domenica 4 marzo 2012

Morire d'inquinamento in Sicilia: 56mila abitanti a rischio


Il caso a Pace del Mela (Messina) ad alto rischio ambientale. La protesta contro l'elettrodotto: «Quei cavi sopra le nostre teste».

PACE DEL MELA (Messina) - La gente impietosa lo chiama «il quartiere delle signore con la parrucca». Ovvero le donne che stanno curando i loro tumori con la chemioterapia. Il vero nome è «rione Passo Vela» a Pace del Mela, poco più di seimila anime in provincia di Messina. Situato in un'area inserita tra quelle ad alto rischio ambientale, Pace del Mela è sfiorata dai cavi dell'alta tensione di Terna. Quell'azienda che qua tutti si ostinano ancora a chiamare «l'Enel». Pietro Petrella, assessore all'Ambiente della provincia di Messina casca dalle nuvole: «Non so, non credo che i fili passino sopra le case. E comunque ci sono i controlli degli enti preposti». «Ma dall'Arpa non ci è giunta nessuna segnalazione», rispondono da Terna. Ma «il palo», come lo chiama la signora Maria Conti, è vicino, troppo vicino. Dunque, «attaccato» alle abitazioni, si erge per 60 metri un elettrodotto da 380 kW. Mal di testa, leucemie, tumori e un inspiegabile aumento della natalità: questi sono i sintomi che si registrano in queste vie. Cosa li provoca? Il «palo». Mistero. L'associazione Tat (Associazione Tutela e Ambiente) raccoglie le proteste degli abitanti e censisce i malati: «Finora - afferma Guido Cavallaro, responsabile della Tat di Pace del Mela - abbiamo contato 15 casi di tumore negli ultimi 5 anni su circa 300 abitanti del quartiere». E lo dice uno che è stato sindaco del paese, uno che conosce di ciascun paesano vita e miracoli. E purtroppo anche il tipo di morte.

La centrale Edipower a San Filippo del Mela

TERNA - Secondo Terna l'elettrodotto è stato realizzato nel 1989 ed è stato autorizzato dal ministero dei Lavori Pubblici quindi rispetta a pieno la legge. Inoltre, per Terna, il cavo del conduttore dista 50 metri dalle case e il traliccio è situato a 200 metri dalle abitazioni. L'unico intervento che si è reso necessario - dicono da Terna - nel novembre del 2007 per attutire il forte rumore, dopo richiesta di un isolato cittadino. La relativa sostituzione degli isolatori ha messo tutto a posto. «Ma quannu mai», ci dice il signor Federico: «Non si rinesci a vidiru mancu a televisioni. C'è frusciu». La rassicurazioni di Terna non bastano. Anzi sono in preallarme anche i cittadini di altri 15 comuni della provincia di Messina interessati dal progetto di raddoppio della linea elettrica Sorgenti-Rizziconi (dal nome delle due stazioni poste rispettivamente in Sicilia e in Calabria). C'è infatti, secondo i sindaci dell'area, il rischio di un grave danno ambientale e sociale. Rischio vissuto da una regione, la Sicilia, che da sola rappresenta un enorme pannello solare non sfruttato per produrre energie rinnovabili. Comunque, in progetto c'è l'installazione di un cavo lungo 105 km, sia terrestre che marino, che aumenterà l'efficienza ed eviterà l'attuale congestione della rete elettrica. Dopo la realizzazione di quest'opera, in accordo con la provincia di Messina, Terna prevede opere di compensazione. «Ma compensazione di che?», si domanda un cittadino del rione Passo Vela. Nel progetto di raddoppio della linea, Terna prevede che saranno eliminati 170 km di cavi di cui ben 12 a Pace del Mela. «Ottima notizia - risponde Guido Cavallaro -. A questo punto sarà uno scherzo per Terna spostare più in là l'elettrodotto. Lo chiediamo per favore, con educazione ma con forza».


LA VALLE DEL MELA MUORE
- Ma esiste davvero un nesso tra la presenza della campata e le malattie che si sono sviluppate? In realtà, il paese sorge nella «disgraziata» Valle del Mela. Una volta profumava di fiori d’arancio, di gelsomino e ginestre che garantivano una cospicua produzione di miele di alta qualità. I numerosi alveari spontanei oggi sono scomparsi a causa del danno chimico nell'aria. Infatti, dicono gli abitanti «ora c'è puzza e malattie». La valle del Mela è un'area composta da 7 comuni messinesi, inserita tra quelle ad «alto rischio ambientale». In totale 56.000 abitanti che devono già fare i conti con:
1) i fumi della raffineria petrolchimica di Milazzo;
2) con la centrale di cogenerazione della Raffineria;
3) con la centrale elettrica alimentata ad olio combustibile a San Filippo del Mela;
4) con l'Esi di Giammoro che si occupa di trattamento e recupero di batterie fuori uso e rottami di piombo;
5) con le innumerevoli aziende dell'area di sviluppo industriale.

L'ultima novità è il progetto di costruzione di una centrale di pompaggio di metano della Snam a Monforte San Giorgio. Risultato? I morti a causa di tumori, secondo la Tat, sul totale dei decessi, in quel di Pace del Mela raggiunge la sbalorditiva cifra dell'80%. Secondo le ultime statistiche, in tutta la valle del Mela, l'inquinamento atmosferico fa numeri da brividi. Le cause? Due morti al giorno. Tumori al colon, al polmone, al seno, al cervello. A Milazzo quasi il 40% dei deceduti ha un'età media inferiore alla media dell'aspettativa di vita nazionale. Secondo L'Inail e per l’Associazione Internazionale Ricerca Cancro, le industrie della zona produrrebbero più di 150 inquinanti: 14 sicuramente cancerogeni, 44 probabilmente cancerogeni e 32 possibili cancerogeni. E chi respira quest'aria si chiede: «Ma come si può continuare a vivere in un posto così?»


di Nino Luca


FONTE: malgradotuttoblog.blogspot

http://malgradotuttoblog.blogspot.com/2009/07/morire-dinquinamento-in-sicilia-56mila.html 


Questo articolo si commenta da solo. Il forte inquinamento chimico ed elettromagnetico è causa a Pace del Mela (Messina) di una vera e propria moria a causa di tumori di ogni genere, tanto che uno dei suoi quartieri, quello del rione Passo Vela, viene tristemente ribattezzato "il quartiere delle signore con la parrucca" per i tanti casi di persone che sono sotto gli effetti di trattamenti chemioterapici.

Tutto si paga purtroppo e la Sicilia, regione bellissima ma troppo deturpata dalla mano dell'uomo, non fa eccezzione.
E dire che la Sicilia, grazie alla sua fortunata posizione geografica, potrebbe sfruttare più di qualsiasi altra Regione d'Italia quella magnifica fonte d'energia, inesauribile e senza scorie, che è il Sole. Perchè non sfruttare di più questa importantissima risorsa anzichè perseverare con centrali altamente inquinanti come quella a olio combustibile a San Filippo del Mela? Perchè non rendere la Sicilia la regione più virtuosa da un punto di vista energetico, e quindi ambientale, dell'intera penisola? Quanto ben di Dio non utilizzato per questa regione, che con una calzante similitudine l'autore di questo articolo definisce "un enorme pannello solare non sfruttato". E invece si continua a perseverare su strade sbagliate, obsolete e dal gravoso impatto ambientale.... e la gente ne paga inevitabilmente lo scotto con malattie e morti!

Marco

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