La studentessa 23enne è in stato di «minima coscienza» dopo un incidente stradale. La famiglia non può permettersi il ricovero nella clinica in Austria che potrebbe aiutare la ragazza. La sorella: «Sono disposta anche a fare l’elemosina»
Benedetta dice che «Se oggi tornasse a essere la Giulia di prima l’abbraccerei e le direi: bentornata, mi sei mancata tanto». Federica ricorda il bene che Giulia riusciva a dare a tutti, «c’era sempre, cercava di capire, di aiutare chiunque le ponesse un problema... vederla così è straziante». «Così» è in stato di «minima coscienza», per dirla con le parole dei medici. Giulia Centonze, 23 anni — vita e famiglia in provincia di Reggio Emilia, studentessa di psicologia con il sogno di diventare criminologa — il 3 maggio dell’anno scorso ha avuto un incidente. Per motivi che nessuno ha saputo ricostruire, ha perso il controllo dell’auto che guidava, è finita contro un’altra macchina e la sua vita si è ridotta al minimo. Lei c’è ma è un’altra Giulia quella che di tanto in tanto sorride dal suo letto d’ospedale, a Ferrara.
«Adesso tocca a noi»
La sua famiglia è in contatto con una clinica austriaca, ad Innsbruck, che ha già esaminato il suo caso, che ipotizza la possibilità di «piccoli passi avanti» e che sarebbe disposta a prenderla in carico. Le sue sorelle, Valentina e Serena, sono convinte che lì la sua situazione potrebbe davvero migliorare. Ma i costi per ricoverarla sono alti, inarrivabili date le condizioni economiche di casa Centonze. Così sono le amiche di Giulia a provare l’impresa. Federica, Benedetta, Gaia e Francesca — legate a lei dai tempi delle scuole medie — hanno deciso di aprire una pagina facebook per raccogliere fondi per le cure. «Adesso tocca a noi esserci» riassume Federica. «Vogliamo che niente resti intentato, lo dobbiamo a lei e alla nostra amicizia».
«Quel nodo che ci lega a Giulia»
Il gruppo si chiama "Quel nodo che ci lega a Giulia". Valentina, la sorella più grande, spiega che il nome viene da un regalo che proprio Giulia fece alle quattro amiche: «Era Natale del 2018. Mi chiamò e mi disse che per loro aveva pensato a un pensierino per tutte uguali: un anellino con un cuore annodato e un messaggio per raccontare quanto fossero speciali e legate l’una all’altra». Finora la raccolta fondi è passata dal conto bancario pubblicato sulla pagina facebook, nei prossimi giorni Benedetta, Gaia, Francesca e Federica lanceranno la raccolta con GoFoundMe, sperando «di riuscire ad aiutare lei e la sua famiglia a fare tutto quel che è possibile per vederla migliorare».
Quanto serve
«Per tre mesi nella clinica austriaca servono più di centomila euro» sospira sua sorella Valentina. «Noi siamo una famiglia modesta, molto unita. Giulia è la piccola di casa, aveva tanti sogni, tanto futuro davanti a sé e invece...». La voce è rotta dall’emozione e dal pianto. «Se servirà per vederla migliorare — promette Valentina — io andrò anche a fare l’elemosina, non mi vergogno a dirlo. Ogni tanto lei ci sorride, per noi è un modo per dirci: ci sono, sono qui. Non la lasceremo andare via».
di Giusi Fasano
30 agosto 2020
FONTE: Corriere della Sera
Benedetta dice che «Se oggi tornasse a essere la Giulia di prima l’abbraccerei e le direi: bentornata, mi sei mancata tanto». Federica ricorda il bene che Giulia riusciva a dare a tutti, «c’era sempre, cercava di capire, di aiutare chiunque le ponesse un problema... vederla così è straziante». «Così» è in stato di «minima coscienza», per dirla con le parole dei medici. Giulia Centonze, 23 anni — vita e famiglia in provincia di Reggio Emilia, studentessa di psicologia con il sogno di diventare criminologa — il 3 maggio dell’anno scorso ha avuto un incidente. Per motivi che nessuno ha saputo ricostruire, ha perso il controllo dell’auto che guidava, è finita contro un’altra macchina e la sua vita si è ridotta al minimo. Lei c’è ma è un’altra Giulia quella che di tanto in tanto sorride dal suo letto d’ospedale, a Ferrara.
«Adesso tocca a noi»
La sua famiglia è in contatto con una clinica austriaca, ad Innsbruck, che ha già esaminato il suo caso, che ipotizza la possibilità di «piccoli passi avanti» e che sarebbe disposta a prenderla in carico. Le sue sorelle, Valentina e Serena, sono convinte che lì la sua situazione potrebbe davvero migliorare. Ma i costi per ricoverarla sono alti, inarrivabili date le condizioni economiche di casa Centonze. Così sono le amiche di Giulia a provare l’impresa. Federica, Benedetta, Gaia e Francesca — legate a lei dai tempi delle scuole medie — hanno deciso di aprire una pagina facebook per raccogliere fondi per le cure. «Adesso tocca a noi esserci» riassume Federica. «Vogliamo che niente resti intentato, lo dobbiamo a lei e alla nostra amicizia».
«Quel nodo che ci lega a Giulia»
Il gruppo si chiama "Quel nodo che ci lega a Giulia". Valentina, la sorella più grande, spiega che il nome viene da un regalo che proprio Giulia fece alle quattro amiche: «Era Natale del 2018. Mi chiamò e mi disse che per loro aveva pensato a un pensierino per tutte uguali: un anellino con un cuore annodato e un messaggio per raccontare quanto fossero speciali e legate l’una all’altra». Finora la raccolta fondi è passata dal conto bancario pubblicato sulla pagina facebook, nei prossimi giorni Benedetta, Gaia, Francesca e Federica lanceranno la raccolta con GoFoundMe, sperando «di riuscire ad aiutare lei e la sua famiglia a fare tutto quel che è possibile per vederla migliorare».
Quanto serve
«Per tre mesi nella clinica austriaca servono più di centomila euro» sospira sua sorella Valentina. «Noi siamo una famiglia modesta, molto unita. Giulia è la piccola di casa, aveva tanti sogni, tanto futuro davanti a sé e invece...». La voce è rotta dall’emozione e dal pianto. «Se servirà per vederla migliorare — promette Valentina — io andrò anche a fare l’elemosina, non mi vergogno a dirlo. Ogni tanto lei ci sorride, per noi è un modo per dirci: ci sono, sono qui. Non la lasceremo andare via».
di Giusi Fasano
30 agosto 2020
FONTE: Corriere della Sera
Per aiutare Giulia Centonze con un contributo:
IBAN IT49I0303266290010000399334
(Dopo il 49 c’è la i di Imola)
Intestatario: PATRIZIA OZZI
Causale: FONDO SOLIDARIETÀ CURE PER GIULIA.
IBAN IT49I0303266290010000399334
(Dopo il 49 c’è la i di Imola)
Intestatario: PATRIZIA OZZI
Causale: FONDO SOLIDARIETÀ CURE PER GIULIA.
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