TAVAZZANO - Da 47 anni passa tutto il giorno con il figlio Giorgio, ridotto in stato vegetativo a sei mesi d´età dalla vaccinazione antipolio. Lui non parla, non cammina più, non reagisce agli stimoli, passa la giornata sdraiato sul divano. Va imboccato, lavato e accudito in tutto. Con lui c´è solo mamma Fernanda, 74 anni, una vita passata in simbiosi con il suo bambino rubato dalla malattia. «Non posso mai lasciarlo solo - spiega con gli occhi che luccicano - da cinque anni soffre di asma, potrebbe soffocarsi, in stanza ho dovuto mettere l´ossigeno, ogni tanto gli viene un collasso. Di notte sto al suo fianco, quando ha il riflesso di darsi dei pugni in testa lo abbraccio». A volte Giorgio non dorme per tre giorni di fila, e bisogna vegliare con lui, fino a quando sprofonda in un sonno simile al coma: «Mi sembra morto, mi spavento, poi lui riemerge, torna vivo. Il vegetale di prima».
Fernanda gli ha consacrato la propria vita. Sta con lui da sola al primo piano della palazzina Aler di via Rosselli a Tavazzano con Villavesco, in provincia di Lodi. Terzo di tre figli, nel giugno del 1961 subì danni al cervello a causa della vaccinazione contro la poliomielite. «Era normalissimo. Ma il giorno dopo la puntura ci fu il primo sintomo, uno scatto della testa. I medici di Lodi mi dissero che mi inventavo tutto, mi fecero passare per scema». Fu un luminare milanese a svelare il dramma: «Andammo al suo ambulatorio, 86mila lire di visita, tutto lo stipendio di un mese di mio marito ferroviere». Il verdetto: danni irreversibili al cervello, encefalopatia da farmaco. Giorgio non avrebbe mai parlato, il suo corpo si sarebbe sviluppato scollegato dalla mente. Impara a camminare, mangia solo se imboccato, ma resta in compagnia dei suoi fantasmi. «In 47 anni non ho mai avuto l´impressione che capisse qualcosa: è rimasto un neonato di sei mesi». «I dottori ci hanno spiegato che l´encefalite - aggiunge Furio, il fratello maggiore di 55 anni - gli ha bloccato il cervello: infatti non conosce l´aggressività, ogni tanto si dondola da solo come faceva sul cavallino».
A 12 anni compare l´epilessia con attacchi fortissimi, svenimenti. E la famiglia Ciuchi si scontra un´altra volta con la sanità pubblica: «Trovare uno specialista è stata un´impresa. Finché a Milano un medico ha selezionato i farmaci giusti». Il lutto per la morte del marito, del figlio Rolando, la signora Fernanda non molla mai. Per due volte manda il figlio in comunità, poi corre a riprenderselo. Quel bambino che ormai è un ragazzo, alto 1.60 e pesante 50 chili, è sempre più problematico. Nel ´99, mentre è seduto, scivola per terra e batte un´anca. «Al pronto soccorso dicono che è una piccola contusione, lo mandano a casa. Se ne accorge il fisioterapista dopo un po´: è il femore rotto, deve essere operato. Da allora è in carrozzina».
I danni causati dalla vaccinazione non sono mai stati risarciti. Fernanda vive con i 700 euro della pensione del figlio, e i 714 del marito. Paga 150 euro di affitto. Dopo aver lottato per tanti anni dentro si sente ancora forte, ma ha paura del futuro. Ricoverarlo? «Non ci penso, sto con lui. Mi sento sfortunata, ho dato troppo agli altri, ma a questo figlio voglio un bene dell´anima, non lo abbandonerò mai». Seduti sul divano ascoltano insieme la musica e guardano la tv: Giorgio non reagisce, ma la mamma quando sente certi episodi di cronaca aumenta il volume. Come per Welby, Eluana, e per l´ultimo caso di Bollate, in provincia di Milano, dove una figlia ha soffocato la mamma malata da anni: «Per me hanno tutti diritto di vivere così come sono, non vanno mai sospese le cure, se no è come se li ammazzassero».
di Mauro rancati
21 novembre 2008
FONTE: larepubblicamilano.it
http://milano.repubblica.it/dettaglio/in-stato-vegetativo-da-47-anni-la-mamma:-non-lo-abbandonero-mai/1549496
Da questa intensa storia, fatta di Amore e di dolore, emergono principalmente 2 cose:
1) Il potenziale effetto deleterio che possono avere i vaccini, tali da poter ridurre una persona in uno stato come quello di Giorgio. Questa è una cosa di cui bisogna tenere ben in conto ogni qualvolta si porta a vaccinare i propri figli, e di cui purtroppo non si parla mai abbastanza.
2) L'immenso Amore della madre di Giorgio, Fernanda, che da tutta la propria vita per accudire il proprio amato figlio malato e disabile.
Esiste forse un Amore più grande di quello delle madri, su questa Terra? Io credo proprio di no! Onore al merito a lei e a tutte le madri che si spendono per i propri figli, malati o sani che siano, con un Amore che, se non esistesse, certamente cesserebbe di esitere anche la vita. Grazie a tutte voi!
Marco
Fernanda gli ha consacrato la propria vita. Sta con lui da sola al primo piano della palazzina Aler di via Rosselli a Tavazzano con Villavesco, in provincia di Lodi. Terzo di tre figli, nel giugno del 1961 subì danni al cervello a causa della vaccinazione contro la poliomielite. «Era normalissimo. Ma il giorno dopo la puntura ci fu il primo sintomo, uno scatto della testa. I medici di Lodi mi dissero che mi inventavo tutto, mi fecero passare per scema». Fu un luminare milanese a svelare il dramma: «Andammo al suo ambulatorio, 86mila lire di visita, tutto lo stipendio di un mese di mio marito ferroviere». Il verdetto: danni irreversibili al cervello, encefalopatia da farmaco. Giorgio non avrebbe mai parlato, il suo corpo si sarebbe sviluppato scollegato dalla mente. Impara a camminare, mangia solo se imboccato, ma resta in compagnia dei suoi fantasmi. «In 47 anni non ho mai avuto l´impressione che capisse qualcosa: è rimasto un neonato di sei mesi». «I dottori ci hanno spiegato che l´encefalite - aggiunge Furio, il fratello maggiore di 55 anni - gli ha bloccato il cervello: infatti non conosce l´aggressività, ogni tanto si dondola da solo come faceva sul cavallino».
A 12 anni compare l´epilessia con attacchi fortissimi, svenimenti. E la famiglia Ciuchi si scontra un´altra volta con la sanità pubblica: «Trovare uno specialista è stata un´impresa. Finché a Milano un medico ha selezionato i farmaci giusti». Il lutto per la morte del marito, del figlio Rolando, la signora Fernanda non molla mai. Per due volte manda il figlio in comunità, poi corre a riprenderselo. Quel bambino che ormai è un ragazzo, alto 1.60 e pesante 50 chili, è sempre più problematico. Nel ´99, mentre è seduto, scivola per terra e batte un´anca. «Al pronto soccorso dicono che è una piccola contusione, lo mandano a casa. Se ne accorge il fisioterapista dopo un po´: è il femore rotto, deve essere operato. Da allora è in carrozzina».
I danni causati dalla vaccinazione non sono mai stati risarciti. Fernanda vive con i 700 euro della pensione del figlio, e i 714 del marito. Paga 150 euro di affitto. Dopo aver lottato per tanti anni dentro si sente ancora forte, ma ha paura del futuro. Ricoverarlo? «Non ci penso, sto con lui. Mi sento sfortunata, ho dato troppo agli altri, ma a questo figlio voglio un bene dell´anima, non lo abbandonerò mai». Seduti sul divano ascoltano insieme la musica e guardano la tv: Giorgio non reagisce, ma la mamma quando sente certi episodi di cronaca aumenta il volume. Come per Welby, Eluana, e per l´ultimo caso di Bollate, in provincia di Milano, dove una figlia ha soffocato la mamma malata da anni: «Per me hanno tutti diritto di vivere così come sono, non vanno mai sospese le cure, se no è come se li ammazzassero».
di Mauro rancati
21 novembre 2008
FONTE: larepubblicamilano.it
http://milano.repubblica.it/dettaglio/in-stato-vegetativo-da-47-anni-la-mamma:-non-lo-abbandonero-mai/1549496
Da questa intensa storia, fatta di Amore e di dolore, emergono principalmente 2 cose:
1) Il potenziale effetto deleterio che possono avere i vaccini, tali da poter ridurre una persona in uno stato come quello di Giorgio. Questa è una cosa di cui bisogna tenere ben in conto ogni qualvolta si porta a vaccinare i propri figli, e di cui purtroppo non si parla mai abbastanza.
2) L'immenso Amore della madre di Giorgio, Fernanda, che da tutta la propria vita per accudire il proprio amato figlio malato e disabile.
Esiste forse un Amore più grande di quello delle madri, su questa Terra? Io credo proprio di no! Onore al merito a lei e a tutte le madri che si spendono per i propri figli, malati o sani che siano, con un Amore che, se non esistesse, certamente cesserebbe di esitere anche la vita. Grazie a tutte voi!
Marco
Caro Marco, una storia di coraggio e d'amore che solo una mamma può dare e di mamme coraggio si parla troppo poco così come poco si parla dei rischi ai quali hai accennato e nessuno che mai...paghi per gli errori che gli altri devono subire. Un inno alla vita e a tutti coloro che cercano e PRETENDONO una strada facile per uscire dalla sofferenza.Continua a senalare le tue storie di vita caro Marco che sono un insegnamento per tutti.
RispondiEliminaGrazie Caterina.
RispondiEliminaMi auguro di poter continuare ancora a lungo a segnalare queste intense storie di vita, storie in cui sono racchiusi Valori come l'Amore, il dolore, la speranza, la volontà, la delusione, il coraggio.... Valori forti che contraddistingono il percorso di vita di coloro che ne sono protagonisti.