martedì 18 dicembre 2018

Sensibilità Chimica Multipla, i malati chiedono assistenza


IL CONVEGNO MEDICI ED ESPERTI HANNO FATTO IL PUNTO SULLE PATOLOGIE DERIVANTI DALL'AMBIENTE

Aumentano i malati affetti dalla «MCS». Si tratta della «Sensibilità Chimica Multipla», una patologia rara che produce sintomi differenti e variabili da individuo ad individuo e, in molti casi, si accompagna alla Sindrome da Stanchezza Cronica, associata ad Elettrosensibilità. I pazienti, ormai sempre più numerosi, sollecitano l'adozione di specifici protocolli di assistenza sanitaria.
Questo tema è stato al centro del convegno «Tuteliamo l'ambiente», promosso l'altro ieri (10 dicembre 2018), a palazzo Carafa, dall'assessorato all'Ambiente del Comune e dall'associazione Malati Ambientali (As.m.amb.) e dal gruppo IdeAzione, che ha visto confrontarsi esperti in materia di malattie ambientali e di elettrosensibilità. L'obiettivo era quello di informare la popolazione sui crescenti rischi dell'inquinamento che comportano gravi ripercussioni sulla salute.
Sono intervenuti l'avvocato Carlo Mignone, assessore all'Ambiente, con una relazione sul tema «Progresso della città e salvaguardia ambientale; le azioni dell'amministrazione comunale di Lecce a tutela della comunità»; Giuseppe Serravezza, medico chirurgo oncologo, che ha messo in luce la positiva esperienza della Lilt di Lecce; Adriano Anglana, medico chirurgo, che ha descritto i fattori ambientali e su come questi possano influire sui sintomi, da individuo ad individuo; il giornalista Maurizio Martucci, in collegamento telefonico, ha illustrato i negativi effetti dell'elettrosensibilità. Il dibattito, moderato dal giornalista Davide Stasi, ha evidenziato come la ricerca sanitaria abbia fatto passi in avanti nella lotta al cancro, ma resta ancora molto da fare. Anche se aumentano i casi di guarigione, infatti, il numero dei malati di tumore cresce ad una velocità decisamente maggiore. E' stato dimostrato che, alla base, c'è un processo di interazione dinamica tra il genoma e l'ambiente. Le esperienze fatte nell'ambiente quotidiano sarebbero, infatti, in grado di modellare l'attività dei geni, attraverso le cosiddette modificazioni epigenetiche. Le esposizioni all'ambiente in grado di influenzare i geni sono varie e riguardano il tipo e il livello di alimenti assunti, le tossine a cui ci si trova esposti e il livello di stress sia nella prima infanzia che negli stadi di sviluppo successivi.
Le patologie neoplastiche hanno origine da mutazioni genetiche che portano alla formazione di cellule maligne, che si riproducono molto velocemente. Tuttavia, si è riscontrato che uno stesso tumore può svilupparsi in maniera diversa e in differenti forme da un individuo all'altro. I ricercatori ritengono che questo diverso modo di manifestarsi della patologia sia regolato proprio dai fenomeni che stanno alla base dell'epigenetica.

12 dicembre 2018

FONTE: Gazzetta del Mezzogiorno

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