune con 80% dei casi), ad esordio tra i 4 egli 8 anni. Progredisce rapidamente fino allo stato vegetativo e morte.
- ALD Adolescenziale, a progressione più lenta, insorge prima dei 20 anni.
- AMN (Adrenomieloneuropatia), ad insorgenza tra i 21 e i 35 anni, in cui sono coinvolti principalmente il midollo spinale e il nervo periferico (in genere non sono coinvolte le ghiandole surrenali). Progredisce lentamente con incontinenza, impotenza, spasticità degli arti inferiori, qualche volta demenza.
- Addison only, con iposurrenalismo, senza alterazioni neurologiche.
Queste forme colpiscono solo i maschi.
Infine, esiste una variante a trasmissione autosomica recessiva, la LD Neonatale, che colpisce entrambi i sessi.

Trattamenti
Quando c'è insufficienza surrenalica, si attua terapia sostitutiva.
Ci sono studi in corso che stanno dimostrando l'efficacia dell'"olio di Lorenzo" (olio glicerol-trioleato e glicerol-trierucato) nel normalizzare i livelli di VLCFA, anche se non porta ad una regressione dei sintomi neurologici.
In casi lievi e precoci, è stato eseguito il trapianto di midollo osseo.
Sono in corso sperimentazioni sulla levostatina (una sostanza che abbassa le concentrazioni di colesterolo).
Anche per questa malattia sono in corso studi di terapia genica.


SINDROME DI REFSUM

E' una malattia ereditaria autosomica recessiva, caratterizzata da accumulo di acido fitanico nel plasma e nei tessuti, per un disordine del metabolismo dei lipidi.
I sintomi includono retinite pigmentosa e nistagmo (movimento involontario e rapido degli occhi), ipotonia, epatomegalia (ingrossamento del fegato), ipocolesterolemia (diminuzione del colesterolo nel sangue), elevato contenuto di proteine nel liquido cefalorachidiano, e dimorfismi facciali (anormalità nella forma e nella struttura del viso).

Prognosi
L'età d'inizio dei sintomi è variabile dalla prima infanzia al 5° decennio di vita. La prognosi della forma infantile è scarsa.

Trattamenti
Si può togliere dalla dieta l'acido fitanico. Gli effetti si evidenziano dopo lungo tempo e comprendono l'interruzione della progressione dei sintomi neurologici e la scomparsa dell'ittiosi.
La plasmaferesi sembra efficace nel trattamento dei sintomi neurologici e può essere associata alla dieta. Anche per questa malattia sono in corso studi di terapia genica.


SINDROME DI ZELLWEGER

E' una rara malattia genetica a carattere autosomico recessivo caratterizzata dall'assenza di perossisomi (organelli cellulari che distruggono le sostanze tossiche dell'organismo) nel cervello, fegato e reni.
Caratteristiche tipiche della malattia includono fegato ingrossato, alti livelli di ferro e rame nel sangue.
I sintomi comprendono tratti grossolani della faccia, ipotonia, difficoltà di alimentazione, convulsioni, problemi cardiaci, epatomegalia, emorragie gastroenteriche.

Prognosi
La prognosi è scarsa. La morte avviene entro il primo anno di vita, causata soprattutto da complicazioni respiratorie e problemi gastroenterici.

Trattamenti
Non esistono cure. Il trattamento è sintomatico e di supporto.


LEUCODISTROFIA DI KRABBE

E' una rara malattia ereditaria autosomica recessiva, degenerativa, metabolica, con un disordine del sistema nervoso centrale e periferico. Tale disordine è causato da un deficit enzimatico (galattosilcerebrosidasi), per cui si accumulano dei metabolici tossici; in particolare, lo sfingolipide galattosilcerebroside e la psicosina. Tali sostanze si accumulano nella sostanza bianca cerebrale, causando una demielinizzazione. Il quadro clinico include ritardo mentale, paralisi, cecità, sordità, paralisi pseudobulbare e morte.

Prognosi
L'inizio dei sintomi, nel 90% dei casi, avviene fra i tre e i sei mesi di età (forma infantile). E' stata identificata una forma più tardiva con un esordio fra i sei e i diciotto mesi. La forma di tipo giovanile è più rara, con un esordio intorno ai 13 anni.
I primi sintomi sono: irritabilità e ipercettibilità. Possono esistere anche episodi di vomito e parziale perdita di coscienza. A questi, seguono: contratture spastiche dell'estremità inferiore, disfalgia , deterioramento mentale, atrofia ottica e in alcuni casi sordità.
Nella forma infantile, la morte avviene nel secondo, terzo anno di vita.

Trattamento
Il trattamento è sintomatico, è possibile la diagnosi prenatale. Il trapianto di midollo è una possibile terapia per casi lievi e precoci. Sono in corso degli studi per una possibile terapia genica.



FONTI: www.intellisystem.it, lastoriadichristian.wordpress, progettomielina.it