Caro Direttore, sono la malata FIBROMIALGICA che da tempo cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica su una malattia vera, e invalidante, non riconosciuta ancora dallo Stato italiano.
Ho dovuto affrontare tanti ostacoli e umiliazioni al lavoro... ancora adesso so che ci sono persone che sottovalutano la malattia! Ho lottato poiché sapevo di avere ragione e dei diritti veri come malata vera.... Ora sono migliorata tantissimo e sono contenta di questo, o meglio, avverto meno dolori e soffro meno. E comunque la mia vita è cambiata, mi limito giornalmente nei movimenti, nella vita quotidiana e al lavoro, e nello stress per ridurre al massimo lo stato doloroso.
In ultimo e più importante di tutto... sono stata spostata in un reparto idoneo a me. Tutto questo grazie solo ed esclusivamente al mio Direttore Generale aziendale che conoscendo perfettamente la malattia e con sensibilità si è adoperato a farmi finalmente spostare in tempi brevi! Insomma, lo ringrazierò a vita.
Dopo tante porte chiuse nonostante le limitazioni scritte dall'ASL, dopo il mio ricorso contro il parere del medico competente (e l'ASL di Varese ha riconosciuto limitazioni per una malata di fibromialgia), finalmente una porta aperta. Io lo definirei un PORTONE. Vale tantissimo per me. Perchè essere solo considerati per noi è già un miracolo, lo assicuro e sarei pronta a riscriverlo sempre e in maiuscolo!!!
Grazie e spero questo serva per non fare arrendere gli altri malati come me!
Mai arrendersi, perchè non siamo malati IMMAGINARI, ma siamo malati VERI.
E' frustrante accettarla ma si deve fare se si vogliono ridurre i dolori.
Siamo invalidi ed è invalidante!!
Patrizia Marchese
30 Novembre 2013
FONTE: Il cittadino di Lodi
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