Da borgo abbandonato a ecovillaggio. Questo potrebbe essere il futuro di Sadali, località in provincia di Cagliari, al momento popolata da circa 1000 abitanti, per lo più anziani, dopo che le generazioni più giovani hanno scelto di abbandonare la Sardegna alla ricerca di una sede differente in cui costruire il proprio futuro.
E' probabilmente giunto però il momento di comprendere che la bellissima isola non merita di essere dimenticata e che può trasformarsi nella nuova terra di giovani e famiglie che vogliano lasciare la frenesia della città per adottare uno stile di vita slow.
Ecco dunque nascere l'idea di trasformare Sadali in un vero e proprio ecovillaggio, il più possibile basato sull'autosufficienza alimentare ed energetica, oltre che sul rispetto dell'ambiente. A Sadali è legato un progetto di ripopolamento, basato sul ritorno alla natura ed alla socialità. Ne è portavoce il blog "Ripopola Sadali", attraverso il quale una giovane coppia si rivolge ai sardi che vogliano traslocare in campagna o a chi ha intenzione di trasferirsi in Sardegna al fine di riuscire nel tentativo di ripopolare Sadali.
Viene sottolineata prima di tutto la collocazione di Sadali, un meraviglioso paesino di montagna definito come una vera e propria oasi naturalistica, che necessita di una rinascita che potrà essere effettuata soltanto grazie all'arrivo di nuovi e volenterosi abitanti. L'idea di base per la formazione di un ecovillaggio consiste nel riunire un gruppo affittando una casa ampia e riscaldata in paese, in cui vivere per i primi due anni e poter fare conoscenza, a fronte del pagamento di un affitto che si aggira attorno ai 150-200 euro al mese.
Nel corso di questi due anni, chi deciderà di trasferirsi o di formare una famiglia a Sadali potrà inoltre fare uso dei buoni messi a disposizione per iniziativa del Comune del valore di 200 euro, con i quali acquistare beni alimentari, legna e tutto ciò che possa essere necessario per vivere nella propria nuova casa.
Nei primi due anni di conoscenza gli interessati che si trasferiranno a Sadali potranno partecipare alla progettazione dell'ecovillaggio che li ospiterà successivamente. I buoni erogati dal Comune hanno una validità di due anni, proprio per agevolare tale processo. Nel corso di questo periodo i nuovi abitanti si potranno accordare sul luogo di realizzazione dell'ecovillaggio, sapendo di poter contare su costi piuttosto bassi per l'acquisto del terreno e di avere la possibilità di progettare abitazioni da realizzare con materiali naturali e da rendere adatte a poter sfruttare il sole come fonte di energia alternativa.
Le prime due coppie di sono già trasferite a Sadali ed hanno dato l'avvio a degli orti su di un terreno che generosamente è stato concesso loro in prestito da parte di alcuni contadini locali. L'ecovillaggio dovrà essere realizzato nel nome della solidarietà e dello spirito organizzativo e da parte di persone che siano realmente pronte all'apertura verso gli altri, al ritorno alla terra ed alla condivisione, al di fuori del contesto urbano. Per maggiori informazioni potete trovare i contatti dei diretti interessati visitando il blog "Ripopola Sadali", che riporta anche tutti i dettagli dell'iniziativa riguardante i buoni erogati dal Comune ai nuovi abitanti.
di Marta Albè
14 settembre 2012
FONTE: greenme.it
http://www.greenme.it/abitare/bioedilizia-e-bioarchitettura/8538-sadali-eco-villaggio
Con questo post non è certo mia intenzione fare alcun tipo di pubblicità a questa o a quella località, ma trovo che l'idea di progettare degli eco-villaggi a partire da delle località in stato di abbandono, o comunque in forte spopolamento, sia magnifica e certamente da condividere. Quanti paesi e paesini, sopratutto sulle nostre montagne, si presterebbero a progetti del genere? Molti.... e sarebbe davvero il modo giusto per ripopolare queste piccole "perle" abbandonate del nostro paese, oltre che creare le giuste condizioni per coloro che vogliono vivere a più a stretto contatto con la natura, nel pieno rispetto di essa.
Io mi auguro veramente che progetti come questo di Sadali (al cui Comune cui do il mio plauso, anche per l'idea dei "buoni" che si danno ai nuovi abitanti), possano veramente prendere piede, e non solo in Sardegna, ma in tutt'Italia, il tutto all'insegna della solidarietà e condivisione tra le persone e nel pieno rispetto degli ecosistemi.
Questa è la strada da seguire, questi sono gli esempi di civiltà da imitare..... per un futuro migliore nostro e dell'ambiente che ci ospita.
Marco