lunedì 2 aprile 2012

Francia, per difendersi dalle onde dei wi-fi due donne vivono in una caverna


Anne Cautain e Bernadette Touloumond soffrono di una rara forma di ipersensibilità che provoca loro forti mal di testa e bruciature

Hanno deciso di vivere in una grotta per sfuggire alle onde di internet e dei telefonini: succede in Francia dove due donne, Anne Cautain e Bernadette Touloumond, che soffrono una forma grave di elettro-ipersensibilità, hanno scelto una grotta sperduta delle Hautes-Alpes, regione del sud-est della Francia, senza riscaldamento né elettricità, per sfuggire ale onde del wi-fi e dei portatili.
Intervistata dall'agenzia France presse, una delle due donne, Anna Cautain, 55 anni, racconta come un giorno del 2009, mentre lavorava all'università di Nizza, ha visto la sua vita trasformarsi in quella di un "animale braccato". Per lei, tutto era buono per proteggersi dalle radiofrequenze, fonte di "insopportabili mal di testa", ma anche di "bruciature nel cranio e sulla pelle".

Alla fine ha scelto di ritirarsi nella grotta, dove è stata raggiunta da Bernadette Touloumond, parigina, ex hostess di 65 anni.

Insieme, le due donne chiedono oggi la creazione di "zone bianche", vale a dire luoghi dove non ci siano antenne. L'associazione Robin des Toits, che milita per il riconoscimento della malattia delle due donne, ritiene che ci siano solo qualche decina i casi di "estrema intolleranza", come la forma di elettro-sensibilità di cui sono malate le due donne, ma afferma che circa il 3% della popolazione francese ne soffrirebbe tuttavia in forma lieve.

«Nessuna prova scientifica prova un nesso tra l'esposizione alle radiofrequenze e l'ipersensibilità elettromagnetica», scrive in un rapporto del 2009 l'agenzia nazionale della sicurezza sanitaria, che non contesta tuttavia «la realtà del vissuto di queste persone». Oncologo all'università di Parigi, Dominique Belpomme, dice al contrario che studi clinici dimostrano gli effetti dei campi elettromagnetici sulla salute. Il professore deplora tuttavia l'atteggiamento adottato dalle due donne: «Non ho dubbi sulle loro sofferenze, ma esistono trattamenti come gli antistaminici per alleviare il dolore. Certo, bisognerebbe che venissero a consultarmi».

«Mi sono già recata a Parigi, e ancora non mi sono ripresa a causa delle innumerevoli antenne», risponde dalla Anne, che preferisce curarsi con metodi naturali. Davanti alla grotta, le due donne - che rifiutano di essere bollate conme due «alternative» - conservano diverse cassette di zucche, pere e mele biologiche. «Quando mi sono ritrovata qui, non ci potevo credere», ricorda Bernadette, che per 25 anni ha fatto l'hostess su voli in partenza da Parigi, aggiungendo: «Mi hanno trattato da pazza, ho perso gran parte dei miei amici, la mia famiglia non riesce a capirmi. E oggi - conclude - so che non potrò più tornare in un museo».

29 ottobre 2011

FONTI: tgcom24.mediaset.it, caffetteriadellemore.forumcommunity.net










Inizio questo mese di aprile parlando di un tema che mi sta a cuore e di cui si parla veramente troppo poco: l'inquinamento elettromagnetico.
Quando si parla di inquinamento, si pensa immediatamente all'inquinamento atmosferico, a quello dei mari, dei fiumi, dei laghi, all'effetto serra.... ma quanto poco viene considerato quello elettromagnetico, causa di disagi per tante, tante persone, e la cui incidenza sulla salute dell'uomo è ancora in gran parte sconosciuta. Eppure al giorno d'oggi viviamo in una società letteralmente "sommersa" nelle onde elettromegnetiche e c'è veramente da stupirsi quanto poco sia studiata ed affrontata questa forma d'inquinamento, non meno deleteria rispetto ad altre fonti d'inquinamento maggiormente conosciute. E così, come per i malati di Sensibilità Chimica Multipla (MCS), ecco spuntare come sentinelle, persone malate di Ipersensibilità Elettromagnetica (EHS) in sempre maggior numero, come queste 2 signore francesi che hanno deciso di affrontare di petto la loro situazione andando a vivere nientemeno che in una grotta. Una scelta che per molti potrà sembrare estrema, ma quando veramente la salute ti abbandona allora si è disposti a fare realmente di tutto. E le 2 intraprendenti signore, almeno a giudicare dalle foto, sembrano essersi adattate molto bene a questa particolare forma di vita.
C'è tuttavia da augurarsi che si ponga un freno a questa particolare forma d'inquinamento, altrimenti casi come questo non saranno più l'eccezzione, ma la regola.

Marco

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