PENALIZZATI Stare vicino ad apparecchi accesi – cellulari e televisori inclusi – provoca alle persone come il signor Tampanella epilessia, nausea e problemi di cuore
«All'estero questa sindrome è invalidante e pensionabile», dice Savino, che deve costruirsi una casa su misura e si sfoga: «Non ho più una vita»
Pochi anni fa ha scoperto di essere intollerante alle onde elettromagnetiche e da allora deve tenere a distanza la tecnologia per non vivere in uno stato di malessere costante. Si chiama Savino Tampanella ed è uno dei 170 mila “elettrosensibili” in Italia. «La mia vita non esiste più», confessa a Nuovo. La sua intolleranza è riconosciuta solo all'estero, dove è possibile eseguire esami genetici particolari.
In Italia, l'unico reparto che si occupava di questo problema, all'ospedale Umberto I di Roma, è stato chiuso dopo la morte del primario, Giuseppe Genovesi. Savino è l'unico ad aver ottenuto una certificazione della sua condizione in una regione italiana, la Basilicata.
Ci racconta la sua vita?
«Vivo irradiato da onde elettromagnetiche e dalla mattina alla sera cerco i posti dove soffro meno. Tre volte la settimana mi sottopongo a una terapia a base di glutatione, una molecola disintossicante usata anche in chemioterapia, faccio bagni di sale per scaricare l'elettricità e molte docce».
Dove abita?
«Sono stato in campagna a Venosa per tre anni. In una casa senza …. e riscaldamento. …..... i segnali elettrici erano più leggeri. Poi la mia isola felice è stata invasa da radar che forse provengono dalla Puglia e sono andato ospite da amici. In attesa di finire la costruzione della mia nuova casa a prova di onde in …...»
Com'è la sua casa ideale?
«Non deve essere in un campo elettromagnetico. Ci può essere un telefono fisso da usare con parsimonia, ma niente cellulari. Gli elettrodomestici possono funzionare, ma senza che io mi avvicini troppo. Le lampadine a basso consumo sono bandite, sì a quelle a led. Non posso guardare la smart tv, mentre quella di generazione intermedia mi provocano problemi solo se la tocco. No agli allarmi nella casa o nelle vicinanze».
Ma che cos'è di preciso l'elettrosensibilità?
«E' una malattia nota già nel 1930, la Sindrome da microonde. Non è un'allergia, perché non provoca shock anafilattico, ma un'intolleranza. E' come se fossi celiaco. In molti Paesi è riconosciuta come malattia sociale, invalidante e pensionabile. Causa crisi epilettiche, stanchezza, tachicardia, difficoltà all'udito».
La nostra società la aiuta?
«No. Non posso lavorare se non lontano dalle onde elettromagnetiche, ho finito i risparmi e vivo con la pensione di mio padre. Lancio un appello al ministro della Salute, Roberto Speranza, e vorrei fargli la bibliografia della mia malattia. Non è una patologia psichiatrica o una somatizzazione da stress. E' una malattia seria e lo Stato non può girarsi dall'altra parte».
Di Giovanna Sorrentino
FONTE: Nuovo
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