La giovane di Calusco affetta da Sensibilità Multipla Chimica sarà ospite del Comune di San Candido. Qui aria pura e anche un ospedale a portata di mano, ma minacciato dai tagli. Forse lei potrà salvarlo
Calusco d'Adda
Marta Todeschini
Guardate le foto a fianco: in quella grande c'è il panorama di San Candido, la rinomata località della Val Pusteria ora innevata, sotto Sara Capatti. 33 anni pieni di voglia di vivere, magari non sempre rinchiusa nella sua casa di Calusco d'Adda. La prima foto è il regalo della seconda, ma forse anche viceversa.
Partiamo da capo: Sara soffre di MCS, Sensibilità Multipla Chimica, il che significa niente profumi, niente pentole di metallo, niente alimenti che non siano bio, niente abiti sintetici, ma anche choc anafilattici dietro l'angolo se qualche sostanza volatile le entra nei bronchi. Quindi una vita da reclusa in casa. Sara in un articolo pubblicato sul nostro giornale il 4 dicembre scorso aveva espresso un desiderio: poter tornare a San Candido, dove era stata due volte, perchè “lì il mio fisico si disintossica, riesco a stare molto meglio”. Tempo 3-4 giorni al massimo e il sindaco del paese altoatesino di 3200 abitanti aveva già pronto il suo regalo. “L'idea è di un soggiorno di una settimana per Sara qui da noi, magari all'inizio della prossima estate. Ma mancano ancora da definire i dettagli con l'azienda di soggiorno” ci aveva confidato chiedendo di lasciare a Sara l'effetto sorpresa.
Ora che Werner Tschurtschentaler ha comunicato all'ex parrucchiera il dono, possiamo raccontare la sua felicità. “Non me l'aspettavo, è stato un bellissimo regalo di Natale – commenta Sara -. Spero di riuscire ad andare prima di giugno, per tirare un po' fiato. San Candido è la mia medicina”.
E qui arriviamo al termine “viceversa”. Perchè mai. Se il regalo arriva dalla Giunta guidata da Tschurtschentaler, la gioia di Sara potrebbe pure riflettersi su San Candido? Perchè proprio Sara e i malati come lei, forse, salveranno il suo ospedale. “Mi ha molto colpito il fatto che Sara abbia detto che solo da noi, l'unico paese sopra i mille metri con un ospedale, riesce a stare meglio – spiega il sindaco -. Proprio in questi mesi, per effetto della spending review, la Provincia di Bolzano sta studiando un piano di ridimensionamento dei nosocomi. Stiamo quindi cercando il profilo per il nostro e l'argomento portato dai malati di MCS è molto interessante. Ma prima di tutto siamo contenti se possiamo fare un regalo a chi ha già abbastanza problemi”.
Sara intanto ringrazia: “Tutto ciò che mi arriva è un dono che apprezzo con tutto il cuore. Ho un idea molto concreta di quello che devo fare per riavere la mia vita ed è una cosa che io e la mia famiglia possiamo attuare senza essere di peso a nessuno”.
Sarà già pregusta una vacanza a San Candido, ma sa che la soluzione definitiva “è il trasferimento. Sono due le cose di cui avrei davvero bisogno: un lavoro per mio fratello Alessandro là e una casa a un prezzo equo per noi e nostra mamma Fiorenza. E' mio fratello che provvede a me in tutto e per tutto”. Intanto, anche dopo l'articolo, in molti “mi hanno offerto il loro aiuto chiedendo che cosa potevano fare per me. L'unica risposta che riesco a dare è quella di far conoscere questa malattia, c'è ancora troppa indifferenza”.
Solidarietà all'ex parrucchiera
E UN IMPRENDITORE DONA 2 SETTIMANE
Un altro inaspettato regalo per Sara Capatti, dopo quello del sindaco di San Candido, è arrivato alla vigilia di Natale da un imprenditore dell'Isola bergamasca: due settimane a San Candido. “Questa persona, che vuole mantenere l'anonimato, mi aveva contattato per email dopo aver letto al notizia sull'Eco di Bergamo – racconta Sara Capatti -: ha prenotato per il mese di gennaio due settimane per me, mia madre, mio fratello e pure il mio cane al residence Wachtler. Quando si è presentato a casa mia, mi ha dato un biglietto con scritto "regalo di Natale".Non mi aspettavo questi regali: prima il sindaco di San Candido ed ora questa generosa persona”. In regalo le è arrivato anche un paio di occhiali da sole con montatura in legno, in quanto Sara non può usare occhiali in lega o altro materiale plastico: li ha donati società Feb31st di Milano, sono in legno e rifiniti con prodotti naturali per non creare allergie. Tantissime attestazioni di solidarietà, inoltre, sono giunte a Sara attraverso il suo blog (sara-pat.blogspot.it) o Facebook: “Sono rimasta strafelice di questi contatti, visto che le mie giornate le vivo chiusa in casa – spiega Sara -. I messaggi sono stati tutti di ringraziamento per l'esempio, la determinazione e la capacità di affrontare la malattia”. “Quale potrebbe essere ora l'aiuto per Sara? - dice Patrizia Piolatto, la giornalista che ha scritto un libro sulla storia della caluschese -. Darle l'opportunità di raggiungere il suo sogno, di iniziare una nuova vita lontana dall'inquinamento”.
Angelo Monzani
31 dicembre 2012
FONTE: L'Eco di Bergamo
Con grande gioia riporto questo articolo tratto dall'Eco di Bergamo sulla storia di Sara Capatti, questa ragazza affetta da Sensibilità Chimica Multipla di cui ho già parlato su questo blog.
La mia gioia è nel constatare quanta solidarietà ci sia attorno a questa ragazza, una solidarietà esprerssa non solo a parole, ma con fatti veri, autentici. E chi è che dice che la generosità non è più "di moda" al giorno d'oggi? Quanto sta succedendo a Sara dimostra l'esatto contrario. Grazie a Dio c'è ancora tanta gente dall'animo buono e generoso, pronta ad aiutare il suo prossimo nel momento del bisogno. Non dimentichiamocelo mai.
Un grande abbraccio da parte mia cara Sara, e che i tuoi sogni si possano avverare tutti, nessuno escluso !
Marco
Grazie Marco per questo bellissimo articolo, è meraviglioso leggere la solidarietà delle persone nei confronti delle persone affette da MCS, è segno che qualcosa và avanti e la gente comincia a capire che è una malattia che può colpire chiunque in un mondo che ha aria e suo.lo sporchi da inquinanti.
RispondiEliminaspero che sara si goda la sua meritata vacanza.
Anna Maria
Sì, credo anch'io che qualcosa si stia muovendo a favore dei malati di MCS, anche se la strada da fare è ancora tanta.
RispondiEliminaPer quanto riguarda le solidarietà e la generosità della gente, quella non è mai venuta a mancare, fa parte della natura dell'uomo, anche se in molti preferiscono pensare il contrario.
Un grande abbraccio Anna Maria.
:)