mercoledì 27 luglio 2011

Salvatore e il viaggio della speranza: va in Israele per «risvegliarsi» dalla paralisi


Crisafulli è in stato vegetativo dal 2003, colpito dalla sindrome «locked-in»: cosciente, ma non si può muovere

CATANIA - «Speriamo vada tutto bene. Anche solo parlasse, per me sarebbe un grande risultato». Queste sono le parole di Angela Catania, madre di Salvatore Crisafulli, in stato vegetativo dal 2003, da quando un incidente stradale lo costrinse a «veder vivere». Già, perché Salvatore è perfettamente cosciente, afflitto dalla sindrome «locked-in», una condizione nella quale il paziente è sveglio ma non può muoversi oppure comunicare a causa della completa paralisi di tutti i muscoli volontari del corpo.

Infatti riesce solo a sorridere, muove la testa davanti alla telecamera. Vorrebbe dirci qualcosa. Ma non può. Giovedì 28 luglio inizierà il suo «viaggio della speranza». Andrà in Israele, a Tel-Aviv, per curarsi. Qui sarà sottoposto ad una assistenza farmacologica che ha come scopo il risveglio dal coma vegetativo. «Una cura a base di dopamina – ci racconta il fratello Pietro – su cui io e la mia famiglia poniamo molta fiducia. Ha permesso notevoli progressi per i tanti italiani che già vi si sono sottoposti, non si tratta di cellule staminali o di riabilitazione». Pietro ha fondato l'associazione «Sicilia risvegli Onlus» proprio con lo scopo di dare luce e visibilità ai «tanti Salvatore», e forse perché no, anche la speranza, la stessa che ha portato la famiglia Crisafulli a lottare, ad insistere, a cercare.

Ora si va all'estero, dopo i vari viaggi e le visite in diversi centri a Bologna, Arezzo e in Europa. Si va alla ricerca di chi sappia far cessare il dramma di un uomo e di una famiglia. Anche Salvatore non ha mai mollato, nel 2005 riesce a pronunciare la prima parola «Ma-ma». «Si emozionava quando lo coccolavamo – dice mamma Angela - e si disperava quando i medici dicevano che il suo pianto era solo provocato da riflessi incondizionati». Erano e sono i segni vistosi di un miglioramento, seppur graduale. È forte Salvatore, nel 2006 ha scritto una lettera a Piergiorgio Welby supplicandolo di non rinunciare alla vita, di combattere insieme a lui. Nel finale di quella lettera è diretto l'invito di Salvatore a Welby: «Mi piacerebbe incontrarti, guardandoci negli occhi, chissà, magari cambieresti idea». Oggi, a Catania, nell'abitazione di Salvatore si terrà una conferenza stampa. La famiglia Crisafulli ringrazierà la Regione Sicilia che ha autorizzato queste cure. Parteciperà anche Irene Sampognaro, moglie di Giuseppe Marletta, anche lui in stato vegetativo, anche lui pronto per un altro viaggio. Partirà successivamente.

Rosario Sardella

27 luglio 2011

FONTE: corrieredelmezzogiorno.it
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/notizie/cronaca/2011/27-luglio-2011/salvatore-viaggio-speranza-vain-israele-risvegliarsi-paralisi-1901184565084.shtml


Sono IMMENSAMENTE felice di riportare questa notizia che tutti aspettavamo. Oggi, 28 luglio 2011, Salvatore partirà per questo viaggio della speranza alla volta della clinica del famoso neuroendocrinologo russo, il Dott. Vitali Vassiliev, in Israele. Era tanto atteso, sperato, agognato questo viaggio.... ed oggi finalmente diverrà realtà. Cosa posso dire in proposito? Posso solo dire che l'Amore, la tenacia e la costanza sono state premiate, quelle di Salvatore certamente, ma anche quelle di Pietro, suo fratello, e di tutta la sua famiglia, che si sono instancabilmente spesi per fare in modo che questo viaggio divenisse realtà. E questo viaggio, possiamo proprio dirlo, è veramente la vittoria della tenacia, della costanza e dell'Amore.
Buona fortuna Salvatore, qualunque saranno gli esiti delle cure che intraprenderai, noi continueremo sempre ad esserti vicini, a seguirti e ad incoraggiarti, così come tu continuerai ad essere, non c'è alcun dubbio, un grandissimo esempio per tutti noi. Che il Signore ti benedica.

Marco

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