Andrea Stella, navigatore paraplegico: "Missione compiuta. Ho dimostrato che è più facile attraversare l'Atlantico che le città"
MISSIONE COMPIUTA. Centocinquanta giorni dopo la partenza col suo catamararo dalla Spezia — dai moli della Sezione velica della Marina Militare — Andrea Stella ha raggiunto il traguardo di Miami, la città dove il 19 agosto del 2000, mentre si trovava in vacanza, in un attimo, la sua vita cambiò drammaticamente, costringendolo per sempre all’uso della sedia a rotelle: gli attimi dei colpi di pistola sparati dai rapinatori che si erano impossessati della sua auto.
«Da un male terribile è nato un grande bene». Sono state le prime parole che Andrea ha pronunciato stringendo le mani al console italiano a Miami Marco Rocca che lo attendeva insieme ad una nutrita delegazione organizzata dal referente locale della società Dante Alighieri, Arturo Mastelli.
IL «BENE» sono state le testimonianze di Andrea di amore per la vita, di speranza, di impegno che lo hanno reso "messaggero" della Convenzione dell’Onu per i diritti dei disabili, unendo la passione per il mare alla volontà di catalizzare le attenzioni sui bisogni di mobilità dei disabili. Il suo cataramano, dal nome che è un programma — Lo Spirito di Stella — è stato lo speciale «mezzo» con cui ha compito l’impresa, affiancato complessivamente, nel corso della lunga navigazione, da 12 amici, che si sono alternati nelle tappe (con imbarchi e sbarchi a Gibilterra, Gran Canaria, Guadalupa, Grenadine e Miami). Lo Spirito di Stella, 17 metri di lunghezza fuori tutto, è stato concepito per permettere ad Andrea di muoversi in sicurezza e dimostrare che «per un disabile è più facile attraversare l’Atlantico che una città», come lui ama dire, con un pizzico di provocazione. Di qui il titolo della missione: «I diritti solcano l’oceano». L’hanno patrocinata la Marina Militare, il Ministero del Turismo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), il National Oceanography Centre (Noc) e l’Enea e il Comune della Spezia. Il sindaco Massimo Federici e l’assessore Paolo Manfredini, alla partenza, avevano caricato la missione di un valore aggiunto: la promozione della Festa della Marineria, della quale Andrea ha parlato in tutti i porti in cui ha effettuato le soste.
Testimonial dell’impresa Pietro D’Alì (che ha partecipato alla traversata) assieme ai fuoriclasse della vela Mauro Pelaschier e Giovanni Soldini e al Presidente di Enit Matteo Marzotto, presenti al momento della partenza alla Spezia, insieme al vice comandante in capo del Dipartimento dell’Alto Tirreno, l’ammiraglio ispettore Giulio Cobolli e al comandante della Sezione velica della Marina, il capitano di vascello Paolo Saccenti, all’ad de La Spezia Container Terminal Marco Simonetti che hanno sostenuto concretamente e idealmente l’impresa e il suo messaggio.
«Grazie a tutti», dice Andrea, puntualizzando gli altri obiettivi della traversata.
«IL VIAGGIO — spiega — si è svolto all’insegna della sostenibilità ambientale. Lo Spirito di Stella, in coerenza ad una visione ecosostenibile e di rispetto dell’ambiente del pianeta, ha navigato sfruttando il vento e si è procurato l’energia necessaria alla normale vita di bordo senza inquinare, con pannelli solari e accumulatori installati a bordo».
Non solo, l’impresa velica è stata motivo di «monitoraggio» dello stato di salute dell’Atlantico e dei suoi riflessi sul clima. E’ avvenuto attraverso l’impegno dello spezzino Emilio Tesi, ricercatore di Environmental Ocean Team. Spiega: «Abbiamo installato a bordo del catamarano uno speciale strumento - fornito dalla Chelsea TechnologiesLTD - in grado di fare acquisizioni superficiali di temperatura, salinità e fluorescenza del mare».
Risultati?
«Li stiamo ancora elaborando; li presenteremo per la Festa della Marineria, insieme alla campagna di monitoraggio dell’Alto Tirreno, che svolgeramo per l’occasione».
«La traversata oceanica — aggiunge Andrea Stella — è stata anche occasione di ricerca medico-scientifica, col moniraggio costante dei "valori" dei velisti, per valutare esigenze alimentari e il bisogno di riposo nell’alternanza dei turni alle manovre».
Contento?
«Contento è dir poco... La felicità in questi momenti è davvero alle stelle».
La Spezia, 8 maggio 2011
FONTE: lanazione.it
http://www.lanazione.it/laspezia/cronaca/2011/05/08/502235-spezia_miami_vele_spiegate.shtml#
Posto sempre con molto piacere queste meravigliose "imprese" compiute da persone diversamente abili che, nonostante la propria disabilità, dimostrano quanto si possa fare e ottenere dalla vita, con forza di volontà, coraggio e tanto amore. In questo caso poi, oltre alla traversata dell'Atlantico che di per sè è già una grandissima impresa per una persona disabile, si aggiunge anche una motivazione scientifica ed ecologica del viaggio, aspetti anche questi di primaria importanza in un mondo così tanto inquinato come il nostro, dove il profitto sembra avere quasi sempre la prevalenza sulle ragioni di carattere ambientale e a tutela della salute dell'uomo.
Grazie Andrea per il grande esempio che ci dai!
Marco
MISSIONE COMPIUTA. Centocinquanta giorni dopo la partenza col suo catamararo dalla Spezia — dai moli della Sezione velica della Marina Militare — Andrea Stella ha raggiunto il traguardo di Miami, la città dove il 19 agosto del 2000, mentre si trovava in vacanza, in un attimo, la sua vita cambiò drammaticamente, costringendolo per sempre all’uso della sedia a rotelle: gli attimi dei colpi di pistola sparati dai rapinatori che si erano impossessati della sua auto.
«Da un male terribile è nato un grande bene». Sono state le prime parole che Andrea ha pronunciato stringendo le mani al console italiano a Miami Marco Rocca che lo attendeva insieme ad una nutrita delegazione organizzata dal referente locale della società Dante Alighieri, Arturo Mastelli.
IL «BENE» sono state le testimonianze di Andrea di amore per la vita, di speranza, di impegno che lo hanno reso "messaggero" della Convenzione dell’Onu per i diritti dei disabili, unendo la passione per il mare alla volontà di catalizzare le attenzioni sui bisogni di mobilità dei disabili. Il suo cataramano, dal nome che è un programma — Lo Spirito di Stella — è stato lo speciale «mezzo» con cui ha compito l’impresa, affiancato complessivamente, nel corso della lunga navigazione, da 12 amici, che si sono alternati nelle tappe (con imbarchi e sbarchi a Gibilterra, Gran Canaria, Guadalupa, Grenadine e Miami). Lo Spirito di Stella, 17 metri di lunghezza fuori tutto, è stato concepito per permettere ad Andrea di muoversi in sicurezza e dimostrare che «per un disabile è più facile attraversare l’Atlantico che una città», come lui ama dire, con un pizzico di provocazione. Di qui il titolo della missione: «I diritti solcano l’oceano». L’hanno patrocinata la Marina Militare, il Ministero del Turismo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), il National Oceanography Centre (Noc) e l’Enea e il Comune della Spezia. Il sindaco Massimo Federici e l’assessore Paolo Manfredini, alla partenza, avevano caricato la missione di un valore aggiunto: la promozione della Festa della Marineria, della quale Andrea ha parlato in tutti i porti in cui ha effettuato le soste.
Testimonial dell’impresa Pietro D’Alì (che ha partecipato alla traversata) assieme ai fuoriclasse della vela Mauro Pelaschier e Giovanni Soldini e al Presidente di Enit Matteo Marzotto, presenti al momento della partenza alla Spezia, insieme al vice comandante in capo del Dipartimento dell’Alto Tirreno, l’ammiraglio ispettore Giulio Cobolli e al comandante della Sezione velica della Marina, il capitano di vascello Paolo Saccenti, all’ad de La Spezia Container Terminal Marco Simonetti che hanno sostenuto concretamente e idealmente l’impresa e il suo messaggio.
«Grazie a tutti», dice Andrea, puntualizzando gli altri obiettivi della traversata.
«IL VIAGGIO — spiega — si è svolto all’insegna della sostenibilità ambientale. Lo Spirito di Stella, in coerenza ad una visione ecosostenibile e di rispetto dell’ambiente del pianeta, ha navigato sfruttando il vento e si è procurato l’energia necessaria alla normale vita di bordo senza inquinare, con pannelli solari e accumulatori installati a bordo».
Non solo, l’impresa velica è stata motivo di «monitoraggio» dello stato di salute dell’Atlantico e dei suoi riflessi sul clima. E’ avvenuto attraverso l’impegno dello spezzino Emilio Tesi, ricercatore di Environmental Ocean Team. Spiega: «Abbiamo installato a bordo del catamarano uno speciale strumento - fornito dalla Chelsea TechnologiesLTD - in grado di fare acquisizioni superficiali di temperatura, salinità e fluorescenza del mare».
Risultati?
«Li stiamo ancora elaborando; li presenteremo per la Festa della Marineria, insieme alla campagna di monitoraggio dell’Alto Tirreno, che svolgeramo per l’occasione».
«La traversata oceanica — aggiunge Andrea Stella — è stata anche occasione di ricerca medico-scientifica, col moniraggio costante dei "valori" dei velisti, per valutare esigenze alimentari e il bisogno di riposo nell’alternanza dei turni alle manovre».
Contento?
«Contento è dir poco... La felicità in questi momenti è davvero alle stelle».
La Spezia, 8 maggio 2011
FONTE: lanazione.it
http://www.lanazione.it/laspezia/cronaca/2011/05/08/502235-spezia_miami_vele_spiegate.shtml#
Posto sempre con molto piacere queste meravigliose "imprese" compiute da persone diversamente abili che, nonostante la propria disabilità, dimostrano quanto si possa fare e ottenere dalla vita, con forza di volontà, coraggio e tanto amore. In questo caso poi, oltre alla traversata dell'Atlantico che di per sè è già una grandissima impresa per una persona disabile, si aggiunge anche una motivazione scientifica ed ecologica del viaggio, aspetti anche questi di primaria importanza in un mondo così tanto inquinato come il nostro, dove il profitto sembra avere quasi sempre la prevalenza sulle ragioni di carattere ambientale e a tutela della salute dell'uomo.
Grazie Andrea per il grande esempio che ci dai!
Marco
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