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lunedì 20 settembre 2021

Inquinamento Elettromagnetico

L’inquinamento elettromagnetico è cresciuto in maniera inarrestabile, pericoloso e invisibile costituendo una minaccia pericolosa per la salute pubblica.

I campi elettromagnetici inquinanti sono milioni di volte superiori a quelli naturali. Con le installazioni e diffusione degli impianti di telecomunicazioni 5G gli effetti nocivi saranno preoccupanti e aggraveranno inevitabilmente i sintomi delle persone affette da elettrosensibilità (EHS).

Bisogna sensibilizzare tutti per fermare e dire STOP al 5G poiché gli effetti nocivi sono a breve e lungotermine con sintomatologia multiforme che colpisce il sistema nervoso centrale: microscosse, disturbi di memoria, disturbi del sonno, concentrazione, etc., etc. Disturbi metabolici, sistema immunitario, poiché il 5G sono una fonte di alte frequenze che interferiscono a livello energetico e su tutti i tessuti, cellule, organi con mutazioni del DNA. Gli effetti a lungo termine sono tumorali: tumori nel sangue, sistema nervoso centrale, etc. Soprattutto nei bambini che sono maggiormente soggetti a rischio di leucemie. Già i cellulari operano alla frequenza di 900 Mhz (oggi 1800) le radiazioni di questa lunghezza d’onda vengono assorbite dai tessuti, (figuriamoci cosa accadrebbe con il 5G). Sono già stati fatti studi sugli effetti pericolosi e nocivi dei campi elettromagnetici all’università di Nottingham (Inghilterra) sono state sottoposte a radiazioni (identiche a quelle emesse dal cellulare) le larve e si è notato che la divisione cellulare risultava accelerata, quindi, una crescita abnorme di cellule che sviluppa tumori cancerogeni.

Bisogna prendere atto che è un continuo proliferare delle malattie ambientali: elettrosensibilità (EHS), sensibilità chimica multipla (MCS) e patologie correlate. Le malattie causate dall’ambiente hanno messo in crisi la salute dell’ambiente e dei suoi abitanti; la maggioranza delle patologie dipendono dal logoramento del sistema immunitario provocato dal degrado ambientale e della incredibile diffusione di sostanze tossiche presenti nell’aria, acqua, cibo, inquinamento elettromagnetico, etc.

La medicina allopatica o “chimica di sintesi” non è più in grado da sola di affrontare le malattie provocate dall’inquinamento elettromagnetico e ambientale. Molti medici hanno ancora oggi una visione meccanicistica, nata con la scienza ai tempi di Cartesio e Newton, supportata dal pensiero scientifico dominante tuttora nella medicina occidentale che considera il corpo come una macchina che può essere analizzata e scomposta nelle sue parti. Fortunatamente, alcuni medici, incominciano ad avere una visione olistica, termine che deriva dalla parola greca “holos” e significa “intero” e cioè che tutti gli organi interagiscono con il TUTTO. Bisogna che i medici siano preparati in medicina ambientale, epigenetica, fisica quantistica, etc. È ormai superato il concetto che la salute dipende soltanto dalla genetica e si incomincia a parlare in termini di epigenetica, poiché l’ambiente in cui viviamo determina la nostra salute, abitudini, comportamento, stile di vita e abitudini alimentari.

Ogni singola cellula del corpo umano contiene nel DNA l’informazione globale del corpo e della mente, grazie alle quali riesce a comunicare e relazionarsi continuamente con il sistema cellulare. Siamo fatti di energia NON separabili tra fisico e spirito, tutto interagisce con il TUTTO e con TUTTI. La medicina in futuro dovrà orientarsi, più di quando non abbia fatto finora sul profilo metabolico individuale del paziente dal momento che NON esiste l’individuo normale o il quadro “normale”.

È così difficile comprendere che il 5G costituisce una seria minaccia per la nostra salute!?
Chiedetelo agli ammalati di elettrosensibilità, sensibilità chimica multipla, etc., quanta sofferenza procurano i sintomi molteplici delle suddette patologie oltre alla privazione delle relazioni sociali, perdita del lavoro, etc. I campi elettromagnetici e inquinamento ambientale sono una minaccia per l’equilibrio interno delle funzioni vitali (omeostasi) nel nostro organismo.

Come si può guarire dalle MALATTIE AMBIENTALI se si continua a inquinare e le condizioni ambientali persistono poiché nessuno tutela la salute dei cittadini?
Se le condizioni di inquinamento ambientali persistono i disturbi si cronicizzano e peggiorano nella misura in cui le nostre forze di adattamento vengono logorate dal continuo bombardamento degli inquinanti. Il continuo logorio di sostanze nocive fa crollare anche la resistenza delle persone più sane e robuste e sono destinate a cedere modificando anche le cellule e DNA. Il miglior PARTITO è quindi la PREVENZIONE che è la messa a punto per neutralizzare il più possibile lo stress ambientale. Oggi l’inquinamento elettromagnetico è talmente elevato che bisogna rafforzare e supportare il sistema immunitario con ottimi integratori per sostenere le funzioni di detossificazione dell’organismo. Altri danni che procura l’inquinamento ambientale sono le anomalie all’apparato riproduttivo, diabete di tipo due, etc.

Non dimentichiamo che stiamo parlando di malattie ambientali e che la salute è il nostro patrimonio e quindi è un nostro DIRITTO essere tutelati da chi dovrebbe far rispettare la COSTITUZIONE art. 32 e art 3. Va ricordato che il DIRITTO alla salute comporta anche il diritto alla salubrità ambientale e prevenzione al DIRITTO dell’integrità dell’individuo. La protezione della salute è stata inserita nella carta dei DIRITTI fondamentali dell’unione europea. Purtroppo!!! In Italia, il mancato riconoscimento delle malattie ambientali e violazioni dell’art. 32 ha fortemente danneggiato gli ammalati aggravando i sintomi per mancanza di cure detossificanti. Ci sono stati giovani morti per mancanza di cure che potevano essere curati e salvati. Colgo l’occasione per ringraziare Maurizio Martucci, Sara Cunial, Davide Barillari e tutti i medici, ammalati e tutte le persone impegnate attivamente per far riconoscere il diritto alla salute e tutela ambientale.


di Filomena Pavese

14 settembre 2021

FONTE: OrticaWeb

venerdì 6 agosto 2021

Silenzio sui rischi antenne, sit in davanti alla sede Rai

Il presidio. La protesta a Roma di Comitati e Alleanza Italiana Stop 5G

L'Alleanza Italiana Stop 5G ha presidiato ieri pomeriggio la sede Rai di Viale Mazzini a Roma per protestare contro «l'appiattimento della televisione pubblica sulle posizioni delle pubblicità commerciali e degli uffici stampa dei colossi delle telecomunicazioni e sul conseguente oscuramento dell'informazione sui rischi connessi all'incremento esponenziale di postazioni elettrosensibili e sui pericoli derivanti dall'esposizione all'elettrosmog e alle radiofrequenze» .
Alla manifestazione di ieri c'erano anche dei comitati di Latina che si battono da anni per contrastare il proliferare indiscriminato di antenne-ripetitori e per sollecitare le amministrazioni locali a dotarsi delle misure necessarie per contenere il fenomeno e garantire così la salute e l'incolumità dei cittadini.
«A differenza di altri sindaci – spiega un rappresentante del Comitato Antenne di Latina – il primo cittadino del capoluogo pontino non ha mai preso posizione su questa delicata materia, ma la sua inerzia non ci spaventa, anzi, ci rende più combattivi» . Durante il sit di ieri pomeriggio in viale Mazzini i manifestanti hanno sottolineato, cercando di interagire con i passanti, che da quando l'Italia è stata scelta come capofila per la sperimentazione del 5G, gli abbonati Rai e i cittadini sono stati messi all'oscuro dei gravi pericoli ambientali e sanitari che inevitabilmente porterà il futuro digitale elettromagnetico.
«Sono troppi gli interessi connessi al business legato all'introduzione del 5G – hanno detto – E non è un caso che il nostro Parlamento abbia deciso di innalzare il valore massimo del campo elettromagnetico da 6 volts per metro quadrato a 61 volts per metro quadrato, dieci volte di più. Una decisione irresponsabile che contrasta con il diritto alla salute, con il principio di precauzione, con la Carta dei diritti dell'uomo e con un buon numero di trattati internazionali. In questo modo il nostro Paese rischia di diventare presto un gigantesco forno a microonde».


22 giugno 2021

giovedì 17 giugno 2021

Inquinamento elettromagnetico. “Serve un Centro regionale di cura”

Il referente per la Puglia di Alleanza italiana Stop 5G Giancarlo Vincitorio rivolge un appello a tutti i partiti per realizzare in Puglia un Centro per la diagnosi e la cura di patologie causate dall'esposizione a campi elettromagnetici e ad agenti chimici. “Non ha importanza quale orientamento politico esprimano, ma tutti i partiti dovrebbero sentire il dovere di questo impegno a tutele dai diritti di chi soffre di MCS (Sensibilità Chimica Multipla) ed EHS (Ipersensibilità ai campi elettromagnetici)” spiega Vincitorio nella sua richiesta rivolta anche al presidente Emiliano.
L'attivista ricorda che è dal 2001 che il ministero della Salute e le Regioni ne parlano come problema sanitario emergente e riscontri di questa consapevolezza c'è pure in Gazzetta Ufficiale già da quell'anno ma ad oggi nulla è stato fatto in Puglia. In molte altre Regioni invece MCS ed EHS sono riconosciute come malattie invalidanti e anche all'estero, esempio Germania e Francia, ci sono sentenze giudiziarie che rafforzano i diritti di coloro che soffrono per questa malattia.
In Puglia – dichiara Vincitorio – ci sono persone che a causa di queste malattie vivono fuori dai centri abitati e in zone totalmente isolate al sistema elettromagnetico e chimico e sono costrette a limitare la propria vita sociale ad incontri con persone adeguatamente decontaminate. Non si può più fare finta di non vedere o non sapere. E' il momento di agire e le istituzioni devono fare il proprio dovere ma questo risultato si raggiunge se i partiti all'unisono accolgono il nostro input e svolgono una forte azione di stimolo al governo regionale. Ecco perché rivolgo un accorato appello a tutti i partiti assicurando che coloro che lo recepiranno potranno contare sul supporto dei nostri studi e riscontri scientifici”. Secondo Vincitorio ci sarebbero territori come San Giovanni Rotondo o Lecce, dove persiste una rassegnata coesistenza con l'inquinamento elettromagnetico limitandosi a delegare all'Arpa la sorveglianza dei limiti di emissione. MCS ed EHS sono causa di patologie disabilitanti in rapporto alla gravità delle affezioni dei vari organi o sistemi interessati come ad esempio reni, pelle, apparato respiratorio, cardiocircolatorio e digerente, sistema nervoso, ecc.
La Regione Puglia – afferma Vincitorio – può fare molto per garantire ai cittadini una diagnosi precoce delle patologie MCS ed EHS e per erogare a questi soggetti servizi adeguati nelle strutture sanitarie pubbliche.
Continueremo la nostra battaglia ovunque e sempre ma nel frattempo i partiti sollecitino il governo regionale a riconoscere la malattia e ad erogare le cure sanitarie a chi soffre
” conclude Vincitorio.

15 maggio 2021

FONTE: l'Attacco

lunedì 9 dicembre 2019

Venosa (Potenza): elettrosensibile grave aggancia Di Maio che promette: "Tavolo scientifico sulla malattia elettromagnetica!"


Venosa, poco più di 11.000 persone in provincia di Potenza, regione Basilicata. Ieri sera Luigi Di Maio, ex Vicepremier del Conte I, ex Ministro del 5G a guida del MISE (oggi è al dicastero degli affari Esteri) dopo la tappa lucana posta su Facebook: “Grazie Venosa, grazie di cuore per il calore e l’affetto di questa sera. Non smetteremo di batterci per tutelare i vostri diritti. Ci stiamo impegnando per restituirvi tutto quello che per decenni la politica vi ha rubato.

Tra chi rivendica diritti negati e rubati c’è Savino Tampanella, elettrosensibile di Venosa, attivista del comitato Stop 5G Basilicata: maglietta nera con scritta bianca (“sono un elettrosensibile, ma per lo stato sono invisibile“), come già aveva fatto a Roma per la storica manifestazione nazionale Stop 5G in Piazza di Montecitorio, per chiedere tutela della salute ieri s’è recato all’incontro pubblico del Movimento 5 Stelle organizzato nella sua città insieme alla Sindaca Marianna Iovanni, al consigliere regionale Gianni Leggieri, al Senatore Arnaldo Lomuti, anche lui di Venosa. Ad ascoltare il Ministro Luigi Di Maio, di spalle al palco, in prima fila, con la maglietta-denuncia e la diagnosi di elettrosensibilità in mano, Savino ha attirato l’attenzione di tutti. Dopo un breve colloquio con la Sindaca della città (a Venosa anche un atto amministrativo comunale per alloggi protetti da elettrosmog in difesa di malati), Savino Tampanella è stato ascoltato dall’ex Ministro del Mise (fautore del 5G) e capo politico del M5S, Luigi Di Maio. Un incontro serrato, in cui Savino è riuscito ad ottenere la promessa dell’istituzione di un tavolo di confronto scientifico sulla elettrosensibilità (malattia riconosciuta dal 2012 in Basilicata proprio grazie all’indomito Savino, ma non riconosciuta a livello nazionale) e che la documentazione relativa alla sua diagnosi sarebbe immediatamente passata nelle mani del lucano Ministro della Salute Roberto Speranza, anche lui di Potenza.

Di seguito la diagnosi di Elettrosensibilità di Savino Tampanella redatta nel 2013 dal Prof. Giuseppe Genovesi, improvvisamente scomparso a Gennaio 2018:

Il sottoscritto prof. Giuseppe Genovesi, specialista in endocrinologia, in psichiatria ed in immunologia, ricercatore del Policlinico Umberto I dell’università di Roma La Sapienza, alla luce del quadro clinico e presa visione delle indagini diagnostiche effettuate, dichiara che il paziente Savino Tampanella è affetto da Encefalomielite mialgica e da Elettrosensibilità, progressivamente insorte.

La sintomatologia generale lamentata più frequentemente dal paziente è caratterizzata da: spiccata astenia, dolori diffusi articolari e muscolari, stato confusionale, difetto di attenzione e di memorizzazione a breve termine, acufeni forti, tachicardia e aritmie cardiache con disturbi circolatori, ipertensione arteriosa in caso di esposizione, eritemi, perdita di coscienza in caso di esposizione, depressione del tono dell’umore, disturbi del linguaggio, infiammazione delle mucose, parestesie.

È bene specificare che la sintomatologia è scatenata dall’esposizione a campi elettromagnetici, pc fissi e portatili, cellulari, Wi-Fi, ripetitori radio telefonici, server, Bluetooth, e qualsiasi altra apparecchiatura elettrica che genera campi elettromagnetici. Tradotto tutto ciò in termini di prodotti di uso comune significa che il paziente deve evitare l’esposizione, il contatto e la vicinanza a qualsiasi campo elettromagnetico.

È da precisare infine che la condizione clinica attuale del paziente, come dimostrato dalle modalità di insorgenza della sintomatologia, limita significativamente la sua vita di relazione e configura, oltre che un danno biologico, anche un evidente danno morale da quantificarsi nelle opportune sedi medico-legali.

Roma, 15 maggio 2013.

In fede, prof. Giuseppe Genovesi, Policlinico Umberto I di Roma.



30 novembre 2019

FONTE: Oasi Sana

venerdì 25 ottobre 2019

“Aiutatemi!” Elettrosensibile disperata ma ancora viva: il 5 Novembre, a Roma si manifesta anche per lei (e per tutti i malati come lei)


Grande entusiasmo e voglia di partecipare alla prima manifestazione nazionale unitaria Stop 5G promossa dall’Alleanza Italiana Stop 5G il 5 Novembre a Roma dentro e fuori il Parlamento. La rivendicazione del diritto alla tutela della salute, ad essere disconnessi e soprattutto non irradiati dalle pericolose radiofrequenze, arriva dalla società civile consapevole ma soprattutto dai malati, principalmente di elettrosensibilità, sensibilità chimica multipla e fibromialgia così come denunciato a più riprese dal portavoce nazionale Maurizio Martucci alla Camera dei Deputati, al Senato e nel Parlamento Europeo.

A ridosso della manifestazione di Roma, a cui hanno già aderito numerosi malati gravi che si alterneranno in piazza Montecitorio nella denuncia di una vita ormai insostenibile per colpa del wireless, arriva l’accorato appello di Yvelyse Martorana, donna siciliana gravemente malata di EHS-MCS, di cui OASI SANA si è più volte occupata. Ecco l’ultima disperata richiesta d’aiuto.

Dopo mesi di silenzio sento l’esigenza di tornare a parlare della mia condizione di malata di MCS (Sensibilità Chimica Multipla) ed EHS (Elettroipersensibilità).
Dal mese di marzo 2019 vago da una provincia all’altra della Sicilia dove ho trovato sistemazioni temporanee per proteggermi dalle irradiazioni elettromagnetiche della città, irradiazioni che mi avevano ridotto a vivere nella perenne penombra. A causa di un problema agli occhi, provocato dalle onde emesse dagli impianti wi-fi, da cellulari e ripetitori, infatti, per molto tempo non ho più sopportato la luce, sia quella naturale che quella elettrica, e il perenne dolore all’area oculare mi ha impedito per mesi di leggere e scrivere.

In marzo sono stata contattata da una persona che mi ha offerto la sua casa al mare, in provincia di Caltanissetta, lì ho trascorso tre mesi. Questa persona rimane nel mio cuore e voglio ancora ringraziarla perché grazie a lei ho cominciato a migliorare e sono tornata un po’ alla luce, in tutti i sensi.
I mesi successivi, ahimè, mi hanno invece preservato brutte sorprese. Non voglio entrare nei dettagli, ma posso dirvi che ne ho viste di tutti i colori e, ad oggi, la mia via crucis continua. Purtroppo, non ho ancora trovato una vera sistemazione e questa precarietà, questo continuo peregrinare, stanno facendo di nuovo peggiorare le mie condizioni generali di salute.

In base all’esperienza vissuta finora, posso affermare che il problema della casa è forse uno dei più gravi che un malato di MCS ed EHS si trovi ad affrontare.
Rimanere senza casa a causa della malattia è di per sé drammatico, ma ancora più gravi ed inaccettabili sono gli abusi e le discriminazioni che spesso si è costretti a subire.
Accade sovente che la necessità e l’urgenza di un riparo ci portino ad accettare condizioni abitative altrimenti inaccettabili, a non esigere tutele e garanzie di contratti regolari, ad elemosinare comprensione e rispetto per le nostre particolari condizioni di salute, venendo troppo spesso per questo considerati disturbanti o, addirittura, la nostra presenza viene vissuta come limitante per il prossimo.

Più di un padrone di casa mi ha aperto le porte, per poi richiudermele in faccia quando ha capito che potevo essere un problema a causa della mia strana e inconsueta malattia; tante volte mi è stato detto che con le mie richieste (dettate da gravi motivi di salute, non da capricci, badiamo bene !) calpestavo i diritti altrui, mai nessuno, però, che abbia riflettuto sul fatto che, ignorando le mie richieste, stava calpestando i miei di diritti, primo fra tutti quello alla salute.
Adesso, dopo mesi di peregrinazioni, il mio compagno ed io ci ritroveremo di nuovo per strada a trascorrere le giornate in auto, alla ricerca di zone poco irradiate da CEM (campi elettromagnetici), per tornare nel nostro appartamento di Bagheria solo di notte, dove potrò dormire a mio rischio e pericolo in quanto i livelli di irradiazione elettromagnetica sono altissimi e ormai proibitivi per il mio stato di salute.
Tutto questo con l’inverno alle porte!

Non esito a dire che siamo disperati, anche perché trovare soluzioni valide è complicatissimo, direi che in certi momenti sembra quasi impossibile. Molti ci consigliano di allontanarci dalla nostra provincia, cosa che abbiamo già fatto, ma con gravi difficoltà. Andrea ed io abbiamo anche una vita pregressa da gestire, scadenze ed impegni che richiedono la nostra presenza, complicatissima da garantire se ti trovi dall’altra parte della Sicilia o se, come me, non puoi spostarti con facilità. Essere troppo lontani dalla propria zona, inoltre, significa non avere una rete di amici e familiari che possano darti una mano: la solitudine è un vero nemico quando sei in condizioni di grave bisogno e getta chi ti assiste e ti sta vicino nello scoramento. Non dimentichiamo questi aspetti, vi assicuro che sono fondamentali.

Alla luce di quanto detto e in forza della mia terribile esperienza, ritengo indispensabile che si formi un gruppo di autoaiuto (auspicabile sarebbe l’appoggio delle Associazioni già esistenti) formato da Professionisti (Avvocati, Medici,…), privati cittadini, a tutela e sostegno dei malati di MCS ed EHS in condizioni di grave crisi abitativa a causa della malattia.
Gli obiettivi principali dovranno essere i seguenti:
1. ASCOLTO (abbiamo bisogno di qualcuno che comprenda realmente il nostro dramma, senza dover spiegare sempre tutto);
2. AIUTO NELLA RICERCA E NELLA SEGNALAZIONE DI ZONE E/O ABITAZIONI POCO IRRADIATE, POTENZIALMENTE ADATTE ANCHE AD UN MALATO DI MCS;
3. SUPPORTO E CONSIGLI LEGALI AL FINE DI LIMITARE ABUSI E DISCRIMINAZIONI LEGATI ALLA MALATTIA DA PARTE DI PADRONI DI CASA, VICINI, AMMINISTRATORI CONDOMINIALI ECC…


Tutti coloro che sentono di avere cuore e fegato per aiutarci in questa lotta per la sopravvivenza, possono contattarci ai seguenti indirizzi del mio compagno Andrea Borgia:
mail: anborgia@libero.it
cellulare/wh: 3687769190


Grazie di cuore

Yvelyse Martorana



12 ottobre 2019

FONTE: Oasi Sana

martedì 26 febbraio 2019

Parla Paolo Orio, il problema elettrosensibilità inavvertito


A marzo Vicovaro ospiterà il primo meeting nazionale contro la tecnologia 5G

Dr. Orio cosa si intende per elettrosmog? Termine di cui si sente solo recentemente parlare.

L’elettrosmog, o inquinamento elettromagnetico, rappresenta una alterazione artificiale, causata da radiazioni non ionizzanti, degli ambienti di vita quotidiani (indoor e outdoor), generato da diversificate sorgenti elettromagnetiche sia di alta che di bassa frequenza. Stiamo parlando di smartphone, cordeless, wi-fi, wi-max, stazioni radio base di telefonia mobile, elettrodotti, elettrodomestici, ecc.

Cosa sta succedendo nelle nostre città con l’avvento della telefonia mobile, la diffusione delle tecnologie wireless?

Accade che, soprattutto con l’avvento delle tecnologie wireless negli ultimi 20 anni, una grande quantità di energia bioattiva, artificiale, modulata, è stata riversata nell’ambiente. Se l’uomo primitivo nella sua fase evolutiva non ha subito particolari stress adattativi per convivere con campi magnetici naturali, tutto il contrario accade ora in quanto segnali elettromagnetici pulsati artificialmente, difficilmente possono essere riconosciuti come connaturali per i nostri sistemi biologici. Non dimentichiamoci che l’uomo è un “essere elettromagnetico” in quanto tutte le sue funzioni endogene, cellulari, molecolari e funzionali, sono governate da campi elettromagnetici a determinate frequenze. Le interazioni con l’ambiente circostante “saturo” di elettrosmog non possono che alterare i fini equilibri omeostatici degli individui, compresi neonati, bambini e adulti. Purtroppo l’avvento della tecnologia 5G a servizio di Internet delle cose porterà ad un ulteriore impennata del campo elettromagnetico di fondo.

Molti dicono che non ci sono studi, ma tanti altri invece sostengono, come la vostra associazione, che gli attuali telefoni cellulari e i wi-fi non siano da considerare tecnologie sicure. Quali sono le principali ricerche che sostengono la vostra tesi?


Sin dagli anni ’60, ricercatori indipendenti soprattutto afferenti all’est Europa evidenziarono, tramite pubblicazioni scientifiche ben condotte, come le esposizioni a radiofrequenze e microonde potessero causare effetti biologico/sanitari sulla popolazione esposta. In particolare, oggetto di queste ricerche furono i militari addetti ai sistemi radar. Contemporaneamente anche il mondo occidentale avviò ricerche per verificare il possibile nesso causale tra esposizione e danno biologico. Il medico delle forze navali americane, Zoran Glaser, pubblicò al riguardo una vastissima bibliografia con oltre 2.300 articoli scientifici. Ad oggi sono oltre 10.000 gli articoli peer-review (revisioni indipendenti) pubblicati a livello mondiale, che dimostrano inequivocabilmente la capacità delle radiazioni non ionizzanti di causare anche veri e propri stati di malattia: tumori, leucemie, malattie neurogenerative, infertilità, disturbi cognitivo/comportamentali, elettrosensibilità. Differentemente gli studi che negano correlazioni biologiche sanitarie, provengono da ricerche finanziate dall’industria di telefonia mobile ed elettrica come dimostrato anche dal recente rapporto dell’Investigate Europe, un consorzio di nove giornalisti in 8 paesi UE che hanno indagato sullo stesso tema.

Per quanto riguarda le normative nazionali cosa ci può dire in proposito?

Chi ha definito i limiti espositivi a livello internazionale è una associazione di privati con sede in Germania il cui acronimo è ICNIRP (commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti). Nei suoi laboratori di ricerca, nei primi anni 90, prese a riferimento un unico effetto generato dalle radiazioni, quello TERMICO (rilevabile attraverso un aumento di temperatura). Elaborò un esperimento che consisteva nel bombardare in acuto (per breve periodo) con radiazioni, manichini di plastica riempiti di gel proteico nell’intento di assimilarli ad un soggetto vivo in carne ed ossa. Stabilirono in questo modo i limiti espositivi. Al di là del fatto che come esseri viventi siamo un pochino più complessi di un gel proteico, una radiazione elettromagnetica quando interagisce con la materia vivente è in grado di generare interazioni biologiche anche per valori di uno o due ordini di grandezza inferiori: si tratta di effetti NON TERMICI. A supporto esistono, come detto in precedenza, migliaia di articoli scientifici. Pertanto, come esempio, se gli attuali limiti di esposizione per le alte frequenze sono di 6 V/m (volt su metro), da non superare come media nelle 24 ore, in realtà, considerando gli effetti di natura non termica, dovrebbero ridursi cautelativamente a valori di 0,2 V/m se non di 0.03-0.05 V/m come consiglia il monumentale rapporto Bioinitiative redatto da 29 scienziati e caratterizzato da 18 capitoli racchiusi in 1500 pagine. Sembrerebbe che l’ICNIRP fosse più preoccupato a tutelare gli interessi dell’industria piuttosto che la salute pubblica emanando valori rassicuranti invece di misure il più cautelative possibili. In Italia, nel 2003, furono definiti i valori di attenzione per le alte e basse frequenze. In particolare si definirono i valori di attenzione per le alte frequenze pari a 6V/m che da una misurazione nella media di 6 minuti passarono poi nella media delle 24 ore con il decreto sviluppo del 2012. Pur essendo comunque valori più cautelativi rispetto a quelli stabiliti e raccomandati dall’ICNIRP (che raccomandano 61 V/m per radiofrequenze e microonde!!!), non tutelano comunque la popolazione generale per esposizioni di natura non termica. Quindi andrebbero ulteriormente ribassati come detto in precedenza.

Ci può spiegare che cosa è il 5G e come cambierà la nostra vita?

La tecnologia 5G sarà a servizio di Internet delle cose o degli oggetti (IOT). In una logica di massima connettività nelle nostre case ad esempio, attraverso internet saremmo connessi al televisore, alla lavastoviglie, alla lavatrice, al termostato per il riscaldamento, al robottino per la pulizia del pavimento, sino a microchip inseriti nel cartone del latte, nei pannolini dei bambini, ecc. Così sarà per le città “smart” sino alle macchine a guida autonoma. Per garantire tutto questo servirà una rete di connettività mai vista in precedenza, con migliaia e migliaia di micro antenne posizionate in ogni dove, dai lampioni lungo le strade, alle pensiline dei mezzi pubblici, che genererà, attraverso frequenze mai esplorate in precedenza, un ulteriore innalzamento dei livelli elettromagnetici. Vi sarà anche una diffusione di tale tecnologia attraverso numerosi satelliti lanciati nello spazio. Agcom stima un milione di collegamenti simultanei garantiti per ogni chilometro quadrato. Saranno miliardi invece, gli oggetti connessi nel mondo. Nessuna area vitale sarà più risparmiata (anche parchi naturalistici e foreste) con un intento di copertura del segnale pari al 98% del territorio nazionale entro il 2025. Sarà un bombardamento di microonde 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, per 365 giorni all’anno. Purtroppo sarà previsto per supportare tale tecnologia anche l’aumento, per legge, degli attuali limiti di esposizione: da 6 V/m a 61V/m, quindi 110 volte più alti! (guarda caso come raccomanda l’ICNIRP).

Cosa cambierà per la nostra salute?

Moltissimo. Se è dimostrato che per il 2G/3G/4G, il wi-fi, gli effetti sulla salute umana sono incontrovertibili, per il 5G sarà altrettanto. Ricordo quanto riporta in una recente intervista, un ricercatore stimato come il prof. M. Pall, professore di biochimica alla Washington State University, a proposito della implementazione del 5G: “tecnologia inadeguata, obsoleta e a favore dell’industria delle telecomunicazioni che comporterà numerosi e importanti danni come cecità, perdita dell’udito, cancro della pelle, infertilità maschile e problemi alla tiroide”. Chi è sensibile al tema si deve opporre con fermezza e decisione. Ricordo le moratorie prodotte da numerosi scienziati, medici e ricercatori che chiedono uno stop all’avanzamento del 5G sino a che non sia dimostrato attraverso studi indipendenti la totale innocuità biologica di questa tecnologia. Altrimenti saremo sottoposti, tutti, nessuno escluso al più grande esperimento di massa al mondo senza consenso informato.

Lei è presidente di una associazione che fa riferimento a una malattia sconosciuta, sicuramente una malattia dei nostri tempi. Ci può dire qualcosa riguardo ai sintomi, diffusione, ed eventuali riconoscimenti?

L’elettrosensibilità rappresenta una reazione avversa multiorgano caratterizzata da sintomi che variano molto per intensità, frequenza e durata che si verificano per esposizione a radiazioni elettromagnetiche emesse da diversificate sorgenti sia di alta che di bassa frequenza (dagli smartphone, al wi-fi alle antenne di telefonia mobile, ecc) per valori di campo elettromagnetico ben al di sotto di quelli previsti dalle normative nazionali ed internazionali. Una caratteristica comune è rappresentata dal fatto che la sintomatologia si presenta ogni qual volta si viene esposti ad una radiazione elettromagnetica per poi scemare con l’allontanamento da essa. Questo è un passaggio molto importante nel riconoscersi elettrosensibili. Si chiama nesso di causalità (caso/effetto). I sintomi sono espressione dell’interessamento di diversi organi ed apparati. Il sistema nervoso centrale/periferico, il sistema nervoso autonomo, l’apparato cardiovascolare e il tegumento (cute +annessi). Principali e più frequenti sono cefalea, emicrania, vertigini, nausea, acufeni, vuoti di memoria, difficoltà a concentrarsi, disturbi del sonno, tachiaritmie, rush cutanei sensazioni di bruciore e pizzicorio alla cute, disturbi alla visione, stanchezza cronica, facile esauribilità. Il 10% dei soggetti colpiti è gravemente disabile, presentando un totale capovolgimento dello stile e della qualità di vita sino al ritiro sociale. La patologia è a crescita esponenziale e va di pari passo con la diffusione delle tecnologie wireless. Stime OMS pongono al 3% la soglia superiore di incidenza. Il che equivale a milioni di persone nel mondo. Se consideriamo la sola Italia con questo valore di soglia la stima si attesta su 1.8 milioni di persone colpite. In realtà i dati forniti dall’OMS sono sottostimati. In Svizzera per esempio ne soffre il 5% della popolazione, in Germania l’8%, in Svezia sino al 10%. Sono dati impressionanti se pensiamo a quanti nel mondo possiedono almeno uno smartphone. Ed ancora più inquietante è pensare a quanti bambini siano inconsapevolmente esposti. I medici della nostra associazione vedono abbassarsi sempre più la soglia di età colpita. Per quanto concerne i riconoscimenti, la Svezia è il primo paese al mondo ad avere riconosciuto l’elettrosensibilità come disabilità (danno funzionale). In quel paese gli elettrosensibili possono adire a diritti di pari opportunità come il poter ricorrere alle schermatura delle proprie abitazioni o negli ambienti di lavoro sino a poter usufruire di stanze dedicate nei nosocomi a bassissimo impatto elettromagnetico. Il Parlamento Europeo nella storica risoluzione del 2009 richiama gli stati membri a riconoscere l’elettrosensibilità come disabilità come avvenuto in Svezia. Mentre l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa nella risoluzione del 2011 raccomanda la creazione di aree electric free per tutti i soggetti elettrosensibili. Sono passati indubbiamente non pochi anni, e decisioni da parte di organi competenti in materia non si sono viste. Confidiamo in tutti quei ricercatori, medici, scienziati che insistentemente richiedono da parte dell’OMS l’inserimento dell’EHS nei codici delle malattie internazionali (ICD) al fine di poter adire ad un giusto riconoscimento in termini diagnostico/prognostico/terapeutico. Ad oggi una larga fascia della popolazione anche in Italia è totalmente abbandonata dal sistema sanitario. Invisibile.

Qualcuno dice che siamo tutti elettrosensibili. È d’accordo?

Si, come dicevo in precedenza l’uomo è un essere elettromagnetico. Ognuno nella sua individualità possiede una soglia di sensibilità al campo elettromagnetico artificiale presente nell’ambiente. Siamo tutti elettrosensibili, solo che non tutti poi manifestano sintomi specifici e peculiari come quelli dell’elettrosensibilità durante esposizioni a sorgenti elettromagnetiche. Purtroppo è dimostrata una correlazione dose/risposta in rapporto alle esposizioni. Ciò sta a significare che mi posso sensibilizzare a livello biologico alle radiazioni prodotte dal mio wi-fi o dal mio smartphone, senza accorgermene. Ad un certo istante, magari dopo l’ennesima telefonata, inizio a sviluppare sintomi sino ad allora mai sperimentati. Si è rotto qualcosa, si è rotto quell’equilibrio mantenuto tale dai sistemi di difesa delle nostre cellule che esaurendosi nel tempo hanno permesso all’insulto esterno di vincere anche le più strenue resistenze. È fondamentale quindi adire a percorsi di prevenzione primaria attraverso norme di igiene elettrica come per esempio utilizzare uno smartphone con gli auricolari col filo, piuttosto che evitare di tenerlo nella tasca anteriore dei pantaloni, piuttosto che sostituire la connessione wi-fi con il cavo (anche a scuola). Al riguardo la nostra Associazione ha prodotto un dodecalogo per la protezione personale scaricabile dal sito http://www.elettrosensibili.it e ha improntato corsi di prevenzione e conoscenza nelle scuole di ogni ordine e grado.

Cosa vorrebbe comunicare a nome degli ammalati di EHS a un partito come il pdf, così attento all’esigenze della famiglia, dei bambini, delle future generazioni?

Abbiamo ormai pochissimi dubbi e moltissime certezze che le esposizioni alle radiazioni elettromagnetiche causino danni alla salute psicofisica, ed in particolar modo alle categorie più fragili ed esposte come donne in stato di gravidanza, neonati, bambini, adolescenti e giovani. Dobbiamo garantire alle generazioni future una crescita ed uno sviluppo armonico, in sintonia con il proprio corpo e nel rispetto di chi ci sta accanto. Siamo malati a cui sono stati privati i diritti più elementari, quello alla salute in primis. Chiediamo, da una lato di inibire l’implementazione di tecnologie (fino a prova contraria) i cui effetti sanitari e ambientali saranno devastanti per tutti, nessuno escluso, magari bloccando il decreto legge previsto per l’aumento dei limiti, dall’altro di interessarsi sempre più a categorie scartate come noi, anche attraverso l’attuazione di decreti volti alla tutela e alle pari opportunità per un doveroso reinserimento sociale (molti sono i soggetti che hanno perso il lavoro) in condizioni di vivibilità e decoro. Nessun partito (al di là di qualche singolo appartenente) fino ad ora si è chinato su questo problema andando a fondo e studiando il fenomeno. Non siamo persone contro la tecnologia, siamo persone che auspicano uno sviluppo tecnologico sostenibile.

Come reagire a questo aumento vertiginoso dell’elettrosmog?


Bisogna fare corpo tra associazioni, comitati che lottano contro l’elettrosmog, associazioni di consumatori, medici, avvocati, politici, istituzioni al fine di creare sinergie che abbiano un solo comun denominatore: l’applicazione del Principio di Precauzione nell’alveo della Prevenzione Primaria. Prevenire come si dice, è meglio che curare. La recentissima sentenza del TAR del Lazio che obbliga i Ministeri ad attuare un programma su scala nazionale di informazione sui rischi correlati all’uso della tecnologia, ne rappresenta un fulgido esempio. Non roviniamo tutto. Sarebbe un’ulteriore sconfitta. Dobbiamo vigilare.

Il 2 marzo ci sarà un incontro importante a Vicovaro che viene pubblicizzato nei vari gruppi come il gruppo fb STOP5G ITALIA e la pagina fb NO 5G popolo della famiglia. Immagino che lei parteciperà

Certamente. Il prossimo incontro di Vicovaro (Rm) che ci vedrà presenti con una relazione sull’elettrosensibilità, rappresenta a mio avviso la base di partenza per l’avvio di un percorso sinergico di dialogo e di interazione tra diversi soggetti che per diversificate sensibilità vogliono farsi carico, confrontarsi, dialogare, lavorare alacremente per il raggiungimento di quelli obiettivi che non rappresentano altro che la realizzazione del bene comune a tutela della salute di tutti.

di Elisabetta Saviotti

31 gennaio 2019

FONTE: Croce quotidiano online


Per approfondimenti:

Siti internet:

Associazione Italiana Elettrosensibili

SOS Sensibili



Pagine Facebook:

Associazione Italiana Elettrosensibili

Elettrosensibili

Stop5G ITALIA

Stop5G PRATO

NO 5G Popolo Della Famiglia

domenica 18 novembre 2018

Spagna, malattie negate: suicida giovane donna Elettrosensibile (MCS-ME/CFS-FM)


Un’altra morte inutile come nel deserto, senza nominare i colpevoli. Mia cara Sonia, riposa in pace...”.
Da alcuni anni in lotta contro il tempo. Vittima del sistema e del misconoscimento della pubblica sanità. Mascherina in volto, anche di notte, viveva avvolta in una schermatura di fortuna per proteggersi da elettrosmog, profumi e chimica pervadente. Per lei tanta solidarietà, affetto incondizionato, ma non dallo Stato. E alla fine, una giovane donna martoriata dal male invisibile, non ha più retto e due giorni fa s’è tolta la vita.
Arriva dalla Spagna la triste notizia del suicidio di Sonia Cuetos (47enne, mamma di un figlio), da soli tre anni gravemente malata di Elettrosensibilità, Sensibilità Chimica Multipla, Fibromialgia e Sindrome da Fatica cronica, malattie ambientali immuno-neuro-tossiche altamente invalidanti e prive dei livelli essenziali d’assistenza. Il suo compagno l’ha trovata esanime, riversa in casa. “Amore mio, non so in che momento hai deciso di lasciarmi la mano e volare da sola, mi sarebbe piaciuto avere il tempo di salutarti con calma, per farti sapere quanto ti amavo e avevo bisogno di te, perché la mia bambina, anche se non Credevi, avevo bisogno di te più di te che di te
.

Sui social in molti stanno piangendo la scomparsa di Sonia, epilogo in fotocopia dell’ennesima tragedia come quella di un’altra donna spagnola, Angela Jean (elettrosensibile di Madrid, suicida nel 2012). Sonia abitava a Laredo, comune di 12.000 anime nella comunità autonoma della Cantabria, sulla costa orientale. Un servizio televisivo la mostra come prigioniera, costretta a sopravvivere in una stanza ricoperta da nastri e fogli d’alluminio: in assenza dello Stato, per lei s’era mobilitata la solidarietà della gente comune che, per pagarle le cure nella clinica della Fondazione Alborada, per una raccolta fondi aveva promosso una marcia di solidarietà. Sul suo profilo Facebook, in molti ora postano il loro volto coperto da mascherina anti-odori, per non farla sentire sola anche nell’estremo viaggio. “Questa foto me l’hanno fatta la settimana scorsa nel giardino della Fondazione Alborada – ha scritto Sonia nel suo ultimo post del 29 Settembre – Questi sono i primi passi di un trattamento molto lungo e molto costoso. Voglio ringraziare di tutto cuore la collaborazione ricevuta da molte persone che in maniera altruista e solidale mi hanno aiutata ad arrivare fin qui. Domani c’è una marcia che organizza il Club Ademco Colindres con l’obiettivo di raccogliere fondi per me. Grazie alla mia famiglia e a tutti voi. Ho ancora bisogno di tutti.



Come già denunciato nel mio ultimo libro d’inchiesta, la Sensibilità Chimica Multipla non è riconosciuta in Spagna come in Italia dove, presentato dal senatore di maggioranza Giuseppe Pisani, è pronto un disegno legge per il riconoscimento della patologia a livello nazionale. Così per la Fibromialgia: “In qualità di Portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle – scrive Pisani che dalla prossima settimana annuncia di depositare la bozza nella XII Commissione (Igiene e Sanità) prima della discussione nell’aula del Senato – ho presentato sulla piattaforma Rousseau la prima stesura di un disegno di legge recante disposizione in favore dei soggetti affetti da MCS.” Nella bozza c’è scritto come i malati come Sonia “non vengono sufficientemente tutelati nel loro diritto ad avere un’assistenza sanitaria adeguata e commisurata all’entità ed alla gravità delle loro limitazioni attitudinali e lavorative”.

Proprio in Spagna, nella città di Segovia, a Giugno s’era poi svolta la manifestazione Stop 5G. Una simbolica muraglia umana, unita nel nome del Principio di Precauzione, si strinse in cerchio per rivendicare la supremazia del diritto alla tutela della salute pubblica sul diritto d’impresa. Sonia ha però fatto prima degli altri: decidendo di non aspettare il nuovo tsunami elettromagnetico, col suo gesto estremo manda un segnale forte al sistema. Politica, istituzioni e comunità internazionale dovranno rispondere, smettendola di sviare la triste realtà. Il problema esiste ed è grave. E va risolto, subito, con urgenza.
Ti rendiamo omaggio, cara Sonia – è scritto sui social – e sosterremo la lotta di altre persone con la tua stessa sofferenza quotidiana”. Mai più: quest’assurda conta dei morti deve finire!
di Maurizio Martucci

18 novembre 2018

FONTE: Oasi Sana


Quanta tristezza nell'apprendere notizie come queste! Com'è brutto sapere che esistono persone portate alla disperazione, e quindi a compiere insani gesti come quello di Sonia, a causa della propria malattia! Della propria malattia certo, grave, gravissima, tremendamente invalidante.... ma anche a causa dell'indifferenza dello Stato che non vuole riconoscere queste patologie e che lascia così soli, troppo soli, questi poveri malati! E ora incombe sulla nostra società questa svolta del 5 G, ovvero una grandissima minaccia di ulteriore aggravamento dell'inquinamento elettromagnetico che, se avverrà, non mancherà purtroppo di farsi sentire sulla popolazione con nefaste conseguenze sulla salute dell'uomo! Non permettiamo che questo accada... nessun progresso tecnologico, se di progresso si tratta, deve andare a ledere la salute e la dignità dell'uomo! Il tristissimo caso di Sonia sia per tutti noi un grandissimo monito in questo senso!

Marco