Non può curarsi perché la Regione Siciliana ritarda a riconoscergli il rimborso spese per le cure all’estero. La storia di Mattia Salamone, affetto da tetraparesi spastica, ritardo psicomotorio grave ed epilessia, è ormai conosciuta oltre i confini siciliani. Nel tempo il piccolo ha conquistato i cuori di tantissimi siciliani che hanno fatto della sua, la loro battaglia. Adesso, però, Mattia, proprio in questi giorni, deve tornare a fare i conti con quella “malasanità” che lo ha ridotto in queste condizioni.
Il bambino, infatti, ha beneficiato di notevoli miglioramenti grazie alle cure ricevute in un centro specializzato in biocorrezione che opera in Israele, ma la Regione tarda a riconoscergli un rimborso spese per un nuovo ciclo di terapia. Il dott. Antonino Marano, pediatra che lo segue, ha potuto accertare che grazie alle cure ricevute al centro israeliano, Mattia, pur avendo nel 2010 soppresso i farmaci anticonvulsionanti, non soffre più di crisi epilettiche, dimostrando significativi miglioramenti sul piano neuromotorio e su quello emotivo e comportamentale. Un particolare confermato in un’accurata relazione redatta dal prof. Guarnera in forza all’Ospedale Garibaldi di Catania. Il parere, quindi, di un illustre medico, dipendente regionale, che l’assessorato regionale alla Salute non vuole tenere in considerazione ma, al contrario, con un provvedimento a firma della dottoressa Rosalia Murè, presidente della Commissione Sanitaria Regionale Ricoveri all’estero, invita la famiglia Salamone a rivolgersi a medici di Verona e Roma (peraltro il primo non risponde da mesi al telefono svela il papà di Matteo) per una consulenza sulla opportunità del prosieguo del trattamento che ha fatto star meglio Mattia. Se non è un paradosso questo poco ci manca.
Per poter proseguire il percorso di biocorrezione eseguito dal dottor Vassilev, per l’appunto nel centro attivo in Israele e noto in tutto il mondo, Mattia Salamone necessita di 15.000,00 euro iva inclusa, questa è la somma richiesta dal centro per le speciali cure. A questa somma vanno aggiunte quelle legate al trasferimento suo e del familiare che lo accompagna, nonché il vitto e l’alloggio per i giorni di permanenza all’estero. Una somma insignificante rispetto agli sprechi di denaro pubblico nella sanità siciliana di cui si parla quotidianamente.
Il papà di Mattia non ne può più di telefonare presso gli uffici del competente assessorato regionale: “Mi devono dire una volta e per tutte – dichiara il papà di Mattia – perché mio figlio non può continuare a curarsi nell’unico centro in cui ha ottenuto benefici che peraltro sono certificati da medici dell’ASP3 di Catania, quindi da personale della stessa Regione. Siamo stanchi anche perché a noi risulta che altre persone dello stesso distretto sanitario si siano recate nello stesso centro e la Regione abbia accordato il rimborso spese.
Mattia è un cittadino di serie B? Adesso Mattia – conclude il padre – si mette nelle mani del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che peraltro è un medico, esamini lui tutta la documentazione medica, che è dettagliata e completa, e se abbiamo ragione ordini all’assessorato di provvedere senza ulteriore indugio perché il tempo perso rischia di pregiudicare definitivamente le speranze concrete di una vita migliore alle quali Mattia e tutti noi siamo attaccati”.
di iena sanitaria
1 marzo 2012
FONTE: ienesiciliane.it
http://www.ienesiciliane.it/cronaca/3675-il-piccolo-mattia-salamone-lancia-un-sos-al-governatore-laiuto-della-regione-per-continuare-a-curarsi-allestero.html
Mi unisco anch'io all'accorato appello del padre di Mattia, affinche la Regione Sicilia non faccia ostruzione e riconosca a Mattia il rimborso spese delle cure che il bambino dovrà affrontare nella clinica del Prof. Vassiliev in Israele.
Le cure svolte precedentemente in questo centro hanno dato ottimi frutti, quindi è più che mai necessario che queste vengano continuate, senza ritardi, per proseguire sulla strada di questi incoraggianti miglioramenti. Non si può aspettare.... tutto quello che è possibile fare per il bene del piccolo Mattia, per garantirgli un futuro migliore, è giusto e doveroso che venga fatto.
Marco
Il bambino, infatti, ha beneficiato di notevoli miglioramenti grazie alle cure ricevute in un centro specializzato in biocorrezione che opera in Israele, ma la Regione tarda a riconoscergli un rimborso spese per un nuovo ciclo di terapia. Il dott. Antonino Marano, pediatra che lo segue, ha potuto accertare che grazie alle cure ricevute al centro israeliano, Mattia, pur avendo nel 2010 soppresso i farmaci anticonvulsionanti, non soffre più di crisi epilettiche, dimostrando significativi miglioramenti sul piano neuromotorio e su quello emotivo e comportamentale. Un particolare confermato in un’accurata relazione redatta dal prof. Guarnera in forza all’Ospedale Garibaldi di Catania. Il parere, quindi, di un illustre medico, dipendente regionale, che l’assessorato regionale alla Salute non vuole tenere in considerazione ma, al contrario, con un provvedimento a firma della dottoressa Rosalia Murè, presidente della Commissione Sanitaria Regionale Ricoveri all’estero, invita la famiglia Salamone a rivolgersi a medici di Verona e Roma (peraltro il primo non risponde da mesi al telefono svela il papà di Matteo) per una consulenza sulla opportunità del prosieguo del trattamento che ha fatto star meglio Mattia. Se non è un paradosso questo poco ci manca.
Per poter proseguire il percorso di biocorrezione eseguito dal dottor Vassilev, per l’appunto nel centro attivo in Israele e noto in tutto il mondo, Mattia Salamone necessita di 15.000,00 euro iva inclusa, questa è la somma richiesta dal centro per le speciali cure. A questa somma vanno aggiunte quelle legate al trasferimento suo e del familiare che lo accompagna, nonché il vitto e l’alloggio per i giorni di permanenza all’estero. Una somma insignificante rispetto agli sprechi di denaro pubblico nella sanità siciliana di cui si parla quotidianamente.
Il papà di Mattia non ne può più di telefonare presso gli uffici del competente assessorato regionale: “Mi devono dire una volta e per tutte – dichiara il papà di Mattia – perché mio figlio non può continuare a curarsi nell’unico centro in cui ha ottenuto benefici che peraltro sono certificati da medici dell’ASP3 di Catania, quindi da personale della stessa Regione. Siamo stanchi anche perché a noi risulta che altre persone dello stesso distretto sanitario si siano recate nello stesso centro e la Regione abbia accordato il rimborso spese.
Mattia è un cittadino di serie B? Adesso Mattia – conclude il padre – si mette nelle mani del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che peraltro è un medico, esamini lui tutta la documentazione medica, che è dettagliata e completa, e se abbiamo ragione ordini all’assessorato di provvedere senza ulteriore indugio perché il tempo perso rischia di pregiudicare definitivamente le speranze concrete di una vita migliore alle quali Mattia e tutti noi siamo attaccati”.
di iena sanitaria
1 marzo 2012
FONTE: ienesiciliane.it
http://www.ienesiciliane.it/cronaca/3675-il-piccolo-mattia-salamone-lancia-un-sos-al-governatore-laiuto-della-regione-per-continuare-a-curarsi-allestero.html
Mi unisco anch'io all'accorato appello del padre di Mattia, affinche la Regione Sicilia non faccia ostruzione e riconosca a Mattia il rimborso spese delle cure che il bambino dovrà affrontare nella clinica del Prof. Vassiliev in Israele.
Le cure svolte precedentemente in questo centro hanno dato ottimi frutti, quindi è più che mai necessario che queste vengano continuate, senza ritardi, per proseguire sulla strada di questi incoraggianti miglioramenti. Non si può aspettare.... tutto quello che è possibile fare per il bene del piccolo Mattia, per garantirgli un futuro migliore, è giusto e doveroso che venga fatto.
Marco
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