Lettera spedita da un ragazzo affetto da Encefalomielite Mialgica/Sindrome da Fatica Cronica.
Sono stato molto sconvolto e rattristato nell'apprendere della morte di Sophia Mirza (http://www.sophiaandme.org.uk/) e delle circostanze della sua morte. Questa storia è fin troppo familiare per me e per la mia esperienza. Sono da 20 anni un malato grave d M.E. . Per due anni e mezzo tra il 1989 e il 1992 sono stato completamente e totalmente allettato. Non potevo sollevare alcun peso ed ero accudito in casa da mia madre e lavato dalle Infermiere di Zona (District Nurses). Molti pensavano che sarei morto.
In quel periodo sono stato rinchiuso dagli psichiatri e portato all'Unità Psichiatrica xxxxxxxxxxx, all'ospedale xxxxxxx, di xxxxxx. Per sei mesi sono stato sottoposto a gravi e terribili abusi psicologici in quelle che io chiamo le loro "Camere di interrogatorio". Sono stato sottoposto ad un regime di minacce, di torture fisiche, bullismo, intimidazione, disprezzo, derisione, bugie, delusioni, malignità e più di tutto odio. Lo stress e il tormento emotivi indotti nella mia mente è stato estremo e oltre quello che si possa descrivere.
Alla fine del loro "trattamento" gli psichiatri dichiararono di aver fatto meraviglie per me e di avermi trasformato in una meravigliosa e totalmente nuova persona che era progredita immensamente nella salute mentale e nel benessere. Ma la verità era che i danni psicologici inflitti alla mia mente vulnerabile sono stati colossali e sono perdurati finora per il resto della mia vita.
Negli ultimi 14 anni ho cercato di guarire emozionalmente e di ricostruire me stesso dopo i loro sforzi e i loro successi nel distruggere la mia mente e nel distruggermi come persona, come volevano fare. Uno dei più grandi e più duraturi dei molti effetti psicologici negativi è stato l'essere soggetto ad attacchi di rabbia in cui impreco, un'incapacità di prevenire queste ondate di rabbia che salgono dal mio inconscio investendomi a livello emotivo, nel momento in cui mi sveglio dal sonno ogni mattina e poi durante il giorno. Ho lottato contro questi momenti di imprecazione verso gli psichiatri da allora, allo stesso modo in cui lotto interiormente per perdonarli. (Io credo nel perdono assoluto, ma lo trovo difficile e non semplice da fare). Davvero, almeno due di coloro che hanno commesso abuso su di me dovrebbero essere in carcere.
Qualche anno fa durante un periodo di remissione, ho iniziato ad impegnarmi in una chiesa Pentecostale molto frequentata. Nella congregazione c'era un uomo che mi disse che sua moglie era una malata grave di M.E., ma che tragicamente si era suicidata. Appresi che egli non era un gran sostenitore dell'organicità della malattia e che ella era stata ricoverata in un'unità psichiatrica in cui sia lui che il personale avevano agito in modo coercitivo verso di lei. Non era difficile capire quale fosse il resto della storia. Pensai tra me "Oh no, non un altro malato ucciso da loro". (Io li chiamo la polizia segreta psichiatrica" o la "Gestapo psichiatrica", sapendo dalla mia personale esperienza come essi operano). Avevo pensato di "sollevare un vespaio" nella congregazione dicendo ai più anziani e ai capi della chiesa che pensavo che egli avesse preso parte nell' "assassinio di sua moglie". Ma a causa del mio affaticamento mentale e necessitando di andare a casa a riposare dopo gli uffici, non ho mai intrapreso quella discussione.
Dopo che sono stato rinchiuso dagli psichiatri, entrambi i miei genitori si misero dalla loro parte e loro liquidavano e rifiutavano qualsiasi cosa provassi a spiegare loro riguardo a me. Il loro agire così ha compromesso negativamente il mio rapporto con entrambi. Per numerosi motivi (ma delle quali questa è stata la maggiore) non sono stato in contatto con mia madre per anni, neanche a Natale o per i compleanni. Ma il rapporto con mio padre è sopravvissuto, quasi, alla lotta durata anni. Ciò mostra semplicemente che gli psichiatri non solo distruggono gli individui, ma anche le famiglie!
Al momento sono gravemente malato di M.E. . Sono sempre costretto in casa e vivo da solo in un isolamento sociale estremo, essendo incapace di più di pochi minuti al giorno di conversazione con qualcuno. Posso stare un po' in piedi ma non posso camminare quasi per niente. La maggior parte della mia esistenza passa nel mio letto. Non ho assistenza a casa ma la mia spesa la ordino a domicilio da Tesco.
Vivo in una costante paura che "loro", gli psichiatri, possano un giorno venire a cercarmi di nuovo – che possano venire e buttare giù la porta e "sezionarmi" e portarmi via (in altre parole un "arresto"). So che farebbero qualsiasi cosa per avere di nuovo potere su di me per la seconda volta. E allora anche io sarei costretto a suicidarmi. L'indurre un peggioramento e i sintomi fisici che mi causerebbero sarebbero più di quanto sarei in grado sopportare. Per questa ragione ho sempre una scorta di pastiglie di sedativi, nascosta in un cassetto della mia camera da letto, che, se venissero a cercarmi, prenderei velocemente e nasconderei nei mie calzini o nella biancheria intima per portarla di nascosto nell'unità psichiatrica. E poi cercherei l'occasione per porre fine alla mia vita suicidandomi. Spero davvero che la mia vita non termini in questo modo e, ancora, sono sempre consapevole che questa è una possibilità molto reale che potrebbe accadere in ogni momento, che sarei forzato al suicidio, un altro caso di omicidio nascosto.
Forse sarebbe tempo di smettere di chiamare eufemisticamente queste morti "tragici incidenti" o "terribili incomprensioni" e chiamarle per quello che sono veramente – omicidi!
Per favore sentitevi liberi di usare questa lettera in qualsiasi modo riteniate opportuno. Io sono contento che sia riportata, stampata, riprodotto o diffusa in qualsiasi modo.
Cordiali saluti
Jonathan
scritto da Tiziana con la traduzione di Antonia Frigo
16 aprile 2012
FONTE: disabiliabili.net
http://www.disabiliabili.net/la-sfera-dei-sentimenti/214-risorse_della_rete/31695-l-agghiacciante-verita-che-si-cela-dietro-i-malati-di-sindrome-da-fatica-cronica-mecfs
Veramente AGGHIACCIANTE questa lettera scritta da questo ragazzo, Jonathan, malato grave di ME/CFS. "Agghiacciante" perchè descrive una situazione al limite dell'assurdo, quella cioè di voler far passare i malati di Encefalomielite Mialgica per malati psichiatrici, con tutte le conseguenze del caso. In questo caso poi, gli abusi psicologici subiti da questo ragazzo lasciano veramente allibiti, al punto da indurlo al SUICIDIO nel caso dovesse subire un altro ricovero forzato. Aggiungiamoci poi l'incredulità dei propri cari e chiudiamo il cerchio, un cerchio tragico nel quale purtroppo finiscono ancora tanti malati di questa patologia.
Quanta ignoranza, quanta ottusità, quanta insensibilità..... non esistono veramente parole per descrivere situazioni come queste. C'è solo la speranza che col tempo, con una maggiore conoscenza di questa patologia (e di quelle ad essa correlate come la Fibromialgia e la Sensibilità Chimica Multipla), si cada sempre meno in errori tragici come questi, fino a considerare i malati di ME per quello che veramente sono e cioè veri malati, come coloro che hanno un tumore, una sclerosi multipla o qualsiasi altro tipo di patologia organica riconosciuta. Quanto ancora dovremo aspettare perchè questo accada?
Marco