E’ la richiesta di Lauren Hill, ragazza di appena 19 anni a cui è stato diagnosticato un tumore al cervello inoperabile un anno fa: per i medici non supererà dicembre. “Coah, vorrei giocare un’ultima partita”, ha chiesto. E l’Ncaa ha deciso di anticipare di circa due settimane la gara della sua squadra, la Mount Saint Joseph University: Lauren sarà in campo il 2 novembre prossimo
Un anno fa, quando nell’ottobre del 2013 era arrivata in Division III, Lauren Hill sentiva che stava per farcela. Il basket, la sua passione più grande fin da quando era bambina, l’aveva portata a un passo dai professionisti. Una nuova esperienza: il college e nuove amicizie da creare, quindi il sogno dell’Ncaa, da vivere con la squadra femminile della Mount Saint Joseph University.
All’inizio della scorsa stagione, però, circa un mese e mezzo dopo aver festeggiato il suo 18esimo compleanno, ecco che la sua vita cambia completamente. Siamo ancora in fase di preparazione, la stagione non è ancora iniziata. Qualcosa non va: Lauren si sente male. E’ debole, fiacca, sempre stanca. Va a farsi vedere, e quello che i medici le dicono è devastante: tumore al cervello. Maligno e inoperabile. Le danno al massimo due anni di vita.
La giovane ragazza, che praticamente da subito comincia le cure per provare a debellare il brutto male, dimostra grande forza e coraggio. Le sue giornate cambiano all’improvviso, ed è soprattutto “dentro” che Lauren si sente diversa. Ad aiutarla a superare i brutti momenti c’è il basket, che per lei rappresenta una delle poche certezze. “Non ho mai mollato per un secondo – ha detto – nemmeno quando ho ricevuto la diagnosi. Non ho mai pensato di sedermi e non vivere più la mia vita”.
Lauren può continuare a giocare, dicono i medici, almeno fino a quando riuscirà a sostenere lo sforzo fisico. La sua situazione è terminale, e per guarirla si può fare poco, ma se il basket le dà sollievo è giusto che continui a calcare il parquet. Almeno fino a quando se la sentirà. E così la ragazza va avanti un anno intero. Passa l’estate e a fine settembre Lauren si sottopone all’ennesima risonanza di controllo. Il tumore si è esteso, riducendo ulteriormente l’aspettativa di vita della 19enne giocatrice. I medici non le danno molte speranze: potrebbe non salutare l’anno nuovo.
Le compagne di squadre le organizzano una festa a sorpresa lo scorso 1° ottobre. Lauren si sente bene, viva. Torna a casa e dice ai genitori che sotto i vestiti vuole indossare una maglia da gioco. “Mi fa sentire forte”, dice. Il basket, ecco che torna centrale nella vita di Lauren la passione per il suo sport preferito. Nel frattempo la stagione 2014-2015 sta per cominciare. La prima partita della Mount Saint Joseph University vedrà la squadra in campo il 2 novembre, in anticipo di circa due settimane rispetto al previsto. L’Ncaa ha concesso l’anticipo sulla base della richiesta della stessa ragazza. “Coach, voglio giocare una partita”, la sua speranzosa richiesta. Permesso accordato: la sua squadra potrà anticipare la gara d’esordio. Purtroppo per Lauren adesso il tempo è fondamentale, e anche pochi giorni possono fare la differenza. Tra non molto sarà un angelo, che con tutta probabilità continuerà a giocare a basket. Dovunque sarà.
di Andrea Tabacco
16 ottobre 2014
FONTE: Eurosport.yahoo.com
https://it.eurosport.yahoo.com/notizie/basket-sta-per-morire-vuole-giocare-unultima-volta-091845349--nba.html
Storia di straordinaria intensità, nella quale una giovane ragazza 19enne non si arrende al tumore irreversibile che l'ha colpita e vuole giocare, costi quel che costi, l'ultima partita del suo amato sport. Ma sopratutto, dico io, vuole giocarsi, e cioè VIVERE, fino in fondo e intensamente, la propria vita.
Quanta tenacia, quanta forza, quanto coraggio in questa ragazza ! Pensiamo a lei quando ci lamentiamo per cose di poco conto, quando ci lagnamo per un nonnulla. Questa ragazza di neanche 20 anni ci dà un grande insegnamento: che non bisogna mai arrendersi, che bisogna continuare a lottare per i propri ideali.
Tanti auguri Lauren, per tutto !!!
Marco
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