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lunedì 20 settembre 2021

Inquinamento Elettromagnetico

L’inquinamento elettromagnetico è cresciuto in maniera inarrestabile, pericoloso e invisibile costituendo una minaccia pericolosa per la salute pubblica.

I campi elettromagnetici inquinanti sono milioni di volte superiori a quelli naturali. Con le installazioni e diffusione degli impianti di telecomunicazioni 5G gli effetti nocivi saranno preoccupanti e aggraveranno inevitabilmente i sintomi delle persone affette da elettrosensibilità (EHS).

Bisogna sensibilizzare tutti per fermare e dire STOP al 5G poiché gli effetti nocivi sono a breve e lungotermine con sintomatologia multiforme che colpisce il sistema nervoso centrale: microscosse, disturbi di memoria, disturbi del sonno, concentrazione, etc., etc. Disturbi metabolici, sistema immunitario, poiché il 5G sono una fonte di alte frequenze che interferiscono a livello energetico e su tutti i tessuti, cellule, organi con mutazioni del DNA. Gli effetti a lungo termine sono tumorali: tumori nel sangue, sistema nervoso centrale, etc. Soprattutto nei bambini che sono maggiormente soggetti a rischio di leucemie. Già i cellulari operano alla frequenza di 900 Mhz (oggi 1800) le radiazioni di questa lunghezza d’onda vengono assorbite dai tessuti, (figuriamoci cosa accadrebbe con il 5G). Sono già stati fatti studi sugli effetti pericolosi e nocivi dei campi elettromagnetici all’università di Nottingham (Inghilterra) sono state sottoposte a radiazioni (identiche a quelle emesse dal cellulare) le larve e si è notato che la divisione cellulare risultava accelerata, quindi, una crescita abnorme di cellule che sviluppa tumori cancerogeni.

Bisogna prendere atto che è un continuo proliferare delle malattie ambientali: elettrosensibilità (EHS), sensibilità chimica multipla (MCS) e patologie correlate. Le malattie causate dall’ambiente hanno messo in crisi la salute dell’ambiente e dei suoi abitanti; la maggioranza delle patologie dipendono dal logoramento del sistema immunitario provocato dal degrado ambientale e della incredibile diffusione di sostanze tossiche presenti nell’aria, acqua, cibo, inquinamento elettromagnetico, etc.

La medicina allopatica o “chimica di sintesi” non è più in grado da sola di affrontare le malattie provocate dall’inquinamento elettromagnetico e ambientale. Molti medici hanno ancora oggi una visione meccanicistica, nata con la scienza ai tempi di Cartesio e Newton, supportata dal pensiero scientifico dominante tuttora nella medicina occidentale che considera il corpo come una macchina che può essere analizzata e scomposta nelle sue parti. Fortunatamente, alcuni medici, incominciano ad avere una visione olistica, termine che deriva dalla parola greca “holos” e significa “intero” e cioè che tutti gli organi interagiscono con il TUTTO. Bisogna che i medici siano preparati in medicina ambientale, epigenetica, fisica quantistica, etc. È ormai superato il concetto che la salute dipende soltanto dalla genetica e si incomincia a parlare in termini di epigenetica, poiché l’ambiente in cui viviamo determina la nostra salute, abitudini, comportamento, stile di vita e abitudini alimentari.

Ogni singola cellula del corpo umano contiene nel DNA l’informazione globale del corpo e della mente, grazie alle quali riesce a comunicare e relazionarsi continuamente con il sistema cellulare. Siamo fatti di energia NON separabili tra fisico e spirito, tutto interagisce con il TUTTO e con TUTTI. La medicina in futuro dovrà orientarsi, più di quando non abbia fatto finora sul profilo metabolico individuale del paziente dal momento che NON esiste l’individuo normale o il quadro “normale”.

È così difficile comprendere che il 5G costituisce una seria minaccia per la nostra salute!?
Chiedetelo agli ammalati di elettrosensibilità, sensibilità chimica multipla, etc., quanta sofferenza procurano i sintomi molteplici delle suddette patologie oltre alla privazione delle relazioni sociali, perdita del lavoro, etc. I campi elettromagnetici e inquinamento ambientale sono una minaccia per l’equilibrio interno delle funzioni vitali (omeostasi) nel nostro organismo.

Come si può guarire dalle MALATTIE AMBIENTALI se si continua a inquinare e le condizioni ambientali persistono poiché nessuno tutela la salute dei cittadini?
Se le condizioni di inquinamento ambientali persistono i disturbi si cronicizzano e peggiorano nella misura in cui le nostre forze di adattamento vengono logorate dal continuo bombardamento degli inquinanti. Il continuo logorio di sostanze nocive fa crollare anche la resistenza delle persone più sane e robuste e sono destinate a cedere modificando anche le cellule e DNA. Il miglior PARTITO è quindi la PREVENZIONE che è la messa a punto per neutralizzare il più possibile lo stress ambientale. Oggi l’inquinamento elettromagnetico è talmente elevato che bisogna rafforzare e supportare il sistema immunitario con ottimi integratori per sostenere le funzioni di detossificazione dell’organismo. Altri danni che procura l’inquinamento ambientale sono le anomalie all’apparato riproduttivo, diabete di tipo due, etc.

Non dimentichiamo che stiamo parlando di malattie ambientali e che la salute è il nostro patrimonio e quindi è un nostro DIRITTO essere tutelati da chi dovrebbe far rispettare la COSTITUZIONE art. 32 e art 3. Va ricordato che il DIRITTO alla salute comporta anche il diritto alla salubrità ambientale e prevenzione al DIRITTO dell’integrità dell’individuo. La protezione della salute è stata inserita nella carta dei DIRITTI fondamentali dell’unione europea. Purtroppo!!! In Italia, il mancato riconoscimento delle malattie ambientali e violazioni dell’art. 32 ha fortemente danneggiato gli ammalati aggravando i sintomi per mancanza di cure detossificanti. Ci sono stati giovani morti per mancanza di cure che potevano essere curati e salvati. Colgo l’occasione per ringraziare Maurizio Martucci, Sara Cunial, Davide Barillari e tutti i medici, ammalati e tutte le persone impegnate attivamente per far riconoscere il diritto alla salute e tutela ambientale.


di Filomena Pavese

14 settembre 2021

FONTE: OrticaWeb

giovedì 17 giugno 2021

Inquinamento elettromagnetico. “Serve un Centro regionale di cura”

Il referente per la Puglia di Alleanza italiana Stop 5G Giancarlo Vincitorio rivolge un appello a tutti i partiti per realizzare in Puglia un Centro per la diagnosi e la cura di patologie causate dall'esposizione a campi elettromagnetici e ad agenti chimici. “Non ha importanza quale orientamento politico esprimano, ma tutti i partiti dovrebbero sentire il dovere di questo impegno a tutele dai diritti di chi soffre di MCS (Sensibilità Chimica Multipla) ed EHS (Ipersensibilità ai campi elettromagnetici)” spiega Vincitorio nella sua richiesta rivolta anche al presidente Emiliano.
L'attivista ricorda che è dal 2001 che il ministero della Salute e le Regioni ne parlano come problema sanitario emergente e riscontri di questa consapevolezza c'è pure in Gazzetta Ufficiale già da quell'anno ma ad oggi nulla è stato fatto in Puglia. In molte altre Regioni invece MCS ed EHS sono riconosciute come malattie invalidanti e anche all'estero, esempio Germania e Francia, ci sono sentenze giudiziarie che rafforzano i diritti di coloro che soffrono per questa malattia.
In Puglia – dichiara Vincitorio – ci sono persone che a causa di queste malattie vivono fuori dai centri abitati e in zone totalmente isolate al sistema elettromagnetico e chimico e sono costrette a limitare la propria vita sociale ad incontri con persone adeguatamente decontaminate. Non si può più fare finta di non vedere o non sapere. E' il momento di agire e le istituzioni devono fare il proprio dovere ma questo risultato si raggiunge se i partiti all'unisono accolgono il nostro input e svolgono una forte azione di stimolo al governo regionale. Ecco perché rivolgo un accorato appello a tutti i partiti assicurando che coloro che lo recepiranno potranno contare sul supporto dei nostri studi e riscontri scientifici”. Secondo Vincitorio ci sarebbero territori come San Giovanni Rotondo o Lecce, dove persiste una rassegnata coesistenza con l'inquinamento elettromagnetico limitandosi a delegare all'Arpa la sorveglianza dei limiti di emissione. MCS ed EHS sono causa di patologie disabilitanti in rapporto alla gravità delle affezioni dei vari organi o sistemi interessati come ad esempio reni, pelle, apparato respiratorio, cardiocircolatorio e digerente, sistema nervoso, ecc.
La Regione Puglia – afferma Vincitorio – può fare molto per garantire ai cittadini una diagnosi precoce delle patologie MCS ed EHS e per erogare a questi soggetti servizi adeguati nelle strutture sanitarie pubbliche.
Continueremo la nostra battaglia ovunque e sempre ma nel frattempo i partiti sollecitino il governo regionale a riconoscere la malattia e ad erogare le cure sanitarie a chi soffre
” conclude Vincitorio.

15 maggio 2021

FONTE: l'Attacco

martedì 13 aprile 2021

«MALATA AMBIENTALE SENZA DIRITTI. E HO PURE SERVITO LO STATO»

SOFFRE DI ELETTROSENSIBILITÀ E SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA. DALLA TOSCANA È SCAPPATA A S. MARINELLA CERCANDO AIUTO. ABBANDONATA, ORA SI SFOGA.

Nel passato si scappava dalla guerra e miseria. Ora siamo costretti a scappare da una regione all’altra per sopravvivere al bombardamento chimico, inquinanti ambientali e pesticidi poiché, la
terra dei fuochi” è dappertutto.
Sono sempre stata una cittadina attiva, ovunque ho vissuto, ho svolto la mia attività lavorativa come dipendente presso il “Ministero di Grazia e Giustizia”. Ho servito lo STATO per 35 anni con alto senso di responsabilità e dovere prestando servizio presso Procure e Tribunali, ex Preture, Direzione Nazionale Antimafia, Tribunale dei Minori. Ho sempre creduto nella Giustizia che è ben diversa dall’applicazione della Legge e decreti. L’ironia della sorte si è BEFFATA facendomi provare IN-GIUSTIZIE esattamente in quello STATO che avevo servito per decenni.
Sono stata residente 25 anni in Toscana Nord e la permanenza di 15 anni a Pistoia (capitale del vivaismo) dove i pesticidi che vengono usati quotidianamente nei vivai, oltre all’amianto delle aree ex Breda, all’inceneritore e ripetitori installati su palazzi storici, mi hanno fatto ammalare di patologie ambientali: sensibilità chimica multipla (MCS) elettrosensibilità, fibromialgia e patologie correlate. Ho dovuto sospendere l’attività lavorativa e sono stata fortemente penalizzata economicamente grazie alle ultime riforme del governo tecnico Monti-Fornero. Ho dovuto lasciare la mia casa che avevo acquistato, lasciare amicizie e il mio compagno. Il 24/ottobre/2017, il babbo di mio figlio ha lasciato questo Pianeta Terra e la mia patologia ambientale NON mi ha permesso di raggiungere la Toscana per dargli l’ultimo saluto. La mia sensibilità chimica multipla è esplosa come un vulcano in eruzione 11 anni fa, quando Lorenzo aveva solo 12 anni. In questi anni ho dovuto affrontare da sola e con un figlio a carico ben quattro traslochi scappando da una regione a un'altra dai pesticidi e inquinanti ambientali. Mio figlio, mi fa da accompagnatore e da “scudo di protezione” per avvisarmi se posso entrare oppure NO in un luogo NON bonificato. È superfluo dire che mio figlio è consapevole che NON può lasciarmi sola e che si sta sacrificando. Oltre a mio figlio e i miei tesori pelosetti: non abbiamo nessun parente e amicizie poiché siamo ripartiti nuovamente da zero. L’ultimo trasloco è stato quello di un anno e mezzo fa e siamo approdati a Santa Marinella (Roma) in questa cittadina di mare, inizialmente incominciavo a star meglio ed ero contenta di non avere sintomi da avvelenamento cronico e tempesta di citochine per infiammazione cronica multiforme che colpisce tutti gli organi. Non mi sembrava vero che, a due passi da casa, potessi passeggiare tranquillamente nella natura, gli alberi, fiori di campo, lucciole, asini e animali osservando dal paesaggio collinare la bellissima veduta mare. All’improvviso, senza neanche rendermi conto, poiché tutto è avvenuto durante il lockdown, il bel paesaggio non esisteva più, mi sembrava di vivere un incubo quando ho visto una lunga distesa di capannoni per la coltivazione e ripresa della floricoltura. Provate un attimo a immaginare come può vivere una persona affetta da patologie ambientali nella propria abitazione ubicata a pochi passi dalla terra avvelenata e cosparsa da un manto bianco di veleni chimici e insetticidi. A nulla sono serviti tutti i traslochi e sacrifici. Tanto valeva respirare i veleni toscani e quelli della Puglia, etc. Ho svenduto casa altrove per poter riacquistare questa casa e da quando danno pesticidi non posso vivere un solo secondo nella mia casa. Sono ripiombata in un malessere indescrivibile (chi è sensibile come me può comprendere benissimo).

Ora basta!!! Ho il diritto di vivere in casa mia e chi inquina deve essere punito per ecoreati. Non ho MAI chiesto nulla e ho sempre affrontato tutto da sola ma ora è davvero TROPPO… ho chiesto già abbastanza a me stessa. Tutti impegnati a controllare se si indossano le mascherine per strada ma nessuno controlla chi inquina l’ambiente e di riflesso gli esseri viventi. Per chi inquina non ci sono multe. Va ricordato che il diritto alla salute comporta anche il DIRITTO alla salubrità ambientale e prevenzione al diritto dell’integrità dell’individuo. Non dimentichiamo che stiamo parlando di patologie ambientali e che NON si può vivere in una campana di vetro. La protezione della salute è stata inserita nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Perché in Italia rispetto a Londra e Madrid non esiste riconoscimento e cure detossificanti oltre a ospedali bonificati per gli ammalati di MCS?
Perché in Italia non sono ancora riconosciute le patologie ambientali?
Ogni giorno ci sono bambini, giovani, adulti e persino animali che si ammalano di patologie ambientali e incrementeranno notevolmente in maniera esponenziale con il 5G.
Perché solo a qualche ammalato è concesso di curarsi a Londra a spese dello Stato mentre altri sono abbandonati a se stessi nella totale indifferenza delle istituzioni?
L’art. 32 della Costituzione è stato violato o meglio non è stato mai applicato. Gli elementi e i pilastri fondamentali della salute sono: aria, terra, cibo, e acqua… e ci stanno avvelenando in tutti i sensi ovunque. L’aria è il soffio vitale poiché la nostra vita inizia e termina con un respiro. «Vis medicatrix naturae» è il famoso motto di Ippocrate, il padre della Medicina, e l’aria pura è il primo medicamento.

Filomena Pavese


9 aprile 2021

FONTE: Ortica Web

martedì 2 marzo 2021

Tumori rari. «Colpa dei pozzi»

Casalguidi: l'oncologa Gentilini lancia l'allarme. «I sarcomi sentinelle dei danni ambientali»

di Michela Monti
PISTOIA

«A Casalguidi bisogna indagare sull'inquinamento ambientale, è questo quello che bisogna fare. I sarcomi sono tumori sentinella proprio di questo aspetto e c'è ampia letteratura scientifica che lo dimostra». L'oncologa ambientalista Patrizia Gentilini ne è praticamente certa. L'inquinamento dei pozzi a Casalguidi, la presenza della discarica ma anche un potenziale uso di pesticidi, potrebbero essere le cause alla base dell'abnorme numero di tumori rari registrati nel territorio. «Il cloruro di vinile monomero trovato nei pozzi si forma dai prodotti di discarica – spiega l'oncologa – Nel tempo, materiale come la plastica ad esempio, si trasforma in questa sostanza. Sono convinta che la presenza di questo tipo di tumori stia a significare che in quell'area c'è un significativo squilibrio ambientale. Non servono indugi su questo aspetto». Gentilini poi sottolinea come il cancro sia soltanto in piccola percentuale causato da una predisposizione genetica. «Si continua a presentare il cancro come una malattia genetica che trae origine da mutazioni più o meno casuali dei geni – tuona -. Si tratta di una visione obsoleta e stereotipata su cui sono intervenuta già in passato ed è desolante constatare che si continua a non tenere adeguatamente conto delle più recenti conoscenze scientifiche. In particolare di quelle che derivano dall'epigenetica. Questa disciplina infatti ha ormai ampiamente dimostrato che l'incontrollata proliferazione cellulare che caratterizza il cancro può essere scatenata non solo da mutazioni geniche, ma anche dai processi che alterano le loro funzioni. L'importanza di queste conoscenze è enorme perchè i meccanismi epigenetici sono sotto la diretta influenza degli stimoli ambientali di qualsivoglia tipo, e si attuano in assenza di mutazioni che coinvolgono il genoma. Oramai si ammala una persona su due, vogliamo continuare a parlare di genetica? E' l'inquinamento, l'ambiente che porta ai tumori, indagate su questo a Casalguidi».
Gentilini, medico oncologo ed ematologo, ha lavorato per oltre 30 anni nel reparto di oncologia di Forlì. Ha iniziato a interessarsi alle problematiche ambientali 10 anni fa, in occasione del raddoppio dei due inceneritori di Forlì.

18 ottobre 2019

FONTE: La Nazione

martedì 17 novembre 2020

“A Piacenza l’inquinamento è alle stelle”: Giovanna scrive a due ministri del governo

Cari ministri, qui l’inquinamento è alle stelle. Suona più o meno così l’incipit della lettera che Giovanna Sivelli, residente nel quartiere Besurica, ha recapitato ai ministri Giulia Grillo (salute) e Sergio Costa (ambiente).

Qualche giorno fa, la piacentina ha scritto di suo pugno una missiva agli esponenti del governo per evidenziare i vari sforamenti di polveri sottili registrati questo inverno a livello locale. Poi l’ha spedita tramite posta raccomandata, sperando che – oltre alla ricevuta di consegna – possa tornare sul territorio anche “una sensibilità maggiore per il tema ambientale”.

La donna, infatti, vive in prima persona gli effetti dello smog: soffre di "Sensibilità chimica multipla", una malattia rara (e non riconosciuta totalmente dalla comunità scientifica) che non le permette di tollerare gli agenti chimici diffusi nell’aria, tra cui appunto gli elementi inquinanti.

Ho deciso di portare alla vostra attenzione la condizione in cui si trova Piacenza – si legge nel testo indirizzato ai ministri -. Si tratta di una zona altamente industrializzata e poco ventilata, nelle immediate vicinanze dell’autostrada A1. Negli ultimi anni, qui si sono insediati diversi insediamenti logistici e tanti altri colossi mondiali vorrebbero aprire i loro immensi magazzini, causando parecchio inquinamento. Piacenza è scivolata in basso nelle statistiche ambientali”.


7 febbraio 2019

FONTE: Libertà

giovedì 22 ottobre 2020

EHS e MCS, le malattie dell’ambiente: «Necessario intervenire rapidamente, per i pazienti drammatiche condizioni di vita»


Una giovane vita si è spezzata pochi giorni fa e con essa i sogni e le speranze di poter vivere una vita normale.

Era affetta da due gravi malattie ambientali, la Sensibilità Chimica Multipla o Multiple Chemical Sensitivity (MCS) e la Ipersensibilità ai Campi Elettromagnetici o Electromagnetic Hypersensitivity (EHS) che causano gravi reazioni fisiche in seguito ad esposizione rispettivamente a Sostanze Chimiche ed emissioni Wireless di ogni tipo, entrambe non riconosciute come entità nosologiche dal SSN.

In Italia sono state riconosciute solo da alcune regioni come malattie rare, ma rare non sono! Indicarle come tali è l’unica via percorribile dalle regioni per riconoscerle in autonomia, in mancanza di un riconoscimento nazionale.

Non essendoci un riconoscimento nazionale, i medici non sono obbligati ad aggiornarsi e quindi non sono a conoscenza di questo problema sanitario, emergente anche nella nostra provincia a causa del crescente Inquinamento Chimico ed Elettromagnetico.

Per questo chi ne soffre viene ignorato, come ignorate sono le richieste di aiuto dei malati, che da anni, anche tramite le associazioni di riferimento sia locali che nazionali, denunciano la situazione critica nella quale si trovano.

I soggetti affetti dalle forme più gravi, dal riscontro sempre più frequente, vivono in stato di prigionia. Sono costretti a non lavorare, sono privi di ogni forma di aiuto o tutela pur invalidi gravi e non hanno fonti di sostentamento; sono costretti a rinunciare allo studio o a creare una famiglia propria; sono danneggiati da emissioni imposte loro da terzi e verso le quali sono impotenti.

Non hanno accesso alle cure mediche di base e di emergenza in quanto le strutture sanitarie sono ambienti saturi di Campi Elettromagnetici (CEM) e Sostanze Chimiche, e la classe medica come detto non è aggiornata.

I malati di EHS e i malati di MCS rischiano di restare senza servizi essenziali (corrente elettrica, gas, acqua e collegamento ad internet) a causa dei cambiamenti che stanno venendo apportati alle reti di trasmissione dei dati in termini di utilizzo di contatori Wireless (smart meter, imposti per legge) e fibra ottica costituita da reti ibride che utilizzano anche il Wireless (che presto sarà l’unico sistema di collegamento ad internet disponibile sul mercato poiché l’ADSL sta venendo dismessa). Queste strumentazioni emettono segnali che passano attraverso i presidi schermanti dei malati, sono totalmente incompatibili con la malattia, e costituiscono un danno anche quando utilizzate da terzi che risiedono in loro prossimità.

L’uso crescente delle App sugli smartphone, che forniscono servizi a prezzo di un continuo collegamento alla rete a mezzo telefonia mobile, WiFi o Bluetooth, determina l’emissione di segnali dalla portata in grado di invadere i loro ambienti di vita.

I 700 MHz che verranno utilizzati dalla rete 5G sono ampiamente in grado di attraversare i presidi schermanti (schermature ambientali e indumenti schermanti) e non daranno loro scampo.

I malati di MCS stanno ugualmente andando incontro ad uno scadimento delle condizioni di vita, perché l’emergenza Coronavirus ha portato ad un cospicuo utilizzo di disinfettanti i cui vapori sono deleteri per la loro salute già precaria, divenendo pericolosissimi specialmente per chi vive in condomini.

Di tutti i problemi di cui sopra, che chiaramente ledono molti dei diritti di questi soggetti come esseri umani e come cittadini, il più critico resta quello sanitario. Sono stati fatti dei disegni di legge a tutela dei malati ma che purtroppo sono fermi a causa dell’emergenza Coronavirus.

Esistono dei riconoscimenti regionali e qualche regione adotta dei protocolli ospedalieri, ma non è assolutamente sufficiente a tutelare i malati perché, in assenza di una accurata e stabile bonifica ambientale nei confronti di campi elettromagnetici e sostanze chimiche, nonché di adozione di quotidiane ed adeguate misure gestionali per la MCS (dieta rigorosamente biologica e trattamenti antiossidanti e detossificanti quotidiani), le malattie sono progressivamente ingravescenti: la persona affetta diventa sensibile a una gamma più ampia di frequenze e sostanze chimiche presenti nell’ambiente, e i sintomi diventano più gravi e potenzialmente fatali.

Sono malattie scomode per i notevoli interessi economici dietro a certe scelte politiche e dell’industria, per cui si cerca di negarne l’esistenza nonostante studi scientifici peer-reviewed (quindi approvati dalla comunità scientifica) correttamente eseguiti ne confermino plausibilità biologica e gravità, e i malati siano dotati di certificati medici rilasciati dai pochi specialisti a conoscenza del problema.

Ester racconta: “A causa della MCS grave, pur avendo una casa, per anni ho vissuto in auto, molte volte in zone montane. Avevo problemi a vestirmi perché ogni detergente mi causava reazioni gravi e ho vissuto al freddo più d’una volta perché non potevo accendere il riscaldamento.

Adesso mi trovo a dover vivere sempre vicina ad un ospedale e in caso di crisi respiratorie, dovute anche solo al profumo utilizzato da una persona, devo correre al pronto soccorso. Non potendo accedere in sicurezza per le gravi reazioni che potrei avere in posti non bonificati come gli ospedali (il più delle volte preventivamente avvertiti), ricevo assistenza in una camera di isolamento, ma non è sempre facile disporre della comprensione del personale, e questa cosa mette costantemente in pericolo la mia vita.

L’autonomia è sempre più ridotta, non posso spostarmi molto perché devo avere un medico vicino a me. Mangio solo 4 alimenti e non posso curarmi perché non posso usare i farmaci tradizionali
”.

Paola, una malata grave di EHS e MCS, racconta invece: “Ho subìto atti di bullismo dai vicini solo per aver chiesto di spegnere i WiFi almeno la notte, sono stata derisa, umiliata e molte altre volte semplicemente ignorata. Nei primi anni di malattia, a causa dei dispositivi Wireless utilizzati dai vicini, sono stata costretta a dormire in auto, poi in uno scantinato, e infine su una sedia nell’unico piccolo spazio riparato dai CEM che ero riuscita a trovare, in un calvario di segregazione e isolamento che sta durando da anni. Da due anni sono costretta a vivere permanentemente in una struttura schermante con meno di 2 mq a disposizione per muovermi. A causa del recente potenziamento dei ripetitori siti alla stessa altezza ed in prossimità del mio appartamento (definito “sito sensibile” dall’ARPA), questa struttura schermante ha perso di efficacia e non mi ripara più adeguatamente. Ho danni organici documentati nelle mie relazioni specialistiche, e con l’aumento dell’elettrosmog ho ricominciato a soffrire di dolori continui ed intensi. Quindi non solo sono costretta a vivere da prigioniera per un inquinamento prodotto da terzi, ma vengo pure torturata! Sono a carico dei miei genitori anziani e non ho i mezzi per ripararmi adeguatamente. L’esborso economico elevato per trattare le malattie ha impoverito la mia famiglia e presto non potrò più curarmi. Spero continuamente di non avere bisogno di un ricovero ospedaliero perché le strutture sanitarie sono luoghi impraticabili, pieni di onde elettromagnetiche e sostanze chimiche.

A causa della MCS, esordita 5 anni fa per un problema ambientale, ho avuto una crisi respiratoria violenta che ha determinato una frattura costale multipla: ho dovuto curarmi da sola perché non potevo recarmi in ospedale e sono stata ignorata dal mio medico di base di allora. Di medici di base ne ho cambiati altri due e la situazione non è migliorata. Al momento soffro di dolori addominali continui, la cui causa non posso indagare per l’impossibilità di recarmi in ambienti sanitari non bonificati. Sto cercando di impedire l’installazione dello smart meter per il gas, perché già sto male per quelli installati nelle vicinanze, ma mi sto scontrando con un muro di gomma. Quando vado a letto la sera non so se il giorno dopo sarò ancora viva
”.

Vania, anche lei affetta da MCS ed EHS grave dice: “C’è un gran vuoto di umanità quando si tratta di malattie ambientali. Quando mi sono ammalata il mondo mi ha voltato le spalle. Vivo sola, i genitori sono lontani, faccio fatica ad alimentarmi, e i danni organici derivati dalle malattie mi stanno prosciugando le poche forze che mi sono rimaste. Mi trovo senza risorse e non so come potrà essere il mio futuro. Sono una giovane che vive da vecchia”.

Roberto, affetto da EHS e MCS, racconta: “Ho dormito 2 anni in auto a causa dei vicini che avevano il WiFi. Ora, dopo un trasloco in un posto inizialmente migliore, mi ritrovo nuovamente con frequenze invasive che mi creano un dolore così forte da farmi svenire e per riprendermi ci vogliono giorni. Soffrendo di problemi cardiocircolatori, considerato che i CEM hanno effetti importanti a livello cardiaco, vivo come un condannato a morte in attesa della esecuzione”.

L’Associazione Obiettivo Sensibile OdV, nata per sensibilizzare le istituzioni verso questo problema e per aiutare chi soffre di queste gravi patologie è stata istituita da un gruppo di persone trentine affette da queste patologie ambientali, per dare aiuto e tutele agli altri malati che risiedono in regione e in Italia. “In Trentino – spiegano i vertici dell’associazione – le persone affette da tali patologie a conoscenza diretta dell’Associazione sono circa una quarantina, ma sono solo la punta dell’iceberg: molti di più sono i casi sommersi. E’ necessario intervenire rapidamente perché le loro drammatiche condizioni di vita stanno violando quanto sancito dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, essendo peraltro incostituzionale. Come Associazione chiediamo che queste persone vengano ascoltate se chiedono aiuto al sindaco o ad altre istituzioni, e che le malattie vengano riconosciute e curate in Italia”.

E ancora: “I medici di base e gli ospedali si devono attrezzare per poter accogliere in sicurezza questi pazienti, senza rischiare di danneggiarli ulteriormente specialmente ora con il grave problema del Coronavirus. Abbiamo stilato un documento di accesso alle cure per i pazienti affetti da EHS e MCS proprio per tutelare i malati, e contiamo di distribuirlo capillarmente ai servizi di assistenza. Servirebbero inoltre luoghi Elettrosmog e Chemical-Free, aiuti economici per terapie salvavita e schermature, e pensioni di invalidità congrue. Ciò porterebbe queste persone ad avere gli stessi diritti degli altri cittadini e ad integrarsi nella società”.


19 ottobre 2020

FONTE: La Voce del Trentino

martedì 23 aprile 2019

"Per un bambino su due mutazioni del Dna per l'inquinamento"


UN BIMBO torinese su due ha subito mutazioni del Dna per colpa dell'inquinamento. A dirlo è lo studio “Mapec life” realizzato dall'Università di Torino con altri atenei italiani su un campione di 1200 bambini tra i 0 e gli 8 anni che vivono, oltre che nel capoluogo piemontese, a Brescia, Perugia, Pisa e Lecce. «Non vogliamo creare apprensione, ma abbiamo fatto un lavoro per capire gli effetti dello smog sui bambini
» chiarisce Giorgio Gilli, ordinario di Igiene e tra i responsabili del progetto finanziato dalla Commissione Europea.
La ricerca si è concentrata sugli effetti degli inquinanti sul corredo genetico di 120 bambini di tre elementari torinesi, la …...., la Ilaria Alpi e la Gobetti. A Torino il 53 per cento dei campioni prelevati dalla bocca degli studenti presentava almeno un micronucleo, cioè un indicatore di mutazione del Dna.
«Le analisi mostrano la capacità dei Pm 0,5 di indurre effetti tossici, mutageni e cancerogeni. L'effetto biologico precoce è legato alla stagione in cui vengono fatti i prelievi, in inverno più che in primavera» racconta Elisabetta Carraro, docente e responsabile dell'unità di ricerca torinese.
Oltre al prelievo di mucosa dalla bocca con uno spazzolino, lo studio ha anche misurato la concentrazione di inquinanti nei cortili delle scuole, mettendoli a confronto con quelli delle centraline dell'Arpa, ma se a Brescia le polveri respirate hanno una maggiore tossicità, a Torino si registra il picco di “mutagenicità”. «I dati vanno interpretati con cautela, considerando l'elevata variabilità del fenomeno, registrato in una stagione con un alto livello di inquinanti nell'aria». Le analisi continueranno per capire se le trasformazioni siano causate solo dagli inquinanti o anche da altri fattori: «Non abbiamo analizzato i danni alla salute perché le patologie possono insorgere solo dopo anni – aggiunge Gilli – Queste informazioni possono essere utili anche per ciascuno di noi per capire come cambiare stile di vita». Molta attività fisica e non essere sovrappeso possono evitare lo sviluppo delle malattie legate all'inquinamento, sostengono gli esperti: «Il nostro lavoro però - dice ancora il docente – può dire ai politici come intervenire sulle politiche ambientali».
Alla presentazione di ieri è intervenuta anche l'assessore all'ambiente della Città, Stefania Giannuzzi: «I risultati saranno valutati dall'amministrazione – assicura -. Uno dei nostri compiti è proteggere le fasce più deboli, tra cui i bambini dagli effetti dell'inquinamento». L'assessora è intervenuta anche sul problema smog delle scorse settimane: «Ora abbiamo preso misure emergenziali come il blocco degli Euro3, ma vogliamo mettere in piedi anche politiche di lungo periodo. In questo però devo dire serve un cambio di mentalità. Un cittadino mi ha scritto lamentandosi che col blocco non poteva portare il nipote a scuola in auto, senza considerare che espone il nipote a questi problemi di cui si parla oggi».

Di Jacopo Rocca

lunedì 1 ottobre 2018

Sensibilità Chimica Multipla, MCS, sigla dell’esclusione

«Sensibilità Chimica Multipla. Tenete a mente questo nome.
È una delle troppe cose del nostro tempo in corsa, sempre più inquinato, che non vogliamo sapere
». Francesca de Carolis sul fronte della esclusione medica, oggi.
– Malattia da avvelenamento ambientale, la potremmo chiamare, ad allarmare ciascuno di noi.
– Malattia non riconosciuta dal nostro Sistema Sanitario Nazionale, come invece avviene in tanti paesi europei e non europei.
– Come scriveva il filosofo francese Bergson negli anni trenta: «l’umanità geme, per metà schiacciata sotto il peso dei progressi che ha fatto».


Vedete questa foto? Il volto di Mariella, bellissimo e nudo di trucco, dietro un foglio di vetro che la separa dal mondo.
Mi è tornato davanti agli occhi dopo le parole di Ennio (il titolare), che parlando di quella cosa terribile… i test-tortura dei gas di scarico su scimmie e uomini… alla fine annota: ma intanto le città italiane avvelenano i loro cittadini. Già, goccia a goccia. Mentre fingiamo di non accorgercene.
Il volto di Mariella mi era venuto incontro tempo fa insieme a quello di una pattuglia di “fantasmi” con i segni segreti della sua stessa malattia, di cui nessuno sa… MCS, si chiama, Sensibilità Chimica Multipla, che è patologia che si sviluppa in seguito a esposizione a sostanze tossiche, che a loro volta producono sensibilizzazione ad altre sostanze chimiche… Ve ne voglio parlare perché è uno dei volti della trappola che ci stiamo costruendo intorno, una delle malattie più insidiose di questo nostro tempo, che ci regala dosi sempre più massicce di inquinamento ambientale.

MCS. Quanti ne hanno sentito parlare? La mia prima volta è stata quando ho aperto l’e-mail di Anna Maria, Anna Maria Scollo, e ho conosciuto il racconto della sua vita. “Il primo malessere l’ho avuto che era quasi Natale, nel 2000. Lavoravo presso una serigrafia pubblicitaria, stampavo articoli promozionali, a contatto con vernici, solventi, sostanze al cloro, colla spray. C’è molto lavoro con le feste. Sto malissimo, ho uno svenimento, cado a terra, perdo coscienza. In ospedale dico di lavorare a contatto con sostanze tossiche, ma mi rispondono che la situazione è compatibile con il lavoro… Ma ogni volta che mi reco al lavoro sto peggio.
Perdo anche il bambino che aspettavo… Due giorni prima avevo usato una vernice contenente piombo; solo dopo l’aborto ho letto sull’etichetta che "il prodotto nuoce gravemente alla salute dei bimbi non nati". La conservo ancora, quell’etichetta
”.

E inizia una vita tutta da difendere dagli umori del mondo… Perché troppe cose, anche le più banali, diventano impossibili da sopportare. Un sapone, una crema, il profumo di un’amica che non puoi più avvicinare. Persino un rossetto, che non puoi più indossare. E dal racconto di Anna Maria si comprende di quanta chimica è ormai fatto il nostro mondo…
Anna Maria è di Catania. Ricordo ancora la sua voce di donna del Sud, che parlando e spiegando e raccontando, vibra d’emozioni, che si gonfiano e si acquietano, come si sollevano e si abbassano le onde del suo mare, dove ogni giorno, racconta, corre a respirare la vita.

Poi ne sono arrivate altre di e-mail, di voci a bussare per essere ascoltate. Racconti tutti diversi e tutti uguali. E ho conosciuto volti come quello di Mariella, che compongono il libro fotografico che Matteo Gozzi ha realizzato per l’associazione nata per promuovere la conoscenza dei problemi causati da sostanze chimiche, campi elettromagnetici e non solo, A.M.I.C.A., lavoro dedicato a questi “fantasmi” e a questa malattia, che è una delle peggiori, perché poche cose fanno male come la solitudine alla quale condanna. Le sue immagini che sono brividi di solitudine. Di solitudine parlano labbra senza rossetto, spazi vuoti che sembrano rimbombare nel nulla, stanze come scatole chiuse. La solitudine è un vestito nuovo da provare per la festa dove mai si andrà… è una mascherina messa sul viso a opporsi al respiro del mondo…

Poche cose possono esasperare come il non essere riconosciuti, per quello che si è, per quello che si ha. E la Sensibilità Chimica Multipla è malattia non riconosciuta dal nostro Sistema Sanitario Nazionale (cosa che invece avviene in tanti paesi europei e non europei), lo è solo a livello regionale in alcune regioni, ma soprattutto è ancora poco conosciuta e riconosciuta dai medici, e questo significa a volte la condanna a correre da un ospedale all’altro, da un consulto all’altro, rischiando, e spesso accade, di essere presi per matti e come matti essere curati.
Sensibilità Chimica Multipla. Tenete a mente questo nome. E’ una delle troppe cose del nostro tempo in corsa, sempre più inquinato, che non vogliamo sapere. Ma dovremmo dare ascolto a quel che dice Vito, uno dei protagonisti del libro fotografico di Gozzi: “Se qualcosa a me fa male, non è che non faccia male agli altri. La differenza è che il mio corpo me lo dice”.

Molto ha detto e molto avrebbe avuto ancora da dire, il professor Giuseppe Genovesi, immunologo, psichiatra e tante altre cose ancora, del Policlinico Umberto I di Roma, purtroppo scomparso quest'anno. Punto di riferimento internazionale per la medicina ambientale e per tanti malati "invisibili"… Medico "scomodo" e spesso osteggiato, come spesso accade a chi è fuori dal coro, che aveva indicato nell’inquinamento ambientale, nei metalli pesanti, interferenti chimici, concause di molte gravi malattie. Eppure già da anni si parla di fattori ambientali che arrivano a portare modificazioni del nostro DNA…

Le generazioni future non ce lo perdoneranno”, il presidente dell’ISDE Scientific Committee, professor Ernesto Burgio, lo ripete spesso, citando Renzo Tomatis, famoso oncologo che molto si era battuto perché ci si occupi più seriamente di prevenzione primaria… che è seria ricerca “sulle sostanze naturali e sintetiche per capire quali sono cancerogene e, una volta individuate, suggerire alle autorità sanitarie delle misure di salute pubblica per toglierle dalla circolazione. Si tratta – spiegava Tomatis - di una strategia che protegge tutti, il ricco come il povero, ma purtroppo è bistrattata da scienziati, politici e autorità sanitarie”. Ma troppi interessi andrebbe a urtare…
Le generazioni future non ce lo perdoneranno”. E’ monito che fa paura. E che chiama in campo anche ciascuno di noi che, quando non toccati da vicino, siamo così disattenti alla qualità dell’ambiente nel quale viviamo… così bravi a portare ogni giorno una goccia al mare di quel veleno…

Scusate questi pensieri cupi… ma forse non è giornata… ché ritrovo l’appunto da un libro del filosofo francese Bergson, che negli anni trenta scriveva: “l’umanità geme, per metà schiacciata sotto il peso dei progressi che ha fatto”. Un gemito che, sotto questo tremendo peso, continua a crescere. E in tutto questo frastuono non riesco a distinguere il gemito degli uomini da quello delle scimmie dei laboratori del New Messico…

di Francesca de Carolis

4 febbraio 2018

FONTE: Remo Contro


Articolo di grande intensità che riporto con molto piacere sulle pagine di questo blog. Sì perchè non si parlerà mai abbastanza di Sensibilità Chimica Multipla, e quando qualche giornalista si interessa seriamente dell'argomento ne sono sempre molto felice. E l'articolo, come detto, è intenso, completo... bello! 
Grazie quindi a Francesca de Carolis e a tutti coloro che vorranno parlare di questa subdola malattia ancora troppo poco conosciuta da medici, istituzioni e persone comuni.

Marco

giovedì 29 giugno 2017

Mamma disperata racconta cosa significa vivere tra i vigneti gasati di pesticidi


"Mio figlio costretto a giocare in una nube tossica"

CONEGLIANO - Una staccionata divide i vigneti dall’orto di Elena. Da una parte, gli agricoltori che irrorano i fitofarmaci. Dall’altra, i bambini che giocano in una piscina gonfiabile.

Una scena ordinaria quella immortalata dal video postato sulla pagina Facebook di “Colli Puri”. Una sequenza di immagini che fa da didascalia alle parole di Elena, mamma coneglianese che nei giorni scorsi ha riferito al Comitato i suoi timori per la salute del figlio, del bimbo in arrivo, di lei stessa.

Abbiamo avuto la sfortuna di comprare anni fa una casetta in mezzo ai vigneti - racconta Elena - Abbiamo fatto e stiamo facendo enormi sacrifici per pagarla e per sistemarla, poiché era molto decaduta. Eravamo ignoranti in materia, e non sapevamo ancora quanto pericoloso fosse abitare attorniati dai vigneti”. Elena spiega di vivere in continua tensione: è sfinita, ma anche arrabbiata. “Ci siamo dati molto da fare in questi anni per promuovere la battaglia contro i pesticidi - continua - ma poco o niente è cambiato e io sono affranta”.

Portavolce del Comitato Colli Puri è Fabio Padovan, che proprio per fuggire ai pesticidi si è di recente trasferito dalla campagna al centro di Conegliano: 
Quegli extraterrestri arrivano bardati, coperti, con mascherine e caschi - Padovan descrive così gli agricoltori - Gettano in aria, ai quattro venti, il loro carico velenoso e se ne vanno. 

Quella miscela che costringono a far respirare agli altri è veleno pericoloso, che contribuisce a creare e diffondere le peggiori patologie. Che possiamo fare?

La battaglia contro i fitofarmaci non viene combattuta solo sui colli di Conegliano. “La protesta è viva anche a Revine Lago e a Refrontolo - spiega Padovan - ed è guidata principalmente da donne che spontaneamente decidono ora di dire basta ad una terribile situazione diventata insostenibile”.

Sollecitato dai cittadini il Comitato Colli Puri ha scritto ieri sera al Prefetto di Treviso Laura Lega, anche lei donna, affinché 
ponga fine alle continue illegalità che si commettono quotidianamente nell’area DOCG Prosecco”. 

3 marzo 2017

FONTE: Il Nuovo Mondo

martedì 7 marzo 2017

Quando il tuo nemico è nell’aria a Barletta – Intervista a Imma Iglio, affetta da Sensibilità Chimica Multipla


L’MCS o Sensibilità Chimica Multipla è una malattia caratterizzata dall’impossibilità di un individuo di tollerare un certo ambiente chimico o una certa categoria di sostanze. La malattia si accentua in ambienti fortemente inquinati o soggetti all’influsso della categoria delle sostanze non tollerate dall’individuo.

L’esistenza stessa della patologia è ancora al centro di un acceso dibattito a livello scientifico poichè alcuni la assimilano a sintomatologie psicosomatiche, mentre altri la ritengono una vera e propria malattia ambientale invalidante. Questo la rende ancora più difficile da riconoscere e spesso da accetare non solo dai medici, ma anche dalla stessa comunità in cui un soggetto affetto dall’MCS si trova a vivere.

Imma Iglio è una cittadina barlettana che soffre di Sensibilità Chimica Multipla da molti anni e che oggi si batte insieme ad altri concittadini per l’aria pulita a Barletta, in modo da poter vivere più serenamente. Barletta News ha deciso di sensibilizzare la cittadinanza sulla malattia e, come in altre occasioni, sulla situazione ambientale della nostra città. Imma Iglio ha gentilmente accettato di rispondere per noi ad alcune domande.

La Sensibilità Chimica Multipla è una malattia rara della quale soffri da molti anni. Quali sono stati i primi campanelli d’allarme? Come ci si accorge di esserne affetti?

Per vivere devo respirare, ma l’aria è inquinata da “xenobiotici”, sostanze tossiche che inaliamo, ingeriamo o assorbiamo per contatto, provocano modifiche epigenetiche, alterano il DNA compromettendo le funzionalità dei geni. E’ una sindrome immunoneurotossica ambientale. I sintomi della MCS si verificano in risposta all’esposizione a molti composti chimicamente indipendenti e presenti nell’ambiente in dosi anche inferiori a quelle tollerante da soggetti sani. E’ una patologia di natura organica, di fatto una malattia ambientale e gravemente invalidante. Ho iniziato ad accusare una spiccata iperosmia e intolleranze ai profumi, ad ogni tipo di detergente, ammorbidente, vernici, fumi di combustione, formaldeide, nanoparticelle derivate da inceneritori, ecc. Ho perso la capacità di tollerare gli agenti chimici manifestando una multisistemica intolleranza ambientale alle sostanze chimiche. Nel mio corpo sono avvenuti diversi cambiamenti fisiologici tra cui lo stress ossidativo, l’infiammazione cronica, ipersensibilità ai campi elettromagnetici, disfunzioni immunologiche e neurologiche. La Sensibilità Chimica Multipla non è una malattia rara, colpisce il 5% della popolazione. A Barletta non sono l’unico caso, anzi le malattie e le disabilità ambientali stanno aumentando.

Come si svolge la giornata tipo di una persona con Sensibilità Chimica Multipla?

La giornata tipo di una persona con Sensibilità Chimica Multipla consiste nell’assoluta necessità di evitare “sostanze chimiche” ed esposizioni tossiche. Faccio una terapia detossificante basata su integratori enzimatici, ossigenoterapia, sauna, un’alimentazione biologica, ma non basta. Una vita totalmente priva di relazioni sociali e ogni tipo di attività lavorativa per contrastare il processo infiammatorio ed abbassare il carico tossico. Per avvicinarmi a qualcuno è necessario evitare di indossare indumenti lavati con normali detersivi e ammorbidenti che non devono rilasciare alcuna sostanza chimica volatile.

Hai mai provato a rivolgerti all’Amministrazione comunale o ad altre autorità per chiedere di sensibilizzare la politica e la città stessa nei confronti del tuo disagio?

Allo stato attuale (si configuri come un ingiustificato paradosso) sono invalida sulla base delle gravità delle patologie scatenate dalle esposizioni chimiche, ma manca qualsiasi assistenza sanitaria specifica. Ho provato più volte a rivolgermi all’Amministrazione comunale, ai medici Direttori ASL o ad altre autorità per chiedere di sensibilizzare la politica e la città stessa nei confronti del mio disagio, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e cieco di chi non vuol vedere. Ho più volte segnalato la necessità di avviare uno studio epidemiologico sulla popolazione residente nel territorio e la presenza a Barletta di cittadini affetti da Sensibilità Chimica Multipla, malattia ambientale ad oggi ignorata.

Da tempo fai parte di diversi movimenti e comitati cittadini che combattono la battaglia contro l’inquinamento dell’aria a Barletta. Quali sono i vostri obiettivi? Potete dire di aver raggiunto qualche risultato?

Da tempo sensibilizzo cittadini, movimenti e comitati che combattono la battaglia contro l’inquinamento dell’aria a Barletta affinchè l’aria sia finalmente pulita. Mentre tutti festeggiano con falò e fuochi d’artificio, io sono in emergenza e rischio la vita. Morire non è stato mai bello! In Italia non sono previsti i LEA specifici per l’MCS ne come centri, nè come prestazioni o trattamenti.

Come si suol dire, ciò che non si conosce spaventa. La malattia ti costringe ad indossare costantemente una mascherina protettiva. La stessa mascherina che indossano gli abitanti di città fortemente inquinate come Pechino. Ti capita più spesso di lottare contro i pregiudizi o di trovare interesse e appoggio nei tuoi concittadini?

La malattia mi costringe ad indossare costantemente mascherine protettive. le stesse mascherine che indossano gli abitanti di città fortemente inquinate come Pechino. Le mie compagne di vita sono diventate le bombole di ossigeno, passeremo le feste insieme. Mi ritrovo ad affrontare lo scetticismo dei parenti, ma mi capita più spesso di lottare contro i pregiudizi dei medici e il personale medico. Non trovo interesse e appoggio nei miei condomini e concittadini. Il problema è solo mio. I cittadini barlettani non sono sensibili al problema, preferiscono ignorare e si comportano come se fossero esenti o immuni.

Qual è il desiderio più grande per il tuo futuro?

Il mio desiderio più grande per il tuo futuro è respirare aria pulita.

C’è un messaggio in particolare che vorresti inviare alla città attraverso Barletta News?

Il messaggio in particolare che vorrei inviare alla città attraverso Barletta News è: la salute è un bene prezioso, non distruggiamolo. La mia vita è nelle vostre mani, ognuno si senta responsabile.

di Barbara Rita Corvasce

17 dicembre 2016

FONTE: Barlettanews.it   

sabato 24 settembre 2016

La verità è contaminata


Malattie da inquinamento ambientale e indifferenza sociale: vivere con la MCS

Le sostanze chimiche con la loro tossicità, ci circondano quotidianamente e immancabilmente ci avvelenano, ma non esclusivamente per l’inquinamento atmosferico. In queste situazioni, un sistema immunitario compromesso ha difficoltà a smaltire le sostanze tossiche che assimila attraverso la pelle e gli organi vitali.
L’avvelenamento e le alterazioni delle piante con pesticidi ed insetticidi carcinogeni, ormoni somministrati ad animali, OGM, diossine e metalli pesanti, concorrono a mutazioni genetiche gravi.
Sta di fatto che nutrirsi di cibi genuini è la base fondamentale per prevenire malattie che poi nel tempo potrebbero diventare invalidanti ed irreversibili. Spesso in Europa e anche in altri continenti industrializzati, si parla molto di alimentazione sana e biologica ma tale non può essere finché, chi governa, non prende provvedimenti seri e impedisce di avvelenare l’etere con sostanze xenobiotiche che vanno ad alterare l’essenza dei cibi di cui ci nutriamo. Quando si parla del “terzo mondo” in realtà è proprio lì che l’uomo potrebbe vivere meglio, in un ambiente naturale e privo di sofisticazioni industriali, nutrendosi di cibi non contaminati.
La Sensibilità Chimica Multipla (MCS), la Fibromialgia (FM), la Sindrome da Fatica Cronica (CFS), l’Encefalomielite Mialgica (ME) sono patologie neuro-immuno-tossico infiammatorie a carattere degenerativo, multisistemico e colpiscono soprattutto il sistema nervoso centrale e inoltre, esordiscono quasi sempre in maniera subdola, per poi divenire invalidanti al 100%.
Spesso sono presenti contemporaneamente e valutate quali malattie rare. Quest’ultime, obbligano a modificare il proprio stile di vita, costringendo spesso chi ne è colpito, a vivere una vita isolata con forte condizionamento della quotidianità e limitano la vita sociale e di relazione. Il modo in cui viviamo ci impedisce di prendere in considerazione i segnali d’allarme inviati dal nostro corpo in relazione alle sollecitazioni esterne; pochi sanno che esistono patologie legate all’inquinamento ambientale nonostante il numero dei malati sia in costante aumento. E’ di notevole importanza effettuare una continua ricerca medico-scientifica per capire la causa, la diagnosi ed un’eventuale terapia mirata, essendo le stesse patologie diagnosticate in fase troppo avanzata quando risultano già irreversibili. Nonostante queste siano riconosciute dall’OMS, di fatto non lo sono dal Sistema Sanitario Nazionale e per questo, non vengono garantiti i livelli essenziali minimi di assistenza previsti dall’articolo 32 della nostra Costituzione.


La MCS, che viene per lo più scambiata per un’allergia, è invece dovuta a un’alterazione genetica, la quale rende impossibile eliminare le sostanze nocive provenienti dall’ambiente: profumi, detergenti, smog, fumo di sigaretta, insetticidi, pesticidi, disinfettanti, toner, carta stampata, vernici, additivi, coloranti, alcool, gomme, plastiche, medicinali, tessuti nuovi etc. Le persone affette da MCS, all’inizio si proteggono con mascherine per evitare l’inalazione delle sostanze irritanti che scatenano la sintomatologia; alcune si vedono costrette a cambiare abitazione più volte, rendendo la stessa “bonificata” per la loro incolumità: altre persone hanno difficoltà a proseguire la normale vita lavorativa, perché il costante contatto con agenti atmosferici intrisi di sostanze nocive, fanno peggiorare la sintomatologia al punto da causare reazioni avverse ed improvvise. Pertanto, per i pazienti socializzare diventa sempre più difficile, perché chi li frequenta dovrebbe adeguarsi alle loro necessità (non profumarsi, non fumare, indossare abiti lavati con detergenti specifici, non usare lacca, creme, etc.), tenendo in considerazione che diversamente, causerebbero un aggravamento improvviso della sintomatologia.
E’ impossibile calarsi nei panni di una persona con l’MCS, perché non si è in grado di comprendere fino in fondo cosa significa gestire diversamente la propria vita. Tale patologia, spesso in concomitanza con la CFS, può manifestarsi attraverso vari sintomi, fra questi: emicrania, vertigini, disorientamento, confusione, perdita di memoria e di concentrazione, irritabilità, depressione, dolori muscolo-articolari, tremori, tosse, dispnea, broncospasmo, nausea, diarrea, gastralgia, coliti, astenia, cistiti, prurito con o senza eruzione cutanea, dermatiti, tachicardia, aritmie, ipo o ipertensione e soprattutto una più o meno accentuata iperosmia (esagerata sensibilità dell’olfatto), calo dell’udito, acufeni, iperacusia (spiccata sensibilità ai rumori), bruciore agli occhi, calo della vista, fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce – dover indossare occhiali scuri anche alla sera). Anche la Sensibilità Chimica Multipla (MCS), la Fibromialgia (FM), la Sindrome da Fatica Cronica (CFS), l’Encefalomielite Mialgica (ME) sono “disabilità invisibili” e pertanto, non “riconosciute” in quanto non percepite dalla vista.

di Paola G.

FONTE: Astrid News

giovedì 30 giugno 2016

Sensibilità Chimica Multipla ed Elettrosensibilità, le morti ignorate


Quando s’apprende che un cittadino muore a causa dell’inerzia dello Stato, è sempre un pugno allo stomaco. Soprattutto se l’aggravante sta nello strabismo governativo di chi finge di non capire che perdere tempo utile per gli affetti da Sensibilità Chimica Multipla (MCS) ed Elettrosensibilità (EHS) equivale a una condanna a morte.

La notizia dell’ultima vittima arriva da Lecce. Nella lista dei decessi "scomodi" s’è aggiunta Maria Donno, 62enne abbandonata al suo destino e arrivata a pesare 29 chili. Una donna sfinita dalla lotta contro i muri di gomma: chiusa la struttura in cui per qualche tempo si era curata, l’Imid di Campi Salentina, è rimasta vittima dell’assenza di strutture ospedaliere (compreso il Vito Fazzi di Lecce) idonee alla cura di una malattia ambientale.
Prima di lei, N. P. (70 anni di Brescia) morta nel 2000, spirò in una clinica privata: inutilmente venne allestita un’apposita stanza protetta, mancando nosocomi pubblici, dopo che l’MCS cominciò a generare la strada ai tumori a fegato e pancreas.
La morte più eclatante fu quella di Giancarlo Guiaro (55 anni, bolognese), consumatasi dopo una vita trascorsa a lottare contro la politica e un sistema sanitario non protettivo. Guiaro si suicidò nel 2009 nello studio del medico con un colpo di pistola dopo che, per curare l’MCS si era indebitato, aprendo anche un contenzioso con la Regione Emilia Romagna sulle terapie effettuate in Germania.
Sempre nel 2009, ma a Pistoia, si tolse la vita una 48enne gravemente colpita da Elettrosensibilità: l’insopportabile sofferenza fisica, l’assenza di terapie e il grave isolamento sociale causato dall’onnipresente elettrosmog, la portarono al suicidio nell’indifferenza di quanti ignorarono il movente, spia d’allarme di una società che espone la salute pubblica a rischi silenti.

Il 9 marzo 2013 s’arrese Linda Sabatini, 36enne: il procuratore aggiunto di Roma, Leonardo Frisani, aprì un’inchiesta per omicidio colposo, contro ignoti, basata sulla denuncia dei familiari: la morte, sostenevano i congiunti, era avvenuta perché nessun ospedale di Roma era stato in grado curare la giovane donna. L’MCS l’aveva resa anemica, erano sorte innumerevoli allergie alimentari che le impedivano ogni forma di alimentazione. Così, Linda morì di inedia, nel giorno del suo ultimo compleanno.

Non fiori, ma opere di bene all’associazione di volontariato e solidarietà umana Giulia”, recitava il necrologio su "La Nuova Ferrara", comparso nel 2015, dopo la morte dell’impiegata P. G. (48 anni): lasciando marito e figlio minore, anche lei preferì uccidersi lanciandosi nel Canale Logonovo, al Lido degli Estensi. Le infiltrazioni per un intervento chirurgico le avevano procurato l’MCS, da lì era emerso un tumore al seno.

Annus Horribilis il 2015 per le persone affette da MCS: nel giorno della festa della donna di quell’anno muore anche la 68enne C. Z., dopo anni di lotta contro la Asl emiliana per il riconoscimento della sua patologia, tutt’altro che rara. Aveva lavorato in una fabbrica ferrarese di cornici in cui era massiccio l’uso di metalli pesanti e solventi tossici. Molti operai si ammalarono di tumore (persino l’imprenditore!): la signora Cosetta cominciò a perdere i capelli, nel sangue si trovarono alluminio, benzene e altre tossine.

Ma adesso, però basta. Fermiamoci con un invito: bisogna agire politicamente e subito! Adottando provvedimenti di sanità pubblica di prevenzione e tutela per la popolazione esposta ai rischi ambientali: le è chiaro il messaggio, cara ministra della Salute Beatrice Lorenzin?

di Maurizio Martucci

11 giugno 2016

FONTE: Ilfattoquotidiano.it
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/11/sensibilita-chimica-multipla-ed-elettrosensibilita-le-morti-ignorate/2817141/


Articolo nudo e crudo (ma ci vuole) del giornalista Maurizio Martucci, sulla situazione dei malati di Sensibilità Chimica Multipla (MCS) ed Elettrosensibilità (EHS). Una situazione che definire pessima è poco, in quanto queste patologie non sono neppure riconosciute dal nostro sistema sanitario nazionale ed i malati sono letteralmente abbandonati a loro stessi. L'articolo del resto parla chiaro: gente che muore per l'aggravarsi della propria malattia o che non riesce a reggere emotivamente il terribile impatto che ti procura avere una patologia del genere, fino all'estremo gesto del togliersi la vita! Se ci pensiamo bene, se ci fermiamo a riflettere un attimo su questi luttuosi avvenimenti, ci rendiamo conto di quanto sia terribile tutto questo! Ed è ancor più terribile perchè queste persone si potevano salvare, perchè esistono delle terapie che aiutano realmente queste persone a stare meglio, ma queste non sono reperibili qui in Italia! Molti malati poi trovano un grandissimo giovamento nello spostarsi, nel passare dal proprio luogo di residenza ad un luogo, in montagna o al mare, dove c'è meno inquinamento e quindi aria più salubre. Ma chi non ha la possibilità economica di spostarsi, di cambiare casa, come fa? E poi i medici, ancora in gran parte così ignoranti in materia, e le strutture ospedaliere, totalmente inadeguate per ospitare e curare questi pazienti.
Ci sarebbe tanto, tantissimo da fare per questi malati..... ma intanto perchè non iniziamo a riconoscere questa malattia, come invece avviene già in altre Nazioni del mondo? C'è bisogno di un cambiamento forte, perentorio, duraturo! Non si può attendere ancora, altrimenti la lista dei decessi causati dalla malattia e dalle inadempienze delle istituzioni non potrà fare altro che allungarsi ancora!

Marco

sabato 27 febbraio 2016

«Non ho diritto nemmeno a un’ora libera di aria pura»

L’appello di Imma, barlettana affetta da M.C.S.

«Devo indossare una maschera per proteggermi dall'inquinamento, utile a pochi che ci faranno i soldi e a spese dei molti che ne subiranno i veleni»: questo l'SOS lanciato dalla nostra concittadina Imma, affetta da M.C.S. (acronimo di Multiple Chemical Sensivity) ossia Sensibilità Chimica Multipla.

L'aria è da anni, nostro malgrado, un accumulo di sostanze tossiche che contaminano suolo, acqua e tutto ciò che ci circonda, determinando effetti cronici sulla salute. Le cellule di Imma non si sono adeguate ai limiti previsti dalla legge e non riuscendo ad arrestare metalli pesanti, diossine, arsenico, nanoparticelle si è ammalata gravemente. La M.C.S. o Sensibilità Chimica Multipla è una sindrome organica immuno-tossica ed infiammatoria corredata all'inquinamento ambientale, che si sviluppa per effetto di una prolungata esposizione a sostanze chimiche e in presenza di un accentuato livello di smog legato al traffico veicolare, ai complessi industriali e agli inceneritori che, giorno per giorno, rischiano di incenerire persino il nostro futuro.

Si tratta di una malattia progressiva, invalidante, irreversibile, cronica e purtroppo in costante aumento, e che già conta in Italia più di 10.000 vittime, costretti ad una vita che non è vita. Se non curata adeguatamente può provocare notevoli danni al sistema nervoso centrale, ai reni, al fegato, ai polmoni, al sistema muscolo-scheletrico e al sistema endocrino. Non è solo la malattia dei profumi, come la definiscono alcuni, ma una patologia fra le più gravi al mondo e ancora poco conosciuta. In Italia non tutti i medici la conoscono nonostante colpisca il 5% della popolazione e consigliano terapie il più delle volte inefficaci ed inadeguate. Per la diagnosi occorre recarsi a Roma, poiché il Lazio è l'unica regione che riconosce la malattia ma l'Italia non dispone di strutture altamente specializzate e adeguate al trattamento di questi pazienti "speciali". Per le cure occorre andare a Londra o Dallas, il che implica elevatissimi costi.

«Le esposizioni possono condurre ad un rapido decorso della patologia e causare in tempi brevissimi aggressive forme tumorali o leucemie - prosegue Imma - perciò evito ogni forma di esposizione tossica proteggendomi con una mascherina». Per questo si batte contro chi continua a bruciare rifiuti e promuove nuovi inceneritori in Italia. Imma è una donna coraggiosa, che cerca di sopravvivere, perché afferma «anche io ho diritto a vivere» ed è consapevole che il suo stato rende impossibile ogni convivenza con le abitudini quotidiane tossiche (essendo intollerante a profumi, detergenti, vernici ecc.). Non si arrende e continua a segnalare e denunciare la situazione sua e di molti in Italia prima che il fenomeno cresca vertiginosamente costringendo molti come lei a vivere in casa, microcosmo protetto da agenti esterni grazie ai depuratori dell'aria: una sorta di gabbia, d'oro certo, ma pur sempre una gabbia.

Per lei e per tutti i cittadini vittime dell'indiscriminata politica di chi non vuole mettere fine all'inquinamento: «Mi ribello e grido tutto il mio sdegno, il problema esiste e non riguarda solo me. Siamo tutti esposti, per questo Barletta deve conoscere la mia storia».

di REDAZIONEBARLETTAVIVA

24 febbraio 2016

FONTE: Barlettaviva.it
http://www.barlettaviva.it/notizie/non-ho-diritto-nemmeno-a-un-ora-libera-di-aria-pura/



E' da quando ho aperto questo blog che parlo e posto articoli sulla Sensibilità Chimica Multipla (MCS), in particolar modo testimonianze di persone malate che, senza tanti peli sulla lingua, parlano della propria situazione, che è poi quella di tante, tante persone in tutto il mondo.
Ebbene non mi stancherò mai di ringraziare abbastanza le persone che, come Imma e come tante altre al pari di lei, parlano di questa subdola, terribile malattia, della loro situazione e della situazione ambientale che c'è in Italia, spesso molto negativa perchè "avvelenata" da grandi complessi industriali, inceneritori, sversamenti o interramenti illeciti di rifiuti tossici e ogni quant'altro. I malati di MCS sono come "sentinelle" di questi "attentati" che vengono continuamente perpetuati al nostro ambiente, sono persone che ci dicono più che mai che dobbiamo avere il coraggio di fermarci, rivedere tutto e cercare di costruire una società basata su valori di rispetto e tutela della nostra cara madre Terra. 
Ascoltiamoli, ascoltiamoli...... fare propri questi Valori significa fare del bene a noi stessi, ma anche ai nostri figli, ai nostri nipoti e a tutte le generazioni future. Significa dare loro in eredità un paese e una società migliore. E non è veramente una cosa da poco!

Marco

martedì 24 novembre 2015

Dopo la morte della moglie marcia contro l’inquinamento


Carmine Piccolo, ex atleta e insegnante

Attività fisica e benessere. L’efficacia del binomio è provata scientificamente. Ma, attraverso le gambe di Carmine Piccolo – atleta dal glorioso passato e allenatore apprezzato -, la corsa è diventata anche il mezzo per sollecitare più attenzione all’ambiente e anche alla salute. Insegnante di educazione motoria all’istituto Pascal a Manerbio, due anni fa ha perso sua moglie Rosalba. Se l’è portata via una forma rara di leucemia. Un’esperienza che lo ha fatto entrare in contatto con patologie gravi, mielomi e linfomi in forte diffusione nelle aree maggiormente inquinate. E così, il dolore per la scomparsa di Rosalba e la passione per la corsa –
«Da ragazzino sfidavo i motorini sui 100 metri e a Formia ho corso con il mio amico Pietro Mennea» – Lo hanno trasformato nell’ambasciatore della salute pubblica. «No cave, No discariche, basta tumori» e poi l’elenco di tutti i paesi della provincia sui cui territori ci sono cave e discariche. Tutto sulla maglia che indossa girando l’Italia per le corse podistiche e le manifestazioni ambientaliste. «Mi seguono in tanti, ma non faccio politica. Porto un messaggio per sensibilizzare amministratori e cittadini. Domenica sarò a Montirone per protestare contro la realizzazione di una cava. Stasera vado all’assemblea a Calcinato. Hanno problemi di cattivi odori per fanghi non trattati».

(l.g.)

13 novembre 2015

FONTE: Corriere della Sera - Brescia

domenica 8 novembre 2015

Sindaco del Pavese malato di cancro: “Io simbolo della lotta contro l’inquinamento”


Non ha evidenze scientifiche che lo confermino, ma Pietro Scudellari, sindaco di Linarolo, è sicuro che il tumore che da due anni lo ha colpito, è stato causato dall’inquinamento con cui il comune del Pavese è costretto a vivere. Eppure quel pezzo di Pianura Padana sembra un luogo bucolico, ricco e fertile. Ma sotto la superficie ci sono le braci di decenni di agricoltura intensiva che ha utilizzato la chimica per fertilizzare i terreni ed eliminare le erbacce. L’ultima battaglia di Scudellari è contro la pratica di coprire le campagne durante i periodi di riposo vegetativo con fanghi provenienti dagli impianti di depurazione delle grandi città.
“Il fatto – denuncia – è che non sappiamo con certezza cosa ci sia esattamente in quei liquami. Nei depuratori può finirci di tutto e l’Arpa non ha mai effettuato indagini approfondite. E’ ora di smetterla di inondare la nostra campagna con tutte queste porcate”.

di Fabio Abati

28 ottobre 2015


Sono sinceramente contento quando vedo un Sindaco, o un assessore o un rappresentante politico, che denuncia il triste stato delle nostre campagne, sfruttate all'inverosimile per ragioni economiche nonchè continuamente "violentate" dall'uso smodato di pesticidi di ogni tipo e dall'utilizzo di fanghi e liquami di dubbia origine. Certo dispiace, e tanto, che questo Sindaco debba affrontare  una dura battaglia come quella contro il tumore..... ma del resto, non è forse la stessa sorte che tocca milioni di persone in tutto il mondo? E questi tumori non sono forse causati dall'inquinamento ambientale che viene perpetrato in mille modi diversi? E' veramente ora di cambiare registro, di tornare a una concezione più sana e genuina della nostra madre terra, di considerarla come una generosa nutrice che va preservata e salvaguardata in  ogni modo possibile e immaginabile. Bisogna veramente cambiare mentalità e mettere il Bene dell'uomo al di sopra di ogni interesse economico. Potremo mai arrivare a questo?

Marco

sabato 31 ottobre 2015

«E' certificato: Christiano non può stare a scuola»


Cosio. La mamma del bambino affetto da Sensibilità Chimica ora chiede più ore di sostegno

COSIO VALTELLINO

Annalisa Acquestapace

«Il primario di pediatria di Sondrio ha certificato che Christiano non può frequentare la scuola, ma serve che sia assegnato un insegnante per un monte ore sufficiente a garantire l'istruzione del bambino». E' quanto sostiene Alessandra Guaschi, la madre del bambino di Sacco affetto da Sensibilità Chimica Multipla che quest'anno dovrebbe frequentare la prima classe della scuola primaria. La donna, alla luce di questa certificazione datata lunedì scorso 28 settembre, ha annunciato di voler presentare il ricorso alla decisione assunta il 31 luglio da parte della commissione dell'Asl di Sondrio che ha rigettato la richiesta di invalidità civile. «Il contrasto è evidente – afferma la madre Alessandra – tanto che riguardo la decisione di rigettare la richiesta di invalidità civile abbiamo deciso di presentare ricorso. Non si capisce perchè – dice la donna – a me che soffro di questa sindrome in forma molto più lieve, sia stata riconosciuta l'invalidità al 67% mentre per mio figlio non è stato così».

Ore di scuola adeguate
Riguardo alle prospettive scolastiche di Christiano la madre afferma che
«il certificato medico firmato dal direttore della pediatria e neonatologia di Sondrio parla chiaro ed è quanto ci veniva richiesto dalla scuola per poter attivare una forma alternativa di istruzione per Christiano: ora è necessario che sia stabilito un monte ore per l'insegnante di sostegno diverso da quello prospettato fino ad oggi e adeguato alle esigenze». Il certificato del pediatra Guido Pellegrini riconosce che Christiano è «affetto da Sensibilità Chimica Multipla, sindrome diagnosticata presso il Policlinico Umberto I di Roma. Christiano è a rischio di manifestare ingravenescenti forme allergiche ed idiosinocratiche ad espressione respiratoria, cutanea, gastrointestinale, renale, in risposta a svariati alimenti, farmaci e inalanti. I soggetti affetti da tale sindrome sono inoltre particolarmente suscettibili a sviluppare infezioni respiratorie con asma, poco o nulla responsive a farmaci, i quali possono a loro volta essere fonte di eventi avversi. Per questi motivi – conclude il medico – Christiano non può frequentare la scuola né può permanere in locali pubblici non protetti dal punto di vista dell'inquinamento indoor, chimico ed elettromagnetico».

Continua la raccolta fondi
L'istituto comprensivo di riferimento è lo Spini Vanoni di Morbegno
«che ha destinato un insegnante per 6 ore settimanali per l'attività didattica di Christiano – dice la madre del bambino –. Sulla base del certificato medico, credo che questo monte ore sia insufficiente».
Intanto, la Marvel Show, che lo scorso agosto ha dato vita a un evento benefico per la raccolta fondi in favore di Christiano, tiene a fugare ogni dubbio
«sulla destinazione dei fondi raccolti: 1826,13 euro dei circa 30mila necessari per le cure nel centro medico di Londra. Purtroppo c'è chi dubita della buona fede della madre e mina il futuro di eventi benefici per Christiano. Possiamo garantire che la somma raccolta è intatta e avrà l'unico scopo di curare il bambino».

FONTE: La Provincia di Sondrio