VOLTURINO. DENUNCIA DI ANTONIO GAGLIARDI, PRESIDENTE DI «ELETTROSMOG»
IL TEST. Quello conservato in zona diventa acido, resta buono in altri luoghi
VOLTURNO. «Le antenne di Volturino non fanno male solo alla salute dei cittadini, ma alterano anche la qualità del vino». A sostenerlo è il presidente dell'Associazione Elettrosmog per la lotta all'inquinamento elettromagnetico per la tutela dell'ambiente (elettrosmogvolturino.interfree.it), Antonio Gagliardi, che in una lettera inviata al Comune di Volturino, all'Asl e alla Procura della repubblica di Foggia, ad oggetto «Vino alterato esposto a contaminazioni delle antenne radiotv di Volturino», denuncia «ancora una volta la propagazione di onde malefiche provenienti dalle antenne della collina che sovrasta il paese». «Dall'anno 2003 sono stato testimone involontario dell'alterazione del vino esposto a campi elettromagnetici. Come? Nel travasare il vino dalla damigiana in bottiglie di vetro da un litro, tutte della stessa marca di acqua minerale, tenute in cantina e altre bottiglie tenute in un'altra abitazione di di proprietà a Città S.Angelo, in provincia di Pescara – scrive Gagliardi – le bottiglie conservate a Volturino verso primavera avevano un sapore acido, quelle tenute nella città aprutina conservavano il sapore normale. Il primo anno rimasi sorpreso, ma al secondo anno successe lo stesso fenomeno, al che mi sono insospettito: a Volturino non ci sono fabbriche inquinanti, rumore da traffico automobilistico inesistente, però ci sono le antenne radiotrasmittenti della vicina collina, ma per esserne certo ho pensato di tenere per diversi anni alcune bottiglie a Volturino e altre lontano dalle antenne. Ho seguito altri test con vino preso da altre persone, due bottiglie uguali da ogni persona e lasciandone le une esposte alle onde, a casa mia, e le altre in un casotto di campagna, a Selvapiana, a circa 5 Km dalle antenne. Il risultato ha confermato i sospetti: il vino esposto in campagna al caldo estivo ha resistito, mantenendo le caratteristiche originarie, invece il vino tenuto a casa, esposto alle radiazioni, pur tenuto in un ambiente più fresco, ha ceduto. L'anno scorso ho misurato i valori del campo elettromagnetico vicino alla bottiglia e, come documenta la foto, è stata esposta a 2,75 V/m, invece in campagna a 0,3 V/m».
«Ma anche in occasionali confidenze con altri cittadini di Volturino – conclude il presidente di Elettrosmog – ho appurato che molti buttassero il vino perchè acidulo. Quindi chiedo che venga eseguita un'indagine presso casa mia, essendo tra le più esposte, lasciando alcune bottiglie a casa e altre in un luogo non esposto, per un anno. Il vino, notoriamente sensibile alla luce, ai fotoni, non puà che essere influenzato negativamente dalle onde elettromagnetiche, ma perchè ci sia una prova evidente chiedo che venga sottoposto a sperimentazione scientifica da istituto accreditato».
di Dino De Cesare
20 novembre 2020
FONTE: Gazzetta del Mezzogiorno
IL TEST. Quello conservato in zona diventa acido, resta buono in altri luoghi
VOLTURNO. «Le antenne di Volturino non fanno male solo alla salute dei cittadini, ma alterano anche la qualità del vino». A sostenerlo è il presidente dell'Associazione Elettrosmog per la lotta all'inquinamento elettromagnetico per la tutela dell'ambiente (elettrosmogvolturino.interfree.it), Antonio Gagliardi, che in una lettera inviata al Comune di Volturino, all'Asl e alla Procura della repubblica di Foggia, ad oggetto «Vino alterato esposto a contaminazioni delle antenne radiotv di Volturino», denuncia «ancora una volta la propagazione di onde malefiche provenienti dalle antenne della collina che sovrasta il paese». «Dall'anno 2003 sono stato testimone involontario dell'alterazione del vino esposto a campi elettromagnetici. Come? Nel travasare il vino dalla damigiana in bottiglie di vetro da un litro, tutte della stessa marca di acqua minerale, tenute in cantina e altre bottiglie tenute in un'altra abitazione di di proprietà a Città S.Angelo, in provincia di Pescara – scrive Gagliardi – le bottiglie conservate a Volturino verso primavera avevano un sapore acido, quelle tenute nella città aprutina conservavano il sapore normale. Il primo anno rimasi sorpreso, ma al secondo anno successe lo stesso fenomeno, al che mi sono insospettito: a Volturino non ci sono fabbriche inquinanti, rumore da traffico automobilistico inesistente, però ci sono le antenne radiotrasmittenti della vicina collina, ma per esserne certo ho pensato di tenere per diversi anni alcune bottiglie a Volturino e altre lontano dalle antenne. Ho seguito altri test con vino preso da altre persone, due bottiglie uguali da ogni persona e lasciandone le une esposte alle onde, a casa mia, e le altre in un casotto di campagna, a Selvapiana, a circa 5 Km dalle antenne. Il risultato ha confermato i sospetti: il vino esposto in campagna al caldo estivo ha resistito, mantenendo le caratteristiche originarie, invece il vino tenuto a casa, esposto alle radiazioni, pur tenuto in un ambiente più fresco, ha ceduto. L'anno scorso ho misurato i valori del campo elettromagnetico vicino alla bottiglia e, come documenta la foto, è stata esposta a 2,75 V/m, invece in campagna a 0,3 V/m».
«Ma anche in occasionali confidenze con altri cittadini di Volturino – conclude il presidente di Elettrosmog – ho appurato che molti buttassero il vino perchè acidulo. Quindi chiedo che venga eseguita un'indagine presso casa mia, essendo tra le più esposte, lasciando alcune bottiglie a casa e altre in un luogo non esposto, per un anno. Il vino, notoriamente sensibile alla luce, ai fotoni, non puà che essere influenzato negativamente dalle onde elettromagnetiche, ma perchè ci sia una prova evidente chiedo che venga sottoposto a sperimentazione scientifica da istituto accreditato».
di Dino De Cesare
20 novembre 2020
FONTE: Gazzetta del Mezzogiorno
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