Marina è una giovane donna, dolce, gentile e più forte della sua malattia. Abita a pochi chilometri da Segrate. E' venuta a trovarci qualche tempo fa, ma non è potuta entrare in redazione. E' rimasta fuori, nel parco che circonda palazzo Mondadori: gli ambienti chiusi non “bonificati” per lei sono gravemente tossici. Quando ci siamo incontrate, non ci siamo strette la mano: Marina non deve avvicinarsi a persone che potrebbero avere sulla pelle o sugli indumenti sostanze che mandano in tilt il suo sistema immunitario. Bastano un ombretto, un profumo, tracce di fumo, di detersivi, di creme. Questa ex ragazza come tante da circa un anno vive una vita non vita, protetta (ma non abbastanza) da una maschera; prigioniera della Sensibilità Chimica Multipla. La patologia si è manifestata quando lei era poco più che ventenne e lavorava in ospedale come ortottista, ma negli ultimi 12 mesi è esplosa nella sua forma più grave. Le impedisce di usare il cellulare, mangiare cibi non bio, andare in vacanza, al cinema, abbracciare gli amici, accarezzare un bambino, dormire su un materasso, prendere un tram. Sono tantissime le sostanze che il suo organismo percepisce come nemiche reagendo con coliche, tachicardia, svenimenti, dolori, problemi respiratori. E il contatto prolungato con i “veleni” potrebbe provocare danni irreversibili. Abbiamo voluto raccontare la sua storia per portare sotto i riflettori una malattia fantasma: molti medici non la conoscono o non la riconoscono come vera patologia. E sopratutto, a differenza di quello che succede in altri Paesi, non la riconosce il Sistema sanitario nazionale, che non rimborsa le costosissime terapie. Ne parliamo nella speranza che Marina e gli altri italiani che come lei soffrono di Sensibilità Chimica Multipla (si stima l'1%, con vari livelli di gravità), possano presto curarsi, senza indebitarsi, senza essere bollati come malati immaginari.
Di Sabrina Barbieri
FONTE: Starbene
la nostra sanità dovrebbe prendere in considerazione tutte le nuove malattie ma non solo con le parole ma con fatti, purtroppo oggi si riscontrano tante malattie che non si conoscono ancora le cause.
RispondiEliminaGreat reead thankyou
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