Niky Frascisco è un ragazzo di 14 anni che, a causa di una particolare forma di asma bronchiale congenita (Asma Intrinseca), trova particolare beneficio a vivere sul mare. I suoi genitori, Paola Giacotto e Paolo Frascisco, vista la difficoltà per Niky di vivere una vita sana e senza l’ausilio di farmaci sulla terraferma, per amore del loro figlio hanno deciso di lasciare il loro lavoro di metalmeccanici e, con la liquidazione ed i risparmi di una vita, hanno dato vita alla così denominata “Goletta Walkirye”, un’imbarcazione di 26 metri interamente costruita nel giardino di casa.
Inizia l’avventura sul mare
L’avventura della Famiglia Frascisco ha avuto inizio il 24 maggio 2003, con partenza da Cremona, e, seguendo il corso del fiume Po fino al suo delta, è giunta a Porto Levante, iniziando un lungo viaggio che l’ha portata fino alle Isole Eolie.
Qui Niky ha conosciuto i suoi primi compagni di scuola “virtuali” del plesso elementare situato in località Canneto di Lipari.
Durante il viaggio, la famiglia Frascisco, come anche testimoniato da Paolo, il padre del ragazzo, ha potuto conoscere ed apprezzare il lavoro e la professionalità dei militari del comparto navale della Guardia di Finanza.
Il Corpo ha offerto, durante la navigazione della “Walkirye”, assistenza in mare, al fine di garantire un supporto tecnico-professionale ed un’adeguata cornice di sicurezza.
In particolare, la Guardia di Finanza, lungo la rotta segnata dalla “Walkirye”, ha messo a disposizione la consulenza qualificata del personale della Sezione Vela della Scuola Nautica di Gaeta, di tutti i reparti navali periferici interessati dal tragitto ed, a Roma, il coordinamento della Centrale Operativa del Comando Generale.
Nella giornata del 20 settembre 2003, alla famiglia Frascisco è stata consegnata, in Lipari, a bordo dell’imbarcazione “Walkirye”, da parte del comandante della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Messina, Cap. Antonino Donato, e del Cap. Calogero Scibetta, Comandante della Compagnia di Milazzo (ME), un plico contenente il volume “Finanza di Mare”, segno dell’impegno che le Fiamme Gialle riversano nel sociale nonché a testimonianza del profondo spirito umano che anima i suoi appartenenti.
Una vita sicuramente speciale e normale allo stesso tempo, quella del piccolo-grande Niky, che ha permesso alla famiglia Frascisco di vedere moltissimi posti nuovi, e di poter conoscere persone di tante nazionalità diverse. «Vivo una parte della mia vita al Sud - ha spiegato Niky - e ho vissuto all’estero tra Tunisia, Albania e Grecia. La cosa più importante per me è poter ingrandire la mia cultura e non limitarmi mai».
Niki e l’istruzione
Durante l’anno Niki e la sua famiglia si spostano continuamente lungo i porti italiani; in estate sono ormeggiati nelle Isole Eolie dove, da giugno ad agosto, organizzano micro-crociere, per auto finanziare l’associazione Walkirye Adventures, che si occupa di tenere Niky a vivere sul mare e di divulgare il sistema di istruzione attraverso la videoconferenza, di cui Niky è il progetto pilota. Proprio attraverso il progetto “Una scuola per Niky”, in collaborazione con il Miur, Telecom Progetto Italia, Telespazio, Aethra e Guardia di Finanza, i genitori del ragazzo sono riusciti a garantirgli la frequenza quotidiana a scuola. Infatti, attraverso un sistema innovativo di educazione scolastica e di integrazione a distanza, in video conferenza satellitare. Difficile immaginare che un ragazzo che vive una quotidianità come questa, possa frequentare la scuola come un giovane qualsiasi, invece, il liceo scientifico di Salerno, «Francesco Severi», ha accettato la sfida di averlo come alunno. «Sono davvero felice di poter frequentare il liceo - ha spiegato Niky in videoconferenza dalla barca Walkirye - la compagnia dei propri amici, soprattutto per un ragazzo della mia età, è anche più importante dell’istruzione. Spero che il mio caso pilota dia la possibilità anche ad altri ragazzi di poter sfruttare questo tipo di istruzione a distanza».
Grande, è l’impegno degli enti coinvolti, come il Centro Metid del Politecnico di Milano che ha predisposto un ambiente online per facilitare l’interazione tra i componenti della classe di Niky.
Se mamma e papà sono i suoi angeli custodi, per Niky fanno anche le professoresse che lo seguono. Proprio da un’idea di una di queste, Gilda Ricci, verrà proposto presto nel liceo salernitano anche un musical, dal titolo «Tutti sulla barca», che trae ispirazione dalle parole trovate sul sito del piccolo Niky.
Niki e lo sport
Quando lo sport ha la capacità di ridare un sorriso a qualcuno, è bello e giusto scriverne e parlarne.
E proprio dalla sua barca, il Walkirye, ora Niky potrà fare anche sport. Alcuni mesi fa, il ragazzo che ama tirare di fioretto, ha preso parte ad una speciale lezione di educazione fisica, organizzata sulla banchina del porto, dal Club Scherma e dai docenti del Liceo Severi di Salerno, la scuola che frequenta. Sarebbe proprio la spada, la grande passione di questo ragazzo che, anche e soprattutto grazie allo sport, può sentirsi sempre più simile ai compagni e a chi vive in modo più tranquillo. «Questo sport mi appassiona, mi piace moltissimo - ha dichiarato il quattordicenne nei giorni scorsi -. La scherma resta il mio sport preferito e per me, potermi muovere e fare sport, significa vivere».
Il grande amore di Niky per l’attività sportiva, non nasce oggi, ma diversi anni fa, quando iniziò a prendere lezioni di pallavolo e di basket, ma «con la scherma è tutta un’altra cosa - ha detto. Spero di poterla praticare ancora e magari, un giorno, insieme ai miei compagni di classe». La storia di Niky Frascisco ha commosso tutti ed ora, l’attività sportiva, ha donato quel sorriso, quel sollievo in più che un ragazzo della sua età, deve avere.
Grazie anche al lavoro della professoressa di educazione fisica, Lella Lembo, e al Presidente della Federscherma Campania, Matteo Autuori, Niky ha potuto anche tirare di scherma e vedere i campioni della scuola. Grazie alla docente, Niky potrà praticare le lezioni di educazione fisica letteralmente sul campo. «L’idea di far fare l’ora di educazione fisica il più possibile qui vicino è un modo per cercare di dare a Niky una lezione più normale possibile ogni sabato - ha spiegato la prof. Lembo -. Quando dovrà lasciare Salerno, sospenderemo le lezioni per poi riprenderle una volta che tornerà qui». Il suo nuovo amore per la scherma è appena cominciato, ma Niky ha già avuto modo di ascoltare i consigli di grandi fiorettisti, come Marco Autuori e presto ne conoscerà altri. I suoi beniamini sono pronti a salire sul Walkirye proprio per conoscerlo e parlargli del loro grande amore per questa disciplina, sempre più amata e conosciuta. Presto, avrà anche l’onore di scambiare due parole con Giampiero Pastore, lo sciabolatore azzurro, bronzo olimpico a Pechino 2008.
Insomma, il suo personale duello con l’asma a suon di colpi di fioretto è cominciato e ha il vento in poppa.
FONTI: walkirye.com, corriere.it, lineaquotidiano.net
E' davvero bella la storia del giovane Niky, questo ragazzo 14enne affeto da una forma grave di asma bronchiale, che vive su una goletta di 26 metri, la Walkirye, in mezzo al mare. E' una bella storia ed è condita dai valori più alti, come l'Amore dei propri genitori, disposti a lasciare tutto, casa e lavoro, per permettere al proprio figlio di vivere in un luogo che potesse essergli "amico" visti grandi disagi per la sua salute a rimanere sulla terraferma. A questo si deve aggiungere la grande forza di volontà di Niky nell'affrontare una vita del tutto particolare come questa, una vita che, non ci si illuda in proposito, non dev'essere per nulla facile, sopratutto per un ragazzo di questa età, in cui si ha un grande bisogno di libertà e di poter socializzare con i propri coetanei, cosa che Nicky può fare per via telematica e solo molto saltuariamente dal vero. Ma la volontà a Nicky non difetta di sicuro e questo si evidenzia nella sua grande determinazione nell'affrontare gli studi scolastici (Liceo) e nel voler praticare uno sport che ama molto come la scherma.
E allora tanti auguri Nicky.... per tutto quello che la vita ti offrirà e per quello che tu saprai trarre da essa.
Marco
Caro Niki ho anch'io un figlio malato di asma intrinseca ed estrinsica ed asma da sforzo, a 2anni e mezzo ha iniziato a prendere cortisone ed altri farmaci più areosol 3 volte al giorno, a 8 anni hanno iniziato a fargli il vaccino 1 la settimana per 4 anni, ma purtroppo lo hanno peggiorato, è diventato obeso a furia di cortisone e flebo di notte per brutti attacchi, i medici hanno provato a farmelo portare al mare ma anche la stava male me lo trovavo per terra svenuto, e dopo 2 mesi sono tornata senza prima aver sentito diversi consulti dai medici della riviera ligure, ma tutti mi rispondevano o che lo portavo in mezzo al mare o lo ricoveravo a Misurina se lo volevo salvare, ho scelto la struttura di Misurina creata apposta per bambini asmatici ed è l'unica esistente in italia. Lassù a 1.840 mt. stava bene ed è stato scelto per un esperimeto di una pastiglia che la ricerca veniva fatta in Belgio, neppure i medici sapevano quando la pastiglia fosse la vera o quando era un placebo e tutti i giorni il prelievo di sangue e il diario che poi venne spedito in Belgio. La pastiglia è stata creata e si chiama Pranlucas in Svizzera c'è ma in Italia a quanto pare non entra, ha trscorso 3 anni lassù, e ci ritorna a Natale con i suoi amici che a conosciuto lassù. Ora non è più grosso anzi è magro togliendo tutto quel cortisone, però l'asma c'e ancora e con sè porta sempre una sirigna con il cortisone, ma la tosse che sentivo quando era piccolo la sento ancora adesso che ha 30 anni compiuti da 7 giorni, specialmente il mattino la sera e durante la notte. Niki se tu puoi stare a vivere sul mare e che senti stare bene rimani perchè respirare come se avessi una cannuccia in bocca e col naso tappato è a dir poco bruttissimo, e quando si va al pronto soccorso non ci capiscono nulla. Una volta l'hanno preso per un drogato e aveva 15 anni, poi con la croce rossa è stato portato in un ospedale dove c'erano allergologi e pneumologici. Ciao Niki ti auguro di guarire per sempre. Te lo dice una mamma che ha sofferto con suo figlio l'angoscia di non vederlo respirare. Ciao caro
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