L’inquinamento atmosferico continua a causare "ogni anno piu’ di 350.000 morti premature in Europa. In Italia sono ancora troppi i luoghi dove, per ogni 10.000 abitanti, piu’ di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle particelle sottili”, le PM10. Lo ha detto a Bruxelles il commissario europeo all’ambiente Janez Potoknik, nell’annunciare l’invio all’Italia del "l’ultimo avvertimento scritto” nella procedura di infrazione che la Commissione europea ha aperto lo scorso anno nei confronti all’Italia.
PATOLOGIE COLLEGATE ALL’INQUINAMENTO
Bruxelles e gli Stati membri hanno negli ultimi anni dichiarato guerra alle particelle sottili contenute principalmente nelle emissioni dell’industria, del traffico e degli impianti di riscaldamento domestico, in quanto possono causare asma, problemi cardiovascolari, tumore ai polmoni e, per l’appunto, morte prematura. L’infrazione, riguarda l’applicazione della direttiva Ue sulla qualità dell’aria che è entrata in vigore nel giugno 2008 e che autorizza gli Stati membri a chiedere, nel rispetto di certe condizioni e per determinate parti del paese, una proroga di durata limitata per l’adeguamento alle norme in materia di PM10 in vigore nel 2005.
L’ITALIA OLTRE I VALORI LIMITE
L’Italia come altri Stati membri – spiega Bruxelles – "ha inviato richieste di proroga riguardanti circa 80 zone situate in 17 regioni e province autonome”. Bruxelles ha però "respinto gran parte delle richieste in quanto le zone non soddisfacevano tutte le condizioni previste dalla direttiva, in particolare la garanzia del rispetto dei valori limite Ue entro il termine della proroga”. I valori limite per il PM10 impongono una concentrazione annuale di 40 microgrammi per m3 e una concentrazione giornaliera di 50 microgrammi per m3, che non puo’ essere superata piu’ di 35 volte per anno civile. La palla è ora nel campo dell’Italia.
Bruxelles e gli Stati membri hanno negli ultimi anni dichiarato guerra alle particelle sottili contenute principalmente nelle emissioni dell’industria, del traffico e degli impianti di riscaldamento domestico, in quanto possono causare asma, problemi cardiovascolari, tumore ai polmoni e, per l’appunto, morte prematura. L’infrazione, riguarda l’applicazione della direttiva Ue sulla qualità dell’aria che è entrata in vigore nel giugno 2008 e che autorizza gli Stati membri a chiedere, nel rispetto di certe condizioni e per determinate parti del paese, una proroga di durata limitata per l’adeguamento alle norme in materia di PM10 in vigore nel 2005.
L’ITALIA OLTRE I VALORI LIMITE
L’Italia come altri Stati membri – spiega Bruxelles – "ha inviato richieste di proroga riguardanti circa 80 zone situate in 17 regioni e province autonome”. Bruxelles ha però "respinto gran parte delle richieste in quanto le zone non soddisfacevano tutte le condizioni previste dalla direttiva, in particolare la garanzia del rispetto dei valori limite Ue entro il termine della proroga”. I valori limite per il PM10 impongono una concentrazione annuale di 40 microgrammi per m3 e una concentrazione giornaliera di 50 microgrammi per m3, che non puo’ essere superata piu’ di 35 volte per anno civile. La palla è ora nel campo dell’Italia.
FONTE: mondoecoblog
Quello dell'inquinamento dell'aria, in particolar modo delle particelle sottili, è uno dei problemi ambientali più scottanti che ci siano. Ed è un problema ben difficile da risolvere perchè le fonti che causano questo inquinamento sono innumerevoli, dai fumi delle industrie, agli scarichi delle automobili, agli impianti di riscaldamento delle case e così via. Che cosa si può fare allora per fermare questo disastro che causa così tante morti? Personalmente temo che, finchè vivremo in quest'era dove domina il petrolio, ci sarà ben poco da fare, perchè l'uomo non rinuncerà mai alla propria automobile così come alle comodità della vita moderna. L'inquinamento dell'aria si potrà forse contenere, con appopriati accorgimenti che è bene vengano messi in atto al più presto (e in Italia ce ne sarebbe parecchio bisogno visto il grado d'inquinamento delle nostre città), ma eliminarlo no, con questa società non è proprio pensabile.
Ma anche l'era del petrolio terminerà.... e allora, soltanto allora, quando l'energia prodotta dal petrolio dovrà giocoforza essere sostituita (e questo succederà prima o poi, perchè i giacimenti petroliferi non sono eterni), allora anche l'inquinamento dell'aria si ridimensionerà e i nostri cieli torneranno ad essere respirabili. Questo almeno è quello che io credo succederà, non nel breve termine, ma credo che accadrà.
Marco
Nessun commento:
Posta un commento