sabato 10 settembre 2011

Gli USA avvisarono D'Alema: “L'uranio impoverito uccide”


Documenti Nato e filmati dimostrano che il governo non adottò misure di protezione per i nostri soldati

All'epoca del conflitto dei Balcani il governo di centrosinistra non poteva non sapere che l'uranio impoverito uccideva. Ci sono carte sconvolgenti che lo provano. Che parlano chiaro. Documenti top secret su carta intestata Nato che testimoniano come i vituperati alleati americani avessero messo in allerta anche l'esecutivo D'Alema dei pericoli per i soldati italiani collegati alle sostanze contenute nei proiettili usati in Bosnia e in Kosovo e precedentemente anche in Somalia.
Le direttive emanate dalla Nato sin dalla metà degli anni Novanta – e di cui oggi si discuterà nei dettagli in un attesissima conferenza stampa a Montecitorio – parlano di precise precauzioni da adottare in casi di contatti con obiettivi colpiti con missili all'uranio e di passaggi su territori bombardati con la stessa tipologia di armamento. Filmati, fotografie e relazioni scritte confermano, invece, che gli italiani in divisa hanno operato in tutt'altre condizioni: senza difesa, senza precauzioni, senza aver la benchè minima conoscenza degli effetti scaturiti dal “Du-238” col quale si veniva a contatto. Nelle note degli specialisti statunitensi si dettavano suggerimenti sul modo di vestirsi, su come intervenire in casi sospetti entro un periodo di tempo ben determinato, come e quando indossare mascherine, guanti, tute e quant'altro per difendersi dall'attacco delle polveri invisibili e assassine. Un vandemecum per sopravvivere ad ambienti contaminati (si fa l'esempio dell'atteggiamento da tenere in depositi con armi all'uranio, davanti a un obiettivo colpito dalle ogive dei proiettili esplosi – per esempio - dagli aerei A 10 anticarro).
Ma c'è di più. Leggendo fra le righe della risoluzione della terza Commissione difesa n° 7-00795 dell'11 novembre 1999 (un anno prima dell'esplosione del caso Uranio), accolta e approvata dall'allora governo di centrosinistra, si legge della perfetta conoscenza “del pericolo prima di tutto chimico piuttosto che radiologico” al momento di mandare i nostri ragazzi allo sbaraglio sotto la copertura di una missione umanitaria. Nel mentre piloti, parà, bersaglieri, carristi e granatieri italiani si alternano per portare la pace in un area devastata dalla guerra, il nostro governo faceva suoi gli impegni della Commissione mettendo nero su bianco una frase che oggi suona terrificante: “Una polvere molto fine di ossidi di uranio si disperde nell'aria ed è facilmente assorbibile dall'uomo”. Sempre dalla medesima risoluzione risulta che lo stesso esercito USA (leggi Pentagono) “ha prodotto e messo in circolazione un video per informare e allertare le truppe sui rischi connessi all'uso di proiettili all'uranio impoverito e ha predisposto un elenco di precauzioni da adottare per evitare il pericolo di contaminazione”. Per la cronaca, il video era del 1995. E sempre per la cronaca, a sentire il maresciallo Domenico Leggiero dell'Osservatorio militare, “nessuno dei soldati italiani ha mai visto quel filmato”. E proprio stamattina Rainews 24 trasmetterà un video con la testimonianza di un soldato italiano impegnato in Somalia, che ha poi avuto un figlio malformato. Ma c'è un dato politico su cui riflettere. Quello stesso governo che sapeva dei rischi chimici dell'uranio impoverito istituì, a sorpresa, la “commissione Mandelli” per i soli rischi radiologici (già precedentemente esclusi). “Chi mandò i ragazzi a morire – commenta Leggiero – ha volutamente creato una commissione con il preciso intento di autoassolversi da colpe gravissime”. Questo accadeva nel 2000, anno in cui le proiezioni dell'ospedale di Sarajevo sancivano l'incremento costante di forme tumorali con aumenti esponenziali per tumori legati alle vie respiratorie e linfatiche, tumori provocati dall'uranio impoverito.

di Gianmarco Chiocci


Questo articolo denuncia chiaramente come il problema dell'uranio impoverito fosse perfettamente a conoscenza del nostro governo, e di conseguenza anche dell'esercito, eppure nonostante questo i nostri soldati sono stati mandati allo sbaraglio senza esserne messi al corrente e senza difese e precauzioni. Un omertà GRAVISSIMA da parte del nostro governo, che GRIDA GIUSTIZIA per tutti quei ragazzi che sono morti (vedi il caso di Valery Melis, riportato nel precedente post) nell'adempimento del loro dovere, oppure che stanno lottando contro malattie altamente invalidanti (come è il caso del maggiore Calcagni) o incurabili.

Francamente sono davvero sconcertato dinanzi a tutto questo.... e non posso non chiedermi il perchè di tanta scandalosa omertà? L'unica risposta che riesco a darmi è che il nostro governo temeva forse che, messi al corrente i militari dei rischi che avrebbero corso in queste missioni, forse si sarebbero rifiutati di parteciparvi, e questo il nostro Stato non se lo poteva permettere viste le delicate questioni diplomatiche che ci legano con le altre nazioni, in particolar modo con gli Stati Uniti. Ammettere poi i rischi dell'uranio impoverito avrebbe significato anche dover risarcire tutte quelle persone che ne sarebbero rimaste vittime, altra cosa che evidentemente il nostro governo non aveva nessuna intenzione di fare. Meglio far finta di niente quindi.... e lasciare che i nostri ragazzi andassero al macello ignari di tutto!

Ma tutti i nodi vengono al pettine prima o poi, la verità presto o tardi viene sempre a galla, come infatti è accaduto..... ed ora voglio solo sperare che lo Stato cerchi almeno in parte di rimediare alle conseguenze della sua omertà, non lasciando soli a loro stessi tutti coloro che si sono ammalati servendo la Patria e impegnandosi in missioni umanitarie di grande valore, nonchè provvedendo a risarcire le famiglie di coloro che hanno visto i propri figli stroncati da mali incurabili per gli stessi motivi. Tutto questo nella concreta speranza che in futuro certi errori non si ripetano mai più e che certe verità non si TACCIANO MAI PIU'!!!

Marco

2 commenti:

  1. Caro Marco.

    Fa piacere constatare che, ogni tanto, c'è ancora chi si indigna.

    La guerra nei Balcani, alla quale ha partecipato l'Italia violando la propria Costituzione e che è costata la vita a più di 10.000 civili serbi (uomini, donne e bambini), è solo una delle tante vergogne di questo disgraziato paese.

    Ci sono molte altre verità negate come quella di piazza Fontana, la stazione di Bologna, il Dc 9 di Ustica, le trattative Stato / mafia, il "caso Moro", tanto per citarne solo alcune.

    A quanto pare, però, gli italiani assetati di verità sono una sparuta minoranza.

    La quasi totalità dei nostri connazionali sembra più interessata alle finali europee di calcio, o alle selezioni di "Veline".

    Non c'è che dire... hanno fatto un buon lavoro.

    Non che gli italiani abbiano mai avuto una grande coscienza civile, ma sono riusciti ad estirpare anche quel poco che c'era.

    Nel corso degli anni è stato attuato un formidabile progetto di manipolazione e pastorizzazione del pensiero, il quale è finalmente diventato "unico".

    La scuola, che già versava in pessime condizioni, è stata definitivamente devastata e resa inutile alla costruzione del futuro.

    La politica ha perso ogni dignità e credibilità, annichilendo ogni speranza di rinascita.

    La corruzione e il malcostume hanno creato un leviatano con oltre 10.000.000 (diecimilioni) di dipendenti pubblici, ai quali si aggiungono un'enormità di soggetti che percepiscono pensioni di invalidità e sussidi a vario titolo, emolumenti per consulenze, finanziamenti finalizzati a sostenere progetti fantasma, senza averne nessun diritto.

    Aggiungiamo il milione e duecentomila dipendenti dei partiti politici e scopriremo che per ogni italiano che lavora veramente, ce ne sono almeno tre che gli gravano sulla schiena come zecche assetate di sangue.

    Ovviamente chi ha diritto ad ottenere una pur miserabile pensione di invalidità: può anche crepare nell'indifferenza generale...

    In un clima di festa e giubilo hanno ormai quasi smantellanto quello Stato Sociale che è costato un'enormità di vite e più di un secolo di lotte.

    Ai pochi idioti che restano a rivendicare Verità e Giustizia, tra i quali mi includo volentieri, è stata rubata la Speranza.

    Anzi... hanno commesso un crimine ancora più grande: ci hanno rubato il Sogno...

    Il Sogno di una società più equa, dove le persone nascono tutte uguali e con gli stessi Diritti, dove la Legge è davvero uguale per tutti.

    Questo è il crimine più grave che potevano commettere, in spregio a tutte quelle persone che hanno sacrificato la vita in nome della Libertà e della Giustizia.

    Ma tanto, come stavo dicendo, a chi importa?

    RispondiElimina
  2. Criminali. DALEMA se sapeva é un criminale...

    RispondiElimina