Tutto è cominciato per un mal di denti. «Non esiste un centro attrezzato». Agonia di due mesi. «Nessun aiuto dagli ospedali»
ROMA - Sarà un'inchiesta della procura di Roma a far luce sulla morte di Linda Sabatini, 36 anni, morta sabato scorso, dopo due mesi e mezzo di agonia, nel giorno del suo compleanno. Era affetta da «Sensibilità Chimica Multipla» (MCS), una gravissima forma di intolleranza, simile a un'allergia a moltissime sostanze chimiche (detersivi, disinfettanti, profumi e farmaci) che provocano crisi respiratorie fino allo shock anafilattico. Il procuratore aggiunto Leonardo Frisani ha aperto un'indagine per omicidio colposo, per il momento contro ignoti, basata sulla denuncia dei familiari: la morte, sostengono i congiunti, è avvenuta perchè perché nessun ospedale di Roma è stato in grado curare la giovane donna.
Lunedì si sono svolti i funerali di Linda, che viveva al Salario: «Quello che ha sofferto non deve mai più accadere a un altro malato - chiede la sorella Paola, 40 anni -. Per lei il diritto alla salute è stato calpestato. È pazzesco, ma non esiste un ospedale attrezzato per la cura di questa malattia». Infatti per questi pazienti anche pareti e pavimenti sono pericolosi e devono essere «bonificati» in modo speciale per evitare di innescare reazioni devastanti, come prevedono i protocolli scientifici internazionali. A Roma l'unico ospedale dove, dalla prossima settimana, sarà aperta una stanza speciale per le visite è il Policlinico Umberto I.
Il calvario di Linda è iniziato a ottobre scorso «quando per un grave problema ai denti le hanno prescritto degli antibiotici - ricorda la sorella -. Lei però non poteva prendere medicine. Così ha iniziato a indebolirsi ogni giorno di più, l'emoglobina è scesa prima a 6 e poi a 4,7 (il valore minimo è 12 ndr ) con la pressione a 50. Non si reggeva neanche in piedi e aveva ematomi in tutto il corpo». I familiari e associazioni come la «Anchise» hanno lanciato l'allarme perché Linda rischiava di morire: «Abbiamo fatto i salti mortali per fare le trasfusioni di sangue a casa, ma ha cominciato a avere anche crisi respiratorie: le abbiamo messo la mascherina con l'ossigeno sempre, mi chiedeva aiuto con gli occhi...»
I familiari l'hanno portata anche al pronto soccorso del Policlinico Gemelli, «ma siamo dovuti andare via perché Linda peggiorava minuto dopo minuto. Abbiamo chiesto l'intervento del 118, abbiamo mandato fax a tutti gli ospedali, invano». Analoghi problemi «al Sant'Andrea», fa notare Paola. Giuseppe Genovesi, responsabile del Centro regionale MCS, rincara la dose: «Per Linda ho allertato il 118 e i vertici del Policlinico e di molti altri ospedali, ma pochi conoscono questa malattia». Da 3 anni «curo una cinquantina di malati, ma non ho mai avuto spazi attrezzati e personale. Mi aiuta solo qualche studente volontario. Molti pazienti vengono mandati dallo psichiatra o dall'allergologo...».
Venerdì scorso «ho avuto una piccola speranza di ricoverare mia sorella all'Umberto I - precisa Paola - ma purtroppo sabato Linda non ce l'ha fatta. Bastava un po' di umanità, abbiamo trovato cinismo ovunque».
di Francesco Di Frischia
12 marzo 2013
FONTE: corriere.it
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_marzo_12/allergica-antibiotici-morta-212137328050.shtml
E' terribile quanto è successo a questa giovane donna, Linda di 36 anni, malata in forma grave di MCS, una persona che ho anche avuto la fortuna di poter conoscere e di esserle amico e di cui, presto, scriverò un mio ricordo personale su di lei.
Ho un nodo alla gola a pensare a lei, a quanto le è accaduto, al fatto che ci ha lasciati così presto, e questo perchè NESSUNO si è assunto la responsabilità di accoglierla e assisterla quando era in fin di vita..... fino al tragico epilogo.
MAI PIU', MAI PIU' devono accadere cose come queste !!! E' terribile pensare che un malato di MCS non possa avere uno straccio di posto dove poter andare in caso di emergenza. E' ASSURDO E INCONCEPIBILE ! Mi auguro soltanto che questo tragico evento smuova le acque, cambi qualcosa, perchè la situazione per questi malati è veramente tragica. Bisogna veramente cambiare rotta altrimenti ci sarà soltanto da aspettare per vedere... chi sarà il prossimo !!!
Marco
Lunedì si sono svolti i funerali di Linda, che viveva al Salario: «Quello che ha sofferto non deve mai più accadere a un altro malato - chiede la sorella Paola, 40 anni -. Per lei il diritto alla salute è stato calpestato. È pazzesco, ma non esiste un ospedale attrezzato per la cura di questa malattia». Infatti per questi pazienti anche pareti e pavimenti sono pericolosi e devono essere «bonificati» in modo speciale per evitare di innescare reazioni devastanti, come prevedono i protocolli scientifici internazionali. A Roma l'unico ospedale dove, dalla prossima settimana, sarà aperta una stanza speciale per le visite è il Policlinico Umberto I.
Il calvario di Linda è iniziato a ottobre scorso «quando per un grave problema ai denti le hanno prescritto degli antibiotici - ricorda la sorella -. Lei però non poteva prendere medicine. Così ha iniziato a indebolirsi ogni giorno di più, l'emoglobina è scesa prima a 6 e poi a 4,7 (il valore minimo è 12 ndr ) con la pressione a 50. Non si reggeva neanche in piedi e aveva ematomi in tutto il corpo». I familiari e associazioni come la «Anchise» hanno lanciato l'allarme perché Linda rischiava di morire: «Abbiamo fatto i salti mortali per fare le trasfusioni di sangue a casa, ma ha cominciato a avere anche crisi respiratorie: le abbiamo messo la mascherina con l'ossigeno sempre, mi chiedeva aiuto con gli occhi...»
I familiari l'hanno portata anche al pronto soccorso del Policlinico Gemelli, «ma siamo dovuti andare via perché Linda peggiorava minuto dopo minuto. Abbiamo chiesto l'intervento del 118, abbiamo mandato fax a tutti gli ospedali, invano». Analoghi problemi «al Sant'Andrea», fa notare Paola. Giuseppe Genovesi, responsabile del Centro regionale MCS, rincara la dose: «Per Linda ho allertato il 118 e i vertici del Policlinico e di molti altri ospedali, ma pochi conoscono questa malattia». Da 3 anni «curo una cinquantina di malati, ma non ho mai avuto spazi attrezzati e personale. Mi aiuta solo qualche studente volontario. Molti pazienti vengono mandati dallo psichiatra o dall'allergologo...».
Venerdì scorso «ho avuto una piccola speranza di ricoverare mia sorella all'Umberto I - precisa Paola - ma purtroppo sabato Linda non ce l'ha fatta. Bastava un po' di umanità, abbiamo trovato cinismo ovunque».
di Francesco Di Frischia
12 marzo 2013
FONTE: corriere.it
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_marzo_12/allergica-antibiotici-morta-212137328050.shtml
E' terribile quanto è successo a questa giovane donna, Linda di 36 anni, malata in forma grave di MCS, una persona che ho anche avuto la fortuna di poter conoscere e di esserle amico e di cui, presto, scriverò un mio ricordo personale su di lei.
Ho un nodo alla gola a pensare a lei, a quanto le è accaduto, al fatto che ci ha lasciati così presto, e questo perchè NESSUNO si è assunto la responsabilità di accoglierla e assisterla quando era in fin di vita..... fino al tragico epilogo.
MAI PIU', MAI PIU' devono accadere cose come queste !!! E' terribile pensare che un malato di MCS non possa avere uno straccio di posto dove poter andare in caso di emergenza. E' ASSURDO E INCONCEPIBILE ! Mi auguro soltanto che questo tragico evento smuova le acque, cambi qualcosa, perchè la situazione per questi malati è veramente tragica. Bisogna veramente cambiare rotta altrimenti ci sarà soltanto da aspettare per vedere... chi sarà il prossimo !!!
Marco
Nessun commento:
Posta un commento