Dall’omonima pagina Facebook
Solo, Malato e in uno Stato Disumano – Sosteniamo Giorgio Pagano
Chiedo a tutti voi di mandare una mail ai telegiornali a questi indirizzi per far si che mandino le loro telecamere, tutti devono sapere, aiutatemi in questo, una mail mandata a questi indirizzi da tutti voi, potrebbe darmi un aiuto grandissimo, grazie in anticipo per il supporto
tg1.segreteria@rai.it,tg3cronaca@rai.it,tgr.lazio@rai.it, carabarbara@mediaset.it, newsmediaset@mediaset.it, articolo3@rai.it,
unomattina@rai.it, lavitaindiretta@rai.it, mattinocinque@mediaset.it
basta fare copia in colla per voi sono pochi minuti per me una vita
Il mio nome è Giorgio Pagano sono nato a Caserta il 14/01/1979 risiedo a sant’ Agata Bolognese in provincia di Bologna. Fino a due anni fa circa stavo bene, poi e’ cominciata la stanchezza che in poco tempo e’ diventata cronica, poi dopo poco sono cominciate le cadute. Allora lavoravo tantissimo tra impresa edile e i negozi così giustificavo questa stanchezza e le cadute con il fatto che stessi lavorando moltissimo. Poi una mattina di un anno fa mi sono svegliato che non riuscivo più a parlare, in ospedale mi hanno detto che avevo avuto un ictus e per questo mi hanno curato.
Dopo vari ricoveri hanno finalmente capito che la diagnosi era sbagliata ed il mio era un problema muscolare. Da li e’ cominciata un odissea fatta di biopsie, studi genetici, visite specialistiche in giro per l’ Italia, fino a quando, un anno fa un treno lanciato ad alta velocità mi travolge: ho la distrofia.
Lo scorso Settembre mi trovavo già sulla sedia a rotelle e a Dicembre sono iniziate le aritmie maligne, che mi hanno fatto finire in terapia intensiva. Il 28 Gennaio mi hanno impiantato un defibrillatore ed un pacemaker. Defibrillatore che il 19 Febbraio riavvierà il mio cuore per 12 volte. Ad Aprile sono di nuovo in ospedale, questa volta sono le apnee notturne che mi colpiscono e mi danno il respiratore a pressione positiva. A Giugno la storia si complica ulteriormente: mio fratello, l’unico che mi aiutava, finisce in carcere perché trovatosi disperato e costretto ad aiutare me si mette a spacciare per trovare i soldi necessari a portarmi in America, tenendomi allo scuro, sapendo che mai glielo avrei permesso.
In quel momento sono caduto in depressione, non riuscivo ad accettare la sedia a rotelle. Quando mi sono trovato al settimo piano del ospedale Gemelli dove un dottore mi diceva che la mia era una malattia incurabile e di non rifugiarmi dietro a false speranze, ho desiderato che quel medico mi ci buttasse giù da quel settimo piano. In quel periodo mi è scaduto il contratto d’ affitto, non rinnovatomi proprio a causa della mia malattia.
Trovatomi in mezzo ad una strada sono andato dall’assistente sociale Floriana del comune nel quale abito per raccontare la mia storia, lei mi promise che mi sarebbe stata data una casa d’emergenza, promessa che poi non e’ stata mantenuta, mi sono trovato costretto a farmi prestare 800 euro, che non so come restituire, per prendere un appartamento, dovendomi poi far carico anche delle spese dell’agenzia. Rimasto solo con mio fratello in carcere, fortunatamente un amico, Fabio Petrangelo, un vero angelo, che per quello che ha potuto, mi e’ stato vicino e mi ha aiutato.
Così ho fatto tutte le domande e le visite che questo strano meccanismo richiede per avere l assegno d’invalidità ed accompagnamento, che all’inizio mi e’ stato concesso, poi mi è stato revocato, ed intanto io continuavo a fare affidamento sugli arretrati che non si sono mai visti. Ammetto a volte ho perso la pazienza, a volte sono stato maleducato e volgare con gli assistenti sociali ed i dottori dell’inps, ma come si fa? Come devo fare per sopravvivere? perché questo non è nemmeno sopravvivere, ma è morire lentamente in solitudine. Il mio nuovo contratto di affitto scadrà a Dicembre, e naturalmente sarò di nuovo sbattuto fuori perché non pago l’affitto dato che ho dovuto scegliere se pagare quello, oppure il piccolo aiuto che Fabio mi da nelle 4 ore in cui sta con me.
L’ultima biopsia di qualche giorno fa mi ha dato l’ennesima pugnalata: i miei muscoli primitivi si stanno consumando troppo velocemente, si stanno consumando perché non riesco a fare la terapia che dovrei visto che non posso permettermi i farmaci (creatinina pura, carnitina, acido lipoico), e spesso invece di cinque pastiglie quando va bene ne prendo una.
Ho già provato a farla finita, ma non riesco a fare nemmeno quello, la vita pare volermi come io voglio lei, ma vivere così e’ per me una condanna.
Forse non riuscirò nemmeno a rivedere mio fratello fra 4 anni e otto mesi quando uscirà dal carcere. Lunedì e Martedi’ mattina saro’ a Roma per protestare per far sentire la mia voce, ed ho bisogno che la mia voce sia amplificata perche’ il mio appello non rimanga inascoltato, in Piazza Montecitorio a Roma.
21 novembre 2010
FONTE: laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com
http://laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com/2010/11/21/sosteniamo-giorgio-pagano-solo-malato-e-in-uno-stato-disumano/
Pagina Facebook di Giorgio:
https://www.facebook.com/giorgio.pagano
Gruppo creato per sostenere Giorgio:
https://www.facebook.com/pages/Solo-Malato-e-in-uno-Stato-Disumano-Sosteniamo-Giorgio-Pagano/103916246346135?sk=wall
Per aiutare concretamente Giorgio si può fare una ricarica postepay a queste coordinate:
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Il mio nome è Giorgio Pagano sono nato a Caserta il 14/01/1979 risiedo a sant’ Agata Bolognese in provincia di Bologna. Fino a due anni fa circa stavo bene, poi e’ cominciata la stanchezza che in poco tempo e’ diventata cronica, poi dopo poco sono cominciate le cadute. Allora lavoravo tantissimo tra impresa edile e i negozi così giustificavo questa stanchezza e le cadute con il fatto che stessi lavorando moltissimo. Poi una mattina di un anno fa mi sono svegliato che non riuscivo più a parlare, in ospedale mi hanno detto che avevo avuto un ictus e per questo mi hanno curato.
Dopo vari ricoveri hanno finalmente capito che la diagnosi era sbagliata ed il mio era un problema muscolare. Da li e’ cominciata un odissea fatta di biopsie, studi genetici, visite specialistiche in giro per l’ Italia, fino a quando, un anno fa un treno lanciato ad alta velocità mi travolge: ho la distrofia.
Lo scorso Settembre mi trovavo già sulla sedia a rotelle e a Dicembre sono iniziate le aritmie maligne, che mi hanno fatto finire in terapia intensiva. Il 28 Gennaio mi hanno impiantato un defibrillatore ed un pacemaker. Defibrillatore che il 19 Febbraio riavvierà il mio cuore per 12 volte. Ad Aprile sono di nuovo in ospedale, questa volta sono le apnee notturne che mi colpiscono e mi danno il respiratore a pressione positiva. A Giugno la storia si complica ulteriormente: mio fratello, l’unico che mi aiutava, finisce in carcere perché trovatosi disperato e costretto ad aiutare me si mette a spacciare per trovare i soldi necessari a portarmi in America, tenendomi allo scuro, sapendo che mai glielo avrei permesso.
In quel momento sono caduto in depressione, non riuscivo ad accettare la sedia a rotelle. Quando mi sono trovato al settimo piano del ospedale Gemelli dove un dottore mi diceva che la mia era una malattia incurabile e di non rifugiarmi dietro a false speranze, ho desiderato che quel medico mi ci buttasse giù da quel settimo piano. In quel periodo mi è scaduto il contratto d’ affitto, non rinnovatomi proprio a causa della mia malattia.
Trovatomi in mezzo ad una strada sono andato dall’assistente sociale Floriana del comune nel quale abito per raccontare la mia storia, lei mi promise che mi sarebbe stata data una casa d’emergenza, promessa che poi non e’ stata mantenuta, mi sono trovato costretto a farmi prestare 800 euro, che non so come restituire, per prendere un appartamento, dovendomi poi far carico anche delle spese dell’agenzia. Rimasto solo con mio fratello in carcere, fortunatamente un amico, Fabio Petrangelo, un vero angelo, che per quello che ha potuto, mi e’ stato vicino e mi ha aiutato.
Così ho fatto tutte le domande e le visite che questo strano meccanismo richiede per avere l assegno d’invalidità ed accompagnamento, che all’inizio mi e’ stato concesso, poi mi è stato revocato, ed intanto io continuavo a fare affidamento sugli arretrati che non si sono mai visti. Ammetto a volte ho perso la pazienza, a volte sono stato maleducato e volgare con gli assistenti sociali ed i dottori dell’inps, ma come si fa? Come devo fare per sopravvivere? perché questo non è nemmeno sopravvivere, ma è morire lentamente in solitudine. Il mio nuovo contratto di affitto scadrà a Dicembre, e naturalmente sarò di nuovo sbattuto fuori perché non pago l’affitto dato che ho dovuto scegliere se pagare quello, oppure il piccolo aiuto che Fabio mi da nelle 4 ore in cui sta con me.
L’ultima biopsia di qualche giorno fa mi ha dato l’ennesima pugnalata: i miei muscoli primitivi si stanno consumando troppo velocemente, si stanno consumando perché non riesco a fare la terapia che dovrei visto che non posso permettermi i farmaci (creatinina pura, carnitina, acido lipoico), e spesso invece di cinque pastiglie quando va bene ne prendo una.
Ho già provato a farla finita, ma non riesco a fare nemmeno quello, la vita pare volermi come io voglio lei, ma vivere così e’ per me una condanna.
Forse non riuscirò nemmeno a rivedere mio fratello fra 4 anni e otto mesi quando uscirà dal carcere. Lunedì e Martedi’ mattina saro’ a Roma per protestare per far sentire la mia voce, ed ho bisogno che la mia voce sia amplificata perche’ il mio appello non rimanga inascoltato, in Piazza Montecitorio a Roma.
21 novembre 2010
FONTE: laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com
http://laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com/2010/11/21/sosteniamo-giorgio-pagano-solo-malato-e-in-uno-stato-disumano/
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Per aiutare concretamente Giorgio si può fare una ricarica postepay a queste coordinate:
Numero carta: 4023 6005 9191 9586
Intestata a: Pagano Giorgio
Intestata a: Pagano Giorgio
Tristissima la storia di Giorgio Pagano, malato di distrofia muscolare, che si trova nella dolorosa sutuazione di non sapere come fare per pagare le tante spese che il suo stato di salute comporta.
Già essere malati di distrofia è una croce pesantissima, ma trovarsi ad essere soli senza la possibilità concreta di potersi pagare le spese di affitto, di assistenza e le cure di cui si necessita è una cosa orribile, ed è sconcertante il comportamento delle istituzioni che dovrebbero aiutarlo, per esempio pagandogli l'affitto o l'assistenza domiciliare o dandogli una casa nella quale possa abitare serenamente, e invece non lo fa.
Le parole di Giorgio, ricolme di amarezza, descrivono bene la sua triste situazione, col fratello in carcere, con le sue manifestazioni di protesta come quella di andare a Roma a protestare, di fare lo sciopero della fame o di volersi incarenare di fronte al comune del suo paese. Sono tutte manifestazioni di un stato di malessere profondo per una situazione che di certo non avrebbe mai voluto, ma che gli è toccata, e a cui non sa come far fronte. Ma se per la malattia probabilmente non c'è nulla da fare, almeno per le spese di cui abbisogna, si può, anzi si DEVE fare qualcosa, e le istituzioni hanno il dovere di aiutarlo secondo quanto recita l'Articolo 32 della Costituzione Italiana che dice: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".
Invito tutte le persone che leggeranno questo post a diventare amico di Giorgio attraverso le sue pagine Facebook e ad approfondire la sua storia leggendo gli articoli usciti su di lui, facilmente trovabili su internet, o guardando i vari video che ci sono su di lui. Sopratutto invito tutti ad aiutare concretamente Giorgio segnalando la sua storia ai vari organi d'informazione, inviando mail e lettere, o offrendo tangibilmente un aiuto in denaro operando una ricarica postepay alle coordinate sopraindicate. Ogni offerta ricevuta è molto importante perchè può aiutare Giorgio a pagare tutto quello che con la sua sola pensione d'invalidità non è in grado di coprire. Questo nella speranza che in futuro, auguriamoci il più prossimo possibile, le istituzioni intervengano concretamente in suo aiuto e Giorgio possa vivere serenamente la sua vita, anche se come malato, ma non più assillato da incombenze economiche come invece avviene ora.
Marco
Già essere malati di distrofia è una croce pesantissima, ma trovarsi ad essere soli senza la possibilità concreta di potersi pagare le spese di affitto, di assistenza e le cure di cui si necessita è una cosa orribile, ed è sconcertante il comportamento delle istituzioni che dovrebbero aiutarlo, per esempio pagandogli l'affitto o l'assistenza domiciliare o dandogli una casa nella quale possa abitare serenamente, e invece non lo fa.
Le parole di Giorgio, ricolme di amarezza, descrivono bene la sua triste situazione, col fratello in carcere, con le sue manifestazioni di protesta come quella di andare a Roma a protestare, di fare lo sciopero della fame o di volersi incarenare di fronte al comune del suo paese. Sono tutte manifestazioni di un stato di malessere profondo per una situazione che di certo non avrebbe mai voluto, ma che gli è toccata, e a cui non sa come far fronte. Ma se per la malattia probabilmente non c'è nulla da fare, almeno per le spese di cui abbisogna, si può, anzi si DEVE fare qualcosa, e le istituzioni hanno il dovere di aiutarlo secondo quanto recita l'Articolo 32 della Costituzione Italiana che dice: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".
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Marco
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