giovedì 24 maggio 2012

«Sono malata ma non capiscono»


Paziente affetta da fibromialgia: casi come il mio sono sottovalutati

di Elena Del Giudice

E’ una malattia che colpisce oltre 3 milioni di persone nel nostro Paese, è una malattia invalidante per alcune Regioni e Province, come il Trentino Alto Adige, che la riconoscono, mentre in Friuli Venezia Giulia il comportamento delle commissioni mediche provinciali, è difforme. Parliamo della fibromialgia che insieme alla encefalomielite mialgica, o sindrome da stanchezza cronica, è una malattia che genera “fantasmi”, ovvero le tante persone che ne sono affette ma che si vedono “negare” il loro malessere. «Mi chiamo Patrizia Missale e sono malata di fibromialgia», è la dichiarazione d’esordio di una donna che non intende essere un “fantasma” ma che sta invece conducendo, insieme ad altri, una battaglia affinchè questa malattia sia riconosciuta dalla Regione. A questo scopo «abbiamo anche organizzato una manifestazione davanti alla sede del consiglio regionale a Trieste - spiega - e stiamo lavorando alla costituzione di un’associazione che possa essere d’aiuto a chi, in Friuli Venezia Giulia, non ha un punto di riferimento».
Patrizia è invalida al 50% ma nonostante fosse in possesso di certificati medici di specialisti diversi che diagnosticavano la presenza di una fibromialgia primaria, la commissione medica che ha valutato il suo caso non ha inserito questa patologia tra quelle invalidanti. «So per certo - racconta - che ci sono persone residenti in regione che sono stati riconosciuti invalidi al 63% solo per la fibromialgia», denotando in questo modo la diversa valutazione di una stessa malattia. «Credo - aggiunge - che si debba invece iniziare a riconoscere la fibromialgia applicando standard di valutazione uguali ovunque perché non esistono malati di serie A e di serie B».
La fibromialgia è una sindrome caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico cronico, spesso invalidante, da rigidità mattutina, formicolii, disturbi del sonno, disturbi gastro-intestinali, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria. Arrivare ad una diagnosi non è sempre facile, a Patrizia ci sono voluti anni di visite ed esami e migliaia di euro per riuscire a capire “che cosa” fosse, «quando sarebbe stata sufficiente una visita reumatologica adeguata». Anche per questo nascerà l’associazione: per aiutare chi ne soffre a trovare le risposte che cerca.

22 maggio 2012

FONTE: MessaggeroVeneto

Nessun commento:

Posta un commento