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domenica 20 novembre 2016

Adele è sola e aspetta solamente la morte


Il Vescovo di Aversa fa visita per la seconda volta alla giovane affetta da MCS

Un attaccamento alla vita senza pari e un coraggio incredibile. Spinillo ha avuto modo di vedere con i propri occhi la nerissima realtà che la circonda da quattro anni

Cari amici lettori, rieccoci ancora una volta a resocontarvi sulla vicenda umana di Adele Iavazzo, la ragazza di Aversa affetta dalla MCS. Adele ha trascorso un’estate difficile (come tante). Certo, è viva, e questo grazie alla sua grande volontà, MA mi chiedo: chissà quanto tempo possa resistere? Un attaccamento alla vita senza pari e un coraggio incredibile. Le cose accadute in questi mesi sono tante, le cose che abbiamo fatto anche e, tra le più importanti, sicuramente, la visita che il Vescovo Angelo Spinillo ha fatto ad Adele. La seconda visita che il Vescovo ha fatto ad Adele Iavazzo e anche questa volta sono stato io ad accompagnarlo. Appena siamo arrivati a casa di Adele c'era una tuta bianca, di quelle utilizzate dai Ris (reparto investigazioni scientifiche) attaccata al muro: ho aiutato io stesso il Vescovo ad indossare questa tuta speciale. Appena pronto, la porta interna, per accedere alla casa si è aperta: noi stavamo in veranda. Per circa un’ora li sentivo parlare attraverso il vetro, il Vescovo lo vedevo, era seduto di fronte ad Adele. Parlare di tutto quello che è stato detto sarebbe impossibile, forse una foto avrebbe potuto rendere meglio l’idea. Una foto? No, ho pensato, nessuna foto, non volevo rovinare questo momento così bello, così “intimo” tra Adele e il suo pastore; certamente, potete credermi sulla parola, è stato emozionante! Ad un certo punto, Sua Eccellenza si è alzato dalla sedia e si è lasciato guidare da Adele all’interno della casa. Ha avuto modo di vedere con i propri occhi la cruda e nerissima realtà del contesto dove questa povera ragazza è costretta a vivere da oltre quattro anni. Quattro anni di solitudine, di dolore, di totale assenza di calore umano. Ricevere un abbraccio, toccare o quantomeno sfiorare la mano di una persona, il contatto umano, poteva essere un toccasana per lei, una cosa semplice per noi, eppure impossibile da fare nel suo caso. Mi piace pensare, e sono certo di questo, ne è valsa la pena organizzare questo incontro. Il Vescovo, la sua presenza, le sue parole, il conforto e la sensibilità mostrata hanno dato vigore e forza a questa povera ragazza. La fede la continua a sostenere. Dopo circa un’ora, il Vescovo è uscito molto sudato dalla casa; di nuovo ho dovuto aiutarlo a togliersi la tuta, stavolta è stato più difficile, gli si era attaccata addosso, era zuppa di sudore. Appena tolta la tuta, ci siamo avviati all’uscita senza proferire alcuna parola. Adele ci ha guardato, piangeva e ci ha salutato attraverso i suoi occhi, il suo era un saluto, soprattutto era uno sguardo speranzoso. Mentre accompagnavo Sua Eccellenza, notavo che era stato molto toccato da questo incontro e reciprocamente, ci siamo promessi di continuare a stare vicino ad Adele e di continuare a fare il possibile per aiutarla. Siamo a un punto grave, per quanto concerne lo stato di salute di Adele, l’elettrosensibilità, ormai, sta avendo il sopravvento, è arrivata al limite, siamo consapevoli che per questa ragazza è quasi impossibile continuare a stare in questa casa. Inoltre Adele è sola! Qualcuno potrebbe pensare che abbia una famiglia a sostenerla ma, purtroppo, non è così. Solo il fratello, sopperisce alle sue esigenze. Vive come un’eremita e per compagnia ha una disperazione e un dolore senza fine.

Di Donato Liotto

FONTE: Nero su Bianco 

giovedì 31 marzo 2016

Adele sta morendo, firmiamo la petizione


Quindicimila le firme finora raccolte ma non basta, la battaglia è impari e c'è poco tempo

Anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato chiesto di appoggiare l'iniziativa della raccolta firme affinchè il Ministero della Salute possa finalmente riconoscere la Sensibilità Chimica Multipla tra le malattie rare. Per firmare basta collegarsi a www.associazionenewdreams.it


Donato Liotto

Ci ritorniamo, e ne parliamo di nuovo, della MCS, e di Adele Iavazzo, chi non la conosce, chi non ha sentito parlare di questa sfortunata ragazza, chi non ha sentito e letto della sua malattia “invisibile”: la Sensibilità Chimica Multipla. Ora, certamente, qualcuno dirà o penserà che questo argomento è stancante e gira la pagina, senza neppure terminare di leggere questo articolo. Non vi biasimo, avete ragione: è stancante e anche il sottoscritto vorrebbe lasciar perdere e mollare. Vorrei, ho detto, ma non lo faccio, non mollo!
Tutti sapete della iniziativa della New Dreams, l'associazione da me presieduta: mi riferisco alla petizione per raccogliere le firme affinchè il Ministero della Salute possa finalmente riconoscere questa patologia tra le malattie rare.
Una battaglia impari, 12 mila firme raccolte on line e circa 3 mila con firme col cartaceo in una città che conta oltre 50 mila abitanti. La petizione è on line e anche cartacea, eppure abbiamo raccolto poco, speravamo di più. Io non sono affetto da MCS, e ringraziando il Dio neppure voi, il problema a questo punto non ci riguarda, lo potreste pensare, spero non lo pensiate, spero, anzi, che sia il contrario.
La verità è questa: se non viviamo certi problemi facimme, comme si o fatte nun fosse o nuoste!! Niente di più sbagliato! Le battaglie, vanno affrontate prima, e non dopo essere stati colpiti o feriti, chi sta al “fronte o in trincea” e lotta per un obiettivo che riguarda tutti non dovrebbe chiedere, semmai dovrebbero essere spontanei l'adesione, e il sostegno. La petizione, è uno strumento che potrebbe dar voce, e dignità a tutti gli affetti da MCS, e ciò potrebbe avvenire solo se tutti firmassero, più firme, maggiore possibilità di vittoria, non la mia, attenzione, cà nun stamme vutanne a nisciune, qua stiamo provando a salvare la vita di Adele, e quella di altre migliaia di ammalati, che vivono una vita di merda e scusate il francesismo.
Questa è la verità, questa la mia, anzi, la nostra missione impossibile. Giorni fa ho fatto anche richiesta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, gli ho chiesto di aderire, di appoggiare questa petizione, mi hanno pure chiamato dalla Segreteria di Stato, ho spiegato le motivazioni di questa richiesta, ora spero venga accolta dal Presidente Mattarella. Sicuramente, il fatto che il Capo dello Stato sostenga questa petizione per gli MCS, potrebbe creare molto interesse intorno al problema e magari indurre tutti a firmare.
Adele è sola, sta morendo, dico questo a coloro che non hanno firmato, e come Adele, migliaia di MCS faranno la stessa fine, questo lo dico alle Istituzioni.
A chi aspettamme, che questa malattia di merda colpisca un nostro congiunto? Questa è una lunga lotta, noi tempo ne abbiamo, Adele no!! Ora scusatemi, e perdonatemi per i toni un pochino accesi, risvegliate le coscienze e ricordatevi che stiamo lottando tutti assieme per una giusta causa.
Se volete firmare la petizione on-line basta collegarsi a www.associazionenewdreams.it; se volete firmare la petizione cartacea basta scrivere a nerosubianco2@gmail.com. Buona domenica a voi tutti, cari amici lettori, e Buona Pasqua!

FONTE: Nerosubianco


Unisco anch'io la mia voce a quella di Donato Liotto, per la firma di questa petizione a favore di
Adele Iavazzo e di tutti i malati di Sensibilità Chimica Multipla (MCS): https://www.change.org/p/un-aiuto-per-adele-affetta-da-sensibilit%C3%A0-chimica-multipla?recruiter=325689558&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive


Una firma, una piccola firma per Adele, una donna molto malata che sta sempre peggio, e chi sa cos'è l'MCS a certi stadi, può capire di cosa sto parlando. Ma vado un pò oltre..... chiedo anche alla gente che leggerà questo articolo di condividere questa petizione tra parenti, amici e conoscenti, di modo che le firme aumentino di molto e la voce di Adele e di tutti i malati di MCS si possa far sentire sempre di più.
Una firma e qualche condivisione sono ben poca cosa per tutti noi.... ma per loro, per i malati di questa subdola e tremendamente invalidante malattia, che ti toglie tutto, l'aria, il cibo, le forze, la vita sociale..... per loro può essere molto importante! Coraggio allora, firmiamo e condividiamo..... tante gocce d'acqua formano l'oceano!
Grazie di cuore a chi lo farà. 


Marco

lunedì 21 marzo 2016

New Dreams - La risposta di Adele Iavazzo sul “Question Time” sulla MCS proposto dal Senatore Lucio

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’ufficio del Senatore Lucio Romano, alla fine dello stesso, la dichiarazione di Adele Iavazzo, e del presidente della New Dreams Donato Liotto.

Di seguito a parlare è il Senatore Romano:
Nel corso del Question Time del 17.01.2016 in Senato ho posto l'interrogazione al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin sulla questione della Sensibilità Chimica Multipla (MCS) e della signora Adele Iavazzo, dichiara il senatore Lucio Romano esponente di Democrazia Solidale e vice presidente della Commissione Politiche Europee. La MCS è patologia controversa e complessa, non ancora del tutto definita, caratterizzata da intolleranza grave a diverse sostanze di uso quotidiano. Costringe a una vita precaria, fino alla stessa limitazione dei contatti con altre persone se non con particolari precauzioni protettive. Non rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza, dichiara Romano. Inoltre, aggiunge Romano – “Per tutti i malati con Sensibilità Chimica Multipla, è stata sottoscritta una petizione (lanciata dalla Associazione New Dreams presieduta da Donato Liotto) con circa 15.000 adesioni a sostegno, una partecipazione collettiva, corale, spontanea e, soprattutto, solidale partecipazione. Proprio per questo ho chiesto al alt Ministro di rianalizzare, anche interpellando il Consiglio Superiore di Sanità, l'MCS così da poter concretizzare i necessari e urgenti provvedimenti, continua il senatore. Il ministro Lorenzin si è impegnata, rispondendo all'interrogazione, a riaprire il caso proprio affidando al Consiglio Superiore di Sanità gli opportuni approfondimenti richiesti, conclude Romano.

Per una maggiore chiarezza riportiamo la risposta del Ministro Lorenzin, Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 596 del 17/03/2016 (Bozze non corrette redatte in corso di seduta) LORENZIN, Ministro della Salute: Signor Presidente, cercherò di rispondere in dieci minuti anche se non è semplice perché ognuna di queste domande meriterebbe una risposta estremamente approfondita. Per quanto riguarda la sindrome di Sensibilità Chimica Multipla, tra l'altro una sindrome estremamente particolare, come sa l'interrogante, senatore Romano, si sono già espressi più volte sia il Consiglio superiore di sanità sia l'Istituto superiore di sanità. È veramente ancora complesso identificare la malattia in modo tale da poterla inserire all'interno dei LEA, però recepisco la domanda e anche la richiesta che viene dalle associazioni e quindi mi impegno a mandare una nuova richiesta di esame, per avere un aggiornamento dei dati scientifici attuali, al Consiglio superiore di sanità”.

Adele Iavazzo, è stata informata, e, a riguardo ecco la sua breve dichiarazione – “Un passo avanti è stato fatto, e ne sono lieta, e ringrazio il Senatore Lucio Romano. Ora si discuterà finalmente della MCS nelle sedi Istituzionali, passerà altro tempo, ed in parte è anche giusto. Questa è la cosa più negativa per me, il tempo! Si poteva sicuramente fare anni addietro, ma è andata così, non faccio colpa ad alcuno di questo. Intanto l’ettrosensibilità, mi ha ridotto a lumicino, e non ho più forze per attendere, e tantomeno andare avanti. Spero solo che tutti gli MCS, finalmente abbiano al più presto una voce, e gli sia riconosciuta la dignità di essere uguali a tutti i cittadini italiani, questo gli spetta di diritto. Io, per quanto mi riguarda, finchè potrò, andrò avanti”.

Ora la dichiarazione del presidente della New Dreams Donato Liotto – “Un grazie di cuore al Senatore Lucio Romano, è d’obbligo. Ora, però, voglio dire che molti pensano che si sia risolto tutto, e che finalmente Adele è salva. Non è così, certo, è importante ciò che è accaduto, ma ciò non vuol significare che Adele abbia finalmente raggiunto il suo scopo. Adele, lo voglio di nuovo precisare, è sola!! Nessuno la sostiene, chiusa nella sua casa da anni in condizioni davvero terribili. Cantar vittoria va bene a metà in questo caso, ma la vittoria vera sarà il raggiungimento finale: La MCS deve essere riconosciuta dal Ministero della Salute, e ci vorrà del tempo per questo, nel frattempo Adele, e tutti gli ammalati continueranno a restare invisibili”.

di Donato Liotto

18 marzo 2016

FONTE: Associazionenewdreams.it
http://www.associazionenewdreams.it/index.php/blog/484-new-dreams-la-risposta-di-adele-iavazzo-sul-question-time-sulla-mcs-proposto-dal-senatore-lucio

venerdì 18 marzo 2016

MCS, il ministro Lorenzin risponderà sul caso di Adele Iavazzo


Aversa – Finalmente il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sarà costretta ad esprimersi in forma ufficiale sul problema della Sensibilità Chimica Multipla (MCS) malattia considerata inesistente ma che in realtà esiste e uccide decine di cittadini italiani impossibilitati a curarsi a spese dello Stato come fanno invece gli ammalati di fegato o di tumore, perché non esistendo la malattia non esistono specialisti, fatta qualche rara eccezione, capaci di diagnosticare e seguire gli ammalati di MCS.

Cosa differente se la Sensibilità Chimica Multipla venisse inserita almeno tra le malattie rare quindi curate a spese del sistema sanitario nazionale.

A portare all’attenzione del ministro il problema è Lucio Romano, medico, presidente del “Movimento per la Vita” e senatore della Repubblica che interrogherà Lorenzin su una problematica di salute contro la quale combatte da oltre sei anni la 35enne aversana Adele Iavazzo, nel Question Time Parlamentare che andrà in onda domani (giovedì 17 marzo), in diretta televisiva su Rai1, a partire dalle ore 16

Sarà questa l’occasione per affrontare in maniera ufficiale il problema che, contravvenendo ad un dettato costituzionale, nega la possibilità di cura, almeno in Italia, a tutti quelli che come Adele sono affetti da MCS costringendoli a raggiungere a proprie spese, spesso non sopportabili, l’unico centro che ad oggi dia garanzia di una cura capace di migliorare la qualità della vita di questi essere umani che è a Dallas, negli Stati Uniti d’America e soprattutto per capire se per lo Stato esistano cittadini di serie C come sono oggi quelli affetti da Sensibilità Chimica Multipla che si definiscono “invisibili”.

di Antonio Arduino

16 marzo 2016

sabato 12 dicembre 2015

Adele Iavazzo nel braccio della morte


Se fosse stata condannata al carcere duro del 41 bis avrebbe probabilmente una vita migliore

L’aversana affetta da MCS abbandonata dallo Stato. Eppure nel 2008 il Parlamento Europeo ha fatto un invito ufficiale ai paesi dell’Unione di uniformarsi nel riconoscimento della malattia.
«Le condizioni di Adele – ha detto il dottore Genovesi – sono disperate». E’ una lotta contro il tempo

di Antonio Arduino

Probabilmente se fosse stata condannata al carcere duro come quello del 41 bis, Adele Iavazzo trentasettenne aversana affetta da Sensibilità Chimica Multipla - MCS - avrebbe una vita migliore. Quella che ha oggi è pari alla vita di chi occupa una cella nel braccio della morte aspettando che venga eseguita la condanna inflitta dallo stato. Forse per chi legge questa considerazione può sembrare pesante, ma posso garantire che corrisponde a realtà perché oggi Adele vive in una casa inaccessibile ad altri (parenti compresi), spoglia, protetta da inferriate, senza luce elettrica. Non perché le sia stata tagliata per una bolletta pagata in ritardo ma semplicemente perché la sua malattia ha avuto un’ulteriore evoluzione negativa. Da oltre sei mesi Adele è stata colpita da elettrosensibilità. Una condizione che le impedisce non solo di utilizzare, ma anche di essere nella stessa stanza in cui è presente un apparato funzionante con onde elettromagnetiche come computer, telefoni cellulari, televisione, radio. Insomma, un problema che si aggiunge ai tanti problemi creati dalla MCS, una malattia che lo Stato italiano si ostina a non riconoscere, malgrado sia riconosciuta e codificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che la definisce “disturbo respiratorio non specificato in relazione ad agenti chimici, gas, fumi e vapori”. Condannando, di fatto, a morte lenta chi ne è affetto. Una malattia che, secondo uno studio effettuato nel 2010 da Giuseppe Genovesi, medico ricercatore presso l’Università "La Sapienza" di Roma, specialista in endocrinologia, psichiatria e immunologia, massimo esperto italiano in Sensibilità Chimica Multipla in collaborazione con l’uno per cento dei medici di famiglia italiani che hanno coinvolto il 50% dei loro assistiti, ha evidenziato 16mila ammalati di MCS, nelle diverse fasi della malattia. “Effettuando una proiezione dei dati – afferma Genovesi – se avessimo coinvolto il 100 per cento dei medici di famiglia e fossero stati inseriti nello studio il 100 per cento dei loro assistiti avremmo avuto 3 milioni e 200 mila casi di MCS, pari al 5 per cento della popolazione. Un numero ben più alto dello 0,05 per cento riconosciuto dal ministero della salute per inserire una patologia tra le malattie rare, che sono riconosciute dallo Stato”. Ricordando che la MCS è riconosciuta in Europa in Austria, Danimarca, Germania, Finlandia, Spagna e nel mondo in nazioni come il Giappone, gli Stati Uniti d'America, il Canada e che nel 2008 il Parlamento Europeo ha fatto invito ufficiale ai paesi dell’Unione di uniformarsi nel riconoscimento della malattia, non sembra eccessivo affermare che lo Stato, ad oggi, ha condannato a morte i cittadini Italiani ammalati di MCS infischiandosene della Costituzione che garantisce il diritto alla salute come fondamentale per ogni individuo. Un diritto negato ad Adele che aveva chiesto di ottenere un aereo di Stato, quello stesso usato da Renzi per assistere ad una finale di tennis in America, per raggiungere un centro specializzato di riferimento per la cura della MCS presente in America, a Dallas nel Texas. “Ritengo che sia stato un gravissimo errore non aver dato la possibilità ad Adele di accedere alle immunoterapia di cui ci sono dati scientifici certi e ampia letteratura” ha affermato Genovesi al termine di una visita di controllo, effettuata adottando ogni possibile precauzione atta a non scatenarle ulteriori problemi. “Al momento – ha aggiunto – le condizioni fisiche di Adele richiedono un intervento terapeutico complesso, non facile da effettuare, che la metta in condizione di accedere all’immunoterapia che considero l’obiettivo da raggiungere”. Questo per poi volare a Dallas, se mai lo Stato volesse ridarle una speranza di vita.

FONTE: Nero su Bianco

lunedì 30 dicembre 2013

New Dreams - Nasce il gruppo "Gli angeli di Adele", dal 29 dicembre parte il sostegno della Diocesi


La New Dreams, il sodalizio normanno presieduto da Donato Liotto comunica che, si è svolto un incontro tra la New Dreams e il gruppo di persone che nei prossimi giorni, vale a dire, dal 29 di dicembre 2013, si occuperanno di promuovere la “Campagna di Sensibilizzazione” davanti alle parrocchie di Aversa e non solo. Iniziativa volta a sostenere Adele Iavazzo, la giovane aversana colpita da MCS (Sensibilità Chimica Multipla).
Il progetto, ideato dalla New Dreams ricordiamo, è stato chiamato “La stanza di Adele”. Due sono gli obiettivi pertanto che si spera di raggiungere: raccogliere fondi per Adele Iavazzo, provare a dare dei segnali “forti” sul territorio affinchè si sappia cos’è la MCS, un male “oscuro” e sconosciuto ai più. Grazie al sostegno della Diocesi Aversana e di tutti i parroci delle chiese presenti sul territorio aversano, sicuramente si spera di raggiungere gli obiettivi posti. Un argomento, quello della MCS, che riguarda non solo chi ne è colpito, ma tutte le persone.
All’incontro, oltre a Donato Liotto erano presenti una parte “vitale ed essenziale” di coloro che, già da tempo, sostengono Adele con tante iniziative: Federica Barbato, 22 anni, Annachiara Andreozzi, 22 anni, Rossella Liguori, anni 22, Giuliana Ciriello, anni 22, Giusi Stabile e Giuseppe Andreozzi e per finire, Giuseppe Iavazzo (fratello di Adele). Tema dell’incontro: quello di pianificare e ottimizzare al meglio l’iniziativa in essere, e cercare di “inglobare” anche tutte le altre iniziative meritorie messe in atto da tante altre persone, associazioni etc. Unire tutte queste iniziative e dare un’unica “voce” e un unico appello: sostenere Adele Iavazzo e far conoscere la MCS. Chi volesse partecipare in sinergia con la scrivente può inviare mail a: associazionenewdreams@gmail.com

Ricordiamo che il progetto della New Dreams è patrocinato dalla Diocesi di Aversa e ha il sostegno di Sua Eccellenza il Vescovo Angelo Spinillo. Le locandine del progetto verranno distribuite già da lunedi (ndr 23.12.2013) in tutte le parrocchie e verranno consegnate ai responsabili di Ascom, Confesercenti e AversaNormanna. Loro provvederanno successivamente a distribuirle tra i loro altri associati.
Abbiamo stabilito il da farsi e questo a partire dal 29 dicembre”- dichiara Donato Liotto che aggiunge – “Ho incontrato ragazzi giovanissimi, tra qui, alcuni cari amici, miei coetanei. Tutti pieni di voglia di fare. Una "nota di merito" la voglio fare a questi giovani, sono encomiabili. Loro rappresentano il meglio! Sono sicuramente un valido esempio per tanti loro coetanei e, non solo. Un esempio anche per "noi" adulti. Fortunatamente in "giro" di giovani e anche di adulti come loro c’è ne sono tanti così. Ora questo gruppo ha anche un nome: "gli angeli di Adele". Spero che, a queste persone possano aderire tanti altri ancora e collaborare assieme per una causa nobile. Ringrazio di nuovo tutti coloro che ci sostengono, un grazie di cuore, a nome mio e di Adele, lo voglio fare ai parroci di tutte le parrocchie del territorio per la collaborazione e sostegno. Il loro apporto è sicuramente un aspetto importante.

di Donato Liotto

25 dicembre 2013 

FONTE: associazionenewdreams.it
http://www.associazionenewdreams.it/index.php?option=com_content&view=article&id=354%3Anew-dreams-nasce-il-gruppo-qgli-angeli-di-adeleq-dal-29-dicembre-parte-il-sostegno-della-diocesi&catid=1%3Ablog&Itemid=2


Una bella storia di solidarietà che ha al proprio centro Adele Iavazzo, malata di Sensibilità Chimica Multipla (MCS), e tante brave persone, associazioni e anche la Chiesa locale, che si stanno impegnando per aiutare Adele nella sua difficile battaglia contro la propria malattia.
E' bello rimarcare che tra le tante persone che si stanno stringendo attorno ad Adele, ci sono sopratutto molti giovani, pieni di entusiasmo e di voglia di fare Bene. Questa è certamente una nota molto positiva, che lascia veramente ben sperare per il futuro.
E con questa nota felice e carica di speranza, auguro a tutti un felice Anno Nuovo. FELICE 2014 A TUTTI !!!

Marco

sabato 28 dicembre 2013

Lettera di un MCS a Babbo Natale


Aversa.Una mia cara amica mi ha fatto una richiesta: se potevo scrivere per lei una letterina a Babbo Natale”.

A parlare è Donato Liotto, presidente della associazione "New Dreams" di Aversa, che spiega: “Mi ha detto ‘Caro Donato, tu conosci i miei pensieri e i miei desideri, son certa che saprai interpretarli e cosa chiedergli’. A questo punto, ho voluto esaudire il suo desiderio e scrivere per lei una lettera a Babbo Natale”. Lei è Adele Iavazzo, affetta da MCS, e la lettera è dedicata a lei e a tutti gli “invisibili” della “Sensibilità Chimica Multipla”. Per Adele, ricordiamo, è in atto una campagna di sensibilizzazione, a cui partecipa anche il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, volta a far conoscere questa malattia e a raccogliere fondi.


Lettera di un MCS a Babbo Natale

Caro Babbo Natale, ho visto tanti regali sotto il mio albero di Natale immaginario e non saprei, credimi, davvero da dove cominciare. Dentro i "pacchi" lo so, anzi, posso come tu sai, solo immaginarlo, ci sarà, forse un palmare, un computer, un televisore, un forno elettrico, un videogioco? Insomma, tanta roba. Caro Babbo Natale, scusa, sarà l'età, oppure, sarà colpa degli ‘Elfi’ addetti allo smistamento della tua posta, ma io, ti avevo scritto una lettera e chiesto una cosa, una cosa sola.

La mia lettera ti è arrivata o no? Vabbè… non fa niente, te lo dico a mezzo mail… visto che pure tu ti sei organizzato, adeguato alla tecnologia. Babbo Natale, io vulesse na cosa sola, vulesse ascì a chesta stanza, vulesse guarì! Vulesse comme a tutte quante pure je festeggià chistu Natale! Che bello, ‘nzieme a parenti, amici e a chille che me vonne ‘bbene o vere… a sera da Vigilia, rint’à chiesa, ringrazia ‘o Bambenielle e, ovviamente, pure a te! Nun zè po’ fa’?

Vabbuò, allora te chiedo nata cosa, è piccerelle, nun coste niente, anzi nun coste proprio: me putisse purtà ‘nzieme a te, e si pure sule co penziere, a notte e Natale ‘ncoppe a slitta? Vulesse saglì’ in alto, ma tanto in alto, e finalmente me vulesse levà stà mascherine, e a vocca spalancata, vulesse respirà! Pò vulesse che ‘a sera, a Capodanno, pe na vota, pe na vota sola, a gente ‘e core capesse e sapesse che vuol dire essere affetti da Mcs. Con sensibilità, invece ‘e sparà trichitracche e botte a mure, in coscienza, ce putesseme fa sapè, a tutt a gente, che, l’aria diventa “veleno” pè gente comm a me!

Caro Babbo Natale, che dice? Almeno cheste sè pò fà? Allora ti aspetto, e mi raccomando, nun me deludere nata vota. Nat'anne a t'aspettà, e cheste è certe, crireme… tò diche a core ‘mmane… nun cià pozze fa!
”.

14 dicembre 2013

FONTE:
pupia.tv



Dedicata a tutti gli ammalati colpiti da MCS (La Bastarda)

Donato Liotto - Presidente New Dreams -




Natale è appena passato, ma questa lettera, davvero carinissima (anche per il suo dialetto), indirizzata a Babbo Natale da una malata di MCS, non potevo omettere di metterla sul mio blog. E credo di poter dire con sicurezza che i desideri di Adele Iavazzo, espressi mirabilmente da Donato Liotto, rispecchino perfettamente quelli di tutti i malati di MCS. 
E allora tanti cari Auguri a tutti i malati di Sensibilità Chimica Multipla..... e che il nuovo Anno vi porti tutto il Bene di questo mondo. Vi sono vicino.

Marco

venerdì 18 ottobre 2013

MCS, Adele chiede aiuto per cure all'estero

AVERSA. È un vero e proprio calvario quello che sta affrontando Adele Iavazzo, 33 anni, di Aversa, affetta da MCS, Sensibilità Chimica Multipla: sindrome immuno-tossica infiammatoria che porta alla perdita della capacità di tollerare le sostanze chimiche, provocando il deterioramento degli organi.

La Sensibilità Chimica Multipla è una delle malattie più gravi conosciute al mondo perché implica una invalidità totale che porta all’isolamento fisico e impedisce qualsiasi forma di vita sociale. Adele ha improvvisamente visto cambiare la propria vita quando nel 2005 ha avuto i primi sintomi della malattia: vertigini, dolori muscolari, scompensi alla tiroide, tremori; ha visto la propria esistenza scivolarle dalle mani, non avendone più alcun controllo.

Dopo aver assunto antidepressivi per più di un anno perchè secondo i medici il suo era un problema esclusivamente psicologico, Adele scopre di essere affetta da MCS solo nel 2011 grazie ad un professore di Roma, Giuseppe Genovesi, specialista e studioso di molti casi di MCS in Italia.

Ma la mancanza di cure appropriate per anni ha aggravato le sue condizioni di salute a tal punto da non permetterle di uscire di casa, rendendola intollerante a sostanze tossiche come detersivi, deodoranti, fumo di sigarette, profumi, ma anche ai mobili, ai divani, all'arredamento della propria casa e ai propri vestiti, costringendola a mangiare solo quattro alimenti, gli unici che non le provocano alcuna reazione allergica, e a vivere nel soggiorno sgomberato dall'arredo.

Il suo è un vero e proprio isolamento perchè il contatto con i profumi delle persone le provocano reazioni allergiche tali da poterla condurre ad uno shock anafilattico; le porte e le finestre sono sempre serrate perchè l'odore del bucato dei vicini, il profumo del detersivo utilizzato per pulire le scale del condominio, lo smog, le provocano crisi respiratorie.

È passata dall'avere una vita normale all'avere una vita “invivibile”. Ulteriore beffa è il mancato riconoscimento della malattia in Italia, che non la aiuta neppure con le spese mediche. Ma la forza di Adele è tanta ed è la speranza che le permette ancora di combattere, la speranza di potersi recare in un centro a Dallas, specifico per l'MCS, dove medici competenti potrebbero aiutarla ad avere dei miglioramenti. La situazione è complessa sia per quanto riguarda l'organizzazione del viaggio, a causa delle precarie condizioni di salute, ma anche per la permanenza e le cure nel centro dove si richiedono spese ingenti.

È proprio per risolvere questi problemi, economici ed organizzativi, che chiediamo aiuto a tutti coloro che vogliano aiutarla e sostenerla, per permetterle di tornare ad avere, per quanto possa essere possibile, una vita “normale”, per permetterle di tornare ad abbracciare le persone care. In molti negozi di Aversa sono stati distribuiti dei salvadanai per chi volesse fare delle donazioni, perchè tanti piccoli gesti possono fare la differenza.

Per ulteriori donazioni due sono le modalità:

C/C 6612 Banca Credem (Credito Emiliano) Agenzia 487 - Piazza Municipio, Aversa (Caserta)
C/C intestato ad Adele Iavazzo
Iban: IT84 H030 3274 7900 1000 0006 612
Causale: “Una speranza per Adele”

Carta Postepay: 4023 6005 7385 6616
Intestata ad Adele Iavazzo
Codice fiscale: VZZ DLA 79C41 A512P



di Stefania Arpaia

5 ottobre 2013

FONTE: pupia.tv

venerdì 14 giugno 2013

Di inquinamento si muore


Una mozione di Stabile votata all'unanimità ha chiesto al Ministero della Salute il riconoscimento della MCS come malattia invalidante

 
di Antonio Arduino

Gli ammalati di Sensibilità Chimica Multipla continuano ad essere malati invisibili, cittadini di serie B ai quali si negano i servizi garantiti dalla Costituzione, in particolare dall'articolo 3 che afferma “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge” e dall'articolo 32 che recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Se così fosse gli ammalati di MCS non sarebbero lasciati soli e non si vedrebbero negato il diritto alle cure assicurate, gratuitamente, anche agli extracomunitari che arrivano clandestinamente nel nostro paese per i quali esistono ambulatori dedicati nelle strutture sanitarie nazionali.
Per gli ammalati di MCS no, niente ambulatori dedicati, né cure gratuite, anzi niente cure perchè la malattia per lo Stato non esiste. Il sistema sanitario nazionale non la contempla fra le patologie riconosciute e, ancora, non la prevede tra le malattie invalidanti. Diciamo ancora perchè grazie alla battaglia avviata da Adele Iavazzo, la 33enne aversana affetta da MCS di cui abbiamo dato notizia sul numero 5 di Nero su Bianco, qualche cosa sta per cambiare. Per la giovane donna potrebbe arrivare il riconoscimento della malattia dall'Inps. La visita medica effettuata a seguito della richiesta di applicazione della Legge 104 avrebbe ottenuto esito positivo dalla commissione locale, adesso c'è attesa per la conferma da parte della sede provinciale dell'istituto. Ma se pure arrivasse sarebbe applicabile se la malattia non è riconosciuta dallo Stato? La risposta potrebbe essere conseguenza della sollecitazione fatta dal Consiglio comunale di Aversa che il 28 dicembre 2012 all'unanimità ha votato positivamente la mozione proposta da Giuseppe Stabile, presidente dell'assemblea, di chiedere alla Regione Campania ed al Ministero della Salute il riconoscimento della sindrome di Sensibilità Chimica Multipla (MCS) come malattia invalidante così come avviene in gran parte dei paesi industrializzati tra cui gli Stati Uniti d'America, il Governo Federale e Provinciale del Canada, la Germania, il Giappone. Naturalmente la risposta potrebbe arrivare se la deliberazione del Consiglio comunale non rimanesse un puro atto formale di indirizzo ma venisse seguito e sollecitato l'iter da parte dell'Amministrazione Municipale.

26 maggio 2013

FONTE: Nero su Bianco

mercoledì 12 giugno 2013

Sensibilità Chimica Multipla, Adele a "L'Indignato Speciale"

AVERSA. Sensibilità Chimica Multipla (MCS) una malattia che per lo Stato Italiano, ad oggi,  non esiste ma che uccide. Perché di MCS si muore.

Semplicemente perchè è conseguenza di un danno causato al dna dall’inquinamento ambientale. Un danno che non c’è dalla nascita ma che può prodursi in ciascuno di noi nel corso della vita. E quando si verifica non c’è più niente da fare, il dna non si ripara, tranne che resistere e pregare perché abbia le minori conseguenze possibili. Gli ammalati di MCS, almeno nelle fasi iniziali, non presentano gli stessi sintomi.

Con il tempo e l’inquinamento ambientale le cose vanno sempre peggio, al punto che per loro diventa mortale anche l’aria che respirano. Però per lo Stato la malattia non esiste. E’ riconosciuta in Germania, Giappone, Stati Uniti e in tanti altri paesi, in Italia no, malgrado siano oltre cinquemila gli ammalati riconosciuti.

L’ammalato di MCS nelle fasi iniziali, per ignoranza della patologia da gran parte della classe medica, è etichettato come “pazzo”, “fissato”, “paranoico”. Da qui la battaglia di tanti malati che si mettono in gioco, lottando per il riconoscimento della MCS.

Se avvenisse certo non otterrebbero la guarigione, impossibile ad oggi, ma forse una qualità di vita migliore, perché lo Stato potrebbe organizzarsi per offrire loro ambienti bonificati, magari riconvertendo ospedali in disuso in residenze dedicate. E’ questa la lotta anche di Adele Iavazzo intervistata da Marco Palma del Tg5.



di Antonio Arduino

 

venerdì 22 marzo 2013

L'appello della malata “invisibile” Adele Iavazzo: «Non abbiamo cure»


La donna è affetta da Sensibilità Chimica Multipla

AVERSA. La malattia c'è ed è riconosciuta come tale in Canada. In Germania è stata classificata nella Classificazione Internazionale delle Malattie dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), ICI-10, sotto il codice T. 78.4, “allergia non specificata”. Negli Stati Uniti d'America è riconosciuta all'Agenzia Americana per la Protezione Ambientale (EPA-Enviromental Protection Agency), dalle leggi per la disabilità (ADA-American Disability Act), dal Dipartimento dello Sviluppo Urbano e dell'Abitazione e da oltre un centinaio di agenzie ed enti governativi federali statunitensi. In Italia la malattia non esiste. La denuncia arriva dalla 33enne Adele Iavazzo da due anni costretta a vivere da reclusa, nella sua abitazione della zona nord di Aversa, senza poter respirare sia pure per un attimo all'aria aperta, senza avere contatto con familiari, parenti ed amici. Persino il marito Stefano Barbato deve starle lontano e per avvicinarla, giusto per portarle anche semplicemente la spesa, deve sottoporsi a bonifica personale e indossare abiti sterilizzati come se entrasse in una sala operatoria. Non esistendo per la medicina ufficiale, i disturbi prodotti dalla malattia da cui è affetta Adele sono stati definiti, dai tanti medici consultati prima che la malattia assumesse la gravità a cui è arrivata, “psicosomatici”, “fissazione”, “allergia”. In Italia chi ne è affetto non è considerato ammalato.
Eppure la MCS comporta una situazione di completa privazione della libertà e dell'autonomia personale e, nei casi più gravi, un quasi totale isolamento socio-relazionale e una accentuata mancanza di rapporti con l'esterno, con il coniuge, figli, parenti, amici. Uffici pubblici, ospedali, studi medici, supermercati per un ammalato di MCS diventano barriere insormontabili per le profumazioni ambientali e i prodotti chimici in genere. Ma ciò che è più importante sottolineare è il dato di fatto che chi è colpito da MCS perde per sempre la capacità di tollerare gli agenti chimici, ha una intolleranza ambientale totale alle sostanze chimiche, che la MCS può colpire vari apparati ed organi, che può colpire chiunque, a qualsiasi età e classe sociale, che è irreversibile e progressiva, che non esiste, al momento, una cura per il ritorno allo stato originario di tolleranza e che è dovuta ad una mutazione genetica creata dall'inquinamento ambientale, dimostrata scientificamente nel caso di Adele Iavazzo. Questo fa sì che la MCS sia una delle malattie più gravi oggi conosciute al mondo.
Una malattia che provoca un invalidità totale, che porta all'isolamento fisico, che impedisce qualsiasi forma di vita sociale ma che per lo Stato Italiano non esiste. «Nel nostro paese – dice Adele – non possiamo rivolgerci ad alcuna struttura medica, nemmeno al pronto soccorso, dove la mancanza di ambienti adeguati e di competenze specifiche del personale medico comporta un rischio gravissimo non potendo ottenere le cure previste da protocolli internazionali». Come se non bastasse, mancando il riconoscimento legislativo, i malati faticano ad ottenere l'invalidità civile che da diritto all'assegno di accompagnamento che potrebbe alleggerirli, almeno dal punto di vista economico. Di conseguenza la loro sopravvivenza grava esclusivamente sulle famiglie. Un dato che non cambia neppure in Toscana, Emilia-Romagna a Abruzzo che hanno inserito la MCS nell'elenco regionale delle malattie rare, garantendo l'esenzione della spesa sanitaria. Ma la garanzia è sulla carta, perchè senza un quello del Ministero della Salute, i riconoscimenti regionali sono praticamente contenitori vuoti.

AN. AR.

14 marzo 2013

FONTE: La Gazzetta di Caserta

lunedì 11 marzo 2013

L'inquinamento porta alla MCS

L' “Aids chimica” sta distruggendo la vita di Adele

A trentatrè anni vive chiusa in casa perchè intollerante a tutte le sostanze tossiche e chimiche presenti nell'aria, negli alimenti, nei mobili, negli indumenti. Un dramma vero !

Di Nicola de Chiara

E' una storia, questa, che richiama l'attenzione dell'opinione pubblica e delle competenti autorità sanitarie e politiche sulle gravissime conseguenze derivanti dall'inquinamento ambientale e dall'uso indiscriminato di sostanze tossiche nei prodotti d'uso comune. Adele Iavazzo ha 33 anni ed è rinchiusa da due anni in casa perchè affetta da MCS (Sensibilità Chimica Multipla). Un nome, una malattia sconosciuta ai più ma che è stata già definita il “Cancro del Dna” e “l'Aids chimica” . L'inquinamento, l'ambiente degradato sta a poco a poco modificando il nostro stesso corpo, facendo scempio di coloro che hanno un sistema immunitario più vulnerabile.
Adele è nata e cresciuta ad Aversa e fino a qualche anno fa come tante ragazze conduceva una vita normale. Nel 2005 qualcosa inizia a cambiare. Arrivano i primi sintomi della malattia: mal di testa, dolori muscolari, tremori e vertigini. Inizia l'odissea tra medici, ospedali ed esami. Per tutti Adele non ha nulla di grave. Tutti si rifugiano dietro l'abusata diagnosi di stress. Ma con il passare del tempo il suo stato di salute peggiora. Adele assume antidepressivi per più di un anno con un peggioramento evidente: talvolta sviene anche per strada e sul posto di lavoro. La sua vita diventa impossibile. Nonostante tutto continua a lottare. Nel 2009 decide di sposarsi. Proprio durante la cena del matrimonio ha una reazione allergica. Ricorre sempre più spesso alle cure del pronto soccorso. Continuano a dirle che non è nulla di organico, che è una crisi di ansia e panico e continuano a somministrarle ansiolitici che la fanno stare peggio.
La malattia progredisce e Adele sviluppa una iperosmia; è praticamente allergica a tutti i profumi e odori. Anche le persone che le stanno intorno hanno un carico tossico troppo alto per lei. Piano piano Adele inizia ad eliminare gli alimenti che la fanno stare male e i farmaci che le provocano reazioni violente alla gola. Intanto le intolleranze ai profumi si fanno sempre più forti, non tollera più l'odore di gomma, di plastica, di legno, di carta, di inchiostro e di molti materiali. Inizia a sensibilizzarsi l'olfatto e riesce a sentire odori e profumi anche a lunga distanza, questi ultimi gli provocano dolori lancinanti alla testa e alle vie respiratorie. Adele a malincuore è costretta anche a lasciare il lavoro.
Dal luglio del 2011 inizia l'isolamento in casa e più nessuno può farle visita perchè tutti “profumano” troppo per lei. Un giorno Adele, navigando in rete, scopre che ci sono persone che vivono il suo stesso dramma. Adele è sempre più debilitata, pesa circa 50 kg, e le sembra di non riuscire a trovare pace neppure nella sua casa, dove tutto puzza: mobili, divani, quadri. Nella sua stanza rimane solo una rete ed un materasso per dormire. Adele non tollera più nessuno degli indumenti che prima indossava e mette via anche tutti i suoi vestiti.
Adele piange ma continua le ricerche in rete e così arriva al professore di Roma Giuseppe Genovesi che le diagnostica la malattia. Nel giugno scorso la dura sentenza: Adele è affetta da MCS (Sensibilità Chimica Multipla). In parole povere, Adele non riesce più a metabolizzare e a smaltire tutte quelle sostanze tossiche e chimiche presenti nell'aria, negli alimenti, nei medicinali. Il professore non le dà speranze di guarigione. Adele mangia da 2 anni solo quattro alimenti anche se non del tutto tollerati (mela, pasta, banana e un unico tipo di carne). Non tollera libri, giornali, né carta né penne. Il suo legame con il mondo è rappresentato solo dal suo computer portatile.
Lo Stato non riconosce questa malattia. Adele ha fatto domanda da mesi nell'Asl per avere riconosciuta la 104 ma sta ancora aspettando la fatidica visita. Potrebbe andare meglio in alta quota ma al marito, Stefano, che lavora in Polizia, gli è stato negato il trasferimento. Via mail ci ha scritto: “Tutto sta degenerando e mi chiedo quale futuro possiamo avere sia io che i malati come me. Il mio sogno? Vivere in una casa dove si possono aprire le finestre per respirare e sentire il calore del sole”. Dalle nostre colonne lanciamo un appello ai neo parlamentari affinchè intervengano concretamente e con la dovuta solerzia non solo a sostegno di Adele ma dei circa cinquemila malati in Italia affetti da MCS. Chi volesse parlare con Adele può farlo su facebook all'indirizzo: “Adele una vita da MCS”. Facciamola sentire meno sola.

FONTE: Nero su Bianco


Dopo aver pubblicato sulle pagine di questo blog la storia di Adele Iavazzo, ecco ora questo bell'articolo su di lei tratto dal giornale "Nero su Bianco".
Ringrazio ancora Adele e chi come lei fa sentire la Voce dei malati di questa tremenda malattia, l' MCS, al grande pubblico. C'è ancora tanta ignoranza su questa patologia, ed ogni storia, ogni articolo, ogni trasmissione aiuta e concorre alla sua maggiore conoscenza. E c'è tanto bisogno di questo.

Marco

lunedì 4 marzo 2013

Adele, una vita da MCS

Mi chiamo Adele Iavazzo, ho 33 anni, sono nata e cresciuta ad Aversa e fino a qualche anno fa come tante ragazze conducevo una vita normale: avevo un lavoro e sognavo una famiglia, poi mi sono ammalata di SENSIBILITA’ CHIMICA MULTIPLA.
Purtroppo nel 2005 qualcosa nella mia vita cambia, arrivan
o i primi sintomi della malattia, inizio ad avere problemi e scompensi alla tiroide e successivamente mal di testa, dolori muscolari, tremori e disabilitanti vertigini, che cambiano giorno dopo giorno la qualità della mia vita.
Inizia la mia Odissea tra medici, ospedali ed esami; un lento dispendio di soldi e di energie, inizio a girare come una trottola da un medico all’altro, vado dai migliori dottori, mi sposto in più parti d’Italia, consulto specialisti d’ogni genere, che mi prescrivono molti esami, talvolta costosi, alcuni anche invasivi come Risonanze, Elettromiografie, Tac e Pet, dai quali non emerge niente; per i medici il problema è uno solo, per loro è solo un fatto PSICOLOGICO a provocarmi questi sintomi. Mi dicono che è ansia, stress e depressione, eppure io non mi sento ne depressa ne ansiosa, anzi sono sempre stata molto positiva, allegra, e ho sempre affrontato la vita con ottimismo nonostante la vita mi abbia privato della gioia di poter crescere con la mia mamma, morta a causa di un tumore quando io ancora ero una bambina.
Gli unici a credere in me sono mio marito e mio fratello.

Con il passare del tempo il mio stato di salute peggiora: in alcuni momenti cerco di convincere me stessa di essere FISSATA come i medici mi dicono, ed è proprio questo che mi porta ad accettare di assumere antidepressivi che l’ennesimo medico mi prescrive come cura e soluzione a tutti i miei problemi. Ho assunto antidepressivi per più di un anno con un peggioramento evidente della sintomatologia e infatti sto sempre peggio, talvolta svengo anche per strada e sul posto di lavoro, ho dolori muscolari, stordimento, sbandamenti, faccio fatica a guidare e ad attraversare la strada. Esco solo per andare a lavoro, stare in piedi per me diventa sempre più difficile: proprio io che sono una persona iperattiva mi ritrovo sempre più spesso a starmene seduta, la mia vita sta diventando impossibile, anno dopo anno è sempre più dura.
Nonostante tutto continuo a lottare cercando di avere una vita il più normale possibile, e con il mio compagno nel 2009 decidiamo di sposarci; proprio durante la cena del matrimonio ho una reazione allergica sul corpo, e nei mesi successivi noto altre reazioni allergiche, fra le piu' frequenti: gonfiore alle mani o della gola, che spesso mi costringe a ricorrere alle cure del pronto soccorso; ma anche qui mi dicono che non è nulla di organico, che è una crisi di ansia e panico e mi somministrano ansiolitici che mi fanno stare peggio.
La malattia progredisce e sviluppo una iperosmia che mi permette di collegare le mie emicranie ai profumi forti ed intensi (compresi i detersivi e i deodoranti), all'odore delle sostanze tossiche e al fumo di sigaretta; anche le persone che mi stanno intorno hanno un carico tossico troppo alto per me. Piano piano inizio a pensare che che la causa dei miei malesseri sia reale e che forse soffro di allergia (tesi mai presa in considerazione dai medici che pensano di me solo che sono ESAURITA, FISSATA, DEPRESSA, ANSIOSA).
Inizio ad eliminare gli alimenti che mi fanno stare male e i farmaci che mi provocavano reazioni violente alla gola. Decido allora di consultare allergologi vari, e da alcuni test viene accertata l'allergia al nichel e un’intolleranza al lattosio. Ma c'e' anche un'altra causa, ben piu' grave che scopriro' solo in seguito.
Eppure io ho spiegato ai medici che già da mesi non mangiavo più alimenti che ne contengono, anzi oramai la mia alimentazione è ridotta a 3 alimenti.
Ogni volta spiego e ripeto, in modo chiaro e preciso i miei sintomi, ma nessuno mi sente, nessuno mi capisce, nessuno mi aiuta, anzi talvolta sembra quasi che mi deridano, mi guardano in modo strano.
Intanto le intolleranze ai profumi si fanno sempre più forti, non tollero più l’odore di gomma, di plastica, di legno, di carta, di inchiostro e di molti materiali, inizia a sensibilizzarsi l’olfatto e riesco a sentire odori e profumi anche a lunga distanza, questi ultimi mi provocano dolori lancinanti alla testa e alle vie respiratorie; decido di sostituire tutti i detersivi e i prodotti per l'igiene e della persona con prodotti ipoallergenici e senza profumo, ma dopo poco non tollero neppure più questi.
A malincuore sono costretta anche a lasciare il lavoro.

Dal luglio del 2011 inizia l'isolamento in casa e più nessuno può farmi visita perché tutti “profumano” troppo per me.
Le uniche visite sono di mio fratello che mi passa la spesa attraverso la finestra dove riesco a stare affacciata per non più di pochi minuti nonostante la maschera protettiva.
Un giorno navigando in rete scopro che ci sono persone che vivono il mio stesso dramma, malati con i miei stessi sintomi e difficoltà, dapprima presi per matti e poi diagnosticati Malati di SENSIBILITA’ CHIMICA MULTIPLA.
Non ho ancora capito la gravità della malattia, ma finalmente riesco forse a dimostrare di non essere PAZZA!!!
Nel frattempo, anche se con molte difficoltà in più rispetto al passato, continuo a consultare medici e mi rivolgo al reparto di allergologia e immunologia del 1° policlinico di Napoli, ma neppure qui sanno dare una risposta ai miei problemi. Parlo dell’MCS al Professore che mi segue, ma lui lo esclude da subito e, non so’ se per disinformazione o altro, non mi sa dare aiuto.
Sempre in rete scopro che in Puglia c’è un centro che si occupa di malattie ambientali simili alla MCS; con fatica organizzo l’ennesimo viaggio della speranza, tra mascherine e soste sulle piazzole di emergenza per i miei bisogni fisiologici (che non posso fare in autogrill); tuttavia, anche se con fatica giungo a destinazione. Qui mi ricoverano per 2 volte e dopo vari test mi viene detto che c'è una spiccata compatibilità con l’MCS. Ma non mi viene fatta nessuna diagnosi certa.
Siamo a gennaio 2012 e faccio ritorno a casa, sempre più avvilita e stanca, sempre più debilitata, peso circa 50 kg, continuo a mangiare solo 3 alimenti, e mi sembra di non riuscire a trovare pace neppure nella mia casa, dove tutto puzza: mobili, divani, quadri; inizio a portare tutto ciò che mi da fastidio in 2 stanze, dove tutt’ora non posso entrare, mio marito mi libera il soggiorno e ci mette solo una rete ed un materasso per dormire e cosi sembra andare meglio.
I problemi però non sono finiti; non tollero più nessuno degli indumenti che prima indossavo e a malincuore metto via tutti i miei vestiti, e non tollero neppure indumenti e pigiami nuovi perché contengono formaldeide e anche se li lavo decine di volte solo con bicarbonato o li faccio bollire non riesco a tollerarli (tutt’ora ho pochissime cose da indossare).
Diventa un dramma anche vivere in condominio: le imprese di pulizie usano detersivi troppo profumati e gli stessi profumi si insidiano attraverso le fessure delle mie porte nonostante il nastro adesivo che uso per sigillarle; per fortuna dopo vari battibecchi con i vicini riesco a comprare a mie spese dei detersivi per la pulizia delle scale meno tossici che vanno bene anche per me.

Mi sento debole, esasperata da questo incubo, non so più che fare ne a chi chiedere aiuto, vivo praticamente da sola o quasi; mio marito che in questi anni mi è sempre rimasto vicino e mi ha aiutato come più poteva (a lui devo molto, stare accanto ad un malato di MCS non è semplice, ci sono problemi da affrontare giorno dopo giorno, la vita diventa una continua rinuncia), purtroppo da qualche anno lavora al nord e diventa difficile anche per lui starmi vicino quando ritorna, ormai vive anche lui come un malato di MCS; se esce, al rientro passa da una porta secondaria e prima di potersi avvicinare a me è costretto a fare svariate docce con latte e bicarbonato, ma spesso non riesco a stargli vicino se non dopo 24 ore, perché cute e capelli assorbono i profumi e l'odore di sigarette dei colleghi.
Mi sento sola, piango, ma continuo le ricerche in rete, e così scopro grazie ad altri malati che c’è un Professore a Roma che si occupa di molti casi di MCS in Italia, il Professore Giuseppe Genovesi. Fisso appuntamento con lui e comincia un altro viaggio della speranza, altro sforzo per me, altre problematiche da affrontare durante il viaggio, ma la voglia di arrivare per cercare di stare meglio è forte. Per la prima volta sono di fronte ad un medico che non mi guarda ne in modo strano ne mi dice che sono FISSATA e mi spiega che ci sono degli esami genetici da fare che mai nessuno mi aveva prescritto (esami molto costosi, ma molto importanti).
Aspetto un mese per gli esiti e ritorno dal Professore che mi conferma purtroppo la grave patologia: sono affetta da MCS (Sensibilità Chimica Multipla ). Giugno 2012.
Il mio quadro genetico purtroppo risulta essere modificato, alcuni dei geni che lo costituiscono sono deleti e mutati. In parole povere non riesco più a metabolizzare e smaltire tutte quelle sostanze tossiche e chimiche presenti nell’aria, negli alimenti, nei medicinali. Gli esami tra l’altro confermano anche la notevole presenza di metalli pesanti sul DNA.
La mia reazione è in un primo momento di disperazione per la diagnosi appena avuta, ma allo stesso tempo provo tanta rabbia e rancore nei confronti di tutti, di medici, di parenti, amici e conoscenti che hanno sempre dubitato di me, che mi hanno talvolta deriso e non preso in considerazione, dicendomi che ero troppo FISSATA e che solo uno psicologo e psichiatra avrebbero potuto aiutarmi, mentre se soltanto mi avessero ascoltata, se soltanto avessero avuto più fiducia in me, non sarei peggiorata cosi tanto e non starei ora cosi male.
Il Professore non mi dà speranze di guarigione, dalla MCS non si guarisce, purtroppo, ma mi prescrive delle flebo disintossicanti da fare per 6 mesi per cercare di ripulire il mio corpo dalle sostanze che mi hanno intossicato. Terapia da me mai iniziata perchè il Professore mi dice che molti malati, nella fase iniziale delle flebo, avrebbero potuto portare ad un lieve peggioramento dei sintomi. Stando da sola in casa ho paura di questo, temo appunto in un peggioramento, vivendo spesso da sola non sarei più in grado di prepararmi neppure da mangiare, e per altro: essendo intollerante ai farmaci, ho paura di reazioni avverse a queste sostanze.

Mio marito ha provato a fare legittima domanda per un breve periodo di aggregazione (essendo Agente di Polizia di Stato) per poter lavorare nella mia città e potermi stare vicino, ma dopo aver atteso invano, la domanda viene respinta.
Nel frattempo arriva l’estate, che trascorro in un caldo asfissiante, la temperatura interna della mia casa raggiunge i 34 gradi: vivo con le porte sempre chiuse e non tollero condizionatori d'aria, e con questo caldo faccio fatica a respirare, mi sembra un vero inferno, ma purtroppo le finestre non riesco mai ad aprirle, l’odore del bucato steso dei vicini mi intossica, il fumo dei loro barbecue mi provoca crisi respiratorie... tuttavia il tempo per fortuna passa ed arriva l’inverno.
Nel frattempo non aprendo mai le finestre e non riscaldando gli ambienti interni (perché io sono intollerante, come quasi tutti gli MCS, al riscaldamento di ogni tipo), si forma la condensa e di conseguenza prolifera la muffa ovunque, specie nella stanza dove dormo, muffa che già è poco salutare per le persone sane, ancor meno per me.
Purtroppo però non ho alternative, dovrei provare a vivere ad alta quota, almeno a 1000 metri di altezza (come consigliato dal  Prof. Genovesi), ma non ho possibilità, ne materiale ne economica per poter cambiare abitazione.

E siamo ad oggi, gennaio 2013, e sto male, fisicamente molto debilitata, mangio da 2 anni solo 4 alimenti anche se non del tutto tollerati (mela, pasta, banana e un unico tipo di carne), sono come sempre spesso sola, ci sono giorni che faccio fatica anche a preparare da mangiare, o semplicemente ad alzarmi, da mesi evito persino di parlare al telefono perchè mi affatico troppo e mi affanno; trascorro le intere giornate a letto lavorando l’uncinetto e/o ascoltando musica. Altro non potrei fare, non tollero libri, giornali, ne carta, ne penne; gesti normali e quotidiani diventano ostacoli da dover aggirare per non stare male, non prendo farmaci neppure per altre patologie di cui sono affetta.

Tutto sta degenerando e mi chiedo quale futuro possiamo avere sia io che i malati come me. Malati non presi in considerazione da nessuno, specie dallo Stato che non riconosce la malattia e per questo non ci tutela su nulla; i malati di MCS perdono tutto poco alla volta, perdono dapprima il lavoro, poi gli affetti, gli amici e poi magari la vita.
La MCS viene considerata ancora una malattia rara, ma rari sono soltanto i medici che la riconoscono, per noi malati non c’è rispetto (la nostra disabilità consiste nel non poter respirare l'aria del nostro pianeta, nel poter mangiare solo pochi alimenti biologici, nel non poter entrare in contatto con persone, cose e ambienti pubblici!).
Io non so più cosa significhi un abbraccio o un bacio dei miei nipoti, ci sono persone che non vedo da anni, io non ho più il diritto al voto, non posso più recarmi in chiesa, ne tanto meno rinnovare i miei documenti o fare qualche visita specialistica; l’ultimo tentativo di uscire l’ho fatta 6 mesi fa, ma nonostante mi sia recata in una spiaggia isolata alle 5 di mattina per respirare aria di mare, non sono riuscita a togliere neppure per un attimo la mascherina, tanto l'aria era impregnata di smog e odore di spazzatura. Tutto questo mi distrugge giorno dopo giorno, mi affligge e mi spegne.
Solo chi vive questa realtà può capire, gli altri non ti credono, continuano forse a pensare che sei troppo esagerata, ancora provano a sdrammatizzare con i loro modi superficiali di fare. Intanto sto male, e non posso recarmi neppure in ospedale perchè gli ambienti non sono adatti a noi. I medici e gli infermieri non saprebbero neppure cosa fare e rischierebbero di farci stare ancora peggio.

Tutto questo succede solo in Italia, perchè in altri paesi come Canada, Stati Uniti, Inghilterra ed altri, esistono strutture ospedaliere adeguate e medici specializzati per questa malattia; lì i malati sono riconosciuti, seguiti e non abbandonati a se stessi.
Ciò nonostante io ed altri malati, viviamo con un piccola speranza: la speranza che qualcosa si smuova soprattutto a livello istituzionale, speriamo che la gente si sensibilizzi, che chi davvero può aiutarci ci dia una mano; non siamo malati rari, in Italia siamo almeno 5000 e saremo sempre di più. Vorrei che su questo si riflettesse.
Veniamo a contatto quotidianamente con milioni di sostanze tossiche e nocive per l’ambiente e per la nostra salute, il nostro corpo (cosi come è successo a me e ad altri malati) prima o poi cederà ed andrà in tilt, perché non sarà più in grado di smaltire tutte queste sostanze.
Il mio pensiero va soprattutto alle generazioni future, ai bambini, perché purtroppo nessuno è immune all’inquinamento, e nessuno è immune a queste malattie… IO ERO “SANA”.

Il mio sogno?? Vivere in una casa dove si possano aprire le finestre per respirare e sentire il calore del sole.


Per chi volesse aiutarmi ogni mezzo è gradito.
E-mail adeleiavazzo@gmail.com


Adele Iavazzo


Inizio col ringraziare di cuore Adele per avermi permesso di postare la sua storia di malata di Sensibilità Chimica Multipla (MCS) sul mio blog.
Una storia dolorosa, intrisa di sofferenza, di rinunce, di incomprensioni e di solitudine.... una storia che deve indurci a riflettere su quanto questi malati siano ancora trascurati e abbandonati a loro stessi, e quanto ancora poco preparati siano i medici a riconoscerla, cadendo per lo più nel banalissimo errore di considerarli come dei depressi o come dei malati con problemi psicologici. Purtroppo, come spesso succede, si arriva alla diagnosi di MCS dopo molto tempo, spesso anni, con la propria situazione ulteriormente aggravata dal trascorrere del tempo e dall'aver intrapreso cure (con psicofarmaci o simili) assolutamente inutili e anche deleterie.
L'augurio di tutti i malati è che le cose possano realmente cambiare in un prossimo futuro, ma non si può non condividere la preoccupazione di Adele verso le generazioni future, sempre più immerse in un mondo deturpato da ogni genere d'inquinamento.
 
Marco