
Beatrice Vio (Bebe) è nata a Venezia il 4 marzo del 1997. È sempre stata una bambina vivace, sportiva e socievole, con una particolare attitudine ad aiutare il prossimo ed in particolare i bambini. La sua vita è sempre stata colma di interessi e grandi passioni: la scuola, il disegno e la pittura, gli Scout e soprattutto la scherma (ha cominciato a tirare di fioretto già a 6 anni, dimostrandosi subito molto portata).
Il 20 novembre 2008, all’età di 11 anni, è stata improvvisamente colpita da una meningite fulminante che ha causato una grave infezione del sangue che ha devastato il suo giovane corpo e che ha portato alla tragica conseguenza dell’amputazione di tutti e quattro gli arti.
Beatrice tuttavia non si è lasciata sopraffare dalle conseguenze della grave malattia e con la grinta e la forza che le sono proprie è tornata ad affrontare la vita con l’energia ed il sorriso di sempre, riprendendo a fare ciò che faceva prima. Uno dei suoi più grandi desideri era quello di poter tornare a tirare di scherma ed è stato allora che art4sport assieme a un team di tecnici specializzati si sono adoperati per realizzare questo suo desiderio.
Sono state acquistate una pedana per la scherma in carrozzina, una carrozzina su misura per lei e soprattutto sono iniziati gli studi per la realizzazione di una speciale protesi per permetterle di impugnare il fioretto.
Bebe è stata la prima atleta dell’art4sport team.
Ai primi di maggio 2010 ha disputato la sua prima gara ufficiale a Bologna e da allora è stato un crescendo di gare sempre più esaltanti e divertenti che le hanno permesso di conoscere (e talvolta anche sfidare) grandi campioni della scherma italiana.
Ha preso parte a svariati programmi televisivi dove, raccontando la propria storia con semplicità e grande serenità, ha saputo toccare il cuore degli italiani andando anche a stimolare molto interesse per l’Associazione art4sport ONLUS e le sue iniziative.
Grazie alla scherma Bebe sta vivendo delle esperienze memorabili, che la stanno facendo crescere molto e le stanno riempiendo la vita di gioie e soddisfazioni.
BEBE SI RACCONTA

Per una brutta malattia hanno dovuto amputarmi le braccia e le gambe. È stata molto dura e ho sofferto veramente tanto! Per fortuna sono riusciti a salvarmi i gomiti e le ginocchia, così oggi con le protesi riesco a fare un sacco di cose e, soprattutto, ho ripreso a tirare di scherma! Ho ricominciato in carrozzina, infilando il fioretto nel braccio. All’inizio non ero molto convinta, pensavo fosse un po’ da «disabili» e invece… è ancora meglio!!! È diverso perché le carrozzine sono bloccate su una pedana, sei davanti alla tua avversaria e non puoi indietreggiare, puoi solo attaccare, e a me piace attaccare!
Mi diverto di più e soprattutto tiro ancora meglio di prima. Sogno di andare alle Paralimpiadi! Purtroppo è troppo tardi per qualificarmi per Londra. I miei amici Francesca (Porcellato), Alex (Zanardi), Giusy (Versace) e Oscar (Pistorius) me lo ripetono sempre: la Paralimpiade è un’esperienza indescrivibile, di sport e di vita. L’atmosfera, le persone, gli atleti e le loro storie. Sono migliaia, tutti hanno una disabilità, ma tutti sono dei grandissimi campioni: insomma, capite perché vorrei proprio andarci, in qualunque modo. Ne ho parlato anche con Valentina (Vezzali): se lei porta la bandiera, io le porto la sacca con i fioretti. Oppure potrei fare la porta-borracce per i ragazzi della nazionale di scherma in carrozzina! Ci siamo accordati durante i giorni di ritiro a Roma (ora sono tornata a casa e mi mancano già un sacco). O sennò, mi hanno detto che potrei andare a fare la tedofora, che sarebbe quella che porta la fiamma olimpica per accendere il braciere. Forse c’è ancora qualche posto. Sarebbe bello, eh?!? In fondo sembra facile, basta non bruciarsi… La mia canzone preferita è «Sono un ragazzo fortunato» e lo dissi anche a Jovanotti a un concerto. Insomma, sì, sono fortunata: mi sono accorta di avere tanti amici e ogni giorno realizzo quanto è bello lo sport, e la vita. Vorrei diventare una campionessa di scherma in carrozzina. Presto inizierò il percorso per i Giochi di Rio 2016 e peccato che non si organizzerà Roma 2020 perché avevo già fatto i miei programmi: vado a Londra per divertirmi e capire, a Rio a tirare (e magari anche a correre, come mi dice Oscar, perché no?!) per il podio e a quella dopo vinco! Sarebbe fico, eh?!? Sono ambiziosa? Puó essere, ma io l’ho sempre detto, fin da quando ero in ospedale: datemi le gambe e vedrete!!! Un mega bacio,
Bebe Vio
FONTI: art4sport.com, mondolimpico.it
Bellissima e piena di vitalità la storia di Beatrice Vio, detta Bebe, questa ragazzina, schermitrice provetta, che non si è fatta piegare dalla meningite fulminante che l'ha colpita quando aveva 11 anni, e appena ha potuto ha ripreso in mano maschera e fioretto per continuare quel bellissimo sogno che neanche la malattia è riuscita a cancellare. E i suoi sogni sono belli ambiziosi: fare la tedofora per l'imminente Olimpiade di Londra e partecipare alle Paraolimpiadi di Rio 2016 con l'obiettivo di vincere una medaglia. Niente male vero?
Tanti auguri Bebe, ti auguro di realizzare tutti i tuoi sogni, senza eccezzioni. Un abbraccio forte forte.
Marco