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martedì 7 ottobre 2014

Aiutiamo una "stella" di nome Asia, a continuare a brillare


Ciao, mi chiamo Asia e sono nata a Torino il 5 Gennaio 2008 dopo una bellissima gravidanza e un parto meraviglioso. Sono nata fisicamente perfetta: ho una testa, due braccia e due gambe come tutti i bimbi. I miei primi mesi di vita sono trascorsi nella normalità tra pappe, nanna e tante coccole, anche se crescendo mamma e papà hanno iniziato a notare che non tenevo su la testa e che non prendevo i giochini in mano… La pediatra diceva che ero solamente un po’ pigra e che bisognava stimolarmi di più…
Purtroppo però, quando avevo circa 6 mesi, ho iniziato a fare degli strani movimenti a scatto e così iniziarono le corse in ospedale e tantissimi controlli medici, da cui derivò la terribile scoperta che ha cambiato la vita della mia famiglia. Sono affetta da una terribile patologia genetica chiamata Lissencefalia, che provoca una malformazione cerebrale causando un grave ritardo psico-motorio. Sfortunatamente a questa malattia si associano frequenti crisi epilettiche classificate come “Sindrome di West”. Tutto ciò ha cambiato la mia vita e ha reso molto complicata quella della mia famiglia.
Non mi siedo, non cammino, non parlo, non mangio come tutti gli altri bambini della mia età, ma i miei occhi, i miei sorrisi e i miei versi sostengono tutti coloro che mi aiutano nel continuare la mia battaglia per trovare una cura a questa patologia rara e per darmi una vita dignitosa.

Ho due genitori splendidi e tante persone che mi circondano tutti i giorni con amore. Tutti insieme hanno fondato un’associazione per me e per aiutare tutti i bambini che soffrono di patologie neurologiche. Stanno cercando di aiutarmi attraverso qualsiasi soluzione che consenta di migliorare il mio vivere quotidiano, perché purtroppo la mia malattia è rara e comporta un costante bisogno di cure riabilitative e stimolanti e di trattamento farmacologico delle crisi convulsive. Il mio cervello per apprendere le cose ha bisogno di continue stimolazioni, infatti attraverso le terapie riabilitative, che purtroppo sono possibili solo a pagamento, faccio dei piccoli miglioramenti.
La sperimentazione e i recenti studi legati alle cellule staminali mi danno speranza, ma si stanno ancora valutando le possibili conseguenze negative dei trattamenti.

Con le loro forze e con il minimo aiuto dello Stato, ahimè, i miei genitori non sono in grado di darmi tutte le cure di cui avrei bisogno e che mi consentirebbero di alleviare un po' le mie pene, come il soffrire di continui mal di pancia e di reflusso gastroesofageo.
La mia mamma lotta continuamente con gli enti statali e regionali, le Asl, l’INPS per gli ausili che dovrebbero spettarmi di diritto, ma purtroppo non è così facile. Vorrei avere una casa senza barriere architettoniche e magari un aiuto per la mia mamma che è impegnata con me costantemente come ad esempio l’acquisto di un’automobile accessibile alle carrozzine o di una bicicletta particolare che potrebbe consentirmi di andare a passeggio con la mia famiglia.

La fiducia non ci manca e continuiamo a coltivare ogni giorno la speranza che un giorno io possa abbracciare la mia famiglia e giocare con la mia sorellina come fanno tutti.
Se hai voglia di conoscermi di persona o di avere altre informazioni su di me, puoi contattare la mia mamma Ylenia che sarà lieta di accoglierti, di spedirti referti medici e tutto ciò di cui avrai bisogno per conoscere la mia storia e per aiutarmi.
Sto cercando di far conoscere la mia grave situazione e di sensibilizzare il Governo e chi di dovere nell’aiutare i bimbi che soffrono, perché nulla deve spegnere la luce che brilla negli occhi dei bambini. Se vorrai aiutarmi ne sarò lieta.

La piccola Asia Lastella deve continuare a brillare.

Se sei con me e vuoi aiutarmi puoi farlo attraverso una donazione a questo numero di conto specificando nella causale “Asia Lastella”.
IBAN IT94 L031 2730 3700 0000 0000 240


Per approfondimenti sulla storia della piccola Asia:
Sito web Aiutiamo "la stella" a brillare

Gruppi Facebook:
La piccola Asia Lastella

La piccola Asia Lastella (comunità)


Ecco un altra bambina che ha bisogno di tutto il nostro aiuto e del nostro Amore.
Condividiamo la storia della piccola Asia e, ancor di più, aiutiamola concretamente con un contributo economico alle coordinate sopraindicate. Ogni aiuto, anche piccolo, è importante per la piccola Asia, perchè questa stellina possa continuare a "brillare" lungo il percorso della sua vita. E chi più di un bambino malato ne hai il pieno diritto?
Grazie veramente di cuore a chi vorrà aiutarla!

Marco

martedì 4 giugno 2013

Aiutiamo Aurora a sorridere



Aurora è nata il 07/12/11.

Per un grave caso di malasanità, avvenuto presso l'ospedale di Gavardo (BS), ci sono stati grossi problemi durante il parto che stanno evitando ad Aurora di avere una vita dignitosa.

Il primario dell'ospedale aveva espressamente dato indicazioni, in cartella clinica, di non superare un certo orario durante il travaglio, diversamente sarebbero dovuti intervenire con un cesareo.

Nessuno ha dato seguito a questa indicazione spiegando che sapevano quello che facevano. Dopo due ore dalle direttive prescritte dal primario in cartella, i medici dicevano alla mamma di poter iniziare a spingere perche era arrivato il momento dell'espulsione della piccola, ma i tracciati del battito della piccola erano sempre piu allarmanti e le ostretiche dicevano che non c'era da preoccuparsi perche era tutto normale quello che stava succedendo. Dopo 3 ore e 37 minuti di periodo espulsivo nasce Aurora.

Il parto si è di MOLTO protratto, Aurora è andata in sofferenza cardiaca (bradicardia) e quando è nata non respirava ed era senza battito per ASFISSIA PERINATALE. Con massaggio cardiaco e l'intubazione immediata ha ripreso segni vitali. E' stata poi trasferita all'ospedale di Mantova, in quanto meglio attrezzato per la rianimazione pediatrica.
Ma anche al Carlo Poma di Mantova ci sono stati molti errori, una prima volta per una negligenza infermieristica, nel momento che sistemavano la culla ad Aurora un infermiera faceva stubare Aurora dal macchinario che la teneva in vita e la bambina subito è andata in deficit respiratorio. Vengono chiamati subito i medici perche la bimba non dava piu segni di vita, all'arrivo dei medici subito provarono con dei massaggi cardiaci ma la piccola Aurora non voleva sapere niente di riprendersi, allora come ultima possibilità provarono con l'adrenalina e solo cosi l'attività cardiaca di Aurora riprese a funzionare. Poi ancora, in questo ospedale per colpa della poca pulizia, Aurora viene infetta da un germe letale di nome (pseudomonas) e con tre mesi di antibiotici la carica batterica si è abbassata, ma ancora tutt'oggi è in atto questo germe che teniamo monitorato con analisi. Per finire, sempre in questo ospedale non si sono mai accorti che la piccola Aurora soffriva di reflusso, facendogli venire una grave polmonite.
Dopo veniamo trasferiti all'ospedale civile di Brescia dove si accorgono in che gravi condizioni era Aurora; dopo una settimana in pediatria la piccola giorno per giorno peggiorava, allora veniamo chiamati dal primario della pediatria e dal primario della rianimazione spiegandoci che Aurora a livello polmonare stava ogni giorno peggiorando sempre di piu e l'unica soluzione era trasferirla nel reparto di rianimazione pediatrica, intubarla immediatamente e dopo qualche giorno sottoporla a un intervento chirurgico per posizionargli la cannula (tracheostomia), e ci aggiungevano ancora che solo così potevamo salvare la vita della nostra piccola Aurora.

Tralasciamo volutamente orari e dettagli più specifici, in quanto oggetto di indagini.

Oggi le condizioni della piccola Aurora sono queste: affetta da tetraparesi spastica, epilessia sintomatica, disfagia (portatrice di PEG e tracheostomia) e deficit visivo da asfissia perinatale a prognosi infausta.

NON ESISTE UNA TERAPIA FARMACOLOGICA EFFICACE.

L'unica speranza per Aurora è quella di poter accedere alle cure compassionevoli della Fondazione Stamina, del Dott. Davide Vannoni.


FONTE E PAGINA FACEBOOK:
https://www.facebook.com/AiutiamoAuroraASorridere


Non si può veramente rimanere indifferenti di fronte alla dolorosissima storia della piccola Aurora, travagliata da un infinità di problemi fin dalla sua nascita. E non si può non volerle bene.
Per una situazione come la sua, così complicata e rara, non esistono terapie farmacologiche efficaci, ma una sola, unica speranza: quella di sottoporla alla somministrazione di cellule staminali mesenchimali secondo il Metodo Stamina. Ma la bambina, come tanti altri malati, non fanno parte di quel ridotto numero di malati che rientrano nella sperimentazione di questo Protocollo. Una cosa molto triste, una cosa che speriamo possa veramente cambiare, affinchè si possa dare una speranza e donare un sorriso ad Aurora, alla sua famiglia, e ai tanti malati che si aggrappano tenacemente a questo nuovo metodo di cura per la propria situazione.
 
Marco 

mercoledì 6 giugno 2012

L’Sos di Alessandro (7 anni) colpito da una malattia improvvisa e crudele

LA STORIA - Aveva pochi mesi. E una diagnosi ipietosa: tetraparesi, gravi lesioni cerebrali ed epilessia. Prima del referto finale un lungo calvario di visite, paure e dubbi. La malattia non è irreversibile, ma il trattamento riabilitativo è un percorso lungo e costoso

TORINO – C’è un bambino di 7 anni, Alessandro, che ha una vita difficile davanti per una malattia improvvisa e crudele che gli ha cambiato ogni prospettiva quando aveva pochi mesi. E i genitori con grande coraggio stanno portando avanti una lotta difficile.

IL RACCONTO DELLA MADRE
Alessandro nasce il 30 dicembre 2003 con parto cesareo, uno splendido e sanissimo neonato con indice Apgar 9/10. Il 4 gennaio 2004 facciamo ritorno a casa con il piccolo che conosce la sorellina Milena di 5 anni: ora siamo una bellissima e felice famigliola, siamo tutti al colmo della gioia. Ma Milena dopo due settimane si ammala di una banale forma influenzale con mal di gola. Abbiamo un pediatra privato di fiducia che contattiamo per far visitare la bambina e nel frattempo facciamo visitare Alessandro per precauzione, che sta bene. Milena guarisce nel giro di una settimana, ma Alessandro comincia a tossicchiare. Lo facciamo dunque visitare nuovamente dal pediatra che ci dice che il bimbo sta bene, ma, per stare più tranquilli, gli dà una copertura omeopatica, con l’invito a tenerlo informato telefonicamente su eventuali peggioramenti. Il bambino apparentemente sta bene, non ha un solo grado di febbre, non tossisce, mangia e dorme. Ma in cuor mio di mamma, non sono tranquilla e tempesto di telefonate il medico, informandolo dei miei dubbi; lui mi tranquillizza e quando gli chiedo una visita nei due giorni seguenti mi risponde che se il bambino mangia e dorme non è necessaria alcuna visita. Mi sono purtroppo fidata delle sue parole e da qui è cominciato il dramma del mio bambino. In realtà Alessandro stava “covando” una bronchiolite, un’infezione ai bronchioli che può manifestarsi subdolamente anche senza febbre. L’amara scoperta la facciamo due giorni dopo, quando Alessandro ha delle crisi convulsive. Portato urgentemente in ambulanza all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, viene visitato dai medici che gli diagnosticano una setticemia da bronchiolite. In seguito ad una crisi respiratoria viene intubato e portato in rianimazione; viene portato in “coma indotto” farmacologico per fermare le sopraggiunte crisi epilettiche. La situazione è disperata e i medici ci “preparano” al peggio e cioè che molto probabilmente il nostro bambino non ce l’avrebbe fatta e se fosse sopravvissuto avrebbe proseguito la sua vita come un vegetale, attaccato ad una macchina sia per poter respirare che per nutrirsi.


LA DIAGNOSI
Alessandro è un bambino forte e tenace e lo dimostra fin da subito: decide di sopravvivere e di attaccarsi alla vita. Dopo due mesi di ricovero di cui i primi 15 giorni in terapia intensiva, torna a casa, ma con una diagnosi pesante: TETRAPARESI, GRAVI LESIONI CEREBRALI ED EPILESSIA.


LE PRIME CURE I genitori di Alessandro una volta tornato a casa tentano per il primo anno di vita la riabilitazione offerta dall’Asl di zona, che consiste in due ore alla settimana di terapia occupazionale. Ma non migliora, resta ipotonico.

LA SPERANZA
Per caso i genitori vengono a conoscenza di un centro onlus di educazione alla riabilitazione, l’Agor di Verona diretto dalla dottoressa Bruna Dozzo. Dopo una prima visita ricevono delle risposte precise: le cerebrolesioni si possono recuperare, a patto che la persona colpita venga trattata tutti i giorni con stimolazioni mirate. Gli viene dato un programma di esercizi fisioterapici mirati a recuperare le varie funzioni tattili, visive, uditive, vestibolari, motorie, da svolgere quotidianamente a casa con l’aiuto di volontari. Alessandro ha 14 mesi quando comincia a lavorare per raggiungere la sua autonomia e i risultati non si fanno attendere. Dopo circa un mese comincia a tenere saldamente gli oggetti e a rotolarsi sul tappeto. Comincia a reagire alla luce e a seguire gli oggetti con gli occhi. I suoi muscoli diventano più tonici e riesce a muoversi strisciando sul tappeto. Da allora tutto cambia: i suoi progressi sono piccoli e nel giro di questi anni, affiancando, sempre su consiglio dell’Agor, altre terapie integrative, purtroppo però dai costi proibitivi.


CURE COSTOSE
Dopo aver speso tutti i risparmi (anche dei nonni) le cure riabilitative sono molto costose e la mamma di Alessandro ha dovuto abbandonare il suo posto di lavoro per stare vicino al figlio. I risultati sono promettenti e da qui nasce la necessità di chiedere aiuto al prossimo.


COME AIUTARE ALESSANDRO
Alessandro per la prima volta può contare su un futuro luminoso, molto diverso da quello che i medici avevano preventivato. L’elenco delle terapie a cui viene sottoposto il bambino si trovano sul sito web creato per lui, www.aiutiamoalessandro.it, nella speranza di raccogliere i fondi necessari per le terapie che in questi anni si sono dimostrate molto efficaci e fondamentali. Per le donazioni nel sito sono indicati il n. di c/c. bancario intestato al bambino, con vincolo tutelare (cioè il giudice tutelare dei minori a fronte di fattura di terapia ci permette di prelevare le somme necessarie) e attraverso la PayPal con la quale è possibile effettuare donazioni online. Altre informazioni anche su Facebook: https://www.facebook.com/pages/Aiutiamo-Alessandro/104485669660395

di Pierantonio Ghiglione


3 giugno 2012

FONTE: ilvostro.it
http://www.ilvostro.it/sociale/lsos-di-alessandro-7-anni-colpito-da-una-malattia-improvvisa-e-crudele/20567/


Davvero toccante e piena d'Amore la storia del piccolo Alessandro, che condivido con molto piacere sul mio blog.
Siamo in tempi difficili è vero, tuttavia chi ne avesse le possibilità dia un aiuto ad Alessandro e alla sua famiglia con una piccola donazione, ciascuno in base alle proprie possibilità. Le coordinate per aiutare Alessandro a continuare le sue cure si trovano nel suo sito il cui link è indicato nell'articolo. Si può anche diventare suoi amici attraverso Facebook, al link sopraindicato sempre nell'articolo.
Ricordiamoci sempre che tante gocce formano l'oceano e ognuno di noi può essere quella "goccia" d'Amore che può consentire ad Alessandro di avere un futuro migliore.

Marco

giovedì 1 marzo 2012

Il piccolo Mattia Salamone lancia un sos al governatore: “l’aiuto della Regione per continuare a curarsi all’estero”


Non può curarsi perché la Regione Siciliana ritarda a riconoscergli il rimborso spese per le cure all’estero. La storia di Mattia Salamone, affetto da tetraparesi spastica, ritardo psicomotorio grave ed epilessia, è ormai conosciuta oltre i confini siciliani. Nel tempo il piccolo ha conquistato i cuori di tantissimi siciliani che hanno fatto della sua, la loro battaglia. Adesso, però, Mattia, proprio in questi giorni, deve tornare a fare i conti con quella “malasanità” che lo ha ridotto in queste condizioni.

Il bambino, infatti, ha beneficiato di notevoli miglioramenti grazie alle cure ricevute in un centro specializzato in biocorrezione che opera in Israele, ma la Regione tarda a riconoscergli un rimborso spese per un nuovo ciclo di terapia. Il dott. Antonino Marano, pediatra che lo segue, ha potuto accertare che grazie alle cure ricevute al centro israeliano, Mattia, pur avendo nel 2010 soppresso i farmaci anticonvulsionanti, non soffre più di crisi epilettiche, dimostrando significativi miglioramenti sul piano neuromotorio e su quello emotivo e comportamentale. Un particolare confermato in un’accurata relazione redatta dal prof. Guarnera in forza all’Ospedale Garibaldi di Catania. Il parere, quindi, di un illustre medico, dipendente regionale, che l’assessorato regionale alla Salute non vuole tenere in considerazione ma, al contrario, con un provvedimento a firma della dottoressa Rosalia Murè, presidente della Commissione Sanitaria Regionale Ricoveri all’estero, invita la famiglia Salamone a rivolgersi a medici di Verona e Roma (peraltro il primo non risponde da mesi al telefono svela il papà di Matteo) per una consulenza sulla opportunità del prosieguo del trattamento che ha fatto star meglio Mattia. Se non è un paradosso questo poco ci manca.

Per poter proseguire il percorso di biocorrezione eseguito dal dottor Vassilev, per l’appunto nel centro attivo in Israele e noto in tutto il mondo, Mattia Salamone necessita di 15.000,00 euro iva inclusa, questa è la somma richiesta dal centro per le speciali cure. A questa somma vanno aggiunte quelle legate al trasferimento suo e del familiare che lo accompagna, nonché il vitto e l’alloggio per i giorni di permanenza all’estero. Una somma insignificante rispetto agli sprechi di denaro pubblico nella sanità siciliana di cui si parla quotidianamente.

Il papà di Mattia non ne può più di telefonare presso gli uffici del competente assessorato regionale: “Mi devono dire una volta e per tutte – dichiara il papà di Mattia – perché mio figlio non può continuare a curarsi nell’unico centro in cui ha ottenuto benefici che peraltro sono certificati da medici dell’ASP3 di Catania, quindi da personale della stessa Regione. Siamo stanchi anche perché a noi risulta che altre persone dello stesso distretto sanitario si siano recate nello stesso centro e la Regione abbia accordato il rimborso spese.

Mattia è un cittadino di serie B? Adesso Mattia – conclude il padre
si mette nelle mani del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che peraltro è un medico, esamini lui tutta la documentazione medica, che è dettagliata e completa, e se abbiamo ragione ordini all’assessorato di provvedere senza ulteriore indugio perché il tempo perso rischia di pregiudicare definitivamente le speranze concrete di una vita migliore alle quali Mattia e tutti noi siamo attaccati”.

di iena sanitaria

1 marzo 2012

FONTE: ienesiciliane.it
http://www.ienesiciliane.it/cronaca/3675-il-piccolo-mattia-salamone-lancia-un-sos-al-governatore-laiuto-della-regione-per-continuare-a-curarsi-allestero.html


Mi unisco anch'io all'accorato appello del padre di Mattia, affinche la Regione Sicilia non faccia ostruzione e riconosca a Mattia il rimborso spese delle cure che il bambino dovrà affrontare nella clinica del Prof. Vassiliev in Israele.
Le cure svolte precedentemente in questo centro hanno dato ottimi frutti, quindi è più che mai necessario che queste vengano continuate, senza ritardi, per proseguire sulla strada di questi incoraggianti miglioramenti. Non si può aspettare.... tutto quello che è possibile fare per il bene del piccolo Mattia, per garantirgli un futuro migliore, è giusto e doveroso che venga fatto.

Marco

lunedì 27 febbraio 2012

Aiutiamo il piccolo Mattia Salamone

MATTIA è affetto da una gravissima forma di disabilità (Tetraparesi Spastica, e con una rara forma di Epilessia, la Sindrome di West che conta un caso su 150.000 bimbi) e, se sara' possibile... dovra' essere sottoposto a varie cure, un tipo di fisioterapia che non esiste purtroppo qui in Italia.

Queste terapie sono eseguite sia in Slovacchia, che negli STATI UNITI d'AMERICA, e da uno scienziato in Israele.
Il costo di entrambi i cicli di terapia e' molto alto, le spese comprendono appunto le terapie, il pernottamento e tutti i mesi che dovremmo affrontare.
Spese NON rimborsabili dalla Regione Siciliana!

Purtroppo queste spese sono molto alte, ed impossibili da affrontare dalla sua famiglia; il padre è in cassa integrazione, la moglie non lavora e, con un solo stipendio e un mutuo sulle spalle da pagare di oltre 900 euro al mese per 35 anni, per loro diventa un impresa assai ardua poter curare il proprio figlio.

Per questo il piccolo Mattia e la sua famiglia hanno bisogno del nostro aiuto, della nostra solidarietà e generosità.

Si può aiutarli facendo loro un offerta a queste coordinate:

CONTO CORRENTE INTESTATO A:

COMITATO AIUTIAMO MATTIA

COORDINATE IBAN:

IT70V0577216907000000000665

BIC/SWIFT: PSANIT3P


FONTE: gruppo Facebook "Sosteniamo il piccolo Mattia Salamone"


Per maggiori informazioni si può visitare il portale di Mattia:

http://www.ilportaledimattia.com/main/

Questi sono i gruppi Facebook di Mattia:

https://www.facebook.com/groups/180874238598175/
https://www.facebook.com/groups/51644759119/


 


Cari amici,
ancora e sempre le sorti di questi piccoli "angeli" dipendono anche da noi. Tocchiamoci il cuore e aiutiamo il piccolo Mattia e la sua meravigliosa famiglia facendo un offerta alle coordinate sopraindicate, ciascuno secondo le proprie possibilità. Non dimentichiamoci mai che tante gocce formano l'oceano e noi possiamo essere quell'oceano d'Amore di cui Mattia ha tanto bisogno.
Un Grazie di cuore a tutti coloro che lo vorranno aiutare.

Marco

lunedì 30 gennaio 2012

In stato vegetativo da 47 anni. La mamma: non lo abbandonerò mai

TAVAZZANO - Da 47 anni passa tutto il giorno con il figlio Giorgio, ridotto in stato vegetativo a sei mesi d´età dalla vaccinazione antipolio. Lui non parla, non cammina più, non reagisce agli stimoli, passa la giornata sdraiato sul divano. Va imboccato, lavato e accudito in tutto. Con lui c´è solo mamma Fernanda, 74 anni, una vita passata in simbiosi con il suo bambino rubato dalla malattia. «Non posso mai lasciarlo solo - spiega con gli occhi che luccicano - da cinque anni soffre di asma, potrebbe soffocarsi, in stanza ho dovuto mettere l´ossigeno, ogni tanto gli viene un collasso. Di notte sto al suo fianco, quando ha il riflesso di darsi dei pugni in testa lo abbraccio». A volte Giorgio non dorme per tre giorni di fila, e bisogna vegliare con lui, fino a quando sprofonda in un sonno simile al coma: «Mi sembra morto, mi spavento, poi lui riemerge, torna vivo. Il vegetale di prima».

Fernanda gli ha consacrato la propria vita. Sta con lui da sola al primo piano della palazzina Aler di via Rosselli a Tavazzano con Villavesco, in provincia di Lodi. Terzo di tre figli, nel giugno del 1961 subì danni al cervello a causa della vaccinazione contro la poliomielite. «Era normalissimo. Ma il giorno dopo la puntura ci fu il primo sintomo, uno scatto della testa. I medici di Lodi mi dissero che mi inventavo tutto, mi fecero passare per scema». Fu un luminare milanese a svelare il dramma: «Andammo al suo ambulatorio, 86mila lire di visita, tutto lo stipendio di un mese di mio marito ferroviere». Il verdetto: danni irreversibili al cervello, encefalopatia da farmaco. Giorgio non avrebbe mai parlato, il suo corpo si sarebbe sviluppato scollegato dalla mente. Impara a camminare, mangia solo se imboccato, ma resta in compagnia dei suoi fantasmi. «In 47 anni non ho mai avuto l´impressione che capisse qualcosa: è rimasto un neonato di sei mesi». «I dottori ci hanno spiegato che l´encefalite - aggiunge Furio, il fratello maggiore di 55 anni - gli ha bloccato il cervello: infatti non conosce l´aggressività, ogni tanto si dondola da solo come faceva sul cavallino».

A 12 anni compare l´epilessia con attacchi fortissimi, svenimenti. E la famiglia Ciuchi si scontra un´altra volta con la sanità pubblica: «Trovare uno specialista è stata un´impresa. Finché a Milano un medico ha selezionato i farmaci giusti». Il lutto per la morte del marito, del figlio Rolando, la signora Fernanda non molla mai. Per due volte manda il figlio in comunità, poi corre a riprenderselo. Quel bambino che ormai è un ragazzo, alto 1.60 e pesante 50 chili, è sempre più problematico. Nel ´99, mentre è seduto, scivola per terra e batte un´anca. «Al pronto soccorso dicono che è una piccola contusione, lo mandano a casa. Se ne accorge il fisioterapista dopo un po´: è il femore rotto, deve essere operato. Da allora è in carrozzina».

I danni causati dalla vaccinazione non sono mai stati risarciti. Fernanda vive con i 700 euro della pensione del figlio, e i 714 del marito. Paga 150 euro di affitto. Dopo aver lottato per tanti anni dentro si sente ancora forte, ma ha paura del futuro. Ricoverarlo? «Non ci penso, sto con lui. Mi sento sfortunata, ho dato troppo agli altri, ma a questo figlio voglio un bene dell´anima, non lo abbandonerò mai». Seduti sul divano ascoltano insieme la musica e guardano la tv: Giorgio non reagisce, ma la mamma quando sente certi episodi di cronaca aumenta il volume. Come per Welby, Eluana, e per l´ultimo caso di Bollate, in provincia di Milano, dove una figlia ha soffocato la mamma malata da anni: «Per me hanno tutti diritto di vivere così come sono, non vanno mai sospese le cure, se no è come se li ammazzassero».

di Mauro rancati

21 novembre 2008

FONTE: larepubblicamilano.it
http://milano.repubblica.it/dettaglio/in-stato-vegetativo-da-47-anni-la-mamma:-non-lo-abbandonero-mai/1549496


Da questa intensa storia, fatta di Amore e di dolore, emergono principalmente 2 cose:

1) Il potenziale effetto deleterio che possono avere i vaccini, tali da poter ridurre una persona in uno stato come quello di Giorgio. Questa è una cosa di cui bisogna tenere ben in conto ogni qualvolta si porta a vaccinare i propri figli, e di cui purtroppo non si parla mai abbastanza.

2) L'immenso Amore della madre di Giorgio, Fernanda, che da tutta la propria vita per accudire il proprio amato figlio malato e disabile.
Esiste forse un Amore più grande di quello delle madri, su questa Terra? Io credo proprio di no! Onore al merito a lei e a tutte le madri che si spendono per i propri figli, malati o sani che siano, con un Amore che, se non esistesse, certamente cesserebbe di esitere anche la vita. Grazie a tutte voi!

Marco