venerdì 26 novembre 2010

Polveri sottili e acque reflue, l'Italia deferita alla corte UE

La Commissione europea ha deciso di intervenire a causa del mancato rispetto delle legislazione in materia di Pm10 e trattamento dei liquami. Insieme a noi Spagna, Portogallo e Cipro. Sotto osservazione anche la direttiva sul rendimento energetico degli edifici

BRUXELLES - La Commissione europea punta il dito sul Paese e ha deciso di mettere l'Italia sul banco degli imputati alla Corte di giustizia dell'Ue. Sotto accusa, i livelli di polveri sottili e trattamento delle acque reflue.

Nel primo caso, il nostro Paese è stato deferito insieme a Spagna, Portogallo e Cipro. Per Bruxelles "non è stato finora affrontato in modo efficace il problema delle emissioni eccessive di Pm10", i cui valori limite sono stati superati in numerose zone.

Gli Stati membri dovevano adeguarsi entro il 2005 alla legislazione europea, secondo la quale i cittadini non dovrebbero essere esposti alle microparticelle Pm10 i cui valori limite non devono essere superati per più di 35 volte in un anno di calendario. Un'esenzione è possibile fino a giugno 2011, ma solo se il Paese dimostra di avere adottato misure per rispettare gli obblighi entro il termine proprogato. La Commissione, però, ritiene che, per quanto riguarda l'Italia, "le condizioni per concedere la proroga non siano state rispettate" e per questo "ricorre alla Corte di giustizia europea".

La Commissione europea ha anche deciso per di intervenire contro il nostro Paese per il mancato rispetto delle normative comunitarie sul trattamento delle acque reflue provenienti da vari comuni della provincia di Varese e sversate nel bacino del fiume Olona. In questo caso si tratta in realtà di un secondo ricorso, per inadempienza rispetto a una sentenza della Corte già emessa quattro anni fa, nel novembre 2006, a cui le autorità italiane non hanno mai dato esecuzione. In caso di un seconda condanna, l'Italia rischia quindi pesantissime sanzioni pecuniarie giornaliere, proporzionali alla durata del mancato adeguamento.

Una terza procedura d'infrazione decisa oggi dalla commissione contro l'italia, anche se a uno stadio meno avanzato, riguarda la direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici, le informazioni utili sugli immobili che i cittadini acquistano o affittano. In questo caso si tratta di un 'parere motivato': Bruxelles minaccia il ricorso in Corte Ue se l'Italia non adotterà entro due mesi una normativa conforme alle esigenze della direttiva in materia di rilascio degli attestati di rendimento energetico degli edifici, e che includa anche l'obbligo di ispezioni periodiche degli impianti di condizionamento d'aria per valutarne il rendimento.
(24 novembre 2010)



Tanto per cambiare l'Italia non è a norma per quanto concerne le normative riguardanti l'inquinamento atmosferico, polveri sottili nella fattispecie, e il trattameto della acque reflue. Mi soffermo in particolar modo sul primo problema: cosa si può fare per contenere queste polveri sottili, così dannose per la salute dell'uomo? Si può fare tanto e ognuno di noi può fare la sua parte, senza dover sempre aspettare che lo Stato o la provincia o il nostro comune d'appartenenza emetta leggi o provvedimenti restrittivi. Iniziamo con il limitare il più possibile l'uso delle automobili.... spostiamoci a piedi se possiamo, in bicicletta (grande invenzione questa) o con i mezzi pubblici. Cerchiamo, se possibile, di acquistare anche macchine che vadano, per esempio, a metano, anzichè a benzina (io ne ho avute 2 in passato e non mi sono certo pentito di averle avute) in attesa di quelle, ancor più ecologiche, che andranno ad energia elettrica o ad idrogeno. E poi... e poi... questo è competenza di chi ci governa però... piantiamo tanti, tanti alberi dovunque, anche e sopratutto all'interno delle città. Gli alberi assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno purificano l'aria e la rendono più salubre e pulita. Persino tenere qualche pianta in casa contribuisce a migliorare notevolmente l'aria al suo interno. Chi non vorrebbe vivere in città con più alberi e maggiori spazi verdi? Se ci pensiamo basta poco per migliorare le cose..... l'inquinamento non scomparirà, almeno finchè vivremo in quest'era in cui domina il petrolio, ma l'aria che respiriamo nelle nostre città sarà certamente più pulita.

Marco

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