lunedì 23 dicembre 2013

Gli incredibili, una famiglia speciale

Rosalba e Bruno accolgono ragazzi disabili. Una scelta di vita apparentemente incredibile seguita anche dal primogenito e dalla moglie che hanno adottato tre “figli speciali”. Perché quando s’inciampa nell’amore è difficile rialzarsi 

Una scelta d’amore. Due genitori normalissimi compiono una scelta apparentemente fuori ogni logica, quella di accogliere bimbi disabili che nessuno vuole. Rosalba Gentile e Bruno De Luca hanno addirittura acquistato una casa in campagna, studiata proprio per ospitare figli speciali.

Una scelta radicale che portano avanti da oltre vent’anni, senza curarsi delle difficoltà e delle critiche che sono arrivate anche dai familiari. Ora tra l’altro non sono più soli, perché Pietro, il loro figlio più grande insieme alla moglie Francesca hanno adottato tre figli speciali. Adesso in questo complesso di tre villette ci sono tre nuclei familiari: Bruno e Rosalba con tre figli (di cui due disabili gravi) Pietro e Francesca e Andrea con la moglie (fratello di Pietro). Hanno realizzato una piccola comunità dell’Associazione Papa Giovanni XXIII che vive queste intense esperienze di accoglienza in nome del reciproco sostegno.

Bruno e Rosalba hanno raccontato in un libro la loro bellissima esperienza “Un Camper XXL. Viaggio di una famiglia sovrabbondante... nell’amore” e ora alcuni di quei figli speciali sono cresciuti e sono ancora con loro.

Ernesto è un ragazzo autistico grave ed è stato accolto in tenera età; ora ha diciotto anni ha due occhi grandi, grandi che sembrano due lembi di cielo. Egli è in perenne movimento, nel giardino, poi si mette a giocare con la terra e mangia tutto quello che gli capita. Spesso emette urli, sia di giorno sia di notte, tanto che i genitori per attutire un po’ i rumori notturni hanno fatto foderare la sua camera di pareti fono assorbenti. E’ vietato lasciare qualsiasi porta aperta, specie quella della cucina, Ernesto, infatti, tocca ogni cosa e se sono alimenti fa sparire tutto, quello che può mangia e quello che non riesce lo nasconde per togliere ogni prova del misfatto. Il frigorifero è con serrature e tutte le porte hanno anche doppie serrature, una vita dove la noia non può esistere.

Ernesto come molti autistici gravi vive in un mondo tutto suo, quasi impenetrabile, ma ci sono momenti in cui decide di elargire e ricevere coccole. E’ un ragazzone ma non sembra averne cognizione, lui si siede in braccio a suo padre e lo inonda di baci, abbracci e di sorrisi che scioglierebbero il cuore più duro! Sono momenti infiniti dove Ernesto pare non stancarsi mai di elargire effusioni e di riceverne.

Poi c’è Mario, un ragazzo di 23 anni è affetto sia da autismo che dalla sindrome di down. Non parla mai, o meglio ha detto una sola parola dopo essere uscito dalla camera della terapia intensiva dell’ospedale. Aveva rischiato di morire (era ancora pieno di tubicini) e come vide la sua madre adottiva Rosalba, la guardò e disse con tutte le sue forze: “Mamma”! In ventitré anni della sua vita la parola “mamma” rimane l’unica pronunciata da Mario e solo in quell’occasione. Anche con Mario i genitori devono sempre stare allerta, il giovane ha l’abitudine di mangiarsi le mani, arrivando a farsi male. E’ un sistema che lui ha per verificare il suo corpo, però mette molta apprensione e i genitori escogitano ogni volta nuovi rimedi per limitare al massimo i danni dovuti a questa strana abitudine.

C’è anche M.R. una ragazza di ventun’anni con un passato difficile che in questo periodo si trova in Inghilterra per cercare lavoro.

Nella villetta accanto ai coniugi De Luca c’è il nucleo familiare di Pietro e Francesca che hanno tre figli in affido (e uno naturale) due sono piccoli e provengono da situazioni familiari difficili e una ragazzina di diciannove anni con ritardi mentali. Pietro è molto giovane (ha ventotto anni) e ha seguito la scelta dei suoi genitori di accogliere i figli che nessuno vuole. Pietro ama dire che è “inciampato” in questa decisione, la moglie Francesca ha scelto di adottare figli speciali e lui è “scivolato” in quest’avventura d’amore vero.
Sono tanti i motivi di questa decisione non comune di accoglienza di bimbi e ragazzi difficili, ma uno, quello fondante, è la Fede. Un credo profondo che mette in pratica le parole del Vangelo.

di Riccardo Rossi

26 aprile 2013

FONTE: goleminformazione.it



Una storia bellissima, stupenda, in cui l'Amore, quello Vero, regna sovrano.
Amore sì, ma anche coraggio, perchè per fare quello che hanno scelto di fare Bruno e Rosalba occorre avere anche tanto coraggio, il coraggio di intraprendere una scelta che è per i più irrazionale, fuori da ogni logica, con mille difficoltà da affrontare, una scelta che ha attirato loro infatti anche molte critiche. Ma evidentemente il gorgo d'Amore in cui si sono infilati è stato più forte di tutto e in questo vortice d'Amore sono finiti anche il figlio Pietro e sua moglie Francesca, anch'essi divenuti genitori di 3 figli "speciali".
"Chapeau" veramente a questa splendida famiglia, con tutta l'ammirazione di cui dispongo. E con questa meravigliosa storia, faccio il mio più grande augurio a tutti per un magnifico S. Natale, ricolmo di Pace, di Gioia e di Amore !
AUGURONI !!!


Marco

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