Il sindaco Alessandri chiama alla mobilitazione i sindaci dell’area: “E’ un’emergenza comune”
«La collocazione a Quadro Alto della nuova discarica di Roma non è solo un problema di Riano ma un’emergenza per l’intero territorio e come tale va contrastata, in ogni sede». Lo afferma il sindaco Alessandri a due giorni dalla manifestazione di protesta che ha bloccato il traffico sulla Tiberina, alla quale, in rappresentanza della comunità monterotondese, era presente il vicesindaco Casamenti.
«Potrei ricordare - prosegue Alessandri - che il sito in questione dista da Monterotondo la stessa distanza che lo separa da Riano ma non è questo il punto. Il fatto è che la nostra area sta diventando il ricettacolo di ogni emergenza romana, il luogo privilegiato nel quale trasferire i problemi per poi poter affermare di averli risolti, il tutto in assenza di un confronto vero con il territorio e con i suoi rappresentanti. Ancora una volta ci ritroviamo a fare i conti con l’ennesima circostanza critica calata dall’alto».
Se è infatti poco più di un dettaglio il tecnicismo che individua territorialmente Quadro Alto all’interno del territorio del Comune di Roma, altrettanto inconsistente appare anche la debole rassicurazione circa una presunta “temporaneità” della nuova discarica: «Conosciamo bene - continua il sindaco - il carattere italiano del termine “temporaneo”, non è fuori luogo temere che quel tempo si traduca in decenni come accaduto altrove. In ogni caso non si può aprire una nuova discarica per poter far dire a qualcuno di aver finalmente chiuso Malagrotta».
A chi risponde che è sin troppo facile biasimare senza avanzare proposte alternative, il sindaco ricorda che la Provincia di Roma aveva presentato proposte credibili ed alternative al sito di Quadro Alto, nessuna delle quali presa in considerazione da chi di dovere. «Faccio mie - aggiunge il sindaco - le dichiarazioni dell’assessore provinciale all’Ambiente Michele Civita, il quale ha giustamente rilevato che l’individuazione di Riano sembra semplicemente lo spostamento della discarica e che l’emergenza poteva, invece, rappresentare l’occasione per creare sul serio un nuovo ciclo più innovativo e sostenibile per la gestione dei rifiuti a Roma». Ora è importante «che questo territorio risponda alla minaccia in maniera unitaria, compatta, con la mobilitazione e con ogni strumento giuridico a cui è possibile ricorrere, mettendo in campo risolute azioni comuni a salvaguardia di tutti. So bene quanto sia avvilente essere lasciati soli in queste circostanze, l’ho sperimentato in occasione della lotta contro la chiusura del nostro ospedale. Dico perciò che Riano deve avere il supporto di tutti i comuni dell’area e, in questo senso, invito i rispettivi sindaci a mettere da parte ogni differenza di collocazione politica e assumere una posizione chiara, aggiungendo la propria alle voci contro la discarica».
Occorre quindi una strategia comune di tutto il territorio, fin qui inascoltato e in qualche modo persino sbeffeggiato se è vero, come è vero, che l’annuncio dell’apertura della nuova discarica a Riano è giunto quasi contemporaneamente a quello della candidatura del Tevere e della regione Tiberina a patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco, avanzato ufficialmente da parte del presidente del Consorzio Tiberino e oggetto di un convengo in programma per il prossimo 10 novembre a Palazzo Valentini. «Onestamente - conclude il sindaco di Monterotondo - sembra di essere alle prese con uno dei soliti, sciagurati e grotteschi paradossi italiani, uno di quelli che mortificano il lavoro e le giuste aspettative di chi vive e lavora in una realtà locale con decisioni a dir poco infelici maturate altrove e per motivi non del tutto limpidi. E’ ora che questo territorio reagisca e per farlo in maniera adeguata occorre trovare il modo di essere uniti, senza distinzioni, almeno su questioni vitali che se non risolte in maniera diversa avranno conseguenze drammatiche per i cittadini di tutti i Comuni dell’area, nessuno escluso».
FONTE: comune.monterotondo.rm.it
http://www.comune.monterotondo.rm.it/homepage/news/inevidenza/no-alla-discarica-riano.aspx
E' bello vedere come un Sindaco si batta per il bene del proprio paese, facendosi garante per esso, così come ogni vero Sindaco dovrebbe fare.
In questo caso, la "gatta da pelare" è veramente grande, perchè una discarica come quella che si vuole realizzare nelle immediate vicinanze di Riano e di molti altri Comuni della zona, usando le stesse parole del Sindaco Alessandri, "avrà conseguenze drammatiche per i cittadini di tutti i Comuni dell’area, nessuno escluso".
E dire che questa poteva essere una grande possibilità per la città di Roma di attuare un nuovo ciclo più innovativo e sostenibile per la gestione dei rifiuti, che non prevedesse naturalmente nè l'apertura di nuove discariche, nè la costruzione di nuovi inceneritori. Perchè Comuni, Province e Regioni sono così ottuse da non capire che la strada per il trattamento dei rifuti non deve passare attraverso discariche ed inceneritori, entrambi drammaticamente deleteri per l'ambiente e la salute dell'uomo, mentre invece deve tendere alla massima incentivazione della riduzione, del riuso e del riciclo dei rifiuti, tendendo a una riduzione degli stessi che si possa avvicinare al 100%. E' questo quello che bisogna fare, è questa la strada che bisogna perseguire per il bene comune di tutti. Io mi auguro che questo venga recepito da coloro che ci rappresentano e governano, perchè quella del trattamento dei rifuti è una materia veramente importante, sopratutto in un mondo che è sempre più popolato, inquinato e con risorse che non sono certamente eterne.
Marco
Comunicato stampa del 10 ottobre
«La collocazione a Quadro Alto della nuova discarica di Roma non è solo un problema di Riano ma un’emergenza per l’intero territorio e come tale va contrastata, in ogni sede». Lo afferma il sindaco Alessandri a due giorni dalla manifestazione di protesta che ha bloccato il traffico sulla Tiberina, alla quale, in rappresentanza della comunità monterotondese, era presente il vicesindaco Casamenti.
«Potrei ricordare - prosegue Alessandri - che il sito in questione dista da Monterotondo la stessa distanza che lo separa da Riano ma non è questo il punto. Il fatto è che la nostra area sta diventando il ricettacolo di ogni emergenza romana, il luogo privilegiato nel quale trasferire i problemi per poi poter affermare di averli risolti, il tutto in assenza di un confronto vero con il territorio e con i suoi rappresentanti. Ancora una volta ci ritroviamo a fare i conti con l’ennesima circostanza critica calata dall’alto».
Se è infatti poco più di un dettaglio il tecnicismo che individua territorialmente Quadro Alto all’interno del territorio del Comune di Roma, altrettanto inconsistente appare anche la debole rassicurazione circa una presunta “temporaneità” della nuova discarica: «Conosciamo bene - continua il sindaco - il carattere italiano del termine “temporaneo”, non è fuori luogo temere che quel tempo si traduca in decenni come accaduto altrove. In ogni caso non si può aprire una nuova discarica per poter far dire a qualcuno di aver finalmente chiuso Malagrotta».
A chi risponde che è sin troppo facile biasimare senza avanzare proposte alternative, il sindaco ricorda che la Provincia di Roma aveva presentato proposte credibili ed alternative al sito di Quadro Alto, nessuna delle quali presa in considerazione da chi di dovere. «Faccio mie - aggiunge il sindaco - le dichiarazioni dell’assessore provinciale all’Ambiente Michele Civita, il quale ha giustamente rilevato che l’individuazione di Riano sembra semplicemente lo spostamento della discarica e che l’emergenza poteva, invece, rappresentare l’occasione per creare sul serio un nuovo ciclo più innovativo e sostenibile per la gestione dei rifiuti a Roma». Ora è importante «che questo territorio risponda alla minaccia in maniera unitaria, compatta, con la mobilitazione e con ogni strumento giuridico a cui è possibile ricorrere, mettendo in campo risolute azioni comuni a salvaguardia di tutti. So bene quanto sia avvilente essere lasciati soli in queste circostanze, l’ho sperimentato in occasione della lotta contro la chiusura del nostro ospedale. Dico perciò che Riano deve avere il supporto di tutti i comuni dell’area e, in questo senso, invito i rispettivi sindaci a mettere da parte ogni differenza di collocazione politica e assumere una posizione chiara, aggiungendo la propria alle voci contro la discarica».
Occorre quindi una strategia comune di tutto il territorio, fin qui inascoltato e in qualche modo persino sbeffeggiato se è vero, come è vero, che l’annuncio dell’apertura della nuova discarica a Riano è giunto quasi contemporaneamente a quello della candidatura del Tevere e della regione Tiberina a patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco, avanzato ufficialmente da parte del presidente del Consorzio Tiberino e oggetto di un convengo in programma per il prossimo 10 novembre a Palazzo Valentini. «Onestamente - conclude il sindaco di Monterotondo - sembra di essere alle prese con uno dei soliti, sciagurati e grotteschi paradossi italiani, uno di quelli che mortificano il lavoro e le giuste aspettative di chi vive e lavora in una realtà locale con decisioni a dir poco infelici maturate altrove e per motivi non del tutto limpidi. E’ ora che questo territorio reagisca e per farlo in maniera adeguata occorre trovare il modo di essere uniti, senza distinzioni, almeno su questioni vitali che se non risolte in maniera diversa avranno conseguenze drammatiche per i cittadini di tutti i Comuni dell’area, nessuno escluso».
FONTE: comune.monterotondo.rm.it
http://www.comune.monterotondo.rm.it/homepage/news/inevidenza/no-alla-discarica-riano.aspx
E' bello vedere come un Sindaco si batta per il bene del proprio paese, facendosi garante per esso, così come ogni vero Sindaco dovrebbe fare.
In questo caso, la "gatta da pelare" è veramente grande, perchè una discarica come quella che si vuole realizzare nelle immediate vicinanze di Riano e di molti altri Comuni della zona, usando le stesse parole del Sindaco Alessandri, "avrà conseguenze drammatiche per i cittadini di tutti i Comuni dell’area, nessuno escluso".
E dire che questa poteva essere una grande possibilità per la città di Roma di attuare un nuovo ciclo più innovativo e sostenibile per la gestione dei rifiuti, che non prevedesse naturalmente nè l'apertura di nuove discariche, nè la costruzione di nuovi inceneritori. Perchè Comuni, Province e Regioni sono così ottuse da non capire che la strada per il trattamento dei rifuti non deve passare attraverso discariche ed inceneritori, entrambi drammaticamente deleteri per l'ambiente e la salute dell'uomo, mentre invece deve tendere alla massima incentivazione della riduzione, del riuso e del riciclo dei rifiuti, tendendo a una riduzione degli stessi che si possa avvicinare al 100%. E' questo quello che bisogna fare, è questa la strada che bisogna perseguire per il bene comune di tutti. Io mi auguro che questo venga recepito da coloro che ci rappresentano e governano, perchè quella del trattamento dei rifuti è una materia veramente importante, sopratutto in un mondo che è sempre più popolato, inquinato e con risorse che non sono certamente eterne.
Marco
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