martedì 18 ottobre 2011

Tracce di metalli pesanti nei malati di Sla


di Luciano Onnis

SANLURI. Sono arrivati gli americani a scoprire che nelle urine di una decina di malati di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) che abitano nel Medio Campidano, in particolare a San Gavino e a Villacidro, sono presenti significative quantità di metalli pesanti e tossici. Al risultato sono giunti i ricercatori di un laboratorio specializzato dell'Illinois lavorando sui prelievi fatti in Sardegna attraverso una procedura eseguita con farmaci chelanti. La scoperta apre nuove strade sulla genesi della malattia e per capire quale sia la causa della presenza dei metalli nei pazienti colpiti da Sla. Da qui si potrebbe partire per verificare se il gene responsabile, identificato recentemente in uno studio scientifico italo-americano effettuato dalla Feinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago con la collaborazione del professor Giuseppe Borghero, neurologo del Policlinico universitario di Cagliari, subisca la mutazione anche per un fattore esterno quale l'inquinamento ambientale. Le analisi che evidenziano concentrazioni di alluminio, stagno, piombo, cesio, uranio e cadmio, pongono molti interrogativi sulle concause della Sla. Nel Medio Campidano i casi accertati di Sla sono una trentina. C'è un sospetto per la forte incidenza in alcune aree campidanesi, e in particolare a San Gavino e Sanluri. Ma solo un sospetto perchè gli studi scientifici finora effettuati non hanno dato conferma su quali siano le prove provate sull'origine della terribile malattia. Le ombre del sospetto si stagliano sulla ormai dismessa fonderia del piombo e dello zinco di San Gavino che nella sua più che secolare attività ha rilasciato dalle sue due gigantesche ciminiere i fumi di lavorazione. Fumi che, ovviamente, sono andati a impregnare l'aria circostante, spandendosi tutt'attorno in un raggio di almeno una decina di chilometri, e il terreno. I primi a farne le spese potrebbero essere stati gli abitanti di San Gavino, il cui centro abitato è proprio a ridosso della fonderia, e più in là quelli della vicina Sanluri dove i fumi ricchi di sostanze tossiche venivano trasportati dal maestrale, vento che nella zona soffia percentualmente due giorni su tre. Ma anche Villacidro e Gonnosfanadiga, limitrofi a San Gavino e dirimpettai dell'area industriale dove hanno sbuffato per 30 anni le ciminiere di Snia ed Enichem, non sono immuni dai casi di Sla. Non c'è solo la presenza industriale a interessare gli studiosi di Sla. Ipotesi espressa dallo stesso professor Borghero tempo fa in una intervista, vuole che possa esserci anche il fattore genetico a determinare la malattia in alcune aree. Ovvero che qualcuno abbia potuto introdurre il gene secoli addietro o che soggetti lo abbiano sviluppato attraverso mutazione genetica per poi trasmetterlo nel tempo, attraverso generazioni, sul territorio.

11 ottobre 2011

FONTE: lanuovasardegna.gelocal.it
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/10/11/news/tracce-di-metalli-pesanti-nei-malati-di-sla-5131084


La probabile correlazione tra la presenza di metalli pesanti e la patogenesi della SLA non mi sorprende affatto, anzi.... mi sarei stupito del contrario.
Esistono 2 siti nel mondo dove la Sclerosi Laterale Amiotrofica ha un percentuale di casi eccezzionalmente elevata: l'isola di Guam nell'Oceano Pacifico occidentale e la penisola di Kii in Giappone. Bè, nell'isola di Guam sono state rivelate dosi notevolmente elevate di alluminio nelle acque potabili, mentre nella penisola di Kii era presente, fino a una decina di anni fa, una delle miniere di mercurio più grandi del Giappone che contaminava l'acqua potabile di quel luogo. Analisi fatte sulla popolazione locale evidenziarono nei loro capelli quantitativi di mercurio ben superiori alla norma.
Credo che queste non siano semplici coincidenze, ma qualcosa che induce ragionevolmente a pensare che una possibile intossicazione da metalli pesanti possa essere la causa o una delle causee di questa tremenda malattia. E ora questo studio sembrerebbe confermarlo.
Un ulteriore motivo in più quindi per cercare di limitare al massimo l'inquinamento ambientale, causa sempre più sicura e confermata di un grande numero di malattie.

Marco

Nessun commento:

Posta un commento