REGGIO EMILIA (9 luglio 2010) - A sette anni esatti dalla scomparsa del professor Luigi Di Bella la terapia anticancro messa a punto dal cattedratico modenese è stata “sdoganata” a livello internazionale. E si riapre il dibattito scientifico dopo l’ostracismo seguito alla sperimentazione del 1998. Dodici anni fa la sperimentazione nazionale imposta a furor di popolo si concluse con un esito negativo sull’efficacia della terapia. Tuttavia procedure e risultati furono apertamente contestati anche perchè - si disse - molti malati sottoposti alla sperimentazione avevano ricevuto farmaci scaduti. La polemica non è mai cessata, e comunque il metodo Di Bella continua a essere richiesto da un numero crescente di malati, che fra l’altro devono pagare di tasca propria il cocktail di somatostatina, bromocriptina, melatonina, retinoidi e vitamine a base della terapia.
Attualmente più di cento medici in tutta Italia curano col Metodo Di Bella diverse migliaia di persone colpite da tumori: anche parecchi reggiani, che per ragioni comprensibili non lo fanno sapere in giro. Il solo dottor Giuseppe Di Bella - che continua la battaglia del padre Luigi - segue circa 1.200 pazienti. Un numero imprecisato di persone è in cura all’estero.
Breve parentesi: pochi sanno che la Fondazione Di Bella fu costituita a proprio a Reggio Emilia nel marzo 2002. Ha tuttora la sua sede legale a Novellara e uno degli amministratori è Werther Badodi , noto commercialista reggiano.
Torniamo alla terapia. La novità di questi giorni è che Giuseppe Di Bella è stato invitato al terzo Congresso mondiale di oncologia di Singapore, dove il 24 giugno ha presentato una comunicazione - accettata da un comitato scientifico internazionale comprendente anche l’endocrinologo Andrew Schally , premio Nobel nel 1977 - sui risultati del metodo Di Bella su un campione di 553 casi di 29 tipi diversi di tumori maligni.
La decisione di invitare Di Bella a Singapore nasce probabilmente dal fatto che nel giro di un anno sono apparsi tre studi che documentano la remissione di carcinomi e neuroblastomi non operati e neppure sottoposti a chemio e radio, ma curati e ”stabilmente risolti” con il solo impiego del cocktail Di Bella.
Le statistiche dei 553 casi sono già agli atti del congresso di Singapore. "Sono state documentate mediane di sopravvivenza con il Mdb (Metodo Di Bella, ndr.) superiori ai dati “ufficiali” riportati dalla letteratura medico-scientifica negli stessi tumori agli stessi stadi - afferma Giuseppe Di Bella - Nei 29 tipi di tumore dei 553 pazienti è stato documentato un generale miglioramento della qualità della vita e in numerose neoplasie altamente aggressive sono evidenziate sopravvivenze anche di anni e qualità di vita accettabile fino agli stadi più avanzati. In alcuni pazienti sono documentate guarigioni definitive unicamente con il Mdb, cioè senza chirurgia, chemio, radioterapia o anticorpi monoclonali: si tratta di un dato inedito nella letteratura scientifica relativa ai tumori solidi, eradicati soltanto dalla chirurgia (per il 29%) e mai dalle sole terapie mediche. La documentazione riguarda in gran parte malati che per ottenere il Mdb hanno fatto causa alle Asl: la documentazione dei loro evidenti miglioramenti, o delle guarigioni, è stata certificata da tre consulenti tecnici nominati dai tribunali".
Potrà essere ignorato il riconoscimento del congresso di Singapore? E’ possibile pensare a una ripresa della sperimentazione pubblica?
Per il momento, in Emilia-Romagna la reazione è negativa. A margine di una dichiarazione del consigliere Pdl Fabio Filippi (che chiede al Servizio Sanitario di dare la possibilità ai medici la possibilità di valutare caso per caso la cura più idonea), il commento del nuovo assessore regionale alla Sanità, l’andrologo reggiano Carlo Lusenti - è stata netta e sarcastica: "Sono gli effetti nefasti della canicola. La sperimentazione realizzata alla fine degli anni Novanta stabilì che non vi è alcun riscontro scientifico che giustifichi la necessità di adottare questa terpia. E non mi risulta che da allora sia emersa qualche novità".
Queste affermazioni hanno provocato una risposta al vetriolo da parte di Giuseppe Di Bella: "Non conosco l’esimio personaggio, ma so che ogni giudizio, o affermazione, è degno di essere preso in considerazione se basato su documenti attendibili e verificabili - ha dichiarato al nostro settimanale - Nessuno, dico nessuno dei tremila oncologi presenti al congresso mondiale di Singapore ha potuto o saputo individuare un punto di critica del “razionale”, dei principi attivi e dei risultati del Mdb i cui componenti sono singolarmente dotati di effetto antitumorale potente e atossico, potenziato dall’effetto sinergico. Per verificarlo basta accedere alla banca dati scientifica mondiale www.pubmed.gov . Se per esempio digitate Somatostatin or octrotide in cancer therapy si hanno oltre ventiseimila pubblicazioni a conferma dell’efficacia antitumorale della somatostatina e analoghi. Eppure per la propaganda politica dei vari detrattori del professor Di Bella, il Mdb non ha basi scientifiche. Lo stesso succede per ogni altri componente del metodo. Intanto oggi i circoli che in Italia gestiscono l’informazione e il potere economico stanno facendo ogni sforzo per censurare la notizia che la mia relazione è stata ufficialmente chiesta, verificata e accettata dal Comitato scientifico del 3° congresso mondiale di Oncologia a Singapore".
Però, dottor Di Bella, l’assessore Lusenti cita i risultati della sperimentazione del 1998... "Dica anche l’illustre personaggio - risponde - se mi sa indicare in quale parte del mondo si pretenda di ritenere valida una sperimentazione in cui sono stati erogati farmaci scaduti a 1048 ammalati in sperimentazione, o si siano somministrate sostanze tossiche e cancerogene come l’acetone, o si siano impiegati solo quattro dei sette componenti della terapia sperimentata, oltre a altro otto cause di invalidazione ampiamente documentate nel sito ufficiale www.metododibella.org .
La sperimentazione risulta totalmente delegittimata dal volume inchiesta di Vincenzo Brancatisano ”Un po’ di verità sulla terapia Di Bella”, dalla monografia scientifica ”Il Metodo Di Bella” e dagli articoli di una delle più prestigiose testate scientifiche internazionali, il British Medical Journal. E non si venga a raccontare che la sperimentazione è valida perchè i responsabili non sono stati condannati al processo - conclude il medico - La verità è che le cause invalidanti di cui ho parlato non furono negate ma, accogliendo le tesi della difesa, i responsabili non sono stati perseguiti in quanto, pressati dall’opinione pubblica, non hanno potuto procedere a una messa a punto adeguata della sperimentazione. Il dato delle numerose e gravissime cause invalidanti, per tanto, è incontestabile".
Fonte: 4minuti.it
Sono felice che il metodo Di Bella per la cura dei tumori abbia ricevuto questo riconoscimento nel mondo, sopratutto dopo le vicende tutt'altro che "limpide" che sono avvenute ai tempi della sperimentazione di questo metodo. Personalmente sono un acceso sostenitore del diritto di ogni paziente di poter scegliere come e dove potersi curare, e questo non solo per i tumori, ma per qualsiasi malattia.
Marco